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View Full Version : [Official Thread]Richieste d'aiuto in FISICA: postate qui!


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nazza
05-02-2010, 22:47
300uT giusti giusti.
Curiosità: per cosa useresti questa stima di campo?

Semplicemente il giardino di casa mia confina con una ferrovia, comunque ci sono una decina di metri dai cavi.

Leggendo il DPCM 8/7/03 (http://www.progettomem.it/doc/MEM_Quadro_Normativo.pdf), c'è scritto che, per campi da 0 a 100 kHz, il limite di esposizione è 100 microTesla, la soglia di attenzione 10 e il valore obiettivo 3.
Ma com'è possibile arrivare a 10 o 3 se già il solo campo geomagnetico è tra 20 e 70 ? :confused:
OK che siano valori riferiti ai viadotti, ma si parla di valori a partire da 0 Hz. Il campo di cui parlavamo non ricade in questo caso :confused:

Mirax
05-02-2010, 23:10
Ciao a tutti,chi è che riesce a spiegarmi brevemente come mai "Non è possibile realizzare un ciclo in cui tutto il calore prelevato da una sorgente viene trasformato in lavoro"?

Ho capito una sua similitudine,cioè "il calore viene trasferito da corpi a temperatura maggiore a corpi a temperatura minore" mediante l'ipotesi di Fourier,ma quello del lavoro proprio non riesco a dimostrarlo :muro:

Nessuno?

Freddie M.
06-02-2010, 11:37
Semplicemente il giardino di casa mia confina con una ferrovia, comunque ci sono una decina di metri dai cavi.

Leggendo il DPCM 8/7/03 (http://www.progettomem.it/doc/MEM_Quadro_Normativo.pdf), c'è scritto che, per campi da 0 a 100 kHz, il limite di esposizione è 100 microTesla, la soglia di attenzione 10 e il valore obiettivo 3.
Ma com'è possibile arrivare a 10 o 3 se già il solo campo geomagnetico è tra 20 e 70 ? :confused:
OK che siano valori riferiti ai viadotti, ma si parla di valori a partire da 0 Hz. Il campo di cui parlavamo non ricade in questo caso :confused:

Attenzione: nel quadro normativo si fa riferimento al campo generato dagli elettrodotti, quindi a 50 Hz. A questa frequenza è ben discriminabile il contributo di campo dato dall'elettrodotto rispetto a quello del campo geomagnetico, campo quest'ultimo che oscilla molto lentamente (qualche mHz) e a cui, dopo miliardi di anni di evoluzione, dovremmo essere ben abituati :p

Sulla linea non circola corrente se non al passaggio di qualche treno e solo allora si genera un campo di qualche µT (a una 10ina di metri). La normativa specifica espressamente "Il valore di 10 µT è da intendersi come mediana dei valori nell'arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio", che nel tuo caso si traduce in una media estremamente ridotta, dato che contribuiscono ad essa solo i picchi di campo sporadici causati dal passaggio di un convoglio.

Per quanto riguarda il campo elettrico generato dalle linee in tensione il corpo umano è totalmente schermato da questo tipo di campo in bassa frequenza, in quanto assimilabile ad un buon conduttore per la massiccia presenza d'acqua.

Ergo non mi preoccupere più di tanto fossi in te. Posso capire la gran "rottura" acustica ma dal punto di vista elettromagnetico sei in una botte di ferro :D

nazza
06-02-2010, 17:17
Attenzione: nel quadro normativo si fa riferimento al campo generato dagli elettrodotti, quindi a 50 Hz. A questa frequenza è ben discriminabile il contributo di campo dato dall'elettrodotto rispetto a quello del campo geomagnetico, campo quest'ultimo che oscilla molto lentamente (qualche mHz) e a cui, dopo miliardi di anni di evoluzione, dovremmo essere ben abituati :p

Sulla linea non circola corrente se non al passaggio di qualche treno e solo allora si genera un campo di qualche µT (a una 10ina di metri). La normativa specifica espressamente "Il valore di 10 µT è da intendersi come mediana dei valori nell'arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio", che nel tuo caso si traduce in una media estremamente ridotta, dato che contribuiscono ad essa solo i picchi di campo sporadici causati dal passaggio di un convoglio.

Per quanto riguarda il campo elettrico generato dalle linee in tensione il corpo umano è totalmente schermato da questo tipo di campo in bassa frequenza, in quanto assimilabile ad un buon conduttore per la massiccia presenza d'acqua.

Ergo non mi preoccupere più di tanto fossi in te. Posso capire la gran "rottura" acustica ma dal punto di vista elettromagnetico sei in una botte di ferro :D

Wow mi sento più tranquillo :D
Leggendo che la normativa si riferiva a elettrodotti a partire da 0 Hz, mi era venuto qualche dubbio...

robertogl
07-02-2010, 16:57
piccolo problema semplice semplice. Premetto che mi sono perso la lezione sul pendolo balistico, e quindi non so se ha caratteristiche che mi sfuggono :D
schemino stupido: (urto elastico e pendolo balistico)
http://img297.imageshack.us/img297/5324/catturak.png
io conosco m1, m2, v1, v2=0 e la lunghezza l. Devo trovare l'angolo alfa. Ho ragionato in vari modi, ma poi ho pensato: il prof ha detto che il pendolo non deve fare il giro completo, ma quindi sente gli effetti della gravità, e quindi non posso ritenere il sistema un sistema isolato... quindi non posso usare la quantità di moto, posso usare solo l'energia meccanica. (infatti alfa si potrebbe trovare solo dicendo che lì il pendolo è fermo, ma così la velocità di m1 sarebbe sempre la stessa prima e dopo l'urto, ipotizzando di usare la quantità di moto). Usando solo l'energia meccanica si ha: energia cinetica di m1 prima dell'urto uguale all'energia cinetica di m1 dopo l'urto con v che non conosco + energia potenziale forze peso con h=l-lcos alfa, senza però conoscere alfa, quindi avrei 2 incognite(supponendo m2 fermo nell'instante in cui devo trovare alfa). Mi sono perso qualcosa o non posso risolvere l'esercizio?

P.S. l'esercizio si può risolvere, infatti pensandoci se conosco v iniziale e le masse, sicuramente è possibile determinarne l'angolo max, ma non so come :asd: probabilmente usando le formule del pendolo, che non ricordo più :asd:
(ma non capisco perchè fare l'es durante lo studio della quantità di moto, se servissero quelle formule..)

kierlo
07-02-2010, 17:32
Semplicemente quando alfa raggiunge il valore massimo, l'energia cinetica sarà nulla, quindi basta applicare il principio di cons. dell'en. meccanica:
1/2 m1*v1= m2 * g * h

E h= L-L*cos alfa quindi ricavi alfa (L= lunghezza del pendolo)

robertogl
07-02-2010, 17:34
Semplicemente quando alfa raggiunge il valore massimo, l'energia cinetica sarà nulla, quindi basta applicare il principio di cons. dell'en. meccanica:
1/2 m1*v1= m2 * g * h

E h= L-L*cos alfa quindi ricavi alfa (L= lunghezza del pendolo)

sì, però m1 continua ad avere velocità dopo l'urto, o no? :confused: io avevo messo
1/2 m1*v1= m2 * g * h + 1/2 m1*v3
(v3=velocità dopo l'urto) che però non conoscevo...

Jarni
08-02-2010, 15:20
sì, però m1 continua ad avere velocità dopo l'urto, o no? :confused: io avevo messo
1/2 m1*v1= m2 * g * h + 1/2 m1*v3
(v3=velocità dopo l'urto) che però non conoscevo...

