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View Full Version : [Official Thread]Richieste d'aiuto in FISICA: postate qui!


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pixie
01-02-2011, 19:18
Ho un problema che mi sembra banale ma non riesco ad arrivarci. Strano ma vero.
Ho un condensatore C1 con una capacità di 10uF caricato ad una diff di potenziale di 30V.
Il circuito è questo:
(vedi allegato)
Una volta chiuso l'interruttore trovare come si distribuisce la carica sapendo che C2 = 20uF e C3 = 30uF.
Grazie.

Bingo Bongo
01-02-2011, 19:46
Prova a pensare a come sono disposti quei condensatori su quella maglia (circuito) e che tensione potrà avere ciascuno ai suoi capi,
in base appunto alla sua disposizione e al relativo valore di capacità
se hai dubbi teorici posta pure :)

EDIT: Ragiona ad interruttore chiuso

pixie
01-02-2011, 22:46
Forse non l'ho messo in chiaro.
Mi si creano delle contraddizioni. Tipo:
- si sa che condensatori in parallelo hanno la stessa diff di tensione. Quindi in questo caso il condensatore C1 avrà ai suoi capi una tensione di 30V e lo stesso per gli altri due condensatori ovvero C2 e C3 cioè V1 + V2 = 30V (dove V1 e V2 sono rispettivamente la ddp di C2 e C3).
Se il problema mi chiede come verrà ripartita la carica Q quella di C1 rimane la stessa o la sua carica che presenta prima di chiudere il circuito verrà ripartita tra C2 e C3? Un pò come la corrente quando si divide in un nodo.

E la mia contraddizione nasce proprio qua perchè a livello matematico la carica di C1 rimane la stessa anche dopo la chiusura dell'interruttore perchè comunque ai suoi capi ci sono sempre 30V ma dal problema mi fa pensare che dopo la chiusura dell'interruttore la sua carica viene ripartita tra i due condensatori posti in parallelo.

Quindi :help: :help:

Bingo Bongo
01-02-2011, 23:11
Ottimo, ma devi tenere anche presente la caratteristica statica di un condesatore che lega tensione e carica sulle armature;
pensa alla carica immagazzinata ragionando sul circuito come hai fatto per le tensioni;
Adesso la topologia del circuito ce l'hai chiara o sbaglio ?

pixie
02-02-2011, 08:06
Se per topologia intendi se sono in serie o in parallelo lo so che sono in parallelo.
Eh è proprio questo il punto!!! Se ragiono sulla carica mi viene da dire che
Q_tot = Q1+Q2+Q3 dove Q_tot è la carica di C1 prima della chiusura dell'interruttore.
Forse devo fare un sistema dove in uno vengono messe in relazione le tensioni e nell'altro le cariche?

zanardi84
03-02-2011, 14:43
Termodinamica help!!!

Una nube d'aria a Tn passa sopra a un lago parzialmente ghiacciato (a 0°C) e cede al lago complessivamente J joule senza cambiare significativamente la propria temperatura.
Qual è il cambio di entropia associato allo scambio di calore?

kwb
03-02-2011, 18:56
Elettronica:
Il seguente circuito:
http://img146.imageshack.us/img146/792/schermata20110203a19535.png (http://img146.imageshack.us/i/schermata20110203a19535.png/)

Come devo procedere?

Bingo Bongo
04-02-2011, 00:42
Premessa
Il tono del mio post non è provocatorio ma "puntualizzante" :D

2)Non manca nulla tra il nodo A e il nodo B ?
3)Invece di risolverti l'esercizio non sarbbe più utile discutere sulla teoria ? :D

L'esercizio ormai l'hai postato, però discutiamo di:

1) Differenza tra bipoli in serie e in parallelo
2) Legge di Ohm e leggi di kirchhoff

Cosa di questi argomenti non ti è chiaro ? :D
Discutiamone

P.s.
Il problema è di Elettrotecnica, l'elettronica causa mal di testa più forti :D

kwb
04-02-2011, 09:04
Premessa
Il tono del mio post non è provocatorio ma "puntualizzante" :D

2)Non manca nulla tra il nodo A e il nodo B ?
3)Invece di risolverti l'esercizio non sarbbe più utile discutere sulla teoria ? :D

L'esercizio ormai l'hai postato, però discutiamo di:

1) Differenza tra bipoli in serie e in parallelo
2) Legge di Ohm e leggi di kirchhoff

Cosa di questi argomenti non ti è chiaro ? :D
Discutiamone

P.s.
Il problema è di Elettrotecnica, l'elettronica causa mal di testa più forti :D
Io volevo procede prima semplificando il circuito, però già così mi trovo in difficoltà perchè non capisco se posso o meno mettere in parallelo le due resistenze ( 2 ohm, 1 ohm )... E se si, come devo fare per il fatto che A diventa uguale a B?

Bingo Bongo
04-02-2011, 09:39
Cerchiamo di fare chiarezza prima di guardare il circuito, in particolare mettiamo bene in chiaro quand'è che due bipoli si dicono in serie e quando si dicono in parallelo

dopodichè passiamo alla resistenza equivalente vista all'ingresso di un circuito composto da due resistori, prima in una configurazione serie, poi parallelo

mixkey
04-02-2011, 10:34
Elettronica:
Il seguente circuito:
http://img146.imageshack.us/img146/792/schermata20110203a19535.png (http://img146.imageshack.us/i/schermata20110203a19535.png/)

Come devo procedere?

In A circolera' una corrente = 10/(2+1)=10/3 A
In B circolera' una corrente = 10/(1+2)=10/3 A

La tensione tra A e il polo positivo della batteria sara' = 2*10/3=20/3 V
La tensione tra B e il polo positivo della batteria sara' = 1 *10/3=10/3 V

La tensione tra A e B sara' = 20/3-10/3 = 10/3 V

Naturalmente, se si preferisce, l'esercizio puo' essere svolto usanto i decimali invece delle frazioni.

Bingo Bongo
04-02-2011, 12:30
Grazie :D
mi dici adesso a kwb cosa rimane ?

kwb
04-02-2011, 19:07
Giuro, non ho letto il post qui sopra, non mi interessa avere la soluzione ( che già il risultato c'è l'ho per altro xD ), perchè voglio capire come si fa ( anche perchè all'esame devo saperli fare ).
Io avrei messo in parallelo i nodi sopra a e b e in parallelo i nodi sotto a e b...
Fin qua?

mixkey
05-02-2011, 10:02
Giuro, non ho letto il post qui sopra, non mi interessa avere la soluzione ( che già il risultato c'è l'ho per altro xD ), perchè voglio capire come si fa ( anche perchè all'esame devo saperli fare ).
Io avrei messo in parallelo i nodi sopra a e b e in parallelo i nodi sotto a e b...
Fin qua?

L'esercizio e' di una semplicita' banale, non occorre altro che calcolare le correnti nei due rami.
Se questo esercizio ti crea problemi che fai se ti mettono una resistenza tra A e B?

kwb
05-02-2011, 10:34
L'esercizio e' di una semplicita' banale, non occorre altro che calcolare le correnti nei due rami.
Se questo esercizio ti crea problemi che fai se ti mettono una resistenza tra A e B?

L'esercizio l'ho fatto ma il risultato non viene... :p
Poi vabbè il fatto che l'esercizio sia banale non significa che qualcuno non abbia difficoltà a svolgerlo...

zanardi84
06-02-2011, 10:11
Ho la massa M1 che se fosse da sola si muoverebbe con periodo T1 attorno alla posizione X = 0.

Se le collego una massa M2 come nel disegno, qual è il nuovo periodo?

http://www.pctunerup.com/up//results/_201102/20110206111133_Cattura.PNG

Bingo Bongo
06-02-2011, 15:15
L'esercizio e' di una semplicita' banale

:rolleyes: ...

L'esercizio l'ho fatto ma il risultato non viene... :p
Poi vabbè il fatto che l'esercizio sia banale non significa che qualcuno non abbia difficoltà a svolgerlo...

prima di tutto devi avere i concetti chiari, non sono i nodi ad essere in parallelo/serie ma i resistori un nodo è sempicemente l'intersezione di due o più rami di un circuito.

Guarda i resistori, quelli su uno stesso ramo sono in serie (perchè ?)
Assegna un verso univoco alla corrente in ogni ramo e alla tensione su ogni bipolo, inoltre di associa dei simboli a tali bipoli
(cosa che ti consiglio di fare SEMPRE all'inizio delle tue valutazioni)

Devi cercare di ricavarti la tensione su uno dei due resistori su ciascun ramo al fine di ottenere

$V_(ab) = V_(R_1) - V_(R_2) = V_(a) - V(c) - (V_(b) - V_(c))$

ho scelto $R_1$ "in basso a sinistra" $R_2$ "in basso a destra" per semplicità (il nodo C è quello in basso)
la tensione totale sui due resistori in serie per ogni ramo è $10V$
per ricavare quella su un singolo resistore ti basta un patitore di tensione

$V_(R_1) = V_1 * R_1/(R_1 + R_3)$

$V_(R_2) = V_1 * R_2/(R_2 + R_4)$

$R_3$ e $R_4$ sono sugli stessi rami di $R_1$ e $R_2$ rispettivamente
ti metto i valori per non confonderti

$R_1 = 1\ohm
R_2 = 2\ohm
R_3 = 2\ohm
R_4 = 1\ohm

V_1 = 10V$ è il generatore

Qualsiasi diffocoltà e/o dubbio non esitare

P.s.
Mi si scusi l'uso inappropriato del Latex ma ho provato ad usare {IMG}[url]http://operaez.net/mimetex/{/IMG}
non ci sono riuscito e ho poco tempo :(

kwb
06-02-2011, 15:44
Allora l'ho riaggiustato così ci capiamo qualcosa:
http://img201.imageshack.us/img201/7388/89991294.jpg (http://img201.imageshack.us/i/89991294.jpg/)
Quello che non capisco è: i resistori che ci sono tra DAC sono in serie? Non so rispondere.. Perchè se guardo il disegno prendendo come riferimento A il resistore tra AD è in parallelo con R1. Se prendo come riferimento D il resistore tra AD è in serie con R1... Penso si giochi tutot su questo, perchè in fondo, l'esercizio non è complicato, c'è solo da capire questa differenza...

Bingo Bongo
06-02-2011, 17:16
Capito,
se prendi come riferimento il nodo A le resistenze R1 e quella sopra non ono in
parallelo
prendi come riferimento il nodo C o il nodo D, risolvi sempre col metodo più semplice :D

Per riferimento intendi considerare il nodo avente potenziale nullo, si ?

kwb
06-02-2011, 18:22
Capito,
se prendi come riferimento il nodo A le resistenze R1 e quella sopra non ono in
parallelo
prendi come riferimento il nodo C o il nodo D, risolvi sempre col metodo più semplice :D

Per riferimento intendi considerare il nodo avente potenziale nullo, si ?


Come R1 e quella sopra non sono in parallelo se viste da A?!?
Per riferimento intendo considerare il nodo incontrato seguendo il percorso della corrente ( per me parte dal generatore e va verso l'alto ).

zanardi84
07-02-2011, 15:38
Ho un parallelepipedo a base quadrata che per un primo tratto d'altezza è fatto di metallo, e per il secondo di legno.

Questo parallelepipedo appoggia per la base quadrata su un piano inclinato. Qual è l'angolo massimo per cui sta in piedi?

Aldin
08-02-2011, 07:16
Il campo elettrico per una distribuzione di carica cilindrica? Se circondo il cilindro con una superficie di Gauss sempre a forma cilindrica, e calcolo il flusso. εΦ(E)=q, legge di Gauss, con Φ(E) flusso del campo, ε costante dielettrica del vuoto. q=σA=σ((2πR)h) è la carica sul cilindro e σ la densità di carica superficiale. Ora, εΦ(E)=σ((2πR)h). Estraendo dal flusso Φ(E)=E*(area generica superficie di gauss con la stessa altezza del cilindro) ottengo εE((2πr)h)=σ((2πR)h), che semplificando diventa εEr=σR, E=(σR)/(εr)=(σ/ε)(R/r). E' corretto? Ora, ho un cavo con un filo al centro ed cilindro coassiale anch'esso carico. Ho tutti i dati riguardanti le leggi dei due campi, e devo trovare σ che mi annulli il campo elettrico al di fuori del cilindro. In sostanza (σ/ε)(R/r1)+(λ/2πεr2)=0 dove λ è la densità di carica del filo, solo che non capisco come impostare il vincolo delle distanze :confused:

Aldin
09-02-2011, 06:34
Era già risolto così.

Bingo Bongo
09-02-2011, 10:31
Come R1 e quella sopra non sono in parallelo se viste da A?!?
Per riferimento intendo considerare il nodo incontrato seguendo il percorso della corrente ( per me parte dal generatore e va verso l'alto ).

Non ci siamo, spiega cosa intendi per viste da A (ti devi esprimere meglio)
riferimento = 0V, se dici che prendi A come riferimento lasci intendere V_a = 0V, stai adottando il metodo dei potenziali di nodo,
puoi farlo! però per il momento ti consiglio di tornare al terzo post sopra il tuo senza passare dal via :D

P.s.
te lo dico solo per richiamare la tua attenzione su questa cosa
magari leggi quando hai finito per non confonderti:
ricorda che le resistenze sono bipoli passivi devi adottare la convenzione dell'utilizzatore (tensione e corrente versi opposti) altimenti troverai che la resistenza ha potenza assorbita negativa (erogata) assurdo
(dovrai ricordartelo e cambiargli segno = non aver adottato la conv dell'utilizzatore all'inizio)

Il campo elettrico per una distribuzione di carica cilindrica? Se circondo il cilindro con una superficie di Gauss sempre a forma cilindrica, e calcolo il flusso. εΦ(E)=q, legge di Gauss, con Φ(E) flusso del campo, ε costante dielettrica del vuoto. q=σA=σ((2πR)h) è la carica sul cilindro e σ la densità di carica superficiale. Ora, εΦ(E)=σ((2πR)h). Estraendo dal flusso Φ(E)=E*(area generica superficie di gauss con la stessa altezza del cilindro) ottengo εE((2πr)h)=σ((2πR)h), che semplificando diventa εEr=σR, E=(σR)/(εr)=(σ/ε)(R/r). E' corretto? Ora, ho un cavo con un filo al centro ed cilindro coassiale anch'esso carico. Ho tutti i dati riguardanti le leggi dei due campi, e devo trovare σ che mi annulli il campo elettrico al di fuori del cilindro. In sostanza (σ/ε)(R/r1)+(λ/2πεr2)=0 dove λ è la densità di carica del filo, solo che non capisco come impostare il vincolo delle distanze :confused:

Campo elettrostatico :fagiano:
Il flusso che calcoli su una superficie immaginaria è uguale all'integrale della densità di carica volumetrica (in generale) sul volume all'interno della superficie che hai scelto
Il ragionamento sul cilindro fila (appate ipotizzare h>>r, faco dixit "capisc' ammè" :D ) (il check dimensionale aiuta in prima battuta a verificare la correttezza di un risultato)
giusta anche l'espressione del campo generato da una distribizione di carica lieneare con denità λ
Hai anche applicato la sovrapposione degli effetti,
di che vincolo parli ?

kwb
09-02-2011, 21:54
Non ci siamo, spiega cosa intendi per viste da A (ti devi esprimere meglio)
riferimento = 0V, se dici che prendi A come riferimento lasci intendere V_a = 0V, stai adottando il metodo dei potenziali di nodo,
puoi farlo! però per il momento ti consiglio di tornare al terzo post sopra il tuo senza passare dal via :D

P.s.
te lo dico solo per richiamare la tua attenzione su questa cosa
magari leggi quando hai finito per non confonderti:
ricorda che le resistenze sono bipoli passivi devi adottare la convenzione dell'utilizzatore (tensione e corrente versi opposti) altimenti troverai che la resistenza ha potenza assorbita negativa (erogata) assurdo
(dovrai ricordartelo e cambiargli segno = non aver adottato la conv dell'utilizzatore all'inizio)

Alla fine ho risolto il problema... Non avevo capito cosa bisognasse prendere per riferimento.
Ho capito che basta seguire il verso della corrente per vedere se una resistenza è in serie o in parallelo con un'altra.. :)

Bingo Bongo
10-02-2011, 19:06
Niente di più facile per confondersi le idee
Dall' Alexander, Sadiku, cito testualmente:

"Due o più elementi sono detti in serie se sono concatenati, cioè condividono a due a due un nodo in maniera esclusiva, e quindi sono percorsi dalla stessa corrente. Due o più elementi sono detti in parallelo se sono collegati alla stessa coppia di nodi, e quindi hanno la stessa tensione"

Devi guardare il circuto per stabilire serie/paralleli, il fatto che due elementi siano percorsi dalla stessa corrente se posti in serie è una conseguenza.
In poche parole devi guardare i nodi non correnti e tensioni

kwb
10-02-2011, 20:12
Niente di più facile per confondersi le idee
Dall' Alexander, Sadiku, cito testualmente:

"Due o più elementi sono detti in serie se sono concatenati, cioè condividono a due a due un nodo in maniera esclusiva, e quindi sono percorsi dalla stessa corrente. Due o più elementi sono detti in parallelo se sono collegati alla stessa coppia di nodi, e quindi hanno la stessa tensione"

Devi guardare il circuto per stabilire serie/paralleli, il fatto che due elementi siano percorsi dalla stessa corrente se posti in serie è una conseguenza.
In poche parole devi guardare i nodi non correnti e tensioni

Ah ok! Capito :)

kwb
14-02-2011, 19:11
Devo svolgere il seguente esercizio:
http://img213.imageshack.us/img213/5088/schermata20110214a20063.png (http://img213.imageshack.us/i/schermata20110214a20063.png/)

Ho calcolato la potenza in R(2Ohm) e R(1Ohm), ma non so come fare per il generatore di corrente e di tensione...

stromgald
19-02-2011, 18:31
Qualcuno mi saprebbe spiegare come risolvere questo problema?
Ho 3 condensatori di capacità C1=45 UF , c2=22 UF e C3=12 UF e sono paralleli tra loro.
Sapendo che la carica sulle armature del condensatore 1 è q1=2.0 * 10^-5 C,
si voglia a) sapere le cariche q2 e q3 sugli altri 2 condensatori , e sempre supponendo che i condensatori siano paralleli tra loro , si presuppone che lala distanza delle armature del condensatore 2(supposto piano) viene raddoppiata.
Quindi determinare b) le nuove quantità di carica q1', q2', q3' sulle armature dei 3 condesantori.
c) la variazione dell'energia elettrostatica immagazzinata nei condensatori

Purtroppo il sito laTex è offline :|

PS la 1) l'ho provata a svolgerla..
V=q/C quindi (2.0*10^-5) / 45 * uF(u=10^-6) = 0.00002/0.000045= 0.45v
quindi q2=C2*V= 22*0.45=9.9uC e q3=C3*V=12*0.45=5.4uC (Giusto?)
poi non ho capito come impostare il doppio della distanza....

Harry.86
02-03-2011, 11:37
Ragazzi Buongiorno .

Potreste dare un'occhiata a questo problema di Meccanica ?

Vorrei confrontare la risoluzione , di sotto , per capire se e dove eventualmente sbaglio .

Io ho provato a risolvere considerando i due corpi in un unico sistema rigido , applicando il teorema di conservazione dell'energia meccanica a tutto il sistema . Da cui potrei subito ricavare il valore della velocità angolare del sistema . Oppure volendo essere precisi derivo rispetto al tempo il contributo , costante , dell'energia , lo pongo uguale a zero ( derivata di una costante nulla ) ed ottengo la legge del moto armonico corrispondente .

Il mio problema è che non ottengo lo stesso valore per la velocità anglare e non riesco a capire perchè :(


Si potrebbero anche considerare i contributi energetici dei singoli corpi .
E dovrebbe essere : L'energia potenziale del disco grande costante , non varia la quota del suo centro di massa rispetto alla posizione ( teta = 0 ) , dovrei quindi avere la somma dell'energia potenziale del disco piccolo pari all'energia cinetica rotazionale dei due dischi . Quella del disco grande è data dal prodotto del momento d'inerzia rispetto all'asse di rotazione , che coincide con il suo asse baricentrico , per la velocità angolare al quadrato . Il contributo del disco piccolo è dato dal prodotto del momento d'inerzia , calcolato con Huygens-Steiner , rispetto all'asse di rotazione per la velocità angolare al quadrato .

E con questa risoluzione ottengo un'altra valore ancora di omega :confused:


Che cosa sbaglio nel ragionamento ?

L'altro dubbio ce l'avrei nel calcolo della rezione vincolare dell'asse che dovrebbe essere data dal contributo della forza centripeta e della forza peso .



Traccia :

http://img12.imageshack.us/i/testoaa.jpg/

Risoluzione :

http://img12.imageshack.us/i/ris1.jpg/

http://img708.imageshack.us/i/ris2m.jpg/

Lampo89
04-03-2011, 20:27
Ragazzi Buongiorno .

Potreste dare un'occhiata a questo problema di Meccanica ?

Vorrei confrontare la risoluzione , di sotto , per capire se e dove eventualmente sbaglio .

Io ho provato a risolvere considerando i due corpi in un unico sistema rigido , applicando il teorema di conservazione dell'energia meccanica a tutto il sistema . Da cui potrei subito ricavare il valore della velocità angolare del sistema . Oppure volendo essere precisi derivo rispetto al tempo il contributo , costante , dell'energia , lo pongo uguale a zero ( derivata di una costante nulla ) ed ottengo la legge del moto armonico corrispondente .

Il mio problema è che non ottengo lo stesso valore per la velocità anglare e non riesco a capire perchè :(


Si potrebbero anche considerare i contributi energetici dei singoli corpi .
E dovrebbe essere : L'energia potenziale del disco grande costante , non varia la quota del suo centro di massa rispetto alla posizione ( teta = 0 ) , dovrei quindi avere la somma dell'energia potenziale del disco piccolo pari all'energia cinetica rotazionale dei due dischi . Quella del disco grande è data dal prodotto del momento d'inerzia rispetto all'asse di rotazione , che coincide con il suo asse baricentrico , per la velocità angolare al quadrato . Il contributo del disco piccolo è dato dal prodotto del momento d'inerzia , calcolato con Huygens-Steiner , rispetto all'asse di rotazione per la velocità angolare al quadrato .

E con questa risoluzione ottengo un'altra valore ancora di omega :confused:


Che cosa sbaglio nel ragionamento ?

L'altro dubbio ce l'avrei nel calcolo della rezione vincolare dell'asse che dovrebbe essere data dal contributo della forza centripeta e della forza peso .