Usi la conservazione della quantità di moto per conoscere l'energia ceduta al pendolo, poi prosegui come ha indicato kierlo.

robertogl
08-02-2010, 15:22
Usi la conservazione della quantità di moto per conoscere l'energia ceduta al pendolo, poi prosegui come ha indicato kierlo.

ma la quantità di moto si conserva? se non ricordo male, dovendo essere un sistema chiudo, non dovrebbe esserci l'influenza della terra...ma qui c'è..si può lo stesso? :fagiano:

kierlo
08-02-2010, 18:13
Si ma se i due corpi si "toccano", la quantità di moto si conserva nell'istante appena dopo l'urto..Che poi il pendolo si alzi e rallenti è un'altro paio di maniche..
Se consideri il sistema al tempo giusto, la quantità di moto si conserva..

robertogl
08-02-2010, 19:56
Si ma se i due corpi si "toccano", la quantità di moto si conserva nell'istante appena dopo l'urto..Che poi il pendolo si alzi e rallenti è un'altro paio di maniche..
Se consideri il sistema al tempo giusto, la quantità di moto si conserva..

e come verrebbero le equazioni? :confused:
non ho le due velocità dopo l'urto, quella del pendolo e quella della m1?(anche se 'appena' dopo l'urto, comunque dopo...)
PS. ma le masse si uniscono con l'urto? perchè cercando pendolo balistico su internet si trova che è così... ma il prof nel disegno non l'aveva messo e aveva detto che era un urto elastico...:mbe: (solo perchè mi sono perso una lezione :doh: )

kierlo
08-02-2010, 23:33
fai la cons. della quantità di moto (come se nn ci fosse la gravità) e poi fai agire la gravità sulla massa del pendolo..

nulla di particolare..

robertogl
09-02-2010, 13:32
fai la cons. della quantità di moto (come se nn ci fosse la gravità) e poi fai agire la gravità sulla massa del pendolo..

nulla di particolare..

continuo a non capire :(
potresti mettere proprio le equazioni che le capisco più delle parole :D (non è un offesa eh, sono proprio io che sono fatto così ;) )

Jarni
09-02-2010, 14:23
ma la quantità di moto si conserva? se non ricordo male, dovendo essere un sistema chiudo, non dovrebbe esserci l'influenza della terra...ma qui c'è..si può lo stesso? :fagiano:

La quantità di moto si conserva SEMPRE.:read:

robertogl
09-02-2010, 14:26
La quantità di moto si conserva SEMPRE.:read:

invece no, mi sembra :fagiano:
Si conserva solo in sistemi isolati, quindi bisognerebbe ignorare la gravità, e qui mi blocco :fagiano:
(esempio
Qi=Qf
m1v1+m2v2=m1v3+m2v2
Supponendo v2=0 perchè è fermo sia alla fine che all'inizio, resterà v1=v3
Se però il pendolo comincia a scendere, per la gravità, resterà
m1v1=m1v3+m2v4 (il pendolo scende), quindi poi v3=(m1v1-m2v4)\m1..la velocità di m1 cambierebbe al cambiare di quella di m2, ma senza che entrino in contatto :fagiano: )

Lampo89
09-02-2010, 19:03
è vero che se un sistema non è isolato la quantità di moto non si conserva, ma in generale la quantità di moto si conserva durante un urto. cioè la quantità di moto un instante prima dell'urto è uguale alla quantità di moto immediatamente dopo:ovviamente in tempi successivi varierà a causa dell'azione della forza gravitazionale. ciò è dovuto al fatto che, durante l'urto, si sviluppano intense forze tra i 2 corpi (forze interne che obbediscono al 3° principio), talmente intense che al confronto la forza di gravità è trascurabile ed è come se non agisse

robertogl
09-02-2010, 20:24
è vero che se un sistema non è isolato la quantità di moto non si conserva, ma in generale la quantità di moto si conserva durante un urto. cioè la quantità di moto un instante prima dell'urto è uguale alla quantità di moto immediatamente dopo:ovviamente in tempi successivi varierà a causa dell'azione della forza gravitazionale. ciò è dovuto al fatto che, durante l'urto, si sviluppano intense forze tra i 2 corpi (forze interne che obbediscono al 3° principio), talmente intense che al confronto la forza di gravità è trascurabile ed è come se non agisse

sì, ma io non conosco le velocità di niente dopo l'urto..
verrebbe così?sistema con:
Ei=Ef (energia meccanica che si conserva)
m1v1(prima dell'urto)=m1v2+m2v3(subito dopo l'urto: il pendolo rallenta ma m1 ha già la velocità costante, giusto?)
poi diventa

1\2m1v1^2=1\2m1v2^2+m2g(l-lcosalfa)
m1v1=m1v2+m2v3

ma ho 3 incognite....v2, v3, alfa...o no? :confused:

boh.. non ci vengo fuori :(

kierlo
09-02-2010, 20:51
Si ma sai anche che
1/2 m2 v3^2= mgh

Quindi hai abbastanza eq. per risolvere il sistema

robertogl
09-02-2010, 20:53
Si ma sai anche che
1/2 m2 v3^2= mgh

Quindi hai abbastanza eq. per risolvere il sistema

Con questa si potrebbe fare.. ma da dove viene fuori? :stordita:

Lampo89
09-02-2010, 20:57
detta m1 la massa attaccata al pendolo e m2 il corpo che lo colpisce ( e v1 e v2 le relative velocità) si ha che, per la conservazione della q di moto:
m2*v2 = (m2+m1)*v1
infatti questo è un tipico urto COMPLETAMENTE ANAELASTICO: dopo l'urto i due corpi procedono come se fossero uno solo di massa uguale alla somma delle masse ( e quindi con ugual velocità).
la conservazione dell'energia non vale durante tutta l'evoluzione del sistema (cioè da prima dell'urto a un momento successivo), ma soltanto dopo l'urto (mi pare di ricordare così, rimasugli di fisica I).
poi dopo l'urto si può applicare la conservazione dell'energia meccanica (somma energia cinetica e energia potenziale)

1/2*(m1+m2)*v1^2 = (m2+m1)*g*h definendo lo zero dell'energia potenziale alla stessa quota del peso attaccato al pendolo prima dell'urto

quindi si ottiene v1^2=2*g*h

sostituendo v1 con m2*v2/(m2+m1) (che si trova dalla conservazione della q di moto) si può trovare l'altezza raggiunta dal pendolo in funzione della velocità iniziale della massa 2 e del valore delle 2 masse
per trovare l'angolo di inclinazione basta conoscere il coseno dell'angolo di inclinazione : vale cos(teta) = (L-h)/L dove L è la lunghezza del pendolo
di conseguenza teta = arcos((L-h)/L)
questo è più o meno il procedimento...buona fortuna con i conti!

robertogl
09-02-2010, 21:00
allora c'era l'inghippo :O
l'urto è anaelastico :O :O
io credevo fosse elastico, se lo avessi saputo l'avrei fatto in due min e senza inquinare questo thread :asd:
così uso le stesse equazioni ma ho un incognita in meno, visto che le velocità dopo l'urto sono le stesse :O :O
così funziona
grazie ;)

gugoXX
17-02-2010, 18:59
Nessuno?

Supponiamo di poter convertire integralmente il calore in lavoro, estratto per mezzo di una macchina ciclica da una sola sorgente S a temperatura costante.

Sia L tale lavoro estratto in un ciclo.

Allora possiamo prendere una seconda sorgente S' a temperatura più alta e far funzionare una macchina frigorifera tra le due sorgenti, che assorba ad ogni ciclo il lavoro L prodotto dall'altra macchina.

Si ha così un trasferimento netto di calore dalla sorgente fredda S alla sorgente calda S', in violazione dell'enunciato di Clausius del secondo principio della termodinamica:
"E' impossibile realizzare una trasformazione il cui unico risultato sia quello di trasferire calore da un corpo più freddo a uno più caldo."

illivio
22-02-2010, 16:08
Ciao a tutti avrei un quesito per voi mi è stato sottoposto questo quesito e avrei bisogno di una mano:

Un atleta di massa m pratica lo sport del "bungee jumping" lanciandosi da un ponte, legato ad un filo elastico di lunghezza a riposo L. Durante il moto l'elastico subisce un allungamento (Delta)L. Trascurando ogni attrito si calcoli:

a) la costante elastica del filo
b) l'allungamento del filo nel punto di equilibrio
c) la massima velocità del atleta
d) la massima accelerazione ( in modulo) a cui è sottoposto l'atleta.

L'esercizio non prevede dati poichè i risultati devono essere espressi in forma letterale, l'esercizio è di meccanica classica avrei bisogno del vostro aiuto .
Vi ringrazio anticipatamente

brazoayeye
22-02-2010, 16:41
Ciao a tutti avrei un quesito per voi mi è stato sottoposto questo quesito e avrei bisogno di una mano:

Un atleta di massa m pratica lo sport del "bungee jumping" lanciandosi da un ponte, legato ad un filo elastico di lunghezza a riposo L. Durante il moto l'elastico subisce un allungamento (Delta)L. Trascurando ogni attrito si calcoli:

a) la costante elastica del filo
b) l'allungamento del filo nel punto di equilibrio
c) la massima velocità del atleta
d) la massima accelerazione ( in modulo) a cui è sottoposto l'atleta.

L'esercizio non prevede dati poichè i risultati devono essere espressi in forma letterale, l'esercizio è di meccanica classica avrei bisogno del vostro aiuto .
Vi ringrazio anticipatamente
Conosciamo L, (Delta)L, m.
Se sappiamo (Delta)L sappiamo l'energia immagazzinata nel filo (1/2 k (Delta)L^2) a meno della costante K. Tutta l'energia viene dall'energia gravitazionale, che e' mg(L+(Delta)L) visto che si e' lanciato dal punto vicino alla corda e supponiamo che a (Delta)L massimo sia sulla perpendicolare rispetto a dove si e' lanciato.

quindi MG(L+(Delta)L)=1/2 k (Delta)L^2, e il punto a e' fatto.

b) forse non ho capito la domanda xk l'allungamento e' proprio (Delta)L visto che il punto di equilibrio cinetico e' proprio il punto piu' basso.

Altrimenti possiamo considerare ;'equilibrio dinamico, cioe' quando la risultante delle forze e' 0. Le forse sono, in questo caso, le derivate delle velocita' sugli spostamenti (piu' correttamente il gradiente, ma possiamo confondere i 2 concetti visto che siamo il 1 dimensione). Da cio' quella gravitazionale e' mg, quella della molla e Kx (solo nella parte sotto l'allungamento L)

Quindi calolca quando mg (che tira in giu) e' uguale a k (Delta2)L per trovare (Delta2)L

c) la velocita' massima e' quando c'e' equilibrio dinamico: poco dopo la velocita' comincia a diminuire in quanto la forza molla e' > di quella gravitazionale.

Quindi trovi che mg(l+(Delta2)L) - 1/2 k (Delta2)L^2 = 1/2 m v^2 quindi ricavi v.

d) l'accelerazione massima (risultante) in giu' e' g (la forza = ma e' mg cioe' quella peso).
L'accelerazione massima in su e' (k(Delta)L-mg)/m sempre per lo stesso motivo...

Se ci sono problemi siamo sempre qui...

Jok3r88
27-02-2010, 04:39
ho una domanda questa sera un mio amico mi ha detto che è stato dimostrato con un esperimento in cui si sono due orologi perfettamente sincronizzati, uno è rimasto a terra l'altro ha fatto il giro del mondo tre volte, una volta scesi a terra i due orologi erano disincronizzati e l'errore non bastava a giustificare una differenza così marcata, vi prego aiutatemi a capire sta cosa perchè mi sta mandando in crisi :muro:

Jarni
27-02-2010, 10:20
ho una domanda questa sera un mio amico mi ha detto che è stato dimostrato con un esperimento in cui si sono due orologi perfettamente sincronizzati, uno è rimasto a terra l'altro ha fatto il giro del mondo tre volte, una volta scesi a terra i due orologi erano disincronizzati e l'errore non bastava a giustificare una differenza così marcata, vi prego aiutatemi a capire sta cosa perchè mi sta mandando in crisi :muro:

Mai sentito parlare di relatività?:rolleyes:

Jok3r88
27-02-2010, 13:40
si il problema è che so benissimo che stiamo parlando di relatività ristretta, però io ero convinto che fosse una teoria e non una certezza, perchè io a riguardo sono molto scettico

robertogl
27-02-2010, 13:42
si il problema è che so benissimo che stiamo parlando di relatività ristretta, però io ero convinto che fosse una teoria e non una certezza, perchè io a riguardo sono molto scettico

è abbastanza confermata, non c'è da esserci scettici, è così :fagiano:

brazoayeye
27-02-2010, 13:56
La relatività è stata confermata molte volte con molti esperimenti (molti si trovano studiando astronomia e fisica delle particelle)

Al CERN per esempio accelerano particelle a 0,99999991(mi sembra) volte la velocità della luce, e ciò implica una trattazione relativistica dell'esperimento...

Effettivamente la teoria combacia con la realtà...

robertogl
28-02-2010, 11:17
anch'io ho dei quesiti:
ho letto dell'Entanglement quantistico, ma non ho capito se la simultaneità è riferita solo al fatto che quando faccio un'osservazione su una particella posso già sapere come si comporta l'altra, o se quando faccio qualcosa ad una particella cambio stato anche all'altra immediatamente( esempio, porto la prima da su a giù e l'altra passa da giù a su...) :mbe:
altra cosa, restano nella relatività ristretta dei post precedenti, non mi è chiara una cosa: per me che sono in quiete, un orologio a velocità relativistiche va più lento; ma a quanto pare anche per un osservatore che viaggia a quelle velocità il mio orologio in quiete va più piano rispetto al suo.. perchè? (dovrebbe essere perchè per l'osservatore in moto, sono io che mi muovo... ma quando si ferma è a lui che il tempo è realmente rallentato per il mio riferimento...) :stordita:

gugoXX
28-02-2010, 13:00
anch'io ho dei quesiti:
ho letto dell'Entanglement quantistico, ma non ho capito se la simultaneità è riferita solo al fatto che quando faccio un'osservazione su una particella posso già sapere come si comporta l'altra, o se quando faccio qualcosa ad una particella cambio stato anche all'altra immediatamente( esempio, porto la prima da su a giù e l'altra passa da giù a su...) :mbe:
E' una questione di informazione. Non appena tocchi la tua particella, ovviamente si perde lo stato di entanglement.


altra cosa, restano nella relatività ristretta dei post precedenti, non mi è chiara una cosa: per me che sono in quiete, un orologio a velocità relativistiche va più lento; ma a quanto pare anche per un osservatore che viaggia a quelle velocità il mio orologio in quiete va più piano rispetto al suo.. perchè? (dovrebbe essere perchè per l'osservatore in moto, sono io che mi muovo... ma quando si ferma è a lui che il tempo è realmente rallentato per il mio riferimento...) :stordita:

Non puoi dire che tu sei in quiete e l'altro no, secondo la relativita' ristretta.
Entrambi siete in quiete rispetto a voi stessi, e semplicemente avete una velocita' relativa.
Entrambi vedrete l'orologio altrui scorrere piu' lentamente.

"...ma quando si ferma..." non si puo' usare in relativita' ristretta. Ci si puo' solo muovere a velocita' costante nella stessa direzione, senza accellerazioni. Non ci si puo' fermare.

robertogl
28-02-2010, 13:01
E' una questione di informazione. Non appena tocchi la tua particella, ovviamente si perde lo stato di entanglement.