Traccia :

http://img12.imageshack.us/i/testoaa.jpg/

Risoluzione :

http://img12.imageshack.us/i/ris1.jpg/

http://img708.imageshack.us/i/ris2m.jpg/

il primo metodo che hai spiegato è quello giusto (è più o meno il metodo che avrei usato anche io). Il secondo metodo invece è giusta come idea, però confondi il fatto che il disco più piccolo non ha energia cinetica rotazionale, possiede solo una energia cinetica traslazionale. in generale per l'energia cinetica di un sistema di punti vale il teorema di konig che dice che essa è pari all'energia cinetica del centro di massa più quella vista dal centro di massa (= en rotazionale + traslazionale). Se ti metti nel sistema di riferimento del centro di massa del disco piccolo, lo vedi fermo (infatti il problema ti dice che è saldato sul disco 1)
E trasl = 1/2 m omega^2 R^2 è l'energia cinetica del disco piccolo
E rot = 1/2 I omega^2 energia cinetica (puramente rotazionale) del disco 1 e I è il momento di inerzia del disco 1

la loro somma è 1/2 (mR^2+I)omega^2 = 1/2 Itot omega^2 dove I tot è quello che nella tua risoluzione hai indicato come momento d'inerzia totale
Ti ritrovi quindi il termine cinetico identico a quello calcolato nella prima soluzione che hai dato.

kwb
06-03-2011, 11:51
Devo risolvere questo problema di circuiti elettrici:
http://img811.imageshack.us/img811/5669/schermata20110306a12235.png (http://img811.imageshack.us/i/schermata20110306a12235.png/)

Ho riportato i passaggi nel disegno.
Ho trovato prima V1 tramite la KCL ( Kirchhoff Current Law ) al nodo A.
Dopo ho fatto il circuito equivalente di Thevenin della parte nel quadrato blu, trovando la R(eq) e la V(eq) . Ridisegnato il circuito ho fatto una KVL ( Kirchhoff Voltage Law ) su tutto il circuito per trovare V2 ( le frecce giale sono la direzione del voltaggio ).
Il risultato è errato e non capisco cosa non funziona....

The_Sorrow
06-03-2011, 21:03
Chiedo gentilmente un aiutino per questo banale problema di fisica1 :un cilindro che si trova su una piattaforma che ha un'accelerazione di 6 m/s e rotola senza strisciare...vorrei sapre solamente l'accelerazione del cilindro rispetto alla piattaforma e rispetto al suolo e inoltre il minimo coefficiente d'attrito statico... :) grazie.

zanardi84
28-03-2011, 09:39
Ho quattro cariche negative poste sui vertici di un quadrato di lato L. Di questa, tre sono uguali a Q e una è 2Q. Al centro del quadrato c'è una carica positiva Q3. Devo trovare la risultante delle forze lungo l'asse delle X che passa per il centro del quadrato.

http://www.pctunerup.com/up//results/_201103/20110328103645_Cattura.PNG

Ho notato che le forze indicate col puntino si annullano perchè sono opposte (sottrazione di vettori identici e opposti), mentre sull'altra diagonale, in azzurro, ho tracciato la componente lungo x della risultante che è uguale alla componente di una sola forza generata tra Q e Q3.

Dove sbaglio?

xxxyyy
05-04-2011, 23:36
Una domanda sul calcolo vettoriale (lettere maiuscole sono vettori).
rot A = B

B = (0, 0, b)

Allora A e' perpendicolare a B, o comunque posso scegliere un A perpendicolare a B.

Deve essere una stupidata...

Un'altra cosa: e' possibile che la quantita' di moto, dovuta a un campo con potenziale vettore A, di una particella di carica q sia qA? Perche'?

Grazie!

zanardi84
08-04-2011, 09:11
Ho due sferette conduttrici cariche a distanza D, entrambe di raggio R che si attirano inizialmente con una forza pari a F1
Dopo essere state messe in contatto si respingono, stando sempre alla distanza D con una forza F2.
Devo trovare il rapporto tra le cariche iniziali.

Io so che nel contatto le cariche si distribuiscono in modo tale da rendere allo stesso potenziale l'intero sistema delle due sfere.
La carica poi sarà proporzionale al raggio, ma essendo identiche le sfere, le cariche finali saranno uguali.

dolcecoccolosa
09-04-2011, 10:49
Dati:
E1=230V
E2=110V
R1=10 ohm
R2=5 ohm
R3=20 ohm
Trovare intensità e verso delle correnti nei rami
Ecco il circuito: http://img222.imageshack.us/i/babua.jpg/



Qualcuno riesce a svolgerlo?
...grz...

Lampo89
09-04-2011, 14:54
Una domanda sul calcolo vettoriale (lettere maiuscole sono vettori).
rot A = B

B = (0, 0, b)

Allora A e' perpendicolare a B, o comunque posso scegliere un A perpendicolare a B.

Deve essere una stupidata...

Un'altra cosa: e' possibile che la quantita' di moto, dovuta a un campo con potenziale vettore A, di una particella di carica q sia qA? Perche'?

Grazie!
se consideri una generica funzione F differenziabile due volte ottieni che il rotore del suo gradiente è nullo : rot(gradF) = 0

perciò se definisci A' = A + gradF ottieni che rotA' = rotA
(cioè i due potenziali vettori descrivono lo stesso campo di forze)
Se scegli in modo opportuno F ottieni un potenziale vettore A' ortogonale a B.
Nel tuo caso
B = (0,0,b) A' = (A'x,A'y,A'z) A =(Ax,Ay,Az)
A'scalarB = 0 è soddisfatta se b * A'z = 0 <-> b*(Az+ d/dz(F)) = 0
perciò se scegli F in modo che la sua derivata sia uguale a: -b*Az
ottieni un potenziale vettore ortogonale al campo B

robertogl
14-04-2011, 13:31
piccola curiosità: io so che il polo nord magnetico del campo magnetico terrestre non coincide con il nord geografico. Ma so anche che ogni tanto il campo si inverte: in questo momento il polo nord magnetico si trova più vicino al nord geografico o al sud?

kwb
14-04-2011, 15:02
piccola curiosità: io so che il polo nord magnetico del campo magnetico terrestre non coincide con il nord geografico. Ma so anche che ogni tanto il campo si inverte: in questo momento il polo nord magnetico si trova più vicino al nord geografico o al sud?

Da quel che ne sapevo ora il polo nord magnetico coincide col polo nord geografico ( o cmq se non coincide è di poco spostato )

robertogl
14-04-2011, 15:06
Da quel che ne sapevo ora il polo nord magnetico coincide col polo nord geografico ( o cmq se non coincide è di poco spostato )

Anch'io pensavo così, però nel mio libro di fisica è scritto(e disegnato) il contrario :stordita:

kwb
14-04-2011, 16:07
Anch'io pensavo così, però nel mio libro di fisica è scritto(e disegnato) il contrario :stordita:
Guarda, trovato su wikipedia:
La declinazione magnetica varia da punto a punto sulla superficie terrestre e varia nel tempo, in quanto il polo nord magnetico cambia continuamente posizione; attualmente si trova nel nord del Canada.

robertogl
14-04-2011, 19:07
Guarda, trovato su wikipedia:
La declinazione magnetica varia da punto a punto sulla superficie terrestre e varia nel tempo, in quanto il polo nord magnetico cambia continuamente posizione; attualmente si trova nel nord del Canada.

Però sempre da wikipedia:
Il polo nord magnetico è il punto della superficie terrestre dove il campo geomagnetico è perpendicolare al suolo e diretto verso il terreno. Visto che attrae il polo magnetico nord dei magneti, dal punto di vista fisico si tratta di un polo magnetico di tipo sud. Nonostante questo fu chiamato polo nord magnetico perché in prossimità del Polo nord geografico.

Emh.. :asd:

kwb
15-04-2011, 09:26
Mi arrendo. :D

Freaxxx
17-04-2011, 23:43
vorrei discutere una osservazione più che porre un problema scolastico: è corretto dire che a parità di peso, dati 2 punti materiali, 2 corpi, 2 moto, 2 cose qualsiasi, se esercito la stessa forza spingendo questi corpi in avanti, quello avente baricentro più basso, più vicino al suolo, va più veloce?
se si perché, se no perché :fagiano:

zanardi84
19-04-2011, 09:49
Ho un problema da cui devo uscire assolutamente perchè sto impazzendo.

Click sul banner per visualizzare l'immagine.

http://www.pctunerup.com/up//img/png.gif (http://www.pctunerup.com/up//image.php?src=_201104/20110419104733_Cattura.PNG)

Ho le cariche Q1 e Q2 e il diametro della semicirconferenza. Devo trovare il punto sul diametro in cui il campo risultante è perpendicolare al diametro.

kierlo
23-04-2011, 10:52
Mi verrebbe da dirti di scrivere il campo totale in coordinate polari centrate nel centro della circonferenza e mettere a zero il campo radiale. Dovresti trovare l'angolo per cui è vero questo e così trovare il valore della camponente tangenziale per quell'angolo.. Così viene un po' lunghetto, ci sono i cambi di coordinate di mezzo..

Lampo89
23-04-2011, 18:50
Ho un problema da cui devo uscire assolutamente perchè sto impazzendo.

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Ho le cariche Q1 e Q2 e il diametro della semicirconferenza. Devo trovare il punto sul diametro in cui il campo risultante è perpendicolare al diametro.

chiamo x la proiezione del punto P (in cui il campo è ortogonale al diametro) lungo l'ipotenusa del triangolo
teta1 l'angolo in cui è posta Q1 , teta2 l'angolo in cui è posta Q2.
Le componenti di campo generato dalle due cariche nella direzione parallela al diametro è (in modulo)
E1' = E1 cos(teta1) ; E2' = E2cos(teta2)

E1 = k Q1/(cos(teta1))^2 E2 = k Q2/(cos(teta2))^2
Queste ultime sono invece il modulo dei campi generati dalle due cariche in P
Poichè il punto P è quello in cui il campo è diretto ortogonalmente al diametro, deve valere l'uguaglianza tra E1' ed E2' (così che non ci sia una componente del campo in P diretta non ortogonalmente al diametro)

Perciò l'equazione diventa
Q1/cos(teta1) = Q2/cos(teta2)
Però teta1 e teta2 sono angoli adiacenti ai cateti di un triangolo rettangolo, per cui la loro somma è pigreco/2 e quindi si possono usare identità goniometriche per ottenere un'equazione a una incognita
cos(teta2) = cos(Pi/2 - teta1) = sin(teta1)

quindi si ottiene Q1/cos(teta1) = Q2/sin(teta1) -> tan(teta1) = Q2/Q1
teta1 = arctan(Q2/Q1)
è l'angolo del triangolo retto inscritto nella semicirconferenza nel cui vertice P il campo è ortogonale al diametro.

Lampo89
23-04-2011, 18:50
Ho un problema da cui devo uscire assolutamente perchè sto impazzendo.

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Ho le cariche Q1 e Q2 e il diametro della semicirconferenza. Devo trovare il punto sul diametro in cui il campo risultante è perpendicolare al diametro.

chiamo teta1 l'angolo in cui è posta Q1 , teta2 l'angolo in cui è posta Q2.
Le componenti di campo generato dalle due cariche nella direzione parallela al diametro è (in modulo)
E1' = E1 cos(teta1) ; E2' = E2cos(teta2)

E1 = k Q1/(cos(teta1))^2 E2 = k Q2/(cos(teta2))^2
Queste ultime sono invece il modulo dei campi generati dalle due cariche in P
Poichè il punto P è quello in cui il campo è diretto ortogonalmente al diametro, deve valere l'uguaglianza tra E1' ed E2' (così che non ci sia una componente del campo in P diretta non ortogonalmente al diametro)

Perciò l'equazione diventa
Q1/cos(teta1) = Q2/cos(teta2)
Però teta1 e teta2 sono angoli adiacenti ai cateti di un triangolo rettangolo, per cui la loro somma è pigreco/2 e quindi si possono usare identità trigonometriche per ottenere un'equazione a una incognita
cos(teta2) = cos(Pi/2 - teta1) = sin(teta1)

quindi si ottiene Q1/cos(teta1) = Q2/sin(teta1) -> tan(teta1) = Q2/Q1
teta1 = arctan(Q2/Q1)
è l'angolo del triangolo rettangolo inscritto nella semicirconferenza nel cui vertice P il campo è ortogonale al diametro.

zanardi84
26-04-2011, 08:38
Grazie, sono riuscito a risolverlo! Mi fregava il fatto che non vedevo la possibilità di scomporre correttamente i due vettori nelle componenti parallele e perpendicolari.

keroro.90
26-04-2011, 15:56
vorrei discutere una osservazione più che porre un problema scolastico: è corretto dire che a parità di peso, dati 2 punti materiali, 2 corpi, 2 moto, 2 cose qualsiasi, se esercito la stessa forza spingendo questi corpi in avanti, quello avente baricentro più basso, più vicino al suolo, va più veloce?
se si perché, se no perché :fagiano:

Dove applichi la forza?..
Perchè se la applica sul barcientro dei due corpi avranno la stessa legge oraria se hanno la stessa massa e trascurando attriti...

zanardi84
02-05-2011, 09:33
Ho due sferette conduttrici cariche a distanza D, entrambe di raggio R che si attirano inizialmente con una forza pari a F1
Dopo essere state messe in contatto si respingono, stando sempre alla distanza D con una forza F2.
Devo trovare il rapporto tra le cariche iniziali.

Io so che nel contatto le cariche si distribuiscono in modo tale da rendere allo stesso potenziale l'intero sistema delle due sfere.
La carica poi sarà proporzionale al raggio, ma essendo identiche le sfere, le cariche finali saranno uguali.

Nessuno mi sa aiutare?

Ho anche un altro problema:

Ho tre punti sul piano A(Ax; 0) B(0; By) C(Cx; Cy) con le componenti tutte note dove stanno altrettante cariche di cui conosco solo quella in B che chiamo Qb.
Devo trovare il valore di quella in A in modo tale che il campo nell'origine sia nullo.

Io imposto così: con i dati a disposizione posso subito trovare le componenti dei campi elettrici.

In A ho: EAx = kQa/Ax^2 e EAy = 0;
In B ho: EBx = 0 e EBy = kQb/By^2
In C ho: ECx = kQc/Cx^2 e ECy = kQc/Cy^2

Per la sovrapposizione degli effetti applicata al campo elettrico:

EAx + EBx + ECx = 0
EAy + EBy + ECy = 0

Risolvo il sistema e ottengo le cariche in A e B. Ma non esce.

Dove sbaglio?

Grazie.

bilanciamist
03-05-2011, 21:19
Ciao a tutti. Ho un problema e chiedo aiuto al forum.
Devo riscaldare un filo di rame spesso un millimetro fino ad arrivare trai 500 e gli 800° c per circa 20 minuti. Volevo riscaldarlo tramite corrente elettrica, sfruttando, se non erro, l'effetto Joule. Però non riesco a capire come fare.

qualcuno è in grado di dirmi in che modo devo agire?

grazie!

keroro.90
03-05-2011, 21:38
Nessuno mi sa aiutare?

Ho anche un altro problema:

Ho tre punti sul piano A(Ax; 0) B(0; By) C(Cx; Cy) con le componenti tutte note dove stanno altrettante cariche di cui conosco solo quella in B che chiamo Qb.
Devo trovare il valore di quella in A in modo tale che il campo nell'origine sia nullo.

Io imposto così: con i dati a disposizione posso subito trovare le componenti dei campi elettrici.

In A ho: EAx = kQa/Ax^2 e EAy = 0;
In B ho: EBx = 0 e EBy = kQb/By^2
In C ho: ECx = kQc/Cx^2 e ECy = kQc/Cy^2

Per la sovrapposizione degli effetti applicata al campo elettrico:

EAx + EBx + ECx = 0
EAy + EBy + ECy = 0

Risolvo il sistema e ottengo le cariche in A e B. Ma non esce.

Dove sbaglio?

Grazie.
Si l'impostazione è giusta, trovi la somma dei campi dovuti a B e C nell'origine e poi calibri la carica A in modo da annullare le due componenti...
la componente y del campo dovrebbe gia essere apposto, perche la carica in A non la puo modificare...
Ciao a tutti. Ho un problema e chiedo aiuto al forum.
Devo riscaldare un filo di rame spesso un millimetro fino ad arrivare trai 500 e gli 800° c per circa 20 minuti. Volevo riscaldarlo tramite corrente elettrica, sfruttando, se non erro, l'effetto Joule. Però non riesco a capire come fare.

qualcuno è in grado di dirmi in che modo devo agire?

grazie!
calcoli quanto calore devi fornire, lo dividi per il tempo e quella è la potenza media che la tua resistenza deve disperdere per effetto joule...quindi poi con la potenza P=R*I^2, tiri fuori quanta corrente passa...

bilanciamist
03-05-2011, 21:48
calcoli quanto calore devi fornire, lo dividi per il tempo e quella è la potenza media che la tua resistenza deve disperdere per effetto joule...quindi poi con la potenza P=R*I^2, tiri fuori quanta corrente passa...

potresti aiutarmi con un esempio pratico? devo riuscire a far rimanere sempre a 500°c questo filo da un millimetro per 20 minuti... ma sono particolarmente ignorante in materia...

keroro.90
03-05-2011, 21:55
potresti aiutarmi con un esempio pratico? devo riuscire a far rimanere sempre a 500°c questo filo da un millimetro per 20 minuti... ma sono particolarmente ignorante in materia...

Ma devi scaldarlo o tenerlo a temp.costante?...

bilanciamist
03-05-2011, 22:09
Ma devi scaldarlo o tenerlo a temp.costante?...

Deve salire fino a 500°c e rimanere a questa temperatura per almeno 15 minuti. Può salire anche velocemente, non importa.

L'alternativa è un forno, ma ne servirebbe uno professionale con controllo della temperatura.

keroro.90
03-05-2011, 22:15
Deve salire fino a 500°c e rimanere a questa temperatura per almeno 15 minuti. Può salire anche velocemente, non importa.

L'alternativa è un forno, ma ne servirebbe uno professionale con controllo della temperatura.

che dati hai?...devi avere almeno un coeff di scambi termico tra filo e ambiente...prima lo porti a temperatura e poi lo mantieni in stazionario fornendo solo il flusso di calore che poi dissipa..

bilanciamist
03-05-2011, 22:24
che dati hai?...devi avere almeno un coeff di scambi termico tra filo e ambiente...prima lo porti a temperatura e poi lo mantieni in stazionario fornendo solo il flusso di calore che poi dissipa..

Non ho neanche questo coefficiente... anche perchè non saprei come calcolarlo. La temperatura ambientale sarà intorno ai 20 gradi, con aria ferma... più di questo non saprei cosa dire. ho a disposizione un "termometro" laser con il quale controllare la temperatura.

keroro.90
03-05-2011, 22:32
Non ho neanche questo coefficiente... anche perchè non saprei come calcolarlo. La temperatura ambientale sarà intorno ai 20 gradi, con aria ferma... più di questo non saprei cosa dire. ho a disposizione un "termometro" laser con il quale controllare la temperatura.

il filo è isolato giusto?...sai spessore del isolante e del filo?...rame giusto?..

bilanciamist
03-05-2011, 22:37
il filo è isolato giusto?...sai spessore del isolante e del filo?...rame giusto?..

se per isolato intendi rivestito, allora no, è nudo. é un semplice cavo che potresti ottenere sbucciando il filo di un cavo elettrico o simili. Oppure se intendi che non sia in contatto con altri elementi che dissipino il calore allora si, è isolato (a parte l'aria). Il filo come detto è di un millimetro esatto ed è in rame. La lunghezza dovrebbe essere di circa 15 cm. In teoria mi va bene provare anche empiricamente... alzando il voltaggio o modificando altri parametri fino ad arrivare alla temp giusta.

bilanciamist
07-05-2011, 20:24
grazie, ho risolto empiricamente utilizzando una saldatrice...

robertogl
10-05-2011, 12:03
dubbio: un ragazzo è su uno skateboard. Sta andando avanti in linea retta a velocità costante. Trascuriamo tutti gli attriti, ma consideriamo che è sulla Terra. Il ragazzo quindi salta (solo) in alto, senza spingersi in avanti. Cadrà sullo skateboard o no? :O
*lo skateboard continua a velocità costante ;)

zanardi84
12-05-2011, 07:38
Se ho una massa M di una sostanza e questa si divide in seguito ad una reazione, come trovo la carica dei due ioni che ottengo?

Per esempio NaCl, in qualche processo e si divide in Na+ e Cl- : come trovo le cariche?

keroro.90
12-05-2011, 08:54
dubbio: un ragazzo è su uno skateboard. Sta andando avanti in linea retta a velocità costante. Trascuriamo tutti gli attriti, ma consideriamo che è sulla Terra. Il ragazzo quindi salta (solo) in alto, senza spingersi in avanti. Cadrà sullo skateboard o no? :O
*lo skateboard continua a velocità costante ;)
direi di si....appena dopo lo stacco entrambi proseguiranno di moto retillineo a vel.costante lungo la direzione del moto prima dello stacco...

Se ho una massa M di una sostanza e questa si divide in seguito ad una reazione, come trovo la carica dei due ioni che ottengo?

Per esempio NaCl, in qualche processo e si divide in Na+ e Cl- : come trovo le cariche?
Dipende dall'elettronegatività dei due atomi, e da quanti elettroni si scambiano per raggiungere la stabilità (regola dell'ottetto)..

Lampo89
12-05-2011, 12:30
dubbio: un ragazzo è su uno skateboard. Sta andando avanti in linea retta a velocità costante. Trascuriamo tutti gli attriti, ma consideriamo che è sulla Terra. Il ragazzo quindi salta (solo) in alto, senza spingersi in avanti. Cadrà sullo skateboard o no? :O
*lo skateboard continua a velocità costante ;)

suggerimento: la velocità dello skateboard con sopra il ragazzo è uguale a quella con cui procede quando si è staccato da esso?

robertogl
12-05-2011, 12:38
suggerimento: la velocità dello skateboard con sopra il ragazzo è uguale a quella con cui procede quando si è staccato da esso?

infatti poi avevo pensato anch'io a questa cosa: da come mi è stato detto, la velocità è uguale sia con il ragazzo sopra che senza :)

direi di si....appena dopo lo stacco entrambi proseguiranno di moto retillineo a vel.costante lungo la direzione del moto prima dello stacco...

anche per me ;)

keroro.90
12-05-2011, 12:48
anche per me ;)
Si sotto una precisa ipotesi si...
Si di forze vive lungo la direzione del moto non ce ne sono (no gravità,no attrito)...quindi l'equazioni della dinamica si riducono alla conservazione della quantità di moto lungo la direzione del moto.
m=massa skateboard
M=massa Ragazzo
V=velocità ragazzo+skate
Vr=velocità ragazzo
Vs=velocità skateboard
Quindi---> QDM iniziale=QDM Finale
(m+M)*V=m*Vs+M*Vr
Quindi se la velocità dello skate è costante (prima e dopo lo stacco)...la velocità del ragazzo non puo che restare la stessa....