Non puoi dire che tu sei in quiete e l'altro no, secondo la relativita' ristretta.
Entrambi siete in quiete rispetto a voi stessi, e semplicemente avete una velocita' relativa.
Entrambi vedrete l'orologio altrui scorrere piu' lentamente.

"...ma quando si ferma..." non si puo' usare in relativita' ristretta. Ci si puo' solo muovere a velocita' costante nella stessa direzione, senza accellerazioni. Non ci si puo' fermare.

grazie.. però se io parto con un'astronave a velocità molto alte, poi dovei vedere gli altri orologi andare più lenti, ma al ritorno sarò io ad essere invecchiato meno rispetto al mio gemello magari :stordita:

gugoXX
28-02-2010, 13:12
grazie.. però se io parto con un'astronave a velocità molto alte, poi dovei vedere gli altri orologi andare più lenti, ma al ritorno sarò io ad essere invecchiato meno rispetto al mio gemello magari :stordita:

la parola "Al ritorno", prevede che l'astronave deceleri, per poi accellerare in senso opposto.
Non e' piu' relativita' ristretta.

robertogl
28-02-2010, 13:16
la parola "Al ritorno", prevede che l'astronave deceleri, per poi accellerare in senso opposto.
Non e' piu' relativita' ristretta.

ah, ok ;)
edit: ma quindi finchè vado verso un punto il tempo per me scorre più lentamente e quando mi giro scorre più velocemente? :stordita: cioè dipende dal verso e dall'accelerazione? o gli effetti sono li stessi ma nella r. generale?
però ho ancora dubbi sull'entanglement: io penso che appena fai qualcosa su una particella, all'altra non freghi molto, ma qui http://www.ildiogene.it/EncyPages/Ency=entanglement.html o qui http://www.youtube.com/watch?v=Jh8uZUzuRhk si dice che appena fai qualcosa su una anche l'altra reagisce( ho preso due siti a caso)... :boh:

Jarni
01-03-2010, 13:19
ah, ok ;)
edit: ma quindi finchè vado verso un punto il tempo per me scorre più lentamente e quando mi giro scorre più velocemente? :stordita: cioè dipende dal verso e dall'accelerazione?
No. Scorre sempre più lentamente rispetto ad un altro osservatore che viaggia a velocità diversa dalla tua. Ciò non significa che tu vedrai l'altro osservatore muoversi più velocemente: in relatività speciale tutti vedono gli altri andare "al rallentatore".
o gli effetti sono li stessi ma nella r. generale?
L'astronave accelera e decelera, la Terra no. Da qui l'asimmetria che fa in modo che l'astronauta sia più giovane...

però ho ancora dubbi sull'entanglement: io penso che appena fai qualcosa su una particella, all'altra non freghi molto, ma qui http://www.ildiogene.it/EncyPages/Ency=entanglement.html o qui http://www.youtube.com/watch?v=Jh8uZUzuRhk si dice che appena fai qualcosa su una anche l'altra reagisce( ho preso due siti a caso)... :boh:
Reagisce? Che vuol dire?

Faccio un esempio.
Prendi una moneta, con una faccia "testa" e una "croce". La dividi a metà, in modo che avrai due pezzi di moneta, uno "testa" e l'altro "croce".
Adesso mandi un pezzo a New York e uno a Pechino.
E' chiaro che se l'osservatore newyorkese vede che ha il pezzo "testa" sa automaticamente che il cinese ha il pezzo "croce".
Non c'è nessuna azione a distanza che fa sì che da New York parta un segnale di fantaenergia che magicamente renda "croce" il pezzo di moneta che sta a Pechino.
Semplicemente il sistema "testa"+"croce", anche se ha pezzi distanti tra loro migliaia di kilometri, è sempre un tutt'uno. La misurazione fatta a New York e quella fatta a Pechino sono due misurazioni della stessa grandezza su uno stesso oggetto.
Naturalmente si presume che non ci siano state perturbazioni esterne, altrimenti il sistema "testa"+"croce" viene distrutto...

robertogl
01-03-2010, 13:21
cut.

ok. grazie :)
dovrebbe essere perchè se accelera non è inerziale, giusto? quindi posso prendere come riferimento solo il punto da dove parto, e quindi si risolve tutto...:D e se non accelera ma è inerziale? :stordita:
e anche.. http://it.wikipedia.org/wiki/Alain_Aspect ... l'esperimento...
e un altro esperimento, quello del dualismo onda-particella, con le due piastre una forata e una no, avevo trovato un link che diceva che se non guardavo la particella passare per i fori si comportava come un onda, se la guardavo invece come una particella... è vera sta roba?

ShadowMan
12-03-2010, 12:48
Ciao a tutti, non riesco a risolvere un [penso] semplice esercizio sulla cinematica.

la traccia è
"un bambino fa ruotare a 1.8m da terra un sasso legato ad una corda di 1m. la corda si spessa ed il sasso viene lanciato orizzontalmente andando a colpire il terreno a 10m di distanza"
trovare l'accelerazione centripeta durante il moto circolare

Io sono partito dal sasso già lanciato, ho scomposto il le componenti lungo X,Y e trovato il tempo di volo pari a 0.6s [ponendo Y=0 ed avendo come unica incognita t poiché la velocità viene moltiplicata per sen0]. Quindi calcolato la velocità e da questa l'accelerazione centripeta.
Sbagliato :muro:

Jarni
12-03-2010, 17:57
Ciao a tutti, non riesco a risolvere un [penso] semplice esercizio sulla cinematica.

la traccia è
"un bambino fa ruotare a 1.8m da terra un sasso legato ad una corda di 1m. la corda si spessa ed il sasso viene lanciato orizzontalmente andando a colpire il terreno a 10m di distanza"
trovare l'accelerazione centripeta durante il moto circolare

Io sono partito dal sasso già lanciato, ho scomposto il le componenti lungo X,Y e trovato il tempo di volo pari a 0.6s [ponendo Y=0 ed avendo come unica incognita t poiché la velocità viene moltiplicata per sen0]. Quindi calcolato la velocità e da questa l'accelerazione centripeta.
Sbagliato :muro:

Per forza, se non sai quanto pesa il sasso...:rolleyes:

accelerazione centripeta= (m*v^2)/r

ShadowMan
12-03-2010, 18:19
Per forza, se non sai quanto pesa il sasso...:rolleyes:

accelerazione centripeta= (m*v^2)/r

Veramente, come ho scritto,questa è solo la parte relativa alla cinematica, non c'è mai nessuna informazione sulla massa dell'oggetto in questione.
Pensalo come punto materiale di massa trascurabile.

Inoltre non ho scritto che devo trovare la forza centripeta [formula da te scritta], ma l'accelerazione centripeta che è v^2/r.

Jarni
12-03-2010, 18:31
Veramente, come ho scritto,questa è solo la parte relativa alla cinematica, non c'è mai nessuna informazione sulla massa dell'oggetto in questione.
Pensalo come punto materiale di massa trascurabile.

Inoltre non ho scritto che devo trovare la forza centripeta [formula da te scritta], ma l'accelerazione centripeta che è v^2/r.

Ah, è vero...
Quindi dovrebbe essere 277.77 m/s^2.

Non è questo il risultato?

ShadowMan
12-03-2010, 18:34
Ah, è vero...
Quindi dovrebbe essere 277.77 m/s^2.

Non è questo il risultato?

Si, più o meno si. Sul libro riporta 272.2 m/s^2, la differenza sarà data da un arrotondamento diverso.

Dove ho sbagliato io nel procedimento che ho usato?

Jarni
12-03-2010, 18:54
Si, più o meno si. Sul libro riporta 272.2 m/s^2, la differenza sarà data da un arrotondamento diverso.

Dove ho sbagliato io nel procedimento che ho usato?

Che hai arrotondato troppo.