Lampo89
12-05-2011, 12:49
infatti poi avevo pensato anch'io a questa cosa: da come mi è stato detto, la velocità è uguale sia con il ragazzo sopra che senza :)


anche per me ;)

bisognerebbe tenere conto della conservazione della quantità di moto, che implica che la velocità dello skateboard non si conserva (prima del salto e dopo il salto cambia), varia seppur di poco (il poco dipende dalla massa del tipo che c'è sopra)

edit: correggo l'affermazione sopra...non avevo letto del salto perfettamente verticale .... se v è la velocità iniziale del ragazzo = skate iniziale e salta perfettamente in verticale varrà (m+M) v = m vr + M vs (vs e vr velocità finali dello skate e del ragazzo) e semplificando (tenendo conto che vr=v) viene la cosa che giustamente dicevate..chiedo pietà per la svista

robertogl
12-05-2011, 13:23
bene, ottimo, come pensavo :D :cool:
grazie ;)

zanardi84
18-05-2011, 13:30
Ho una carica Q al centro di un guscio sferico conduttore di raggio interno r1 ed esterno r2. So che a un metro di distanza il campo vale E ed è uscente.
Devo trovare il potenziale in un punto intermedio del guscio.

Allora dico: la situazione è la stessa di una carica radiale e il guscio è una superficie gaussiana su cui si distribuisce la carica.
Pertanto per un raggio inferiore a quello della sfera gaussiana il campo è 0, e pertanto lo è pure il potenziale.
Di conseguenza mi resta solo il campo elettrico a partire dalla superficie esterna del guscio, e di conseguenza avrò come potenziale quello all'esterno.

Sbagilo?

Lampo89
18-05-2011, 18:42
Ho una carica Q al centro di un guscio sferico conduttore di raggio interno r1 ed esterno r2. So che a un metro di distanza il campo vale E ed è uscente.
Devo trovare il potenziale in un punto intermedio del guscio.

Allora dico: la situazione è la stessa di una carica radiale e il guscio è una superficie gaussiana su cui si distribuisce la carica.
Pertanto per un raggio inferiore a quello della sfera gaussiana il campo è 0, e pertanto lo è pure il potenziale.
Di conseguenza mi resta solo il campo elettrico a partire dalla superficie esterna del guscio, e di conseguenza avrò come potenziale quello all'esterno.

Sbagilo?
leggendo la tua soluzione, non mi è chiaro se la carica Q è depositata sul guscio oppure è al centro della cavità del conduttore

se la carica fosse all'interno della cavità direi che il campo nella stessa non è nullo (usando il teorema di gauss e l'invarianza per rotazioni del problema), su due piedi sulla superficie interna alla cavità si deposita una carica negativa uguale in modulo alla carica Q, con distribuzione superficiale uniforme; simile sulla superficie esterna, carica complessiva Q con densità omogena. All'interno del conduttore il potenziale è costante (i conduttori sono equipotenziali in elettrostatica), e dunque il campo è nullo.
p.s. il fatto che il campo sia nullo in un punto non implica che il potenziale in esso sia nullo, ma semplicemente che quel punto è un punto stazionario del potenziale (E = -grad V)

zanardi84
19-05-2011, 08:52
leggendo la tua soluzione, non mi è chiaro se la carica Q è depositata sul guscio oppure è al centro della cavità del conduttore

se la carica fosse all'interno della cavità direi che il campo nella stessa non è nullo (usando il teorema di gauss e l'invarianza per rotazioni del problema), su due piedi sulla superficie interna alla cavità si deposita una carica negativa uguale in modulo alla carica Q, con distribuzione superficiale uniforme; simile sulla superficie esterna, carica complessiva Q con densità omogena. All'interno del conduttore il potenziale è costante (i conduttori sono equipotenziali in elettrostatica), e dunque il campo è nullo.
p.s. il fatto che il campo sia nullo in un punto non implica che il potenziale in esso sia nullo, ma semplicemente che quel punto è un punto stazionario del potenziale (E = -grad V)

Purtroppo il testo del problema non lo specifica. Io ho interpretato come se fosse un conduttore sferico in equilibrio con solo quella carica presente.
Come ho risolto il problma ottengo il risultato, ma potrebbe essere una coincidenza.
Forse la carica è proprio nel centro geometrico del guscio.
In quel caso come dovrei muovermi?

keroro.90
19-05-2011, 09:08
Purtroppo il testo del problema non lo specifica. Io ho interpretato come se fosse un conduttore sferico in equilibrio con solo quella carica presente.
Come ho risolto il problma ottengo il risultato, ma potrebbe essere una coincidenza.
Forse la carica è proprio nel centro geometrico del guscio.
In quel caso come dovrei muovermi?

se è nel centro geometrico del guscio,avrai per induzione elettrostatica che le cariche presenti nel conduttore (guscio sferico)...si diporrano in modo tale da annullare il campo elettrico all'interno dello stesso....il campo sarà nullo nel guscio e il potenziale costante, poi all'estreno del guscio il campo ritorna columbiano....

zanardi84
19-05-2011, 10:16
se è nel centro geometrico del guscio,avrai per induzione elettrostatica che le cariche presenti nel conduttore (guscio sferico)...si diporrano in modo tale da annullare il campo elettrico all'interno dello stesso....il campo sarà nullo nel guscio e il potenziale costante, poi all'estreno del guscio il campo ritorna columbiano....

Quindi dici:
avendo la carica nel centro geometrico, essendo il guscio conduttore, allora la carica si distribuirà sulla superficie in modo tale che all'interno di questa superficie il campo sia nullo. Giusto?

zanardi84
19-05-2011, 10:41
Altro problemino:

Ho un potenziale che varia secondo la legge V(x) = ax^2 + bx + c a seconda della posizione di x, con a b c valori numerici dati.

In x = P ho il centro di un dipolo disposto parallelo all'asse y, di cui ho carica e distanza tra le cariche.
Devo trovare, sapendo he il dipolo è vincolato in x = P, il momento rispetto a P delle forze elettriche.

Io so che il momento è dato dal campo elettrico per il momento di dipolo che trovo come prodotto carica * distanza.

Io so che in un generico punto il campo E è la derivata cambiata di segno del potenziale, quindi E = -(2ax + b). Sostituendo il valore di P a x ottengo il campo risultante in quel punto.

E quì mi blocco perchè devo capire bene come è diretto il campo.

keroro.90
19-05-2011, 10:59
Quindi dici:
avendo la carica nel centro geometrico, essendo il guscio conduttore, allora la carica si distribuirà sulla superficie in modo tale che all'interno di questa superficie il campo sia nullo. Giusto?

si esatto, le cariche nel conduttore si dispongono in modo da essere equipotenziale....e quindi E=0 nella sfera....

Lampo89
19-05-2011, 12:40
Altro problemino:

Ho un potenziale che varia secondo la legge V(x) = ax^2 + bx + c a seconda della posizione di x, con a b c valori numerici dati.

In x = P ho il centro di un dipolo disposto parallelo all'asse y, di cui ho carica e distanza tra le cariche.
Devo trovare, sapendo he il dipolo è vincolato in x = P, il momento rispetto a P delle forze elettriche.

Io so che il momento è dato dal campo elettrico per il momento di dipolo che trovo come prodotto carica * distanza.

Io so che in un generico punto il campo E è la derivata cambiata di segno del potenziale, quindi E = -(2ax + b). Sostituendo il valore di P a x ottengo il campo risultante in quel punto.

E quì mi blocco perchè devo capire bene come è diretto il campo.

il potenziale dipende solo dalle x, perciò quando calcoli il gradiente (il potenziale è una funzione definita in R3 a valori in R) ottieni che il campo E ha in ogni punto solo la componente diretta come l'asse delle x, dato che le derivate parziali rispetto a y e z sono nulle. Poi per x maggiore di -b/2a il campo avrà verso opposto a quello dell'asse delle x, mentre per x minore di -b/2a succederà il contrario.

p.s. il potenziale dato non può rappresentare un campo elettrostatico,a parte nel caso a = 0 (piccola pignoleria, nulla di che)

zanardi84
19-05-2011, 13:31
il potenziale dipende solo dalle x, perciò quando calcoli il gradiente (il potenziale è una funzione definita in R3 a valori in R) ottieni che il campo E ha in ogni punto solo la componente diretta come l'asse delle x, dato che le derivate parziali rispetto a y e z sono nulle. Poi per x maggiore di -b/2a il campo avrà verso opposto a quello dell'asse delle x, mentre per x minore di -b/2a succederà il contrario.

p.s. il potenziale dato non può rappresentare un campo elettrostatico,a parte nel caso a = 0 (piccola pignoleria, nulla di che)

Quindi calcolando il gradiente, in una forma sulle tre dimensioni, ottengo la componente del campo lungo l'asse secondo cui sto derivando, giusto?
Se derivo secondo X trovo la componente su X, su Y quella di Y, su Z quella di Z, giusto?

Di conseguenza il campo, nel mio caso, sarà perpendicolare al dipolo perchè ha una sola componente che è lungo l'asse X.

Non capisco ancora quale sia il verso in questo caso.
Che vuol dire che non può rappresentare un campo quel potenziale?

Lampo89
19-05-2011, 14:03
Quindi calcolando il gradiente, in una forma sulle tre dimensioni, ottengo la componente del campo lungo l'asse secondo cui sto derivando, giusto?
Se derivo secondo X trovo la componente su X, su Y quella di Y, su Z quella di Z, giusto?

Di conseguenza il campo, nel mio caso, sarà perpendicolare al dipolo perchè ha una sola componente che è lungo l'asse X.

Non capisco ancora quale sia il verso in questo caso.
Che vuol dire che non può rappresentare un campo quel potenziale?

quando E è negativo, il verso sarà opposto a quello crescente dell'asse delle ascisse, se è positivo accade il contrario.
Dicevo che quello non può rappresentare realmente un campo elettrostatico perchè i potenziali elettrostatici sono soluzione dell'equazione di laplace
div(gradV) = 0
e il potenziale dato all'inizio è soluzione di questa equazione nel solo caso a= 0 (era solo una puntualizzazione, il problema è fatto così e amen ce lo teniamo quel potenziale )

zanardi84
20-05-2011, 08:44
quando E è negativo, il verso sarà opposto a quello crescente dell'asse delle ascisse, se è positivo accade il contrario.
Dicevo che quello non può rappresentare realmente un campo elettrostatico perchè i potenziali elettrostatici sono soluzione dell'equazione di laplace
div(gradV) = 0
e il potenziale dato all'inizio è soluzione di questa equazione nel solo caso a= 0 (era solo una puntualizzazione, il problema è fatto così e amen ce lo teniamo quel potenziale )

Il momento di dipolo è diretto dalla carica negativa a quella positiva..
La carica negativa, graficamente come viene rappresentata? con un pallino pieno o vuoto?
In un sistema cartesiano penso che debba tenere conto del verso (e quindi del segno).

Lampo89
20-05-2011, 23:20
Il momento di dipolo è diretto dalla carica negativa a quella positiva..
La carica negativa, graficamente come viene rappresentata? con un pallino pieno o vuoto?
In un sistema cartesiano penso che debba tenere conto del verso (e quindi del segno).

non capisco dove sia il problema...ti turba il fatto che quando la componente diretta come x del campo E in un punto è negativa il vettore punta (come verso) in modo contrario al versore dell'asse x (cioè in maniera contraria al verso crescente dell'asse x stesso)? :confused:

zanardi84
21-05-2011, 09:39
non capisco dove sia il problema...ti turba il fatto che quando la componente diretta come x del campo E in un punto è negativa il vettore punta (come verso) in modo contrario al versore dell'asse x (cioè in maniera contraria al verso crescente dell'asse x stesso)? :confused:

Ai fini del calcolo del momento tra il vettore campo elettrico e quello del moento di dipolo, devo tenere in considerazione i segni oppure no?

Chiedo ancora due cose: ho un cubo di lato L e l'espressione di un potenziale come V = a (xy + 4y^2), con a costante.

Devo trovare la carica contenuta nel cubo.

La seconda: ho un'equazione che mi esprime il potenziale. Dedvo trovare i/i punti in cui il campo si annulla, il punto in cui il campo è massimo e il valore massimo del campo.
Inizio trovando il campo applicando il gradiente. Pongo il campo a 0 e trovo i punti.
Per le altre richieste che faccio? Studio il massimo della funzione?

Lampo89
21-05-2011, 11:02
Ai fini del calcolo del momento tra il vettore campo elettrico e quello del moento di dipolo, devo tenere in considerazione i segni oppure no?

Chiedo ancora due cose: ho un cubo di lato L e l'espressione di un potenziale come V = a (xy + 4y^2), con a costante.

Devo trovare la carica contenuta nel cubo.

La seconda: ho un'equazione che mi esprime il potenziale. Dedvo trovare i/i punti in cui il campo si annulla, il punto in cui il campo è massimo e il valore massimo del campo.
Inizio trovando il campo applicando il gradiente. Pongo il campo a 0 e trovo i punti.
Per le altre richieste che faccio? Studio il massimo della funzione?

per la seconda domanda devi usare le eq di maxwell espresse in forma differenziale:
divE = rho/epsilon0
Il potenziale V dato è associato al campo E = - gradV = - a ( y, x + 8 y )
e la divergenza del campo è:
divE = - 8 a
dunque vale rho = -8 a epsilon0
la densità di carica è costante all'interno del quadrato percio Q = -8 a epsilon0 L^3

dolcecoccolosa
22-05-2011, 12:32
R1=30 ohm
R2=20 ohm
R3=40 ohm
R4=10 ohm
R5=20 ohm
E1=50 V
Io1=2 A
Io2=0.5 A
I3=?
P3=?
qlkn sa cm si svolge?
Ecco il circuito:
http://imageshack.us/photo/my-images/683/abccy.jpg/

zanardi84
23-05-2011, 10:15
per la seconda domanda devi usare le eq di maxwell espresse in forma differenziale:
divE = rho/epsilon0
Il potenziale V dato è associato al campo E = - gradV = - a ( y, x + 8 y )
e la divergenza del campo è:
divE = - 8 a
dunque vale rho = -8 a epsilon0
la densità di carica è costante all'interno del quadrato percio Q = -8 a epsilon0 L^3

Capito!

Quì dove sbaglio?

Ho una sorgente che emette protoni a una velocità V0.
A una distanza d ho una lastra con na certa densità rho.
Devo trovare a che veloctà impatta il protone sulla lastra.

Prima di tutto trovo col teorema di Gauss il campo: rho/2epsilon 0.
La forza di coulomb è uguale a quella meccanica impressa alla particella.
Eq = ma da cui ricavo a.
dalla cinematica sapendo che impatta a distanza d, v^2 = V0^2 + 2ad

zanardi84
24-05-2011, 13:39
Ho una goccia di olio con raggio R in equilibrio tra le piastre di un condensatore dove c'è un campo E. L'olio ha densita rho.
Quante cariche di elettroni ci sono nella goccia?

Quì dove sbaglio? Ho un anello di raggio R di carica Q uniforme. Sul suo asse metto un protone con velocità V0. Devo calcolare la velocità alla distanza X.
Io so che il campo elettrico sull'asse di un anello è k*q/(R^2 +X^2)^3/2, ma dai dati che ho noto che X è di circa 20 volte maggiore, quindi posso pensare di trascurare R, quindi ho E = k* q/X^2.
Moltiplicando il campo per la carica del protone ho la forza con cui viene spinta, che è uguale a quella meccanica m*a. Quindi Q*E = m*a da cui ricavo a.
Dalla cinematica ho che X = (V^2 - V0^2)/2a e dovrei trovare V. Ma non esce.

Mico83
25-05-2011, 00:35
scusa ma non fai prima ad usare il bilancio energetico?

zanardi84
25-05-2011, 10:44
Ho un condensatore piano dove ognuna delle 2 piastre ha area A, dista D dall'altra e ho V0 come voltaggio tra le due piastre.
Metto una sbarretta metallica conduttrice di S spessore. Devo trovare la nuova tensione tra le piastre del condensatore.

Prima di tutto trovo la carica senza l'inserimento della sbarretta come
Q/V = epsilon0 * A/D
Poi trovo la distribuzione per area, sigma: sigma = Q/A
E infine la tensione tra l'armatura e la sbarretta: sigma/epsilon0 = V'/d dove d è la distanza che trovo tra la sbarretta e l'armatura.
Tra l'altra armatura e la sbarretta c'è la stessa distanza, gli altri dati sono uguali, quindi ci sarà la medesima tensione.
Quella totale sarebbe la somma algebrica delle tensioni.

keroro.90
05-06-2011, 18:33
Avrei bisogno di una breve spiegazione della formula dell' energia libera di Gibbs e quindi di entropia ed entalpia.

A grandi linee, e con i riferimenti alle formule generali

Grazie!

http://it.wikipedia.org/wiki/Energia_libera_di_Gibbs
http://it.wikipedia.org/wiki/Entalpia
http://it.wikipedia.org/wiki/Entropia_%28termodinamica%29

Energia libere di Gibbs, non saprei da dove prendere....

Entalpia la puoi vedere come semplice somma di energia di interna + il prodotto di pressione per volume specifico.
Cosi puoi riscrivere il primo principio come:
dQ=dh-vdp.
L'entropia invece è un altra variabile di stato come l'entalpia.
Nel caso di trasf reversibili la puoi esprimere come ds=dQ/T.
Quindi nel caso di gas perfetti ottieni numerosi semplificazioni e quindi ottieni le seguenti espressioni una volta preso come riferimento T=T0 e p=p0.
h=Cp*(T-T0)
s=Cp*ln(T/T0)-Rln(p/p0)
Il grandissimo vantaggio di entropia ed entalpia è che sono variabili di stato e non dipendono dal percorso fatto come ad esempio il lavore e per la maggior parte delle applicazioni pratiche (espansioni, compressioni adiabitiche e trasf a p.costante) stai un attimo a calcolarti lavori e calori ceduti/assorbti senza sbatterti troppo con integrali...

zanardi84
06-06-2011, 09:27
Perchè non ho alcuna corrente se:
ho un filo d'argento avvolto su un cilindro isolante dentro al quale viene fatta passare una bacchetta di rame?

zanardi84
16-06-2011, 10:31
Parliamo di onde!

Un'onda può essere usata per descrivere un'energia che si muove in un mezzo o nel vuoto, giusto?

Questa descrizione comporta parametri tipici come
Ampiezza, lunghezza d'onda, frequenza, con le proprie definizioni.

Nella vita quotidiana questi parametri cosa rappresentano?
Ampiezza = intensità della perturbazione
frequenza = ogni quanto si verifica in un intervallo di tempo la perturbazione
lunghezza d'onda che è?
E la fase?

keroro.90
16-06-2011, 12:14
Parliamo di onde!

Un'onda può essere usata per descrivere un'energia che si muove in un mezzo o nel vuoto, giusto?

Questa descrizione comporta parametri tipici come
Ampiezza, lunghezza d'onda, frequenza, con le proprie definizioni.

Nella vita quotidiana questi parametri cosa rappresentano?
Ampiezza = intensità della perturbazione
frequenza = ogni quanto si verifica in un intervallo di tempo la perturbazione
lunghezza d'onda che è?
E la fase?

La lunghezza d'onda è lo spazio percorso in un periodo di tempo....(quindi 1 su frequenza)....
La fase è l'argomento della funzione d'onda, ovvero per avere un'onda dovrai soddisfare un'eq.differenziale di second ordine a var miste, e una soluzione dell'equazione sono funzioni che hanno come argomento (kx-wt)...Quindi ad esempio fuoi descrivere un onda come f=F(kx-wt)...

Aldin
16-06-2011, 13:43
O anche la lunghezza d'onda è la distanza fra due picchi o due buchi, mentre la fase è la distanza dall'asse delle y. f(x-n) sposta la funzione a destra di n.

stgww
05-07-2011, 18:01
Ciao! Se ho due gas (ideali) e conosco la temperatura e volume di ognuno di questi li mescolo a pressione costante come mi trovo la temperatura di equilibrio?
Grazie

keroro.90
05-07-2011, 18:20
Ciao! Se ho due gas (ideali) e conosco la temperatura e volume di ognuno di questi li mescolo a pressione costante come mi trovo la temperatura di equilibrio?
Grazie

Bilnacio di primo principio....
Puoi usare la conservazione dell'energia intrena...(se il contenitore è adiabatico e rigido) (dQ=dL=0)

stgww
05-07-2011, 18:37
Bilnacio di primo principio....
Puoi usare la conservazione dell'energia intrena...(se il contenitore è adiabatico e rigido) (dQ=dL=0)

Gentilmente me lo spieghi più esplicitamente ?
Grazie

keroro.90
05-07-2011, 19:32
Gentilmente me lo spieghi più esplicitamente ?
Grazie
Prendi i tuoi due gas ideali, sono in due contenitori di volume V1 e V2, alla stessa pressione....Metti in comunicazione i due gas e se sono a temp diverse raggiungerrano una temp d'equilibrio Tf, se n1 e n2 sono il numero di moli dei gas e Cv è il calore specifico a vol costante (j/molK)
Avrai
dU=0-->U=cost se hanno lo stesso Cv:
n1*Cv1*T1+n2*Cv2*T2=(n1+n2)*Cv*Tf
Ricavi Tf e sei apposto....

stgww
05-07-2011, 20:40
Prendi i tuoi due gas ideali, sono in due contenitori di volume V1 e V2, alla stessa pressione....Metti in comunicazione i due gas e se sono a temp diverse raggiungerrano una temp d'equilibrio Tf, se n1 e n2 sono il numero di moli dei gas e Cv è il calore specifico a vol costante (j/molK)
Avrai
dU=0-->U=cost se hanno lo stesso Cv:
n1*Cv1*T1+n2*Cv2*T2=(n1+n2)*Cv*Tf
Ricavi Tf e sei apposto....

Hai ragione! L'ho detto che avevo il cervello fuso, anche io prima di chiedere nel thread volevo usare l'eguaglianza di dU, ma mi continuavo a dire "E le moli come le trovo? " ->pV=nRT è ovvio! E pensare che ho usato lo stesso metodo per trovarmi le moli nell'esercizio precedente...
Lo dico io, studiare fa male, rimbambisce del tutto:D

Grazie!!

keroro.90
05-07-2011, 20:55
Hai ragione! L'ho detto che avevo il cervello fuso, anche io prima di chiedere nel thread volevo usare l'eguaglianza di dU, ma mi continuavo a dire "E le moli come le trovo? " ->pV=nRT è ovvio! E pensare che ho usato lo stesso metodo per trovarmi le moli nell'esercizio precedente...
Lo dico io, studiare fa male, rimbambisce del tutto:D

Grazie!!

il 99% di quelli esercizi si rioslvono con qualche passaggio algebrico di primo principio ed eq. gas perfetti...

xxxyyy
14-07-2011, 18:15
Ciao,
ho il Cadmio nello stato fondamentale, 1S0 (notazione Russell Saunders)

4d^10 5s^2

Eccito un elettrone dal 4d al 5p

Ora qui mi dicono che il primo stato eccitato e' un 1P1 e il secondo e' 1D2.
Come si fanno a trovare? Mi dicono anche che con le regole di Hund verrebbe il contrario...

Grazie

Xalexalex
14-07-2011, 18:37
Spiegare come si fa un simbolo di termine a parole e' un po' difficile... che testo usi?

xxxyyy
15-07-2011, 03:13
Spiegare come si fa un simbolo di termine a parole e' un po' difficile... che testo usi?

La notazione Russell Saunders? il primo numero e' l'apice a sinistra, il secondo e' il pedice a destra.

Xalexalex
15-07-2011, 12:19
No, volevo dire: che libro usi per studiare? Magari te ne posso consigliare uno diverso =D
Il simbolo di termine lo so come si scrive :D

stgww
17-07-2011, 15:10
Ciao! Una semplice questione su un esercizio di lavoro/energia.

Se lego una pallina di massa m ad una fune di lunghezza L, attacco l'altro estremo ad un chiodo su una piano verticale, che velocità devo imprimere affinchè la pallina compia un giro completo?

Partiamo dal presupposto che se fosse stata un'asta rigida sarebbe bastato fare mg2L = 1/2 mv^2 perchè l'energia cinetica che avrei dovuto imprimere sarebbe stata pari all'energia potenziale per far raggiungere il punto più alto della traiettoria (B).

In questo caso però, raggiunto B la fune tenderà a lasciarsi andare , a cadere, come faccio a mantenere in tensione la fune ?

Grazie

xxxyyy
18-07-2011, 01:24
No, volevo dire: che libro usi per studiare? Magari te ne posso consigliare uno diverso =D
Il simbolo di termine lo so come si scrive :D

Ah ok,
Eisberg Resnik
Griffiths
Gasiorovich
Haken Wolf

(sicuramente ho sbagliato a scriverne qualcuno...)

keroro.90
18-07-2011, 07:58
Ciao! Una semplice questione su un esercizio di lavoro/energia.

Se lego una pallina di massa m ad una fune di lunghezza L, attacco l'altro estremo ad un chiodo su una piano verticale, che velocità devo imprimere affinchè la pallina compia un giro completo?

Partiamo dal presupposto che se fosse stata un'asta rigida sarebbe bastato fare mg2L = 1/2 mv^2 perchè l'energia cinetica che avrei dovuto imprimere sarebbe stata pari all'energia potenziale per far raggiungere il punto più alto della traiettoria (B).

In questo caso però, raggiunto B la fune tenderà a lasciarsi andare , a cadere, come faccio a mantenere in tensione la fune ?

Grazie
Semplice, basta che tieni in tensione le fune con la forza centrifuga, arrivato alla sommità non dovrai avere più un energia cinetica uguale a zero, ma una velocità minima che permette di tenere la corda tesa..

stgww
20-07-2011, 15:23
Semplice, basta che tieni in tensione le fune con la forza centrifuga, arrivato alla sommità non dovrai avere più un energia cinetica uguale a zero, ma una velocità minima che permette di tenere la corda tesa..

Grazie, avanti con un' altra domanda :D

Cicli termodinamici:

Consideriamo in un piano P,V le seguenti trasformazioni
A-B espansione isobara
B-C adiabatica
B-D compressione isobara
D-A adiabatica

Ora l'esercizio mi chiede di calcolare il rendimento, e va bene, ma non capisco un passaggio, come fa a dire Tb/Ta = Tc/Td ?

Grazie

ChristinaAemiliana
20-07-2011, 15:39
Grazie, avanti con un' altra domanda :D

Cicli termodinamici:

Consideriamo in un piano P,V le seguenti trasformazioni
A-B espansione isobara
B-C adiabatica
B-D compressione isobara
D-A adiabatica

Ora l'esercizio mi chiede di calcolare il rendimento, e va bene, ma non capisco un passaggio, come fa a dire Tb/Ta = Tc/Td ?

Grazie

I prodotti incrociati delle variabili termodinamiche sono uguali nei cicli di quattro politropiche a due a due uguali.

stgww
20-07-2011, 16:52
I prodotti incrociati delle variabili termodinamiche sono uguali nei cicli di quattro politropiche a due a due uguali.

Grazie, ho cercato ma questa cosa non c'è scritta, potevano specificare almeno cosa stavano facendo :doh:

Buono a sapersi comunque ;)

ChristinaAemiliana
21-07-2011, 10:17
Grazie, ho cercato ma questa cosa non c'è scritta, potevano specificare almeno cosa stavano facendo :doh:

Buono a sapersi comunque ;)

E' una proprietà dei cicli a quattro politropiche, fa parte della teoria, è difficile che ti scrivano la dimostrazione per esteso negli esercizi, al massimo trovi una dicitura tipo "per la nota proprietà dei cicli..." :p

La dimostrazione comunque è semplice e la trovi praticamente in qualsiasi testo, anche online...QUI (http://corsiadistanza.polito.it/corsi/pdf/05AXYDN/CAP10.pdf) ad esempio, da pagina 7 in poi. ;)

stgww
21-07-2011, 10:21
E' una proprietà dei cicli a quattro politropiche, fa parte della teoria, è difficile che ti scrivano la dimostrazione per esteso negli esercizi, al massimo trovi una dicitura tipo "per la nota proprietà dei cicli..." :p

La dimostrazione comunque è semplice e la trovi praticamente in qualsiasi testo, anche online...QUI (http://corsiadistanza.polito.it/corsi/pdf/05AXYDN/CAP10.pdf) ad esempio, da pagina 7 in poi. ;)

Thanks a lot ;)

gpc
26-07-2011, 13:37
Ho bisogno di calcolare la coppia risultate dall'attrito con l'aria su un disco di raggio r e spessore s che ruota ad una velocità omega.
Chiaramente c'è da tenere conto dell'attrito della faccia superiore, inferiore e laterale...
Col fatto che lo stramaledetto attrito si trascura semrpre non trovo formule :muro: ma a me pare tanto un caso abbastanza accademico... eppure niente. Io mi sto mettendo sotto con gli integrali, ma non sono molto sicuro.
L'idea mia è considerare corone circolari di spessore dr, calcolare l'attrito su ogni corona e la coppia corrispondere, quindi integrare tutto rispetto al raggio...
Per la faccia laterale invece la considererei come una superficie piana (l'aria è ferma, quindi è come se ogni parte di superficie fosse parallela al flusso) e l'attrito sarà quindi solo funzione della velocità.

Però, tra il dire e il fare...

keroro.90
26-07-2011, 14:01
Ho bisogno di calcolare la coppia risultate dall'attrito con l'aria su un disco di raggio r e spessore s che ruota ad una velocità omega.
Chiaramente c'è da tenere conto dell'attrito della faccia superiore, inferiore e laterale...
Col fatto che lo stramaledetto attrito si trascura semrpre non trovo formule :muro: ma a me pare tanto un caso abbastanza accademico... eppure niente. Io mi sto mettendo sotto con gli integrali, ma non sono molto sicuro.
L'idea mia è considerare corone circolari di spessore dr, calcolare l'attrito su ogni corona e la coppia corrispondere, quindi integrare tutto rispetto al raggio...
Per la faccia laterale invece la considererei come una superficie piana (l'aria è ferma, quindi è come se ogni parte di superficie fosse parallela al flusso) e l'attrito sarà quindi solo funzione della velocità.

Però, tra il dire e il fare...
Fossi in te trascureri l'attrito delle facce superficiali, (non è poi così viscosa l'aria)...Ti basta tener conto della sezione del disco, quindi prima ti dovrai calcolare il Reynolds e da li scegliere la correlazione più adatta per il Cx, quindi la forza di attrito sarà
Fd=densita fluido*Cx*A*v^2...
Quindi la coppia se è moto circolare uniforme sarà Fd*r, quindi avrai una coppia che se Cx è costante (solo per Re alti) dipende dal cubo del raggio...

gpc
26-07-2011, 14:09
Fossi in te trascureri l'attrito delle facce superficiali, (non è poi così viscosa l'aria)...Ti basta tener conto della sezione del disco, quindi prima ti dovrai calcolare il Reynolds e da li scegliere la correlazione più adatta per il Cx, quindi la forza di attrito sarà
Fd=densita fluido*Cx*A*v^2...

Eh lo so che l'aria non è così viscosa, però sto lavorando con coppie molto piccole (milliNm) e velocità abbastanza elevate, sui 7m/s per la faccia esterna, per cui preferirei tenerla in conto.
In ogni caso, quella formula ero riuscito a trovarla... ma il numero di Raynolds?? Ho trovato una formula più o meno approssimata per regimi laminari, posso provare con quella.
Ma boia miseria, possibile che non ci sia nessun esempio con le formule per calcolare l'attrito di un volano in rotazione??

Aspetta, forse mi sono spiegato male... il disco ruota solo, non trasla. Come mai dici di considerare la sezione del disco?

keroro.90
26-07-2011, 14:25
Eh lo so che l'aria non è così viscosa, però sto lavorando con coppie molto piccole (milliNm) e velocità abbastanza elevate, sui 7m/s per la faccia esterna, per cui preferirei tenerla in conto.
In ogni caso, quella formula ero riuscito a trovarla... ma il numero di Raynolds?? Ho trovato una formula più o meno approssimata per regimi laminari, posso provare con quella.
Ma boia miseria, possibile che non ci sia nessun esempio con le formule per calcolare l'attrito di un volano in rotazione??

Aspetta, forse mi sono spiegato male... il disco ruota solo, non trasla. Come mai dici di considerare la sezione del disco?

Ah ok tipo volano, avevo pensato a un disco che ruotava a una certa distanza...
Comunque in questo caso è tutto dovuto allo strato limite dinamico e devi ricorrere a testi di fluidodinamica...per il Reynolds devi trovare una dimesione caratteristica, il che non è semplice...

gpc
26-07-2011, 14:27
Ah ok tipo volano, avevo pensato a un disco che ruotava a una certa distanza...
Comunque in questo caso è tutto dovuto allo strato limite dinamico e devi ricorrere a testi di fluidodinamica...per il Reynolds devi trovare una dimesione caratteristica, il che non è semplice...

Esatto, e io non so una cippa di fluidodinamica e le tonnellate di fisica che ho fatto erano tutte del tipo "mucca sferica di massa puntiforme", non so se mi spiego...
Spero passi qualcuno con le formule, perche i miei integrali sono moooolto arrugginiti :cry:

keroro.90
26-07-2011, 14:33
Esatto, e io non so una cippa di fluidodinamica e le tonnellate di fisica che ho fatto erano tutte del tipo "mucca sferica di massa puntiforme", non so se mi spiego...
Spero passi qualcuno con le formule, perche i miei integrali sono moooolto arrugginiti :cry:

la famosa mucca di massa puntiforme...
Comuqnue approssimando un po ti puoi riferire alla lastra piana e poi integrando per corone ottenere l'attrito totale di questo disco...
Ora provo a guardare se trovo qualche correlazione sul libro di fluido..

gpc
26-07-2011, 14:36
Per la coppia sulle facce superiore e inferiore mi viene una dipendenza dal raggio alla 5ª e da omega al quadrato.
L'omega e ok, ma quel raggio alla quinta... hmmm... :stordita:

keroro.90
26-07-2011, 14:42
Per la coppia sulle facce superiore e inferiore mi viene una dipendenza dal raggio alla 5ª e da omega al quadrato.
L'omega e ok, ma quel raggio alla quinta... hmmm... :stordita:

Trovato....
La dimostrazione non la scrivo perché è lunga due pagine (tra apporssimazioni di NS etc) la trovi su fluidodinamica di processo di A.Soldati...
Lo sforzo di taglio alla parete (quindi per unita di superficie) sulle facce viene espresso come
T=0,332*u*V*((d*V)/(u*x))^1/2
dove
d=densità fluido
V=velocità fluido
x= distanza dal bordo d'attacco
u=viscosità...
Dovrai fare un bel integrale...

Ryuga17
26-07-2011, 18:10
Ho bisogno di calcolare la coppia risultate dall'attrito con l'aria su un disco di raggio r e spessore s che ruota ad una velocità omega.
Chiaramente c'è da tenere conto dell'attrito della faccia superiore, inferiore e laterale...
Col fatto che lo stramaledetto attrito si trascura semrpre non trovo formule :muro: ma a me pare tanto un caso abbastanza accademico... eppure niente. Io mi sto mettendo sotto con gli integrali, ma non sono molto sicuro.
L'idea mia è considerare corone circolari di spessore dr, calcolare l'attrito su ogni corona e la coppia corrispondere, quindi integrare tutto rispetto al raggio...
Per la faccia laterale invece la considererei come una superficie piana (l'aria è ferma, quindi è come se ogni parte di superficie fosse parallela al flusso) e l'attrito sarà quindi solo funzione della velocità.

Però, tra il dire e il fare...

Qunado hai parlato di moto circolare del volano mi e' venuto in mente il votice di Ranline. Potrebbe esserti di aiuto questo? http://www.aero.polimi.it/~baron/bacheca/a10_vortici_rev10.pdf
Potresti considerare una parte del disco in moto laminare, per raggi piccoli, e una parte + esterna turbolenta. In questo modo semplifichi e ti avvicini alla situazione reale.

gpc
26-07-2011, 18:13
Trovato....
La dimostrazione non la scrivo perché è lunga due pagine (tra apporssimazioni di NS etc) la trovi su fluidodinamica di processo di A.Soldati...
Lo sforzo di taglio alla parete (quindi per unita di superficie) sulle facce viene espresso come
T=0,332*u*V*((d*V)/(u*x))^1/2
dove
d=densità fluido
V=velocità fluido
x= distanza dal bordo d'attacco
u=viscosità...
Dovrai fare un bel integrale...

Qunado hai parlato di moto circolare del volano mi e' venuto in mente il votice di Ranline. Potrebbe esserti di aiuto questo? http://www.aero.polimi.it/~baron/bacheca/a10_vortici_rev10.pdf
Potresti considerare una parte del disco in moto laminare, per raggi piccoli, e una parte + esterna turbolenta. In questo modo semplifichi e ti avvicini alla situazione reale.

Un angelo mi ha trovato la formula :D

C'ero quasi arrivato, avevo qualche coefficiente diverso ma me lo sarò portato dietro con gli integrali... però sì, la coppia dipende da r^5 e da omega^2.
Ora devo solo trovare un coefficiente che non ho capito bene cosa sia e poi posso risolvere :yeah:
Grazie a tutti :p

zanardi84
05-08-2011, 16:43
Ho un problema che non riesco a capire.
http://www.pctunerup.com/up/results/_201108/20110805174245_Cattura.JPG

Ho V = 12volt, R1 = 4 ohm e so che a 1 secondo Vc = 1 volt e a 1 minuto Vc = 8 volt.

Devo trovare R2 e C.

Lampo89
05-08-2011, 19:49
Ho un problema che non riesco a capire.
http://www.pctunerup.com/up/results/_201108/20110805174245_Cattura.JPG

Ho V = 12volt, R1 = 4 ohm e so che a 1 secondo Vc = 1 volt e a 1 minuto Vc = 8 volt.

Devo trovare R2 e C.

faccio un piccolo volo di fantasia ( in effetti non si capisce bene da come l'hai scritto) : inizialmente l'interruttore è chiuso. Ad un certo punto viene aperto, e con i dati in possesso bisogna trovare R2 e C.
Applicando la legge di ohm si trova la differenza di potenziale ai capi del condensatore nella condizione stazionaria (circuito chiuso). Quando l'interruttore è aperto, possiamo dimenticare la maglia che comprende il generatore e concentrarci sull'altra. Si devono applicare le leggi della scarica dei circuiti RC, che se non vado errato è V(t) = V0 E^(-t/tau) con V0 la differenza di potenziale tra i capi delle armature al tempo 0 e tau= RC
i due dati dati dal testo permettono di risolvere un sistema nelle 2 incognite R2 e C

Lampo89
06-08-2011, 09:15
faccio un piccolo volo di fantasia ( in effetti non si capisce bene da come l'hai scritto) : inizialmente l'interruttore è chiuso. Ad un certo punto viene aperto, e con i dati in possesso bisogna trovare R2 e C.
Applicando la legge di ohm si trova la differenza di potenziale ai capi del condensatore nella condizione stazionaria (circuito chiuso). Quando l'interruttore è aperto, possiamo dimenticare la maglia che comprende il generatore e concentrarci sull'altra. Si devono applicare le leggi della scarica dei circuiti RC, che se non vado errato è V(t) = V0 E^(-t/tau) con V0 la differenza di potenziale tra i capi delle armature al tempo 0 e tau= RC
i due dati dati dal testo permettono di risolvere un sistema nelle 2 incognite R2 e C

il volo di fantasia l'ho fatto al contrario :D, ho confuso i potenziali : non è una scarica, ma una carica; all'inizio l'interruttore è aperto poi viene chiuso (il potenziale al tempo più piccolo è più basso). Cambia poco, l'andamento della carica è sempre esponenziale con costante di tempo tau = RC ma invece di essere un andamento decrescente è crescente e il potenziale tende a V0 (differenza di potenziale tra le facce del condensatore nel caso stazionario), quindi, ad intuito, la relazione tra V e t dovrebbe essere V(t) = V0 ( 1 - e^(-t/tau) )
p.s. in realtà quella relazione lì vale quando la resistenza e il condensatore sono in serie, quindi nel tuo caso devi scrivere le equazioni del circuito e, con opportune sostituzioni e semplificazioni giungerai a una equazione differenziale del primo ordine non omogenea del tipo y' +1/(ReqC) y = fem/a , cioè troverai che il tuo circuito è equivalente a uno in cui Req e C sono in serie (Req dipenderà da R1 e R2)

gpc
06-08-2011, 11:51
il volo di fantasia l'ho fatto al contrario :D, ho confuso i potenziali : non è una scarica, ma una carica; all'inizio l'interruttore è aperto poi viene chiuso (il potenziale al tempo più piccolo è più basso). Cambia poco, l'andamento della carica è sempre esponenziale con costante di tempo tau = RC ma invece di essere un andamento decrescente è crescente e il potenziale tende a V0 (differenza di potenziale tra le facce del condensatore nel caso stazionario), quindi, ad intuito, la relazione tra V e t dovrebbe essere V(t) = V0 ( 1 - e^(-t/tau) )
p.s. in realtà quella relazione lì vale quando la resistenza e il condensatore sono in serie, quindi nel tuo caso devi scrivere le equazioni del circuito e, con opportune sostituzioni e semplificazioni giungerai a una equazione differenziale del primo ordine non omogenea del tipo y' +1/(ReqC) y = fem/a , cioè troverai che il tuo circuito è equivalente a uno in cui Req e C sono in serie (Req dipenderà da R1 e R2)

Ma non stai complicando un po' le cose?
A un minuto il condensatore è carico quindi c'è solo il partitore di tensione formato dalle due resistenze e ti calcoli la seconda R.
Con la tensione a 1 secondo invece calcoli C dalla costante di tempo con la formula della carica del condensatore.

Lampo89
06-08-2011, 12:44
Ma non stai complicando un po' le cose?
A un minuto il condensatore è carico quindi c'è solo il partitore di tensione formato dalle due resistenze e ti calcoli la seconda R.
Con la tensione a 1 secondo invece calcoli C dalla costante di tempo con la formula della carica del condensatore.

A me piace complicare :D . Scherzi a parte, il tuo ragionamento è giusto supponendo che sia tau molto più piccolo di RC (dove R non è ne R1 ne R2 ma è quell' Req che si trova risolvendo le equazioni del circuito), cioè come hai detto che sia il condensatore carico, e ciò è giusto perchè così sembrerebbe dai dati e perchè difficilmente si trovano costanti di tempo di circa 20 sec o più. Concettualmente credo che sia però più corretto usare il metodo che ho suggerito, seppur più lungo, che avrebbe funzionato anche con i dati sul potenziale del condensatore a tempi molto vicini (es se il tempo finale fosse stato invece che 1 minuto a 2 secondi il condensatore non si potrebbe considerare carico). Comunque sicuramente il tuo metodo è molto più semplice e i risultati devono essere gli stessi

gpc
06-08-2011, 12:54
Comunque sicuramente il tuo metodo è molto più semplice e i risultati devono essere gli stessi

...più che altro perchè il problema è estremamente semplice ed è il tipico esercizio di scuola senza nessuna pretesa... ;)

zanardi84
07-08-2011, 19:17
Scusate ma non ci ho capito niente :(

So che l'andamento della carica è di tipo esponenziale e dovrebbe raggiungere lo stesso voltaggio del generatore che lo ha caricato, giusto?
La presenza delle resistenze cosa implica? Un ritardo nel tempo di carica o fanno abbassare il voltaggio?

MetalMike
26-08-2011, 16:17
http://img828.imageshack.us/img828/3799/elett.png (http://imageshack.us/photo/my-images/828/elett.png/)

Uploaded with ImageShack.us (http://imageshack.us)


Qualcuno mi sa dire come sarebbe la giusta applicazione del teorema di Millman in questo caso?

V = { i(0-) + A + ( E2 / R3 ) } / { 1/(R1+R2) + 1/R3 }

??? :confused:

xxxyyy
07-09-2011, 02:33
cut

xxxyyy
07-09-2011, 21:40
cut

the_poet
19-09-2011, 23:21
Scusatemi, quando ho un ramo con un generatore di corrente che eroga una corrente J, come scriverò la legge di Kirchhoff delle tensioni per la maglia contenente quel ramo?