Il tempo di caduta è sqrt(3.6/9.8)=0.60609
La velocità è 10/0.60609=16.49915
L'accelerazione è 16.49915^2=272.22222

Esprimendo tutto con una sola formula il risultato diventa una semplice frazione:

acc=980/3.6=272.222222

ShadowMan
12-03-2010, 19:25
Grazie ;)
Accidenti che errore che ho fatto :muro:
Per qualche strano motivo mettevo il raggio pari a 1.8 invece che 1 :mc:
Ed il bello è che avevo controllati i conti più volte...

Aldin
05-04-2010, 22:16
Cercando di capire la gravitazione, la geometria deformata che vedo sui libri, non è altro che la rappresentazione schematica dell'effetto del campo gravitazionale sulla materia, o esiste uno spazio plastico su cui si allunga-accorcia a mo di elastico la materia di cui sono fatti i corpi? O non vi è alcuna differenza (all'osservatore) dato che la deformazione dello spazio è misurabile esclusivamente attraverso la presenza di materia (che si deforma)? Lo chiedo perché ho visto spesso foto o video di trame tridimensionali che ondeggiano come budini, e mi sono chiesto se ha senso.

kierlo
06-04-2010, 13:52
no è proprio lo spazio-tempo che si deforma.Non è questione di materia o meno. la materia "sente" la deformazione dello spazion tempo e basta.
Comunque non farti ingannare troppo dalle immagini dato che sono solo un aiuto visivo, visto che 4 dimensioni non le puoi vedere

The-Revenge
15-04-2010, 17:33
Ragazzi sto impazzendo con il nigro-voci. Penso che sia un libro rinomato, piùc he altro per gli errori che ci sono. Avevo letto che è famoso sia per la sua semplicità, sia per gli errori appunto, ma non pensavo a questi livelli : ieri ho aperto il libro per la terza volta, in un argomento che stavo facendo sugli osccilatori, e ho trovato 2 errori.
Comunque non è questo che mi preme dire : quello che volevo sapere è se ci sono liste degli esercizi errati del nigro voci, perchè io ho fatto 2-3 esercizi che mi sembrano giusti, ma non mi trovo proprio con il risultato del libro.

Comunque avete qualche consiglio per l'approccio con gli esercizi? perchè ho una professoressa senz'anima, che è la copia interattiva umana di questo libro, arriva a fare anche gli stessi esempi "pratici" del libro (sempre riguardo l'oscillatore armonico smorzato, ha detto che serve nelle modulazioni AM e blabòbla, insomma 2 impighi che era riportati sul libro) e quando gli si fa qualche domanda va nel pallone. Improponibile è dire poco.
Quindi se avete qualche consiglio per risolvere gli esercizi..del tipo : imparare prima l'argomento , quindi memorizzare le formule ecc, e poi fare gli esercizi, oppure una rapida lettura all'argomento e poi fare esercizi riguardando le formule?
Io per ora ho fatto in quest'ultimo modo, ma sopratutto usavo per ogni argomento le 2-3 formule fondamentali iniziali, ricavando poi quelle che servivano, anche se magari negli appunti ce le avevo pronte, tutto questo eprchè ovviamente non mi piace imparare a memoria e qualcosa me la dimentico, quindi induzione is the way:fagiano:

kierlo
15-04-2010, 20:47
Io non ho trovato grandi problemi se non che gli es. di termodinamica a volte sono poco chiari (non si capisce troppo cosa succede) e i calcoli escono sbagliati.
Li gli oscillatori mi sembrano fatti un po' malaccio, se vuoi capire bene pigliati le feynman lectures (volume I) trovi il tutto spiegato anche in maniera discorsiva.
(se non sbaglio però non c'è l'oscillatore smorzato, c'è quello forzato e forzato-smorzato)

Jarni
15-04-2010, 20:58
Ragazzi sto impazzendo con il nigro-voci. Penso che sia un libro rinomato, piùc he altro per gli errori che ci sono. Avevo letto che è famoso sia per la sua semplicità, sia per gli errori appunto, ma non pensavo a questi livelli : ieri ho aperto il libro per la terza volta, in un argomento che stavo facendo sugli osccilatori, e ho trovato 2 errori.
Comunque non è questo che mi preme dire : quello che volevo sapere è se ci sono liste degli esercizi errati del nigro voci, perchè io ho fatto 2-3 esercizi che mi sembrano giusti, ma non mi trovo proprio con il risultato del libro.

Comunque avete qualche consiglio per l'approccio con gli esercizi? perchè ho una professoressa senz'anima, che è la copia interattiva umana di questo libro, arriva a fare anche gli stessi esempi "pratici" del libro (sempre riguardo l'oscillatore armonico smorzato, ha detto che serve nelle modulazioni AM e blabòbla, insomma 2 impighi che era riportati sul libro) e quando gli si fa qualche domanda va nel pallone. Improponibile è dire poco.
Quindi se avete qualche consiglio per risolvere gli esercizi..del tipo : imparare prima l'argomento , quindi memorizzare le formule ecc, e poi fare gli esercizi, oppure una rapida lettura all'argomento e poi fare esercizi riguardando le formule?
Io per ora ho fatto in quest'ultimo modo, ma sopratutto usavo per ogni argomento le 2-3 formule fondamentali iniziali, ricavando poi quelle che servivano, anche se magari negli appunti ce le avevo pronte, tutto questo eprchè ovviamente non mi piace imparare a memoria e qualcosa me la dimentico, quindi induzione is the way:fagiano:

Scommetto 100 euro che la tua prof è laureata in matematica e non in fisica.:rolleyes:

The-Revenge
15-04-2010, 21:27
Scommetto 100 euro che la tua prof è laureata in matematica e non in fisica.:rolleyes:
non lo so, ma non credo. Sembra proprio che faccia fisica...bhò.

robertogl
16-04-2010, 16:12
allora, ho alcuni dubbi.. o meglio, vorrei conferme...
ho un es da fare, questo ( più o meno :D )
http://img641.imageshack.us/img641/8338/catturay.png
allora, c'è la boa che galleggia sull'acqua, ha 1400kg di massa(m1) e diametro di base di 0.8m. Il primo punto del problema non aveva il ragazzo sopra, quello c'è dopo :D .Ho calcolato che da quando è senza ragazzo a quando ha il ragazzo sopra la boa sprofonda di 11cm in più (m2 del ragazzo 60kg)
Ora, il prof ci ha chiesto di supporre che la boa faccia su e giù e non si fermi subito quando metto il pover'uomo sopra. Io ho fatto dei conti e mi vieni 0.58hz.. è possibile? non metto il procedimento che ho fatto perchè è abbastanza lungo e non so neanche se me lo ricordo tutto, e soprattutto non so se è giusto...:fagiano:
grazie :)

The-Revenge
16-04-2010, 16:47
ragazzi la forza d'attrito è sempre perpendicolare al piano, e parallela alla forza vincolare fatta dalla forza di gravità, nel caso di un corpo in movimento lungo un piano?

Jarni
16-04-2010, 18:12
ragazzi la forza d'attrito è sempre perpendicolare al piano, e parallela alla forza vincolare fatta dalla forza di gravità, nel caso di un corpo in movimento lungo un piano?

Per niente, la forza d'attrito è sempre parallela e contraria allo spostamento.