Grazie mille

das
21-09-2011, 07:20
Strofinando un isolante con un panno questo si elettrizza. Ciò avviene perchè durante lo strofinio vengono ceduti o acquisiti (a seconda del materiale) elettroni dal panno.

Domanda: perchè questo succede ?
Voglio dire a livello microscopico comè che gli elettroni vengono strappati via dagli atomi?

Grazie

Lampo89
21-09-2011, 10:08
Strofinando un isolante con un panno questo si elettrizza. Ciò avviene perchè durante lo strofinio vengono ceduti o acquisiti (a seconda del materiale) elettroni dal panno.

Domanda: perchè questo succede ?
Voglio dire a livello microscopico comè che gli elettroni vengono strappati via dagli atomi?

Grazie

non tutti gli elettroni sono legati allo stesso modo all'atomo: esistono infatti degli elettroni debolmente legati agli atomi che possono facilmente migrare da un corpo (materiale strofinato) all'altro (panno) per strofinio: strofinando viene ceduta a questi elettroni un'energia sufficiente per liberarsi dal legame e diventare delle particelle libere. Il fenomeno dovrebbe spiegarsi in questo modo: strofino->aumenta la temperatura del corpo strofinato->aumenta l'energia media degli elettroni->gli elettroni più debolmente legati riescono a liberarsi dai legami.
p.s. questa è l'interpretazione in un caso, nell'altro caso dovrebbe essere simile

das
21-09-2011, 12:53
non tutti gli elettroni sono legati allo stesso modo all'atomo: esistono infatti degli elettroni debolmente legati agli atomi che possono facilmente migrare da un corpo (materiale strofinato) all'altro (panno) per strofinio: strofinando viene ceduta a questi elettroni un'energia sufficiente per liberarsi dal legame e diventare delle particelle libere. Il fenomeno dovrebbe spiegarsi in questo modo: strofino->aumenta la temperatura del corpo strofinato->aumenta l'energia media degli elettroni->gli elettroni più debolmente legati riescono a liberarsi dai legami.
p.s. questa è l'interpretazione in un caso, nell'altro caso dovrebbe essere simile

avevo ipotizzato una cosa del genere però questo vorrebbe dire che mettendo una bacchetta calda a contatto con un panno questa si carica. Invece non accade...

Lampo89
21-09-2011, 13:21
avevo ipotizzato una cosa del genere però questo vorrebbe dire che mettendo una bacchetta calda a contatto con un panno questa si carica. Invece non accade...

potrebbe interessanti questo http://www.hensemberger.it/dirigente/uploads/dati/fisica/Ce0501teforzeelettriche.pdf oppure anche http://www.massimobanfi.it/2s_physics_athome/studenti/ZP/Elettrizzazione%20x%20Strofinio.htm
non fare troppo caso dove viene citato l'effetto tunnel che, a meno che tu non sia un laureando in fisica e/o affini, è di poco interesse e in questo contesto credo si possa lasciare lì dov'è (ma se vuoi approfondire non è nulla di particolare, è solo spiazzante) . La cosa importante è questa tendenza degli elettroni a diffondere in zone a minor concentrazione (il fenomeno descritto nel primo link a dir la verità mi ricordava molto il funzionamento delle giunzioni p-n)
fra l'altro forse ho anche enfatizzato troppo il ruolo dello strofinio nel passaggio dagli elettroni da un corpo ad un altro, quindi per correttezza tieni conto che nei conduttori gli elettroni più debolmente legati di fatto a temperatura ambiente sono già liberi dai legami (possono muoversi come gli pare nel conduttore).

das
22-09-2011, 15:07
potrebbe interessanti questo http://www.hensemberger.it/dirigente/uploads/dati/fisica/Ce0501teforzeelettriche.pdf oppure anche http://www.massimobanfi.it/2s_physics_athome/studenti/ZP/Elettrizzazione%20x%20Strofinio.htm
non fare troppo caso dove viene citato l'effetto tunnel che, a meno che tu non sia un laureando in fisica e/o affini, è di poco interesse e in questo contesto credo si possa lasciare lì dov'è (ma se vuoi approfondire non è nulla di particolare, è solo spiazzante) . La cosa importante è questa tendenza degli elettroni a diffondere in zone a minor concentrazione (il fenomeno descritto nel primo link a dir la verità mi ricordava molto il funzionamento delle giunzioni p-n)
fra l'altro forse ho anche enfatizzato troppo il ruolo dello strofinio nel passaggio dagli elettroni da un corpo ad un altro, quindi per correttezza tieni conto che nei conduttori gli elettroni più debolmente legati di fatto a temperatura ambiente sono già liberi dai legami (possono muoversi come gli pare nel conduttore).

Grazie, il PDF che mi hai indicato poi è stato illuminante.
Ciao

robertogl
15-10-2011, 10:45
domanda: se io 'prendo' energia da un elettrone, questo cambia orbita. Prende un'orbita più vicina al nucleo o più lontana? La formula per la sua energia non è E=-R\n con R costante di Rydberg? A me verrebbe da dire che se l'elettrone salta in un orbita più lontana da nucleo, aumentando n, la sua energia diminuisce e quindi emette radiazione. Ma dagli appunti mi sembra di capire il contrario, ovvero che se l'elettrone salta verso il nucleo emette energia e invece ne assorbe per allontanarsi :stordita:

Lampo89
15-10-2011, 15:18
domanda: se io 'prendo' energia da un elettrone, questo cambia orbita. Prende un'orbita più vicina al nucleo o più lontana? La formula per la sua energia non è E=-R\n con R costante di Rydberg? A me verrebbe da dire che se l'elettrone salta in un orbita più lontana da nucleo, aumentando n, la sua energia diminuisce e quindi emette radiazione. Ma dagli appunti mi sembra di capire il contrario, ovvero che se l'elettrone salta verso il nucleo emette energia e invece ne assorbe per allontanarsi :stordita:

se l'elettrone dell'atomo di idrogeno si trova nello stato fondamentale possiede una energia di -13,6 eV , se invece si trova nello stato n = 2 possiede una energia di - 3,4 eV che è maggiore dell'energia di stato fondamentale. passando da 1 a 2 l'elettrone si allontana dal nucleo, e perchè sia possibile la transizione deve esserci una perturbazione esterna come un campo elettromagnetico per esempio che gli fornisca energia. al contrario, nel passaggio da 2 a 1 l'energia del sistema diminuisce e viene emessa radiazione.

robertogl
15-10-2011, 15:25
se l'elettrone dell'atomo di idrogeno si trova nello stato fondamentale possiede una energia di -13,6 eV , se invece si trova nello stato n = 2 possiede una energia di - 3,4 eV che è maggiore dell'energia di stato fondamentale. passando da 1 a 2 l'elettrone si allontana dal nucleo, e perchè sia possibile la transizione deve esserci una perturbazione esterna come un campo elettromagnetico per esempio che gli fornisca energia. al contrario, nel passaggio da 2 a 1 l'energia del sistema diminuisce e viene emessa radiazione.

E' perché c'è l'energia negativa quindi? Ma fisicamente cosa vuol dire? Non può avere energia negativa, o sì? :fagiano:

Lampo89
15-10-2011, 15:36
E' perché c'è l'energia negativa quindi? Ma fisicamente cosa vuol dire? Non può avere energia negativa, o sì? :fagiano:
l'energia (nel senso di energia totale, potenziale + cinetica) è definita a meno di una costante. In questo caso la costante è fissata in modo tale che un elettrone che si trova a una distanza infinita dal nucleo abbia un'energia uguale a zero. Fisicamente ciò significa semplicemente che l'elettrone si trova in uno stato legato, cioè è il corrispettivo classico di un moto che avviene in una regione limitata.

robertogl
15-10-2011, 15:38
l'energia (nel senso di energia totale, potenziale + cinetica) è definita a meno di una costante. In questo caso la costante è fissata in modo tale che un elettrone che si trova a una distanza infinita dal nucleo abbia un'energia uguale a zero. Fisicamente ciò significa semplicemente che l'elettrone si trova in uno stato legato, cioè è il corrispettivo classico di un moto che avviene in una regione limitata.

ok grazie :)

Dazzy.
27-10-2011, 16:34
Scusate innanzitutto se sbaglio sezione, ma non saprei dove postare argomenti di Elettrotecnica :D

Qualcuno mi potrebbe dire dove sbaglio in questo dannato esercizio:

http://imgup.com/image-E29B_4EA9779D.jpg


E se questo è corretto?

http://imgup.com/image-8222_4EA97790.jpg


Ve ne sarei infinitamente grato, domani ho la verifica su questi esercizi. :)

nofear2002
10-11-2011, 14:49
Salve, siccome sabato mattina dovrò sostenere l' esame di stato per l'abilitazione alla libera professione, e siccome oggi lo hanno chiesto a un' amico che ovviamente non ha saputo rispondere, chiedo a voi:

Quanto calore è necessario per innalzare un kilo di acqua da 20 a 80 °C?

Ok è facile, se una kcal è il calore necessario ad innalzare la temperatura di un kilo di acqua di un grado, moltiplico 1 (Kg) per 60 (°C) e dico che in buona approssimazione il calore necessario è di 60 kcal...

Il commissario ha sghignazzato e ha chiesto: e se fosse gasolio?

Ok l' amico ha fatto scena muta, io avrei sbiascicato qualcosa sul calore specifico, una cosa del tipo massa per calore specifico per variazione di temperatura... ma... è corretto?

Grazie ragazzi!!!

Ziosilvio
10-11-2011, 14:55
Sposto nel thread ufficiale degli aiuti in Fisica ;)

Comunque direi di sì: il calore specifico è un'energia divisa per il prodotto di una massa e una temperatura.
Ma forse l'esame di stato richiede pure di conoscere a memoria i calori specifici di parecchie sostanze?

nofear2002
10-11-2011, 15:20
Grazie zio...

No non credo che vogliano i numeri, penso che basti dire che il calore specifico dell' gasolio è circa la metà di quello dell' acqua...

Però bho... non mi torna... avendo

Q=m x Cs x (T2-T1) avrei [kg] x [ J/kcal x °K] x [°K]

non mi tornano le unità di misura...

Helyanwe
10-11-2011, 15:31
sono sbagliate le unità di misura del calore specifico ...

il calore specifico è il calore (energia) necessario per alzare la temperatura di una unità di massa di 1 K


quindi unità di misura dovrebbero essere

[J/(kg*k)] e così torna :)

ps in kelvin non si mette il simbolo ° ...

bye

nofear2002
10-11-2011, 15:33
Grazie zio...

No non credo che vogliano i numeri, penso che basti dire che il calore specifico dell' gasolio è circa la metà di quello dell' acqua...

Però bho... non mi torna... avendo

Q=m x Cs x (T2-T1) avrei [kg] x [ J/kcal x °K] x [°K]

non mi tornano le unità di misura...

Ok ho sbagliato... sono j/ Kg x °K... maledetto s.i. mi incasino con le unità di misura...

xxxyyy
11-11-2011, 17:17
Vediamo un po' se qualcuno mi sbroglia sta matassa (quantistica) su momento di dipolo elettrico e rispettiva energia in un campo elettromagnetico (vettori in grassetto).

Su certi libri trovo che il momento di dipolo elettrico e' (per un elettrone di carica -e, e>0 e posizione r rispetto al nucleo:

m = er

Su certi invece il vettore punta verso la carica negativa e quindi risulterebbe col meno.
E va beh, cos'e'? Una convenzione diversa?
Stesso discorso per l'energia U in un campo elettrico, per la prima convenzione:

U = -m * E

e col segno piu' per la seconda.
Alla fine entrambi hanno (e meno male):

U = -er * E

Ora, l'energia totale di un elettrone in un atomo e':

Utot = 1/2m(p+eA)^2 - ef + V(r)

dove p e' il momento generalizzato, A e' il potenziale vettore, f il potenziale scalare e V il potenziale medio in cui e' immerso l'elettrone nell'atomo investito dal campo em.
Passando alla descrizione quantistica, mettendoci nel gauge di Coulomb, p e A commutano, trascurando A^2 (approx di campo debole) e cariche e correnti nulle, quindi ponendo noi f=0, troviamo che l'energia dovuta al campo em e':

U = (e/m) p * A

Perche' invece trovo, su tutti i libri, l'espressione di prima ma col meno?
DOVE SBAGLIO?
:help:

Lampo89
11-11-2011, 19:56
Vediamo un po' se qualcuno mi sbroglia sta matassa (quantistica) su momento di dipolo elettrico e rispettiva energia in un campo elettromagnetico (vettori in grassetto).

Su certi libri trovo che il momento di dipolo elettrico e' (per un elettrone di carica -e, e>0 e posizione r rispetto al nucleo:

m = er

Su certi invece il vettore punta verso la carica negativa e quindi risulterebbe col meno.
E va beh, cos'e'? Una convenzione diversa?
Stesso discorso per l'energia U in un campo elettrico, per la prima convenzione:

U = -m * E

e col segno piu' per la seconda.
Alla fine entrambi hanno (e meno male):

U = -er * E

Ora, l'energia totale di un elettrone in un atomo e':

Utot = 1/2m(p+eA)^2 - ef + V(r)

dove p e' il momento generalizzato, A e' il potenziale vettore, f il potenziale scalare e V il potenziale medio in cui e' immerso l'elettrone nell'atomo investito dal campo em.
Passando alla descrizione quantistica, mettendoci nel gauge di Coulomb, p e A commutano, trascurando A^2 (approx di campo debole) e cariche e correnti nulle, quindi ponendo noi f=0, troviamo che l'energia dovuta al campo em e':

U = (e/m) p * A

Perche' invece trovo, su tutti i libri, l'espressione di prima ma col meno?
DOVE SBAGLIO?
:help:

si esattamente sono convenzioni diverse. Invece per il segno nel termine di perturbazione ricordati che quando viene introdotta l'interazione em
si effettua la sostituzione minimale p -> p - q A (p e A vettori di operatori)
dove q è il valore della carica. per una carica qualsiasi q si ottiene

H = 1/(2m) (p -q A)^2 + V + q fi
e nella gauge di coulomb facendo tutti i conti come si deve (come hai detto te) si trova

H= 1/(2m) (p^2 + q^2 A^2 - q p A -q A p ) + V + q fi = 1/(2m) p^2 - q A p/m

il termine H' = -q (A p)/m vale per cariche qualsiasi uguali a q. Probabilmente i libri che hai consultato non sostituiscono subito (come hai fatto te) il valore di q con -e. Secondo me il tuo risultato è corretto.
Alla fine meno o non meno probabilmente userai questo risultato nel calcolo di una probabilità di transizione, che richiede il calcolo del modulo quadro dell'elemento di matrice, e quindi il risultato è lo stesso con entrambi i segni.

xxxyyy
12-11-2011, 02:15
Guarda, ho trovato questo pdf
http://theory.fi.infn.it/ademollo/Interazioni_em.pdf

a pagina 4 c'e' effettivamente il segno piu'.

Ma, su questo libro Yariv "Quantum electronics" c'e' il meno

http://img341.imageshack.us/img341/7151/contraddizione.th.jpg (http://imageshack.us/photo/my-images/341/contraddizione.jpg/)



e il mio prof, son sicuro al 100%, anche lui ha usato il meno...e e' da 20 anni che ripete sempre le stesse cose...

Lampo89
12-11-2011, 12:19
Guarda, ho trovato questo pdf
http://theory.fi.infn.it/ademollo/Interazioni_em.pdf

a pagina 4 c'e' effettivamente il segno piu'.

Ma, su questo libro Yariv "Quantum electronics" c'e' il meno

http://img341.imageshack.us/img341/7151/contraddizione.th.jpg (http://imageshack.us/photo/my-images/341/contraddizione.jpg/)



e il mio prof, son sicuro al 100%, anche lui ha usato il meno...e e' da 20 anni che ripete sempre le stesse cose...

guarda in questo pdf: viene fuori la stessa formula che trovi te.

http://www.padova.infm.it/toigo/didattica/struttura/Appunti/CAppunti.pdf

xxxyyy
12-11-2011, 18:01
guarda in questo pdf: viene fuori la stessa formula che trovi te.

http://www.padova.infm.it/toigo/didattica/struttura/Appunti/CAppunti.pdf

E' un mistero...

Guarda, provo a dimostrarti l'equivalenza delle formule,ma col meno!
prova a guardare se trovi qualche errore...

il nucleo dell'atomo e' fisso in r0 e, se la lunghezza d'onda della perturbazione em e' grande,
A si puo' considerare costante sull'atomo =>

A(r,t) = A(r0,t)

Supponiamo una interazione armonica monocromatica
A(r0,t) = A0cos(k*r0 -wt)

Abbiamo detto che il potenziale scalare lo consideriamo costante, quindi

E=-dA/dt

E(ro,t)=-(-w)A0(-sin(k*r0 -wt))=
=-wA0cos(k*r0 - wt - pi/2)=
=-wA(r0,t+pi/2w)

traslando avanti nel tempo di pi/2w abbiamo

E(ro,t+pi/2w)=- wA(r0,t+pi/w) = wA(r0,t)

Ora
p=mv + eA
oppure -eA, qui non conta perche' approssimo p = mv (approssimazione di campo debole)

v(t)=dr(t)/dt

r(t)=re cos(wt) + r0
dove re(t) posizione dell'elettrone rispetto al nucleo

v(t)=-w re sin(wt)=w re cos(wt+pi/2)

p(t)=m w re cos(wt+pi/2)=m w r(t+pi/2w)

=>

-e/m p(t) * A(r,t) = -e/m p(t) * A(r0,t) =
= -(e/m) m w r(t+pi/2w) * (1/w) E(r0,t+pi/2w) = -er * E

Cosa mi dici?

e-commerce84
19-12-2011, 17:24
Ragazzi,
sono alle prese con lo studio dei corpi rigidi e del momento delle forze e ci sono un paio di cose concettuali che non mi tornano...spero che qualcunu quì mi aiuti...non dovrebbe essere nulla di troppo complicato per chi è pratico...

Allora...intanto vediamo se ho capito bene:

Il momento di una forza in qualche modo misura l'efficacia di una forza nel porre in rotazione un corpo.

Facendo l'esempio classico del bullone e della chiave inglese: ho un corpo rigido rappresentato da un bullone e da una chiave inglese che lo stringe.
L'origne O di questo sistema cartesiano è il centro del bullone.
La chiave inglese è lunga r. Sull'estremità della chiave inglese applico una certa forza F rappresentata da un vettore che forma un angolo theta con l'asse x

Quindi applicando la forza F sulla chiave inglese tendo a creare una ROTAZIONE intorno all'origine O (poichè il sistema è vincolato in O...quindi può solo ruotare e non traslare)

Si definisce momento della forza T il vettore: T = r X F e tramite la regola della mano destra si può affermare che è un vettore passante per l'asse z, perpendicolare ad O ed il cui verso determina il verso di rotazione (positivo se il corpo ruota in senso antiorario, negativo altrimenti). In praica rappresenta l'asse di rotazione del corpo, giusto?

Per calcolare il MODULO del vettore T basta che faccio: T = r * F * sen(theta)

in cui posso dire che: d = r * sen(theta) è il BRACCIO DELLA FORZA F e che rappresenta la DISTANZA TRA L'ASSE DI ROTAZIONE E LA RETTA DI AZIONE DELLA FORZA F

Quindi posso riscrivere: T = F * d

Quindi se benc apisco in pratica la capacità di una forza di porre in rotazione un corpo intorno ad un asse fisso dipende da due parametri:
1) Il MODULO della FORZA F APPLICATA
2) Il BRACCIO DELLA FORZA (sostanzialmente più la distanza fra l'asse di rotazione e la retta di azione è maggiore, più è facile che il corpo giri...come per una maniglia...a parità di forza gira più facilmente se prendo la maniglia per un'estremità che vicino al suo asse di rotazione)

Fin quì ci sono?

Ora iniziano i miei problemi...si parla di equilibrio di un corpo rigido.

Io ho un corpo rigido che può RUOTARE intorno ad un punto fisso O.

Supponiamo che ci siano 2 FORZE: F1 ed F2 che agiscono su tale corpo rigido. Queste forze hanno lo stesso effetto se e solo se avranno: stesso modulo, stessa direzione orientata e stessa retta di rotazione...in pratica F1 = F2 ed hanno lo stesso momento rispetto ad un qualsiasi punto dato...ok...

Consideriamo ora il caso in cui un corpo può RUOTARE INTORNO AD UN ASSE PASSANTE PER IL SUO CENTRO DI MASSA. Allora avrei un'ACCELERAZIONE ANGOLARE attorno a tale asse se e solo se il momento delle forze risultante fosse non nullo.

Se ora ho questo corpo rigido che può ruotare intorno ad un asse passante per il suo centro di massa.
Sul libro mi dice che se applico 2 forze F1 ed F2 uguali e di verso opposto. Aventi la stessa distanza dall'asse di rotazione. In cui le rette di azione delle 2 forze non passano per il centro di massa (sono una COPPIA)

Poichè ciascuna coppia produce lo stesso momento T = F*d
Allora il modulo del momento risultante non sarebbe nullo ma sarebbe: T = 2*F*d

Quindi il corpo ruoterebbe in senso orario (perchè il modulo del momento è positivo) e non si tratterebbe di una situazione di equilibro...

Questa cosa non la capisco...se io ho una coppia di forze uguali ma applicate in punti diversi (ma aventi stessa distanza dall'asse di rotazione) su rette d'azione non passanti per il centro di massa...perchè il corpo non si trova in equilibrio e non stà fermo?

Grazie

kierlo
23-12-2011, 12:41
Scusa non sta fermo sostanzialmente perchè le forze che applichi tendono a produrre un'accelerazione angolare nello stesso verso (i due momenti torcenti hanno lo stesso segno).
Non confonderti con "somma delle forze = 0 --> equilibrio". Quella è un'altra cosa.
Nel senso che la somma delle forze in un sistema è uguale alla massa totale per l'accelerazione del centro di massa. Però in una rotazione per un asse passante per il centro di massa, il centro di massa sta fermo.
RIcorda che il principio di equilibrio per le forze (appena citato) e l'equivalente per i momenti torcenti sono indipendenti.

e-commerce84
25-12-2011, 20:39
Scusa non sta fermo sostanzialmente perchè le forze che applichi tendono a produrre un'accelerazione angolare nello stesso verso (i due momenti torcenti hanno lo stesso segno).
Non confonderti con "somma delle forze = 0 --> equilibrio". Quella è un'altra cosa.
Nel senso che la somma delle forze in un sistema è uguale alla massa totale per l'accelerazione del centro di massa. Però in una rotazione per un asse passante per il centro di massa, il centro di massa sta fermo.
RIcorda che il principio di equilibrio per le forze (appena citato) e l'equivalente per i momenti torcenti sono indipendenti.

Ok,
grazie mille...ho capito...ora mi stò un po' impicciando con gli esercizzi...casomai poi ripasso se non risolvo da me, tnx ;-)

e-commerce84
27-12-2011, 09:54
Ciao,
stò incontrando qualche difficoltà a capire come impostare il seguente problema sui corpi rigidi:


2 ragazzini che pesano 500 N e 350 N si trovano su una tavola che pesa 40 N fissata in modo tale da poter ruotare intorno al suo asse (un'altalena).
Se il ragazzino di 500 N si trova ad 1,5 m dal centro, determinare:

1) La forza verso l'alto esercitata per sostenerlo
2) Dove deve sedersi il ragazzino di 350 N per bilanciare il sistema


Io ho iniziato a ragionare così:

Mi sono disegnato la tavola ed ho iniziato ad itenditifare le FORZE ESTERNE agenti su di essa, quindi ho tracciato:

- VETTORE FORZA PESO DELLA TAVOLA: parte dal centro ed è diretto verso il basso (di modulo 40 N)

- VETTORE FORZA PESO RAGAZZINO 500 N: parte da 1,5 m (verso destra, scelta arbitraria perchè il testo non specifica se il ragazzino è a destra o a sinistra del centro), diretto verso il basso e di modulo 500 N

- VETTORE FORZA PESO RAGAZZINO 350 N: parte da un punto incognito a sinistra del centro della tavola, diretto verso il basso e di modulo 350 N

Queste dovrebbero essere le sole forze esterne agenti sulla tavola...credo che fin quì dovrei aver ragionato bene...credo...

Adesso vorrei risolvere il punto 1...ma non capisco cosa mi chiede esattamente...spiego meglio...la soluzione data dal libro è 890 N

Io ho fatto così:

IMPONGO LE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO TRASLAZIONALE:

1) http://operaez.net/mimetex/\sum F_x = 0

2) http://operaez.net/mimetex/\sum F_y = 0

In pratica stò dicendo che la somma delle forze esterne scomposta sui 2 assi del piano X ed Y deve essere nulla...

A questo punto è facile notare che sull'asse X non ho nessuna componente dei nessuna forza, perchè le forze sono dirette tutte lungo Y

Allora considero solo la seconda equazione:

http://operaez.net/mimetex/\sum F_y = R_A + R_B - 40 N - 500 N - 350 N = 0

in cui sommo tutte le forze agenti su Y nel sistema e dove:

R_A è la reazione vincolare del ragazzino A (quello pesante 500 N)
R_B è la reazione vincolare del ragazzino B (quello pesante 350 N)

che sono entrambe positive poichè dirette verso l'alto

E poi ho_ -40N - 500N - 350N che sono le forze rispettivamente del peso della trave, del peso del ragazzino A e del peso del ragazzino B, negative poichè tutte dirette verso il basso

Quindi alla fine ottengo semplicemente:

http://operaez.net/mimetex/R_A + R_B = 40 N + 500 N + 350 N

Da cui appunto la SOLUZIONE: http://operaez.net/mimetex/R_A + R_B = 890 N

Ed in effetti...la somma delle due reazioni vincolari rappresenta la forza totale che la trave applica verso l'alto per sostenere i 2 ragazzini...

Solo che la domanda del problema era: 1) La forza verso l'alto esercitata per sostenerlo che sembra essere rivolta alla forza verso l'alto per sostenere il ragazzino dii 500 N posto ad 1,5 m dal centro della tavola...

E' stata scritta male la domanda? ho sbagliato qualcosa io ed il risultato è giusto per un caso? mi sfugge qualcosa?

giubenez
24-01-2012, 19:18
nessuno parla più? sarà merito dell'aggressiva politica attuata da un mod a caso che si ostina a bannare cani e porci per futili motivi e a chiudere discussioni con riodicole argomentazioni? xD

stavo scherzando ovviamente.

ChristinaAemiliana
24-01-2012, 21:43
nessuno parla più? sarà merito dell'aggressiva politica attuata da un mod a caso che si ostina a bannare cani e porci per futili motivi e a chiudere discussioni con riodicole argomentazioni? xD

stavo scherzando ovviamente.

Invece sfruttare il forum per il Mercatino ma poi venire in un'altra sezione a ingiuriare pubblicamente un moderatore è perfettamente ragionevole e sensato vero? :stordita: Oppure, come determinati utenti che hanno largamente usufruito di thread come questo, venire qui a farsi risolvere i problemi di Fisica/Matematica/eccetera dai moderatori aggressivi ma poi, molto coerentemente e onestamente, insultarli altrove. Be', si vede che almeno come insegnanti di sostegno non siamo tanto ridicoli...:D

Utente bannato. Ah, anche io sto scherzando, ovviamente! :O

Ziosilvio
25-01-2012, 07:25
nessuno parla più? sarà merito dell'aggressiva politica attuata da un mod a caso che si ostina a bannare cani e porci per futili motivi e a chiudere discussioni con riodicole argomentazioni? xD

stavo scherzando ovviamente.
Invece sfruttare il forum per il Mercatino ma poi venire in un'altra sezione a ingiuriare pubblicamente un moderatore è perfettamente ragionevole e sensato vero? :stordita: Oppure, come determinati utenti che hanno largamente usufruito di thread come questo, venire qui a farsi risolvere i problemi di Fisica/Matematica/eccetera dai moderatori aggressivi ma poi, molto coerentemente e onestamente, insultarli altrove. Be', si vede che almeno come insegnanti di sostegno non siamo tanto ridicoli...:D

Utente bannato. Ah, anche io sto scherzando, ovviamente! :O
Beati voi che avete voglia di scherzare...

Ban di giubenez confermato.
Ricordo che postare sul forum di Hardware Upgrade non è un diritto ma una concessione che può essere revocata.
E che prima di inserirsi in un contesto collettivo bisognerebbe perlomeno essere a conoscenza delle regole della civile convivenza, ed in grado di fare lo sforzo di rispettarle.

giggikr
12-02-2012, 10:25
Ciao ragazzi! vi chiedo aiuto su 2 problemini!
eccoli in link:

Esercizio 1
http://i41.tinypic.com/263epeb.jpg
su questo a trovare la temperatura non ho problemi!
Quando però devo trovare la pressione finale, non so come muovermi! Considerando l'Elio un gas Ideale e quindi calcolando il volume totale dallo stato iniziale e usando questo volume nello stato finale, riesco a trovare una pressione che però differisce da quella della soluzione(non di tantissimo, ma è in ogni caso diversa).
Qualche idea per trovare la pressione tramite qualche altro ragionamento???

Esercizio 2
http://i42.tinypic.com/2yz0ena.jpg
Su questo sono completamente spiazzato. Avevo preso in considerazione l'idea di considerare anche dopo la caduta di pressione il vapore d'acqua surriscaldato alla stessa Temperatura di prima e quindi calcolare il Calore scambiato con la relazione: Q = m*(h2-h1) - v*(delta p)
la massa m la ho trovata grazie alla densità trovata dalle tabelle e grazie al volume convertito in metri cubi.
h2 e h1 dalle tabelle di vapor h2o surriscaldato entrando con 200Kpa e 100 Kpa .
ma è evidentemente sbagliato, perchè la densità non so dove prenderla se a 200 o 100 Kpa! quindi non so come trovare la massa etc etc!!

HELP ME!!! :oops: :oops: :oops:

e-commerce84
20-02-2012, 09:32
Ciao,
ho bisogno di un po' di aiuto per l'esame di fisica che dovrò sostenere tra qualche giorno...

Se ho una sbarretta di lunghezza L e massa M, incernierata in un suo estremo (intorno al quale è libera di ruotare).

Se ad un certo punto un proiettile di massa m (considerabile una massa puntiforme) si conficca nell'altra estremità (quella non incernierata) qual'è il momento di inerzia del sistema ASTA+PROIETTILE?

Io ho calcolato che dovrebbe essere: I = (1/3)*M*L^2 + m*L^2

Ma non credo sia corretta (anche perchè quando la vado ad usare nel mio problema effettivo non mi vengono i conti...)

Per favore, ho veramente bisogno di un po' di aiuto

Grazie
Andrea

Helyanwe
20-02-2012, 10:12
per la sbarra devi applicare il teorema di Huygens - Steiner che dice che il momento di inerzia di un corpo di massa M rispetto ad un asse che si trova ad una distanza "d" dal centro di massa del corpo è dato da:

I= I(cm) + Md^2

basta calcolare il momento d'inerzia del CM della sbarra è tabulato lo trovi, la distanza è L/2 (il CM è al centro della sbarra essendo omogenea) ed il gioco è fatto...

per il proiettile essendo puntiforme è abbastanza banale, no? hai la massa, la distanza, e telo calcoli.

Il momento totale è dato dai 2 contributi :)

e-commerce84
20-02-2012, 17:40
per la sbarra devi applicare il teorema di Huygens - Steiner che dice che il momento di inerzia di un corpo di massa M rispetto ad un asse che si trova ad una distanza "d" dal centro di massa del corpo è dato da:

I= I(cm) + Md^2

basta calcolare il momento d'inerzia del CM della sbarra è tabulato lo trovi, la distanza è L/2 (il CM è al centro della sbarra essendo omogenea) ed il gioco è fatto...

per il proiettile essendo puntiforme è abbastanza banale, no? hai la massa, la distanza, e telo calcoli.

Il momento totale è dato dai 2 contributi :)

Ti ringrazio anche se ho ancora un piccolo dubbio: se io ho la sbarretta che pesa M e su un'estremità si conficca una massa puntiforme m, non dovrei ricalcolare il centro di massa che da L/2 si sposta un po' verso l'estremo nel quale c'è la massa puntiforme o no?

Grazie
Andrea

dolcecoccolosa
03-03-2012, 10:43
Salve qualcuno sà come si risolve questo circuito con i diodi?
http://imageshack.us/photo/my-images/259/circuitodiodi.jpg/

Leibict
19-03-2012, 22:25
Aiuto con archimede e la forza di galleggiamento!
Problema semplice semplice ma che non mi torna :muro:

Un blocco di ghiaccio ha spessore 50.0 cm e densità 0.92g/cm3. trovare l'area minima del blocco perchè, immerso in acqua, riesca a sostenere una massa di una tonnellata.

Risoluzione:
La spinta di archimede dice che un corpo immerso riceve una spinta verso l'alto pari al peso della massa dell'acqua spostata che è equivalente a quella del corpo immerso, quindi

Il ghiaccio per avere la capacità di sostenere una massa di 1 tonnellata deve avere un volume che vale il 92% del volume di una tonnellata d'acqua:

Volume: 920m3 e quindi lato 9.7m e superifice 9.7X9.7X6 (il cubo ha sei facce)= 564m2

Risultato sul libro 25m2

Ora veramente non ci sto capendo più niente, help!

Helyanwe
19-03-2012, 23:14
considera tutte le forze agenti sul blocco di ghiaccio (totalmente immerso nell'acqua), e con sopra la tonnellata (radente al pelo dell'acqua). quindi sono:

Forza peso tonnellata + Forza peso blocco ghiaccio = Spinta archimede

1000 Kg * g + V ghiaccio * densità ghiaccio * g = V ghiaccio * densità acqua * g

da qui puoi ricavarti il volume totale del blocco di ghiaccio.

sapendo volume e spessore, trovi l'area di base (V=A*spessore)

così risulta ;) ...

Leibict
20-03-2012, 11:15
considera tutte le forze agenti sul blocco di ghiaccio (totalmente immerso nell'acqua), e con sopra la tonnellata (radente al pelo dell'acqua). quindi sono:

Forza peso tonnellata + Forza peso blocco ghiaccio = Spinta archimede

1000 Kg * g + V ghiaccio * densità ghiaccio * g = V ghiaccio * densità acqua * g

da qui puoi ricavarti il volume totale del blocco di ghiaccio.

sapendo volume e spessore, trovi l'area di base (V=A*spessore)

così risulta ;) ...

Grazie infinite! :)

Leibict
28-03-2012, 04:12
Un altro problema, che son sicuro di aver risolto bene, ma il risultato che ottengo non coincide con quello del libro:

PROBLEMA:
Un corpo rotola, senza attrito, lungo un piano inclinato lungo 2.00 m che forma un angolo con l’orizzontale é di 60.0°. Calcolare la componente verticale della velocità che il corpo ha acquistato, quando arriva alla fine del piano inclinato.

REGIONAMENTO:
La totale con cui arriva in basso è la stessa velocità che avrebbe se fosse stato lasciato cadere senza vincoli per un pari dislivello (dislivello che è di 1.73m)

RISOLUZIONE:
V=5,83m/s
la componente verticale è quindi 5.83*sen60°= 5,05m/s

Potete dirmi se è giusto?! :)

Helyanwe
28-03-2012, 12:12
Un altro problema, che son sicuro di aver risolto bene, ma il risultato che ottengo non coincide con quello del libro

PROBLEMA:
Un corpo rotola, senza attrito, lungo un piano inclinato lungo 2.00 m che forma un angolo con l’orizzontale é di 60.0°. Calcolare la componente verticale della velocità che il corpo ha acquistato, quando arriva alla fine del piano inclinato.

REGIONAMENTO:
La totale con cui arriva in basso è la stessa velocità che avrebbe se fosse stato lasciato cadere senza vincoli per un pari dislivello (dislivello che è di 1.73m)

RISOLUZIONE:
V=5,83m/s
la componente verticale è quindi 5.83*sen60°= 5,05m/s

Potete dirmi se è giusto?! :)

uhm ma se il risultato è sbagliato, non ne sarei tanto sicuro che il ragionamento è giusto, no? :P

il dislivello, sarebbe l'altezza no? come l'hai calcolato quell'1.73m ? hai un triangolo rettangolo, conosci un angolo e l'ipotenusa... puoi usare i teoremi con seno e coseno per calcolare i cateti...

mi sa che è qua l'errore ;) ...

keroro.90
28-03-2012, 13:17
Ciao ragazzi! vi chiedo aiuto su 2 problemini!
eccoli in link:

Esercizio 1
http://i41.tinypic.com/263epeb.jpg
su questo a trovare la temperatura non ho problemi!
Quando però devo trovare la pressione finale, non so come muovermi! Considerando l'Elio un gas Ideale e quindi calcolando il volume totale dallo stato iniziale e usando questo volume nello stato finale, riesco a trovare una pressione che però differisce da quella della soluzione(non di tantissimo, ma è in ogni caso diversa).
Qualche idea per trovare la pressione tramite qualche altro ragionamento???

Esercizio 2
http://i42.tinypic.com/2yz0ena.jpg
Su questo sono completamente spiazzato. Avevo preso in considerazione l'idea di considerare anche dopo la caduta di pressione il vapore d'acqua surriscaldato alla stessa Temperatura di prima e quindi calcolare il Calore scambiato con la relazione: Q = m*(h2-h1) - v*(delta p)
la massa m la ho trovata grazie alla densità trovata dalle tabelle e grazie al volume convertito in metri cubi.
h2 e h1 dalle tabelle di vapor h2o surriscaldato entrando con 200Kpa e 100 Kpa .
ma è evidentemente sbagliato, perchè la densità non so dove prenderla se a 200 o 100 Kpa! quindi non so come trovare la massa etc etc!!

HELP ME!!! :oops: :oops: :oops:
Il primo basta applicare la conservazione dell'energia in forma termica per sistemi chiusi....ti trovi l'entalpia iniziale e finale, di conseguenza le temperature con ipotesi di G.I....e poi con l'equazione dei gas perfetti trovi le due pressioni....

Per il secondo stessa cosa (se le valvole restano chiuse come sembra) il calore trasferito sarà la differenza di entalpia....incroci sul piano di Mollier isocora e le due isobare e il gioco è fatta.....

Leibict
28-03-2012, 16:58
uhm ma se il risultato è sbagliato, non ne sarei tanto sicuro che il ragionamento è giusto, no? :P

il dislivello, sarebbe l'altezza no? come l'hai calcolato quell'1.73m ? hai un triangolo rettangolo, conosci un angolo e l'ipotenusa... puoi usare i teoremi con seno e coseno per calcolare i cateti...

mi sa che è qua l'errore ;) ...

Già, se fossi stato sicurissimo delle mie ferratissime conoscenze in fisica elementare, mica postavo qui :D

Espongo il ragionamento più dettagliato:
Se forma un angolo di 60° con l'orizzontale significa che il tratto verticale è dato dalla relazione 2.00m*sen60°= 1.73m
Io trovo che la velocità finale del corpo è di 5.83m/s ma nella direzione del piano inclinato e che quindi la componente verticale della velocità è 5.83*sen60=5.05m/s
(la velocità di 5.83m/s è uguale a quella che il corpo avrebbe in caduta libera poichè la gravità è una forza consevativa)

L'unica cosa che il risultato proposto dal libro indica la componente della velocità verticale di 5.83m/s alla fine del piano inclinato, mentre a me viene 5.05m/s (e tenendo conto del teorema della conservazione dell'energia credo (:D) che ci sia stato un errore nel risultato.

robertogl
28-03-2012, 19:16
Già, se fossi stato sicurissimo delle mie ferratissime conoscenze in fisica elementare, mica postavo qui :D

Espongo il ragionamento più dettagliato:
Se forma un angolo di 60° con l'orizzontale significa che il tratto verticale è dato dalla relazione 2.00m*sen60°= 1.73m
Io trovo che la velocità finale del corpo è di 5.83m/s ma nella direzione del piano inclinato e che quindi la componente verticale della velocità è 5.83*sen60=5.05m/s
(la velocità di 5.83m/s è uguale a quella che il corpo avrebbe in caduta libera poichè la gravità è una forza consevativa)

L'unica cosa che il risultato proposto dal libro indica la componente della velocità verticale di 5.83m/s alla fine del piano inclinato, mentre a me viene 5.05m/s (e tenendo conto del teorema della conservazione dell'energia credo (:D) che ci sia stato un errore nel risultato.
come hai calcolato la velocità nella direzione del piano? Tieni conto che una volta che calcoli la velocità considerando 1.73m l'altezza, il risultato dà già la velocità verticale. Quindi se per semplificare i conti hai considerato solo il moto verticale come una caduta da 1.73m, il risultato coincide con quello del libro. (anche se potrebbe essere che non ho ben capito cos'hai fatto te :p )

Leibict
28-03-2012, 19:47
Ecco qui l'immagine che ho creato, questi sono i risultati che mi vengono considerati i dati del problema. I vettori in verde hanno lo stesso modulo e i vettori in rosso sono la camponente X e la componente Y della velocità.

Ditemi dove ho sbagliato ^^'

robertogl
28-03-2012, 19:52
Ecco qui l'immagine che ho creato, questi sono i risultati che mi vengono considerati i dati del problema. I vettori in verde hanno lo stesso modulo e i vettori in rosso sono la camponente X e la componente Y della velocità.

Ditemi dove ho sbagliato ^^'

per le mie scarse conoscenze, se hai il vettore verde verticale=5.83m\s, poi non devi considerarlo come la velocità del corpo sul piano obliquo. Quella è a tutti gli effetti la componente verticale. Però non se sono sicuro :stordita:

Leibict
28-03-2012, 19:58
per le mie scarse conoscenze, se hai il vettore verde verticale=5.83m\s, poi non devi considerarlo come la velocità del corpo sul piano obliquo. Quella è a tutti gli effetti la componente verticale. Però non se sono sicuro :stordita:

In realtà il vettore verticale l'ho aggiunto dopo come conferma (tenendo conto della conservazione dell'energia gravitazionale).

Per calcolare il modulo 5.83m/s ho dapprima calcolato la proiezione dell'accelerazione di gravità sul lato lungo 2m (usando 9.8*sen60°) che è uguale a 8.49m/s2 poi ho usato la relazione V= radice di (2a per la distanza) = radice di (2*8.49*2m)=5.83m/s

Cmq grazie davvero tanto a chi mi sta dando una mano :)

robertogl
28-03-2012, 20:04
In realtà il vettore verticale l'ho aggiunto dopo come conferma (tenendo conto della conservazione dell'energia gravitazionale).

Per calcolare il modulo 5.83m/s ho dapprima calcolato la proiezione dell'accelerazione di gravità sul lato lungo 2m (usando 9.8*sen60°) che è uguale a 8.49m/s2 poi ho usato la relazione V= radice di (2a per la distanza) = radice di (2*8.49*2m)=5.83m/s

Cmq grazie davvero tanto a chi mi sta dando una mano :)

sì facendolo con la conservazione dell'energia viene anche a me 5.83 come velocità sul piano obliquo..aspettiamo conferme...

keroro.90
28-03-2012, 20:39
Si 5.83 è la velocità in modulo alla fine del piano inclinato...quindi ha una componente orizzontale e una verticale....è un vettore parallelo al piano inclinato....
Quindi avrai poi una velocità di 5.lunga la verticale e un altra componete minore lungo la direzione ortogonale...

Soldout88
23-04-2012, 22:33
http://s13.postimage.org/8iyhgm1l3/3_esercizio_scienza_sfera.png
Salve, sto cercando di risolvere qto problema mi manca solo qto su 3 esercizi dell'esame... qlcuno potrebbe aiutarmi?


grazie in anticipo..

marco_182
10-05-2012, 21:16
Forse è già stato detto ma meglio avere un ulteriore conferma da voi:

1) Il calore è:

a.Una trasmissione di energia tra due corpi
b.Uno spostamento di molecole in vibrazione da un corpo A a un corpo B

-----------------------------------------------------------------------------------

2) La capacità termica è il rapporto tra:

a.La variazione di temperatura e la corrispondente quantità di calore assorbita (o ceduta) da un corpo
b.La variazione di temperatura di un corpo e il tempo impiegato a ottenerla
c.La quantità di calore assorbita (o ceduta) da un corpo e il tempo in cui è avvenuto lo scambio termico
d.La quantità di calore assorbita (o ceduta) da un corpo e la corrispondente variazione di temperatura

-----------------------------------------------------------------------------------

3) La capacità termica di 500g di acqua, che ha un calore specifico di 4186 J/(Kg*K), è 2093 J/K?