Jarni
16-04-2010, 18:20
allora, ho alcuni dubbi.. o meglio, vorrei conferme...
ho un es da fare, questo ( più o meno :D )
http://img641.imageshack.us/img641/8338/catturay.png
allora, c'è la boa che galleggia sull'acqua, ha 1400kg di massa(m1) e diametro di base di 0.8m. Il primo punto del problema non aveva il ragazzo sopra, quello c'è dopo :D .Ho calcolato che da quando è senza ragazzo a quando ha il ragazzo sopra la boa sprofonda di 11cm in più (m2 del ragazzo 60kg)
Ora, il prof ci ha chiesto di supporre che la boa faccia su e giù e non si fermi subito quando metto il pover'uomo sopra. Io ho fatto dei conti e mi vieni 0.58hz.. è possibile? non metto il procedimento che ho fatto perchè è abbastanza lungo e non so neanche se me lo ricordo tutto, e soprattutto non so se è giusto...:fagiano:
grazie :)

Quindi se il ragazzo pesa 60Kg e la boa sprofonda di 11cm l'acqua si comporta come una molla, la cui costante K è

K=F/deltax=(9.8*60)/0.11=5345.45 N/m

Ora, la pulsazione omega in un moto elastico è definita come

omega=sqrt(K/m)

ma dato che la frequenza f è

f=omega/2pi

la frequenza dell'oscillazione è

f=sqrt(K/m)/2pi=1.50 Hz

robertogl
16-04-2010, 18:26
Quindi se il ragazzo pesa 60Kg e la boa sprofonda di 11cm l'acqua si comporta come una molla, la cui costante K è

K=F/deltax=(9.8*60)/0.11=5345.45 N/m

Ora, la pulsazione omega in un moto elastico è definita come

omega=sqrt(K/m)

ma dato che la frequenza f è

f=omega/2pi

la frequenza dell'oscillazione è

f=sqrt(K/m)/2pi=1.50 Hz
perchè metti come F la forza peso del ragazzo? la boa pesa...:help:

Karkatys
16-04-2010, 18:32
Salve ragazzi. Premetto che io e la Fisica non andiamo molto d'accordo. Colpa di professore che va avanti ma purtroppo senza mai far capire nulla di quello già spiegato (E vi garantisco che non è la solitqa scusa). :rolleyes: Per fortuna mia conto di una buonissima preparazione scolastica e quindi cerco di "arrangiarmi" da solo. Ho un problema (1° Superiore) che è elementare sicuramente per voi, ma che mi sta creando molte difficoltà. Si parla di Energia cinetica.

Un'automobile di massa 1500 Kg viaggia alla velocità di 90 Km/h.
- Calcola la sua energia cinetica.
- Con quale velocità si dovrebbe muovere un camion di 3000 Kg per avere la stessa energia cinetica dell'automobile?

Allora. La formula del calcolo dell'Energia cinetica è: Ec = 1/2m · v²

Ho fatto quindi: Ec = 1/2 (1500 Kg) · (90 Km/h)² = 750 · 8100 = 6075000 J

Il libro però mi da come soluzione 468750 J! :muro: Eppure penso di aver fatto tutto correttamente! :confused:
Invece per il secondo quesito, una volta trovata l'Energia cinetica, dovrebbe essere:v = √2(Ec/m) Esatto?
Grazie a chiunque mi aiuterà!

robertogl
16-04-2010, 18:35
Salve ragazzi. Premetto che io e la Fisica non andiamo molto d'accordo. Colpa di professore che va avanti ma purtroppo senza mai far capire nulla di quello già spiegato (E vi garantisco che non è la solitqa scusa). :rolleyes: Per fortuna mia conto di una buonissima preparazione scolastica e quindi cerco di "arrangiarmi" da solo. Ho un problema (1° Superiore) che è elementare sicuramente per voi, ma che mi sta creando molte difficoltà. Si parla di Energia cinetica.



Allora. La formula del calcolo dell'Energia cinetica è: Ec = 1/2m · v²

Ho fatto quindi: Ec = 1/2 (1500 Kg) · (90 Km/h)² = 750 · 8100 = 6075000 J

Il libro però mi da come soluzione 468750 J! :muro: Eppure penso di aver fatto tutto correttamente! :confused:
Invece per il secondo quesito, una volta trovata l'Energia cinetica, dovrebbe essere:v = √2(Ec/m) Esatto?
Grazie a chiunque mi aiuterà!
devi trasformare km\h in metri\secondo ;)
quindi diventa 90:3.6=25m\s, poi 25x25:2x1500=468750 J
giusto il secondo :)

Jarni
16-04-2010, 18:44
perchè metti come F la forza peso del ragazzo? la boa pesa...:help:

Perché l'affondamento è 0 senza il ragazzo e 11cm col ragazzo.
E' il peso del ragazzo che causa l'affondamento.

deltaF=k * deltaX

robertogl
16-04-2010, 18:46
Perché l'affondamento è 0 senza il ragazzo e 11cm col ragazzo.
E' il peso del ragazzo che causa l'affondamento.

no no, affonda di 'altri 11 cm' (''11 cm in più'') con il ragazzo sopra, era già un po' sotto prima ;)

edit:
se usi questa
deltaF=k * deltaX
cambia tutto.... ora riguardo...

Jarni
16-04-2010, 18:55
no no, affonda di 'altri 11 cm' (''11 cm in più'') con il ragazzo sopra, era già un po' sotto prima ;)

Senza il ragazzo la "molla" sta in equilibrio: c'è la forza idrostatica che compensa il peso della boa...

Karkatys
16-04-2010, 19:02
devi trasformare km\h in metri\secondo ;)
quindi diventa 90:3.6=25m\s, poi 25x25:2x1500=468750 J
giusto il secondo :)

Grazie mille, gentilissimo. :D Vi abituerete alla mia presenza in questo topic visto il mio amore per la materia. :D Ti confesso che avevo già pensato alla conversione in m/s, ma il mio professore ha sempre affermato di convertire solo i Km in m! :confused: Quindi mi sarebbe venuto (Erroneamente) 90000 m/s. Ecco perché non quadrava! :D

robertogl
16-04-2010, 19:29
Senza il ragazzo la "molla" sta in equilibrio: c'è la forza idrostatica che compensa il peso della boa...
sì riragionandoci su è giusto come hai fatto te ;)
Grazie mille, gentilissimo. :D Vi abituerete alla mia presenza in questo topic visto il mio amore per la materia. :D Ti confesso che avevo già pensato alla conversione in m/s, ma il mio professore ha sempre affermato di convertire solo i Km in m! :confused: Quindi mi sarebbe venuto (Erroneamente) 90000 m/s. Ecco perché non quadrava! :D

non c'è problema :)

intanto però mi sorgono dubbi su altre cose :D
la massa :fagiano:
allora, la massa di un protone è 930mev\c²? e l'energia del protone fermo è E=mc².. ma quindi? e=930mev?? :stordita:

edit: sì, è ragionevole.
Ma quindi quando voglio l'energia totale se il protone si muove basta fare E=El con l fattore di lorentz??

Jarni
16-04-2010, 19:43
Ma quindi quando voglio l'energia totale se il protone si muove basta fare E=El con l fattore di lorentz??
In teoria sì.
In pratica no, in quanto ragionare sulla velocità è poco comodo(un piccolo cambiamento comporta una grossa variazione dell'energia) quindi si parla direttamente di energia cinetica.
Difficilmente troverai esercizi del tipo "un protone si muove a 0.99967c...".

The-Revenge
16-04-2010, 19:47
Per niente, la forza d'attrito è sempre parallela e contraria allo spostamento.

si si ho scritto un pasticcio io....
quindi se ho un problema in cui mi dice che :
la velocità è parallela al piano
avrò che la forza d'attrito sarà anch'essa parallela al piano, e contraria al verso della velocità, con modulo N*ud, esatto?
Mentre N, cioè la forza vincolare, è perpendicolare, ed ha modulo mg. Esatto?se è giusto, ne deduco che forza di attrito e reazione vincolare sono perpendicolari tra loro.
Perchè c'è un problem 8più tardi scrivo la traccia) che non so come risolvere, un mio amico per risolverlo ha considerato la forza risultante tra attrito evincolare, ma considerando queste 2 forze NON perpendicolari, cosa che mi sembra impossibile per le considerazioni precedenemente fatte

robertogl
16-04-2010, 20:22
In teoria sì.
In pratica no, in quanto ragionare sulla velocità è poco comodo(un piccolo cambiamento comporta una grossa variazione dell'energia) quindi si parla direttamente di energia cinetica.
Difficilmente troverai esercizi del tipo "un protone si muove a 0.99967c...".

ma l'energia cinetica è questa?
http://img686.imageshack.us/img686/8900/catturadp.png
tutto quadra :O

Jarni
16-04-2010, 21:04
si si ho scritto un pasticcio io....
quindi se ho un problema in cui mi dice che :
la velocità è parallela al piano
avrò che la forza d'attrito sarà anch'essa parallela al piano, e contraria al verso della velocità, con modulo N*ud, esatto?
Mentre N, cioè la forza vincolare, è perpendicolare, ed ha modulo mg. Esatto?se è giusto, ne deduco che forza di attrito e reazione vincolare sono perpendicolari tra loro.
Perchè c'è un problem 8più tardi scrivo la traccia) che non so come risolvere, un mio amico per risolverlo ha considerato la forza risultante tra attrito evincolare, ma considerando queste 2 forze NON perpendicolari, cosa che mi sembra impossibile per le considerazioni precedenemente fatte

Per calcolare l'attrito devi sempre prendere le COMPONENTI PERPENDICOLARI delle forze a cui è soggetto l'oggetto che si muove.;)

Jarni
16-04-2010, 21:22
ma l'energia cinetica è questa?
http://img686.imageshack.us/img686/8900/catturadp.png
tutto quadra :O

Volendo l'energia cinetica è pure questa:

Ecinetica=Etot-Eriposo

E per la quantità di moto il discorso è del tutto diverso:

p=sqrt(Etot^2-Eriposo^2)/c
:D

http://img704.imageshack.us/img704/3549/rel.png

robertogl
16-04-2010, 23:10
Volendo l'energia cinetica è pure questa:

Ecinetica=Etot-Eriposo

E per la quantità di moto il discorso è del tutto diverso:

p=sqrt(Etot^2-Eriposo^2)/c
:D

http://img704.imageshack.us/img704/3549/rel.png

ma
http://img694.imageshack.us/img694/8913/catturaib.png
è giusta anche questa? mi sembra un po' più semplice :stordita:

Jarni
16-04-2010, 23:15
ma
http://img694.imageshack.us/img694/8913/catturaib.png
è giusta anche questa? mi sembra un po' più semplice :stordita:

E se gamma non ce l'hai?:D
Negli acceleratori impostano l'energia cinetica, mica la velocità...:rolleyes:

robertogl
17-04-2010, 13:31
E se gamma non ce l'hai?:D
Negli acceleratori impostano l'energia cinetica, mica la velocità...:rolleyes:

beh sì ok, ma una volta che hai l'energia cinetica puoi anche trovarti la velocità :D

The-Revenge
17-04-2010, 19:50
Ragazzi mi aiutate con questo esercizio di fisica abbastanza semplice :

un contadino trascina,parallelamente al suolo, un tronco di massa m=100 kg, attaccato alla aprte posteriore del suo trattore, che si muove alla velocità costante di 8 km/h. La forza esercitata dal trattore sul tronco è 350 N. Calcolare :
a)la forza totale
b)il coefficente d'attrito che il tronco ha con il terreno
c)l'angolo formato con la direzione orizzontale dalla risultante delle reazione vincolare e il suo modulo.

Allora i queisti a e b li ho fatti, logicamente la forza totale è 0 perchè è nulla l'accellerazione, il coefficente d'attrito si ricava facilmente con le formule inverse usando la forza che viene data dal problema.
Quando arrivo al quesito c non riesco a trovare l'angolo. Costruisco il triangolo rettangolo la cui ipotenusa DOVREBBE essere la forza risultante tra le 2 reazioni vincolari (quella della forza peso; e l'attrito); faccio i vari calcoli e mi esce giusto il modulo, 1040 N, ma non mi esce l'angolo...

Jarni
17-04-2010, 20:57
Ragazzi mi aiutate con questo esercizio di fisica abbastanza semplice :

un contadino trascina,parallelamente al suolo, un tronco di massa m=100 kg, attaccato alla aprte posteriore del suo trattore, che si muove alla velocità costante di 8 km/h. La forza esercitata dal trattore sul tronco è 350 N. Calcolare :
a)la forza totale
b)il coefficente d'attrito che il tronco ha con il terreno
c)l'angolo formato con la direzione orizzontale dalla risultante delle reazione vincolare e il suo modulo.

Allora i queisti a e b li ho fatti, logicamente la forza totale è 0 perchè è nulla l'accellerazione, il coefficente d'attrito si ricava facilmente con le formule inverse usando la forza che viene data dal problema.
Quando arrivo al quesito c non riesco a trovare l'angolo. Costruisco il triangolo rettangolo la cui ipotenusa DOVREBBE essere la forza risultante tra le 2 reazioni vincolari (quella della forza peso; e l'attrito); faccio i vari calcoli e mi esce giusto il modulo, 1040 N, ma non mi esce l'angolo...

Se sai i moduli della forza peso e della forza d'attrito hai i cateti di un triangolo rettangolo.
Fai l'arcotangente e trovi l'angolo.

The-Revenge
18-04-2010, 02:41
Se sai i moduli della forza peso e della forza d'attrito hai i cateti di un triangolo rettangolo.
Fai l'arcotangente e trovi l'angolo.
esatto, è cosi che ho ragionato ma non mi esce! Ovvero io ho costruito l'ipotenusa su quei 2 cateti del triangolo rettangolo, poi ho visto che voleva l'angolo formato con l'asse delle x, quindi ho scritto coseno di teta per il cateto è uguale all'ipotenusa...sviluppando le formule inverse però non mi esce corretto.
perchè dici di usare l'arcotangente?


EDIT : risolto. Sbagliavo la formula trignometrica, dicendo che il raggio è il cateto per il coseno, e non che il cateto è il raggio per il coseno -.-'

robertogl
18-04-2010, 12:01
altro dubbio che non centra niente con il resto ma vabbè.. fa caldo fra la terra e il sole? :fagiano:
cioè, io penso sia freddo visto che non c'è nulla( c'è poco, quindi pochi gradi sopra lo zero assoluto), più caldo del resto dell'universo, ma non molto caldo. Penso che il calore arrivi sulla terra portato sotto forma di energia( dei fotoni) che poi diventa calore, ma che durante il viaggio non lo è. Quindi se vado lì sento caldo, perchè ricevo energia, ma se non ci fossi non ci sarebbe questo caldo :stordita:
boh...

gugoXX
18-04-2010, 12:59
Si', esatto.

robertogl
18-04-2010, 13:52
Si', esatto.

yeah :D
grazie :)

Jarni
18-04-2010, 16:27
Anche perché misurare la temperatura del vuoto non ha senso...

robertogl
18-04-2010, 16:28
Anche perché misurare la temperatura del vuoto non ha senso...

sì beh, era una curiosità più che altro :D

Lelesquiz
21-04-2010, 23:05
Quesito:
Un punto materiale, soggetto solo alla forza gravitazionale, orbita attorno ad un oggetto massivo, inizialmente su un'orbita circolare, con periodo T.
Esso viene improvvisamente arrestato nel suo moto, e lasciato cadere verso la particella massiva. Trovare il tempo necessario per la collisione.

Come si risolve? Ho provato sia con l'energia potenziale e quella cinetica, sia con le forze nel moto circolare uniforme. Ricavo un'equazione con dentro sia raggio dell'orbita che periodo T. Aiuto!

Jarni
22-04-2010, 00:02
Quesito:
Un punto materiale, soggetto solo alla forza gravitazionale, orbita attorno ad un oggetto massivo, inizialmente su un'orbita circolare, con periodo T.
Esso viene improvvisamente arrestato nel suo moto, e lasciato cadere verso la particella massiva. Trovare il tempo necessario per la collisione.