-----------------------------------------------------------------------------------

4) Se la resistenza è costante, la relazione tra la potenza dissipata per effetto Joule e l'intensità di corrente è riconducibile a una:

a.Proporzionalità quadratica
b.Proporzionalità diretta
c.Dipendenza lineare
d.Proporzionalità inversa

soulful
07-06-2012, 09:43
problema semplice semplice:
per B nessun problema,per A il professore dice che manca qualcosa,non ha abbastanza dati(anche se non legge mai i problemi,li fa leggere a qualcuno..chissà quanta roba si è perso...:fagiano: ).E' vero o si può risolvere?
Grazie.

Riprendo ora questo esercizio che alcuni anni fa avevo fatto svolgere ad una mia allieva: il testo e i disegni corrispondono a quanto riportato sul manuale.
Alcune ipotesi sono esplicitate, altre bisogna dedurle dai disegni e dal testo: i due ragazzi spingono "un" carrello, cioè lo stesso (i rispettivi due disegni sembrano infatti uguali), da cui si desume che mA=mB; inoltre lo spingono a velocità costante, determinando lo stesso spostamento di 50 m, per cui vA=vB.
Una volta spinto il carrello applicando la forza FB, questi si muoverebbe in assenza di attrito di velocità vB, da cui si deduce che FB=FA=120 N.
Poiché è presente una forza di attrito ed è noto che per vincerla bisogna applicare una forza almeno uguale a questa si desume che la forza di attrito sia uguale in modulo a 120 N (un modo alternativo di leggere il fenomeno secondo me potrebbe essere che dopo la spinta iniziale si deve continuare ad applicare una forza costante lungo tutto lo spostamento non per accelerare il carrello ma per equilibrare istante per istante la forza d'attrito e permettere il moto rettilineo uniforme determinato già dalla spinta iniziale).
Infine, stessa forza e stesso spostamento determinano lo stesso lavoro di 6000 J; non deve trarre inganno il fatto che in figura uno dei ragazzi appilichi la forza con una certa inclinazione: la componente verticale non produce lavoro!

Badruk
14-06-2012, 10:50
Ci sono anche io, studente in tesi in fisica: spero di essere d'aiuto :)

xxxyyy
21-06-2012, 01:14
ciao,
avrei bisogno di un aiuto in elettronica... filtri tempo varianti.
Allora, ho un banalissimo filtro passivo tempo invariante passa alto, cioe una resistenza e un condensatore, banalissimo circuito.
Mettete sul ramo della resistenza un interruttore, dovrebbe cosi essere diventato, se non ho capito male, un filtro per fare "corralated double sampling".
Ecco, mi servirebbe la sua funzione peso, w(t,tau), cioe la risposta in t alla delta di Dirac applicata in tau. Come la trovo? (Per il filtro tempo invariante ce l'ho).
Grazie mille!

Tommy_Angelo
06-07-2012, 16:42
Salve a tutti, ho provato a cercare all'inizio del thread dei consigli da dove partire ad imparare la fisica da autodidatta ma ho visto che siete partiti subito forte.
La mia domanda è: quali sono le basi della fisica? da cosa devo cominciare per mettere le basi?

stgww
06-07-2012, 16:56
Salve a tutti, ho provato a cercare all'inizio del thread dei consigli da dove partire ad imparare la fisica da autodidatta ma ho visto che siete partiti subito forte.
La mia domanda è: quali sono le basi della fisica? da cosa devo cominciare per mettere le basi?

Che basi scolastiche hai?

La fisica è così ampia e abbraccia tanti argomenti molto diversi tra loro, dallo studio del suono a quello della dinamica dei fluidi etc...no so che argomento vuoi approfondire
Sicuramente una base da cui partire è la meccanica: cinematica e dinamica contengono molti di concetti base che poi vi si ritrovano in tanti altri contesti.
Internet è strapieno di queste informazioni, ma all'inizio ti ho chiesto la base scolastica per capire che basi matematiche hai, e magari sarebbe interessante anche sapere alla fine di questo studio cosa vorresti essere capace di fare

Tommy_Angelo
06-07-2012, 17:46
Così mi metti dei dubbi su quanto io possa capire della fisica.
Mi sono diplomato in una scuola professionale: Fisica i primi 2 anni "c'era e non c'era" per quello che era il programma..
Matematica insomma il programma di una scuola professionale non è esattamente una formazione tecnica o scientifica :(
Ho chiesto qui sul forum dopo aver visto alcuni video di Walter Lewin, personaggio fantastico e professore con un insegnamento coinvolgente.
Mi ha fatto capire come diamo per scontata la "fisica" visto che si trova tutt'attorno a noi, ma che così scontata non è.
Per quello vorrei avvicinarmi al mondo della fisica, per carità, non ho nessuna ambizione.
Mi basterebbe cominciare da cose che si fanno in prima superiore.

stgww
06-07-2012, 18:06
Così mi metti dei dubbi su quanto io possa capire della fisica.
Mi sono diplomato in una scuola professionale: Fisica i primi 2 anni "c'era e non c'era" per quello che era il programma..
Matematica insomma il programma di una scuola professionale non è esattamente una formazione tecnica o scientifica :(
Ho chiesto qui sul forum dopo aver visto alcuni video di Walter Lewin, personaggio fantastico e professore con un insegnamento coinvolgente.
Mi ha fatto capire come diamo per scontata la "fisica" visto che si trova tutt'attorno a noi, ma che così scontata non è.
Per quello vorrei avvicinarmi al mondo della fisica, per carità, non ho nessuna ambizione.
Mi basterebbe cominciare da cose che si fanno in prima superiore.

Ti ho chiesto la base matematica proprio per non consigliarti cose che non capiresti facendoti odiare subito la materia, per esempio ti sconsiglio di andarti a vedere le cose su wikipedia che molte volte sono spiegate in modo forse "troppo" dettagliato (magari usano per le dimostrazioni strumenti come derivate e integrali (anche "avanzati" diciamo così) che almeno per una comprensione generale non servono si posso trovare approssimazioni più che valide )
A questo punto cerca su internet "fisica per le superiori" e dovrebbe essere tutto a portata di mano

Questo mi sembra abbastanza completo, ma è solo un esempio vedi se ti piace come spiega, se è chiaro, altrimenti cerca tu
http://www.matematicamente.it/appunti/fisica_per_le_superiori/

(dai un'occhiata anche su youtube, qualche volta ci trovi qualche videolezione anche ben fatta)

Badruk
06-07-2012, 18:14
La fisica delle superiori non e' fisica, e' un "impara questo a memoria capirai, se vuoi, all'universita' perche'"

La domanda e':
Vuoi sapere come funzionano le cose a che livello? Vuoi conoscere la matematica che ci sta dietro o ti basta sapere a grandi linee perche' funziona cosi'?
Inoltre, che ambito prediligeresti? L'elettromagnetismo o le cose "piu' grandi"? :)

Tommy_Angelo
06-07-2012, 19:18
La fisica delle superiori non e' fisica, e' un "impara questo a memoria capirai, se vuoi, all'universita' perche'"

La domanda e':
Vuoi sapere come funzionano le cose a che livello? Vuoi conoscere la matematica che ci sta dietro o ti basta sapere a grandi linee perche' funziona cosi'?
Inoltre, che ambito prediligeresti? L'elettromagnetismo o le cose "piu' grandi"? :)

Capisci che non conoscendo cosa la fisica puo' darmi mi è difficile scegliere in che modo voglio impararla, ovviamente a memoria tanto varrebbe imparare una poesia, un minimo di impegno e di intuito per capire come "girano" le cose sarebbe gradito xD

Badruk
06-07-2012, 22:25
Capisci che non conoscendo cosa la fisica puo' darmi mi è difficile scegliere in che modo voglio impararla, ovviamente a memoria tanto varrebbe imparare una poesia, un minimo di impegno e di intuito per capire come "girano" le cose sarebbe gradito xD

No la mia domanda era piu rivolta al tuo preferire un approccio didattico o divulgativo :)

keroro.90
07-07-2012, 09:18
Secondo me per iniziare ti conviene, prendere prima il libro di matematica, e avere come minimo buona conoscenza di esponenziali, logaritmi, e risoluzione di equazioni di secondo grado.....
Poi puoi iniziare con un libro tipo l'Halliday,tralasciando magari le parti facoltative, che spesso contengono dimostrazioni con derivate, integrali e eq differenziali....magari poi in un secondo momento puoi prendere per mano integrali e derivate e vedere anche queste dimostrazioni (che sono quelle che convincono e aiutano di più)....

Badruk
07-07-2012, 09:57
Secondo me per iniziare ti conviene, prendere prima il libro di matematica, e avere come minimo buona conoscenza di esponenziali, logaritmi, e risoluzione di equazioni di secondo grado.....
Poi puoi iniziare con un libro tipo l'Halliday,tralasciando magari le parti facoltative, che spesso contengono dimostrazioni con derivate, integrali e eq differenziali....magari poi in un secondo momento puoi prendere per mano integrali e derivate e vedere anche queste dimostrazioni (che sono quelle che convincono e aiutano di più)....

Quello sarebbe ottimo da un punto di vista accademico, a mio parere. In caso lui volesse qualcosa di piu' divulgativo non saprei cosa dire.. Inoltre chiedere di "imparare un po' tutto di fisica" e' parecchio vago, sarebbe una buona cosa sapere se ti interessa la fisica moderna ( ed in tal caso solo divulgazione ) oppure fare un percorso cronologico, seguendo passo passo i grandi del passato :)

Se mastichi l'inglese, ma mi pare ci fossero pure i sub, potresti cercare sul canale di stanford su youtube: tengono l'intero anno accademico ( almeno per fisica ) online, ed alcuni corsi hanno un approccio parecchio poco convenzionale :)

Ricordo un corso di meccanica celeste/relativita' generale con il professore, non uno studente qualunque, che ammetteva di non ricordare le 3 leggi di Newton, tanto queste, al giorno d'oggi, risultano inutilizzate nella maggior parte dei casi. :)

Edit. Trovato :) --> http://www.youtube.com/watch?v=hbmf0bB38h0

-Slash
28-08-2012, 20:40
Non c'è qualche libricino/link che spieghi concettualmente l'elettromagnetismo, magari con qualche piccolo esperimento da fare a casa? :fagiano:

TuscaniaCarabinieri
30-10-2012, 11:50
Mi sto preparando per un esame e questo e' un esercizio molto complesso (rispetto a quelli fatti da me in precedenza) riguardante il Teorema di Thevenin dove non riesco a risolverlo.

http://i46.tinypic.com/2eok4sn.png


Il ramo interessato e' AB

Grazie...

TuscaniaCarabinieri
30-10-2012, 11:57
Mi sto preparando per un esame e questo e' un esercizio molto complesso (rispetto a quelli fatti da me in precedenza) riguardante il Teorema di Thevenin dove non riesco a risolverlo.

http://i46.tinypic.com/2eok4sn.png


Il ramo interessato e' AB

Grazie...


I dati per non confondermi
R1= 1 kilohm
R2= 2 kilhom
R3= 3 kilhom
R4= 4 kilhom
R5= 5 kilhom
R6= 6 kilhom
R7= 7 kilhom
R8= 8 kilhonm
V1= 10 V
V2 = 20 V
V3 = 30 V

Dumah Brazorf
30-10-2012, 12:13
*

sparagnino
31-10-2012, 12:45
Ma R5, R6 e R7 sono in serie, o no?

Dumah Brazorf
31-10-2012, 13:21
Casomai r6-r7-r8

Ziosilvio
31-10-2012, 14:38
Unisco al thread ufficiale delle richieste di aiuto in fisica, in evidenza in sezione.

TuscaniaCarabinieri
31-10-2012, 17:31
Casomai r6-r7-r8

Esatto, per calcolare Req il gioco e' semplice la Veq e' difficile perche' non riesco ad intuire le correnti che vi sono...

Bounty_
29-11-2012, 14:25
http://en.wikipedia.org/wiki/Brachistochrone_curve

Il tempo di discesa dalla cima alla base della Brachistocrona=Tautocrona=Isocrona
nel collegamento http://en.wikipedia.org/wiki/Tautochrone_curve
dà due valori diversi per lo stesso tempo:
1)
Huygens also proved that the time of descent is equal to the time a body takes to fall vertically
the same distance as the diameter of the circle which generates the cycloid, multiplied by π⁄2.
A mè risulta che il tempo che un oggetto impiega a cadere da un'altezza = 2r
è http://operaez.net/mimetex/T=%20%5Csqrt%7B%20%5Cfrac%7B2%20%5Ccdot%20r%7D%7Bg%7D%20%7D che moltiplicato per http://operaez.net/mimetex/%20%20%5Cfrac%7B%20%5Cpi%20%7D%7B2%7D
mi dà 1) http://operaez.net/mimetex/%20T=%20%5Cpi%20%20%5Ccdot%20%20%5Csqrt%7B%20%5Cfrac%7Br%7D%7B2%20%5Ccdot%20g%7D%20%7D


Che è decisamente diverso da quello che dice dopo:

2)
In modern terms, this means that the time of descent is http://operaez.net/mimetex/%20%5Cpi%20%5Csqrt%7Br/g%7D,
where r is the radius of the circle which generates the cycloid and g is the gravity of Earth.

Nella 1) c'è un 2 al denominatore sotto radice che nella 2) non c'è .

Qual'è quella giusta e perchè ?

Aiuto grazie in anticipo

Chimico_9
21-01-2013, 17:03
A mè risulta che il tempo che un oggetto impiega a cadere da un'altezza = 2r
è http://operaez.net/mimetex/T=%20%5Csqrt%7B%20%5Cfrac%7B2%20%5Ccdot%20r%7D%7Bg%7D%20%7D

Aiuto grazie in anticipo

io ricontrollerei la formula per il tempo di caduta di un corpo
vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Caduta_dei_gravi
in particolare http://upload.wikimedia.org/math/d/3/b/d3bcb2ca43c4d50c37e005b1bfd94761.png
che nel caso h=2r diventa 4r sotto la radice

lorylory26
29-01-2013, 15:27
ciao ragazzi qualcuno mi potrebbe aiutare con la comprensione delle equazioni di navier-stokes? :mc: siccome sono alla base di fluidodinamica, devo capirle per forza.. anche perchè se ci riuscissi mi sentirei realizzata :) grazie

Ziosilvio
29-01-2013, 15:46
Unisco alla discussione ufficiale delle richieste di aiuto in fisica, in evidenza in sezione.

bagnino89
29-01-2013, 21:26
ciao ragazzi qualcuno mi potrebbe aiutare con la comprensione delle equazioni di navier-stokes? :mc: siccome sono alla base di fluidodinamica, devo capirle per forza.. anche perchè se ci riuscissi mi sentirei realizzata :) grazie

Cosa non ti è chiaro in particolare?

E' da un po' che non ci ho più a che fare, ma da quello che ricordo consistono in due equazioni differenziali alle derivate parziali:

- una scalare, che descrive la conservazione della massa;
- una vettoriale 3d (che quindi si può scomporre in 3 equazioni scalari) che descrive la conservazione della quantità di moto.

La risoluzione di queste 4 equazioni, con opportune condizioni al contorno ed ipotesi sul legame costitutivo del fluido (quest'ultimo serve ad esplicitare il tensore degli sforzi in modo da ridurre le variabili in gioco), consente di determinare il campo di pressione (scalare, una variabile) ed il campo di velocità (vettoriale, 3 variabili) del fluido.

A seconda degli autori ci sono versioni diverse delle equazioni, per esempio alcuni tengono conto anche della conservazione dell'energia (che messa a sistema, sempre con opportune ipotesi, consente di determinare il campo scalare di temperatura), ma io le ho apprese nel modo che ho spiegato (riferimento: Meccanica dei fluidi, Cengel).

Se chiarisci meglio dove ti serve aiuto, forse posso darti una mano.

PS: Ricordo che per la dimostrazione, soprattutto per quanto riguarda la quantità di moto, occorre conoscere il teorema del trasporto di Reynolds (anche se alcuni non lo citano, il Cengel sì), il concetto di derivata totale, i teoremi della divergenza e del rotore, un po' di analisi tensoriale... Se queste cose non ti sono abbastanza chiare (da Analisi 2 presumo), ti sarà dura capire alcuni passaggi matematici.

keroro.90
29-01-2013, 21:58
ciao ragazzi qualcuno mi potrebbe aiutare con la comprensione delle equazioni di navier-stokes? :mc: siccome sono alla base di fluidodinamica, devo capirle per forza.. anche perchè se ci riuscissi mi sentirei realizzata :) grazie

Che parte prcecisamente?...
Cioè non ti è chiara la trattazione matematica o i concetti alla base?..
è praticamente un equazione generale di trasporto un po castrata perchè manca il termine di generazione...

keroro.90
29-01-2013, 22:03
Esatto, per calcolare Req il gioco e' semplice la Veq e' difficile perche' non riesco ad intuire le correnti che vi sono...

Prova ad applicare Thevenin o Northon pezzo per pezzo....cioè prendi un pezzetino di circuito e lo semplifichi con uno equivalente....finchè arrivi a una cosa intuibile...ovvero dovresti riuscire a togliere tutti quelli odiosi generatori e arrivare a una maglia unica

Atem
01-04-2013, 13:55
Salve ragazzi, io avrei bisogno di un aiuto con questo problema.

http://img841.imageshack.us/img841/7619/esercizio.jpg

E' preso da qui:
ftp://docenti.ing.units.it/arc_stud/Della_Valle/Fisica%20Generale/FisGen1_09/Esercizi/EserciziCap6.pdf


Il punto B (moto in salita) io l'ho risolto così ma è sbagliato:
http://img824.imageshack.us/img824/3030/20130401142438.jpg

Perchè a me viene -3.88 m/s^2 mentre sul libro il risultato dice -1 m/s^2
Tra l'altro il risultato verrebbe corretto se cambiassi il verso della forza d'attrito ma non capisco perchè infatti se assumo che il corpo A sia in salita il verso del vettore accelerazione non dovrebbe essere positivo? E allora perchè sul libro dice che il risultato è -1 m/s^2 ?
In questo caso mi viene da pensare che lui in realtà stia scendendo e quindi la forza d'attrito abbia veramente il verso positivo ed in questo caso il risultato mi verrebbe -1 m/s^2.
Ma non capisco perchè. Se il moto è in salita il verso del vettore accelerazione non dovrebbe essere positivo?


Qualcuno potreebbe darmi una mano a capire? Grazie mille :)

xxxyyy
17-06-2013, 00:40
QUalche fisico/matematico mi spiega perche' in assenza di cariche il potenziale scalare e' nullo? 6° slide in fondo.

http://webusers.fis.uniroma3.it/sils/scuole/frascati2005/lezioni/bertoni.pdf

ma per cariche si intende cariche libere o cosa poi?

Grazie mille!

Lampo89
17-06-2013, 13:20
QUalche fisico/matematico mi spiega perche' in assenza di cariche il potenziale scalare e' nullo? 6° slide in fondo.

http://webusers.fis.uniroma3.it/sils/scuole/frascati2005/lezioni/bertoni.pdf

ma per cariche si intende cariche libere o cosa poi?

Grazie mille!

Se la densità di carica spaziale è nulla ovunque, l'integranda nella formula sopra è nulla e di conseguenza lo è anche il potenziale scalare.

xxxyyy
17-06-2013, 15:20
Se la densità di carica spaziale è nulla ovunque, l'integranda nella formula sopra è nulla e di conseguenza lo è anche il potenziale scalare.

Ok. Adesso, mentre cercavo, ho trovato questa spiegazione

http://www.physicsforums.com/showthread.php?t=407033

qui non si dice niente di densita' di carica.
Com'e' la faccenda?

PS: scusa allora, come dice in quella 6° slide che ho postato prima, se la densita' di corrente e' zero, allora anche il potenziale vettore dovrebbe essere nullo? e invece soddisfa quell'equazione...

Lampo89
17-06-2013, 17:02
Ok. Adesso, mentre cercavo, ho trovato questa spiegazione

http://www.physicsforums.com/showthread.php?t=407033

qui non si dice niente di densita' di carica.
Com'e' la faccenda?

PS: scusa allora, come dice in quella 6° slide che ho postato prima, se la densita' di corrente e' zero, allora anche il potenziale vettore dovrebbe essere nullo? e invece soddisfa quell'equazione...
Giusto, non ho detto proprio tutto tutto ... innanzitutto le equazioni per il potenziale vettore e per il potenziale scalare sono diverse, la prima è un'equazione delle onde e la seconda l'equazione di poisson (sempre rimanendo nel gauge di coulomb). Ma dato che non ci sono sorgenti, bisogna considerare le equazioni di laplace e delle onde inomogenea. La prima, nel caso di interesse fisico in cui il potenziale vada a zero all'infinito possiede solo la soluzione banale identicamente nulla. La seconda, invece, possiede sempre soluzioni di tipo seno e coseno con la nota relazione di dispersione omega^2 - k^2 = 0 (per esempio sin(kx - omega t) ) e quindi la soluzione generale è data dalla sovrapposizione di queste soluzioni armoniche.

Riguardo quanto scritto su physicforum, il fatto che una componente del quadripotenziale elettromagnetico possa essere fissata arbitrariamente a zero è conseguenza dell'invarianza di gauge ed è fattibile sempre, sia in presenza di sorgenti che in assenza di esse. Per il resto nulla da obiettare, a parte un errore di segno nella condizione di gauge di lorentz :D

robertogl
20-06-2013, 12:26
Domanda molto veloce. Ho un dubbio su due simboli in elettronica:
http://i.imgur.com/QDIjGVh.png
http://i.imgur.com/mYt0993.png
Mi interessa più che altro proprio come farli fisicamente in laboratorio...

dylandog_666
24-06-2013, 21:34
Ciao ragazzi, sapreste aiutarmi su questi due problemi di fisica dei gas? grazie

Un gas passa, in una trasformazione a volume costante, da uno stato A
ad uno stato B cedendo una quantità di calore di 100J, la temperatura in
corrispondenza diminuisce di 5C; in un’altra trasformazione termodinamica,
tra gli stessi stati iniziale e finale, sul sistema viene fatto un lavoro di 25J.
La capacit`a termica del sistema valutata durante la seconda trasformazione vale:
A) 25J/C
B) 20J/C
C) 15J/C
D) 100J/C


Due gas ideali, il primo monoatomico ed il secondo biatomico, entrambi
costituiti da N molecole, sono in equilibrio termico tra loro; la massa delle
molecole del primo gas vale m, 4m è invece quella delle molecole del secondo.
Se la temperatura viene aumentata, mantenedo i due gas sempre all’equilibrio
termico, il rapporto del corrispondente incremento delle energie medie delle
molecole, ∆Em/∆E4m, vale:
A) 3/5
B) 1/2
C) 1
D) 1/4
E) 2/3

DLz
07-08-2013, 14:28
Salve a tutti! :) Ecco le mie tre domande:

1) Trasmissione del calore in regime non stazionario: l'equazione è un po' lunga, e ha tanti componenti, quindi vi posto la sua foto in modo da includere anche la spiegazione (purtroppo incompleta)

http://imageshack.us/a/img11/3958/nb40.th.jpg (http://imageshack.us/photo/my-images/11/nb40.jpg/)


http://imageshack.us/a/img62/7851/d4re.th.jpg (http://imageshack.us/photo/my-images/62/d4re.jpg/)

Vorrei sapere chi è f (f con i) perché il testo non lo dice

2- 3) Domande sulla convezione naturale: coefficiente laminare e alleggerimento termico. Detto h il coeffciente laminare, il libro dice che h è funzione della viscosita (u), della densità (r), di una dimensione caratteristica (l), del calore specifico a pressione costante (cp), della conducibilità termica (w) e dell'alleggerimento termico prodotto dalla differenza di temperatura tra parete e fluido dato dal prodotto di g (è lo stesso g della formula di cui sopra), b coefficiente di dilatazione cubica del fluido e la differenza di temperatura tra parete e fluido (Tp-Tf) quindi ho gb(Tp-Tf).
In definitiva h=h[r,u,l,cp,w,gb(Tp-Tf)].
Le mie domande:
Le variabili sono r,u,l,cp,w,b e (Tp-Tf) e sono 7, giusto?
Mi sapreste spiegare meglio il concetto di alleggerimento termico?
Grazie! :)

EDIT: ho tovato le risposte: f spesso si riferisce al fattore di attenuazione o di decremento, pari al rapporto fra il modulo della trasmittanza termica dinamica (o periodica) e della trasmittanza termica in condizioni stazionarie. Ma cercando bene ho visto che nel mio caso non è il fattore di decremento che dopo indica con Fa, ma è il fattore di schermatura della generica superficie vetrata o fattore d'ombra.
Inoltre le variabili sono quelle da me indicate (ne ho avuto conferma dai numeri di Grashof e Prandtl) e l'alleggerimento termico si definisce così: fenomeno relativo alla convezione naturale per il quale lo strato liminare del fluido a contatto con una parete più calda, si dilata diminuendo di densità e porta quindi ad un "alleggerimento (termico)" dello stesso che, grazie alla gravità, genera il flusso convettivo.

Joffrey2014
08-09-2013, 19:26
buonasera,sono un aspirante ingegnere che si è trovato con un problema che non riesce a risolvere e per il quale chiede il vostro aiuto!

potreste non solo aiutarmi col problema,ma anche spiegarmi il procedimento? grazie!!!


un'automobile viaggia a 50km/h su piano orizzontale e frenando riesce a fermarsi in 28 metri. Calcola in quanto spazio si ferma se affronta una discesa con inclinazione del 9%.



per ora alcune mie idee che non hanno funzionato:

moltiplicare v per cos(a)
moltiplicare g per sin(a),considerando che sul piano orizzontale aveva lavoro nullo e ora non +
calcolare l'accellerazione negativa sul piano orizzontale ed il tempo.

keroro.90
08-09-2013, 23:07
buonasera,sono un aspirante ingegnere che si è trovato con un problema che non riesce a risolvere e per il quale chiede il vostro aiuto!

potreste non solo aiutarmi col problema,ma anche spiegarmi il procedimento? grazie!!!


un'automobile viaggia a 50km/h su piano orizzontale e frenando riesce a fermarsi in 28 metri. Calcola in quanto spazio si ferma se affronta una discesa con inclinazione del 9%.



per ora alcune mie idee che non hanno funzionato:

moltiplicare v per cos(a)
moltiplicare g per sin(a),considerando che sul piano orizzontale aveva lavoro nullo e ora non +
calcolare l'accellerazione negativa sul piano orizzontale ed il tempo.
nell ipotesi che la forza frenante sia costante nel tempo...devi sommare vettorialmente la decelerazione che è dovuto alla forza frenante e la componente di g che invece fa da accelerazione....
quindi se la forza frenante è Fb e non ci sono altre forze presenti lungo la direzione del moto newton ti dirà che ma=-Fb...
nel piano inclinato avrai una nuova componente dovuta alla forza peso quindi sciverai....ma=-Fb+mgsin(9°)

robertogl
08-09-2013, 23:12
nell ipotesi che la forza frenante sia costante nel tempo...devi sommare vettorialmente la decelerazione che è dovuto alla forza frenante e la componente di g che invece fa da accelerazione....
quindi se la forza frenante è Fb e non ci sono altre forze presenti lungo la direzione del moto newton ti dirà che ma=-Fb...
nel piano inclinato avrai una nuova componente dovuta alla forza peso quindi sciverai....ma=-Fb+mgsin(9°)

Io userei invece la conservazione dell'energia, contando quella dissipata :)
Nel primo caso, orizzontale, ho 0.5*m*v*v=m*g*u*d con u coefficiente di attrido e d i 28m.
Nel secondo caso avrò 0.5*m*v*v=m*g*u*d1*cos(9°)+m*g*d1*sin(9°)
Equazioni che non dipendono dalla massa e restituiscono d1 :)

Joffrey2014
09-09-2013, 12:47
Io userei invece la conservazione dell'energia, contando quella dissipata :)
Nel primo caso, orizzontale, ho 0.5*m*v*v=m*g*u*d con u coefficiente di attrido e d i 28m.
Nel secondo caso avrò 0.5*m*v*v=m*g*u*d1*cos(9°)+m*g*d1*sin(9°)
Equazioni che non dipendono dalla massa e restituiscono d1 :)



we mi piace questa possibile soluzione però non capisco,cosa intendi per "1/2mv^2 non dipende dalla massa"?? :D

robertogl
09-09-2013, 12:49
we mi piace questa possibile soluzione però non capisco,cosa intendi per "1/2mv^2 non dipende dalla massa"?? :D

La massa compare in ogni formula, c'è lì dove dici te, ma a destra c'è in m*g*u*d, perciò si semplifica. Questo significa che qualsiasi sia la massa dell'oggetto in questione, si avrà lo stesso risultato. Sempre che la mia soluzione sia giusta :p

Joffrey2014
09-09-2013, 13:38
Nel secondo caso avrò 0.5*m*v*v=m*g*u*d1*cos(9°)+m*g*d1*sin(9°)


in questo caso pure si semplificano gli m? o ne rimane uno?

robertogl
09-09-2013, 13:42
Nel secondo caso avrò 0.5*m*v*v=m*g*u*d1*cos(9°)+m*g*d1*sin(9°)


in questo caso pure si semplificano gli m? o ne rimane uno?

Si semplificano tutti, dividi per m...

Joffrey2014
09-09-2013, 13:44
Si semplificano tutti, dividi per m...

ottimo si scusa non mi ero accorto che moltiplicavano al secondo membro quegli m,allora la sperimento grazie mille ti so dire se mi torna

Joffrey2014
09-09-2013, 18:32
niente,so già il risultato del libro che è 38 metri


ma proprio non riesco a farlo tornare neanche con questi calcoli che mi hai suggerito :mc: :muro: :cry:

robertogl
09-09-2013, 19:39
niente,so già il risultato del libro che è 38 metri


ma proprio non riesco a farlo tornare neanche con questi calcoli che mi hai suggerito :mc: :muro: :cry:

Vero, non risulta con i miei conti, che tra l'altro sono sbagliati per conto loro. Dove ho messo il coseno non ci andava nessun coseno, l'ora tarda mi ha confuso :)

Lampo89
09-09-2013, 20:19
niente,so già il risultato del libro che è 38 metri


ma proprio non riesco a farlo tornare neanche con questi calcoli che mi hai suggerito :mc: :muro: :cry:

calcola la decelerazione nel moto piano, e supponi (implicito nelle consegne, altrimenti non potresti risolverlo) che la forza frenante sia la stessa nelle due situazioni. La decelerazione la trovi dalla legge di newton F_freno + F_gravità = m a , come ti è stato detto prima.
I risultati numerici mi tornano...
suggerimento: dove è scritto che l'angolo è pari a 9 gradi?

Joffrey2014
09-09-2013, 20:42
calcola la decelerazione nel moto piano, e supponi (implicito nelle consegne, altrimenti non potresti risolverlo) che la forza frenante sia la stessa nelle due situazioni. La decelerazione la trovi dalla legge di newton F_freno + F_gravità = m a , come ti è stato detto prima.
I risultati numerici mi tornano...
suggerimento: dove è scritto che l'angolo è pari a 9 gradi?


no l'angolo è di 9% di inclinazione verso il basso cioè 8.1 gradi se non ho sbagliato...

keroro.90
09-09-2013, 23:43
no l'angolo è di 9% di inclinazione verso il basso cioè 8.1 gradi se non ho sbagliato...

si dovrebbe essere corretto....sen,tan si confondono per angoli piccoli...

Lampo89
10-09-2013, 00:26
l'arcotangente di 0,09 è circa 0,09 (ok questa approssimazione); non capisco perché dici che l'angolo misura 8,1 gradi: o misura 0,09 (in radianti si intende) o
misura (equivalentemente, ovviamente) 0,09*180/pigreco=5 gradi e qualcosa.
magari ti sei solamente spiegato male...

Joffrey2014
11-09-2013, 00:53
l'arcotangente di 0,09 è circa 0,09 (ok questa approssimazione); non capisco perché dici che l'angolo misura 8,1 gradi: o misura 0,09 (in radianti si intende) o
misura (equivalentemente, ovviamente) 0,09*180/pigreco=5 gradi e qualcosa.
magari ti sei solamente spiegato male...

il problema dice solo un'inclinazione del 9% in discesa,così ho fatto il 9% di 90 gradi e ho calcolato che è un angolo di 8.1 gradi,sbaglio?

Lampo89
11-09-2013, 10:11
il problema dice solo un'inclinazione del 9% in discesa,così ho fatto il 9% di 90 gradi e ho calcolato che è un angolo di 8.1 gradi,sbaglio?
http://it.wikipedia.org/wiki/Pendenza_topografica
l'ho imparato a mie spese, purtroppo, durante la mia seconda prova di maturità...:(
quindi devi prendere quella pendenza percentuale, convertirla in pendenza dividendo per 100; ottieni 0.09, per ottenere l'angolo è sufficiente calcolarne l'arcotangente (ottieni un valore pari a circa 0.09); per convertire (se vuoi) l'angolo in gradi sessagesimali devi moltiplicare per il coeff. di conversione solito 180/pigreco

Joffrey2014
11-09-2013, 14:32
http://it.wikipedia.org/wiki/Pendenza_topografica
l'ho imparato a mie spese, purtroppo, durante la mia seconda prova di maturità...:(
quindi devi prendere quella pendenza percentuale, convertirla in pendenza dividendo per 100; ottieni 0.09, per ottenere l'angolo è sufficiente calcolarne l'arcotangente (ottieni un valore pari a circa 0.09); per convertire (se vuoi) l'angolo in gradi sessagesimali devi moltiplicare per il coeff. di conversione solito 180/pigreco



mi hai aperto un mondo :eek: sono 5.2 gradi

Joffrey2014
11-09-2013, 22:41
grazie mille con i vostri consigli sono riuscito a risolvere ragazzi

svolgimento:

ho calcolato la decelerazione su piano orizz. = -3.5
ho calcolato il t di frenata su piano orizz.= 4 s
ora ho proiettato g x sina sul piano inclinato=0.9
l'ho sommato alla decelerazione che è diventata dunque -2.6
ho ricavato il tempo su piano inclinato di frenata che è =5.4 s
ho ricavato lo spazio dalla legge oraria

S=14*5.4-1/2*2.6*5.4^2= 38 che è il risultato del libro


mi scuso con keroro90 che mi aveva consigliato correttamente sin dall'inizio,ma i calcoli venivano sbagliati perchè avevo sbagliato l'angolo !!!! ora mi ricorderò che un'inclinazione del 9% = tan 0.09

keroro.90
11-09-2013, 23:04
grazie mille con i vostri consigli sono riuscito a risolvere ragazzi

svolgimento:

ho calcolato la decelerazione su piano orizz. = -3.5
ho calcolato il t di frenata su piano orizz.= 4 s
ora ho proiettato g x sina sul piano inclinato=0.9
l'ho sommato alla decelerazione che è diventata dunque -2.6
ho ricavato il tempo su piano inclinato di frenata che è =5.4 s
ho ricavato lo spazio dalla legge oraria

S=14*5.4-1/2*2.6*5.4^2= 38 che è il risultato del libro


mi scuso con keroro90 che mi aveva consigliato correttamente sin dall'inizio,ma i calcoli venivano sbagliati perchè avevo sbagliato l'angolo !!!! ora mi ricorderò che un'inclinazione del 9% = tan 0.09

Figurati....nessun problema....:) :) :)

Joffrey2014
12-09-2013, 00:17
Figurati....nessun problema....:) :) :)

ora che ho scoperto questo forum di esperti abituatevi a leggere spesso miei problemi,oltre che un po' scarso con gli angoli,sono anche un super appassionato di ste robe ahah :D
ps: sono iscritto al 1a anno di ing. informatica

xxxyyy
12-09-2013, 18:46
Un banalissimo problema di vettori e cambio sistemi di riferimento
Secondo voi, nella formula 4.36 per k', quel meno e' un piu' o cosa?
Non dovrebbe assolutamente essere sbagliato... ma per me e' sbagliato... e sicuramente sto sbagliando qualcosa di ancora piu' banale...
Il nuovo sistema di riferimento (x1,y1,z1) ) e' con z1 conincidente col vettore Ks e y1 entra nel foglio perpendicolarmente, x1 di conseguenza, ortogonale a z1 e y1. (tutto in figura 4.15)

http://s16.postimg.org/nm2vvkvsx/Immagine1.png (http://postimg.org/image/nm2vvkvsx/)

http://s16.postimg.org/k170ccr9d/Immagine2.png (http://postimg.org/image/k170ccr9d/)

Grazie!
:)

Joffrey2014
16-09-2013, 00:42
Un banalissimo problema di vettori e cambio sistemi di riferimento
Secondo voi, nella formula 4.36 per k', quel meno e' un piu' o cosa?
Non dovrebbe assolutamente essere sbagliato... ma per me e' sbagliato... e sicuramente sto sbagliando qualcosa di ancora piu' banale...
Il nuovo sistema di riferimento (x1,y1,z1) ) e' con z1 conincidente col vettore Ks e y1 entra nel foglio perpendicolarmente, x1 di conseguenza, ortogonale a z1 e y1. (tutto in figura 4.15)

http://s16.postimg.org/nm2vvkvsx/Immagine1.png (http://postimg.org/image/nm2vvkvsx/)

http://s16.postimg.org/k170ccr9d/Immagine2.png (http://postimg.org/image/k170ccr9d/)

Grazie!
:)

amico è già difficile risolvere un problema normale,pure in inglese lo metti? :D

xxxyyy
16-09-2013, 02:02
Allora, il sistema (x,y,z) di fig 4.15 viene ruotato di theta in senso orario, facendo coincidere l'asse z con il vettore Ks.
Ora vediamo la formula 4.36: bisogna esprimere i vettori Ks e K' in questo nuovo sistema di riferimento ruotato.
Ks e' evidentemente banale (il modulo del vettore Ks e' K).
Bisogna trovare K' in questo nuovo sistema ruotato (modulo di K' e' K').
Lo zero dell'angolo phi e' nel piano di incidenza.
Psi dovrebbe essere positivo come e' in figura... manca la freccetta... Naturalmente (phi=0 e psi>0) e' equivalente a (phi=90° e psi<0).
Grazie ...e scusate l'inglese...
:)

nin
30-09-2013, 15:20
...risolto..

:fagiano:

xxxyyy
30-05-2014, 00:34
Qualcuno e' in grado di spiegarmi la formula tra 6.4 e 6.5?

http://i.imgur.com/kafyI8a.png

Grazie

litocat
30-05-2014, 09:19
Qualcuno e' in grado di spiegarmi la formula tra 6.4 e 6.5?

http://i.imgur.com/kafyI8a.png

Grazie
Se ti riferisci all'ultima uguaglianza, è stato applicato il teorema della divergenza a xP, yP e zP.

zanardi84
18-09-2014, 09:45
Ho un dubbio sul comportamento delle cariche in un nodo.

Ho un'entrata e due uscite, di cui una con resistore e l'altra con un corto circuito. Le cariche vanno nel corto e non vanno sul ramo dove ho resistenza.

Perchè? Ecco la spiegazione su cui vorrei conferme:
Sul corto la forza che il campo elettrico generato nel circuito è massima, mentre sull'altro è minore per effetto del resistore che svolge una qualche operazione di disturbo: di conseguenza le cariche finiscono "catturate" tutte dal tratto con il corto.

Ora: se la differenza tra corto e ramo con resistore fosse infinitesima cosa succederebbe? Una frazione di carica finirebbe sul ramo del resistore?


Una seconda cosa: ho una serie di lampadine (resistenze), mettiamo due: se sono collegate entrambe ho una certa luminosità. Se bypasso una delle due con un corto ne ho un'altra. Nel primo caso ho minore tensione (partitore). Perchè la luminosità varia? Perchè la forza con cui sono accelerate nel conduttore è maggiore, aumentano gli urti nel resistore e sviluppano più energia luminosa?

Grazie.

xxxyyy
05-02-2015, 17:11
Una domanda: gradi di vincolo di un carrello interno

Qui dice (pag 6 del pdf): 2n-1
http://unina.stidue.net/Politecnico%20di%20Milano/Ingegneria%20Strutturale/Corsi/TPCS_Mantova_Biolzi-Bocciarelli/Appunti%20di%20ANALISI%20CINEMATICA.pdf


Qui dice (pag 5 del pdf): 2n-3
http://people.unica.it/raffo/files/2010/03/analisi-cinematica.pdf

:confused:

zanardi84
31-03-2015, 13:47
Fisici a me!

Diagramma acqua: T V

Perchè ad una data temperatura, aumentando la pressione, aumenta il volume specifico dell'acqua in fase liquido saturo e diminuisce quello del vapore?

Grazie.

Mi vien da pensare: l'ebollizione avviene a temperatura più alta perchè l'energia che devono possedere le molecole deve essere tale da bilanciare la pressione esercitata dal pistone. Una volta raggiunto l'equilibrio (tensione di vapore) ha luogo l'evaporazione.
Alzando la temperatura le particelle in fase liquida si muovono maggiormente e sono più lontane tra loro, ma non riescono ancora a pareggiare la pressione.

E' corretto?

superchicco95
12-06-2015, 12:16
Ciao a tutti, ho un problema con un esercizio di Fisica 2.
Il testo dice: sia dato un cilindro infinito (non metallico) di raggio R e densità di carica ro=a*r, circondato da un guscio metallico coassiale e scarico; calcolare il campo elettrico e il potenziale elettrico.
Il raggio del cilindro interno è R, il raggio interno del cilindro coassiale è 2R e il raggio esterno dello stesso cilindro è 3R.
Il campo elettrico mi risulta:
0<r<R: E=ar^2/(3ε)
R<r<2R: E=aR^3/(3εr)
2R<r<3R: E=0
r>3R: E=aR^3/(3εr)
e fin qui credo (e spero) sia giusto.
Per calcolare il potenziale comincio dall'esterno, quindi imposto:
V(r)-V(inf)=-integrale di (aR^3/(3εr))dr tra inf e r
Essendo V(inf)=0, mi risulta che V(r)=-aR^3/(3ε)lnr valutato tra inf e r. Ma a questo punto come sistemo questa cosa? Verrebbe V(r)=aR^3/(3ε)ln(inf/r) :confused:
Spero di essere stato chiaro, grazie in anticipo per l'aiuto!

davide1295
30-11-2015, 18:44
Salve, mi sto preparando ell'esame di elettrotecnica per ingegneria elettrica e mi sono imbattuto in un esercizio che non so risolvere, allego una foto del testo e figura in modo che sia più chiaro.
Come dovrei procedere? So risolvere esercizi per carichi equilibrati, ma con carichi squilibrati....un'idea?
Grazie.

Ziosilvio
30-11-2015, 19:17
Unisco al thread ufficiale delle richieste di aiuto in Fisica ;)

Gibson
01-12-2015, 14:44
So risolvere esercizi per carichi equilibrati, ma con carichi squilibrati....un'idea?
Grazie.

per la sovrapposizione degli effetti puoi considerare il grafo con una sola delle 2 stelle per volta e poi alla fine sommare le correnti di linea e le potenze.

Quando hai una stella squilibrata usando il teorema di Millman trovi la tensione del centro stella:
Vcs = (E1A1+E2A2+E3A3) / (A1+A2+A3)
dove E1, E2 e E3 sono le tesioni simmetriche di linea e A1, A2 e A3 le ammettenze dei 3 rami connessi al centro stella.

La corrente di linea sarà data dalla caduta di tensione diviso l'impedenza che provoca la caduta:
I1=(E1-Vcs)/Z1, I2=(E2-Vcs)/Z2 e I3=(E3-Vcs)/Z3.

davide1295
05-01-2016, 10:34
Ciao, premetto che sono studente di ingegneria elettrica al secondo anno. Ho un problema nel risolvere gli esercizi tramite matlab sul luogo delle radici. Scrivo un esercizio per fare un esempio:
Sia data la seguente funzione di trasferimento da progettare:

P(s)=\frac{1}{(s+5)}

Si progetti G(s) con il luogo delle radici e con l’ausilio di Matlab in modo da soddisfare le seguenti specifiche:
1) errore a regime permanente nullo per un ingresso di riferimento costante;
2) poli del sistema a ciclo chiuso con parte reale minore di -1;
3) errore a regime permamente per un ingresso di riferimento a rampa unitaria (tδ−1(t)) non superiore a 0.1.

Questo esercizio è stato risolto dal mio professore ma non mi è molto chiaro. Inizia nel mettere un polo in zero per soddisfare la numero 1) (questo passaggio l'ho capito)
Una volta disegnata e vista in matlab dice che vuole portare l'asintoto a -2 (perchè -2?) e scrive una nuova funzione G(s)=Kg((s+2)/(s(s+10)) (perchè ha scritto così?)
Riscrive la funzione completa G(s)=Kg((s+2)/(s(s+10)(s-5)) e trova Kg che è pari a 250 (Kg so come trovarlo).
Come ha fatto a risolverla? Ho altri esercizi ma sono tutti simile a questi quindi se capisco come ha fatto a risolverlo ho ottime possibilità di passare l'esame :D
Grazie!

PS: come devo fare per inserire le formule con latex?