Come si risolve? Ho provato sia con l'energia potenziale e quella cinetica, sia con le forze nel moto circolare uniforme. Ricavo un'equazione con dentro sia raggio dell'orbita che periodo T. Aiuto!

Non è un problema semplice, per caso il prof se l'è inventato su due piedi?
Il fatto è che l'accelerazione di gravità non è costante, quindi bisognerebbe risolvere questa equazione differenziale:
http://img683.imageshack.us/img683/8159/58946188.png
sapendo che
http://img534.imageshack.us/img534/2043/13060476.png

Se si ha culo le quantità M e R dovrebbero sparire, altrimenti non si può risolvere.

brazoayeye
22-04-2010, 12:39
con la cons dell'energia puoi legare posizione e velocita' in tutte le situazioni. 1/
m v^2 e' quella cinetica, quella pot e' int (F*dx) = -GmM/r

Inoltre sai che la velocita' aereolare e' costante quindi, R x v e' costante (quindi consideri la v perpendicolare al raggio)

Se fermi il corpo in un punto ti resta solo la energia potenziale nel punto, come prima puoi legare v ed R, quindi ottieni v(R)...

Sinceramente se mi dai in testo completo posso provare ad azzardare la soluzione ma senza dati non mi metto nemmeno...

ddot r = GM/R^2, non GM/ (dotR)^2,

Karkatys
22-04-2010, 18:12
Eccomi di nuovo qua.

Una slitta di massa 10 Kg è ferma. Un bambino di 25 Kg vi salta sopra correndo alla velocità di 9,0 Km/h.

Calcola la quantità di moto del sistema formato dai due corpi prima che diventino un sistema unico.
Con quale velocità si muove il sistema dopo che il bambino è saltato sulla slitta?



1. Dato che la slitta è ferma, la quantità di moto è 0.
La quantità di moto del bambino è 25 Kg * 2,5 m/s = 62,5 Kg * m/s.

Ma adesso come procedo al punto 2? :muro: Avevo provato a fare:
v = (m1 * v1)/m2
Ma non viene fuori nulla di buono. Il risultato dovrebbe essere 1,79 m/s. Grazie ancora. :D

Jarni
22-04-2010, 18:27
ddot r = GM/R^2, non GM/ (dotR)^2,
La distanza dalla massa centrale mica è costante mentre cade...
Casomai sarà:
http://img99.imageshack.us/img99/7809/25281759.png

Jarni
22-04-2010, 18:33
1. Dato che la slitta è ferma, la quantità di moto è 0.
La quantità di moto del bambino è 25 Kg * 2,5 m/s = 62,5 Kg * m/s.

Ma adesso come procedo al punto 2? :muro: Avevo provato a fare:

Ma non viene fuori nulla di buono. Il risultato dovrebbe essere 1,79 m/s. Grazie ancora. :D

Diavolo, la quantità di moto si conserva, no?
E allora il sistema slitta+bambino procederà ad una velocità tale che la quantità di moto sia quella del bambino prima di zompare sulla slitta:

(m1+m2)*v=62.5

Quindi v=62.5/35=1.77857.... m/s

brazoayeye
23-04-2010, 10:29
La distanza dalla massa centrale mica è costante mentre cade...
Casomai sarà:
http://img99.imageshack.us/img99/7809/25281759.png
XD nota che dx/dt = dot x quindi se la v e' costante hai che la tua relazione e' corretta, altrimenti dovresti aver integrato.

Io parlo della forza gravitazionale, dipendente IN OGNI ISTANTE dalla posizione del corpo, quindi la forza varia nel tempo.

il ragionamento di jarni e' giusto, ma il risultato e' 1.78571429 = 1.79

killercode
23-04-2010, 12:37
Un dubbio su quale di queste deu formule sia giusta:
dispersione della luce; legge di Cauchy:

n^2=A+(B/lambda^2)
o
n=A+(B/lambda^2)

penso sia la seconda ma vorrei averne la certezza

Jarni
23-04-2010, 17:39
XD nota che dx/dt = dot x quindi se la v e' costante hai che la tua relazione e' corretta, altrimenti dovresti aver integrato.
Eh?

Io parlo della forza gravitazionale, dipendente IN OGNI ISTANTE dalla posizione del corpo, quindi la forza varia nel tempo.
E io che ho scritto, scusa?

Quella è esattamente l'espressione dell'accelerazione del corpo in caduta libera, partendo da una distanza R...

Lampo89
23-04-2010, 18:09
Un dubbio su quale di queste deu formule sia giusta:
dispersione della luce; legge di Cauchy:

n^2=A+(B/lambda^2)
o
n=A+(B/lambda^2)


è la prima

La distanza dalla massa centrale mica è costante mentre cade...
Casomai sarà:http://img99.imageshack.us/img99/7809/25281759.png

ma a denominatore non dovrebbe esserci semplicemente r? alla fine essa stessa è una funzione dipendente dal tempo che indica la distanza dal centro del campo di forza centrale, non ha senso l'espressione strana a denominatore,inoltre il secondo membro dovrebbe essere preceduto da un meno

Jarni
23-04-2010, 19:01
ma a denominatore non dovrebbe esserci semplicemente r? alla fine essa stessa è una funzione dipendente dal tempo che indica la distanza dal centro del campo di forza centrale, non ha senso l'espressione strana a denominatore,inoltre il secondo membro dovrebbe essere preceduto da un meno

Dipende da come e dove mettiamo il nostro sistema di riferimento.
Per me r è lo spazio che l'ggetto percorre dal punto dove è partito, quindi la distanza si riduce e l'accelerazione è positiva.;)

Al denominatore deve esserci la distanza tra i due corpi, ed infatti essa è la distanza iniziale R meno lo spazio che ha già percorso il corpo che sta cadendo.

killercode
23-04-2010, 19:30
è la prima


Perchè? Il mio libro dice che è la seconda, però su due siti ho trovato la prima.
Non ti chiedo la dimostrazione, solo la fonte;

Aldin
24-04-2010, 20:19
Il momento torcente dovuto alla gravità é http://operaez.net/mimetex/%5Csum%20%5Ctau=r_%7Bcm%7D%5Ctimes%20Mg
Come corollario dell'equazione mi dice che il momento torcente totale relativo al centro di massa dovuto alla forza gravitazionale è nullo. Non ho capito quest'ultima cosa.

kierlo
25-04-2010, 13:04
Che se fai cadere una sbarra, cadrà senza ruotare (ovviamente se c'è solo la forza peso).


ah, ovviamente Rcm se prendi come polo il centro di massa è 0. (per definizione di cm)

The-Revenge
25-04-2010, 13:34
RISOLTO

Lelesquiz
25-04-2010, 16:31
Non è un problema semplice, per caso il prof se l'è inventato su due piedi?
Il fatto è che l'accelerazione di gravità non è costante, quindi bisognerebbe risolvere questa equazione differenziale:
http://img683.imageshack.us/img683/8159/58946188.png
sapendo che
http://img534.imageshack.us/img534/2043/13060476.png

Se si ha culo le quantità M e R dovrebbero sparire, altrimenti non si può risolvere.

Quindi non ho speranze di poterla risolvere?

Shyn
25-04-2010, 18:43
Ciao a tutti. Sto facendo una ricerca sulla Teoria delle stringhe. Premetto che sono al quarto anno del liceo scientifico quindi la mia ricerca non può spingersi molto in profondità.

LEggendo qua è là mi è sorto un dubbio: ho letto che una novità introdotta dalla teoria è che ipotizza l'esistenza delle stringhe, entità (se così le vogliamo chiamare) che hanno una sola dimensione: la lunghezza. Le teorie classiche invece prendevano in considerazione solo particelle puntiformi, cioè senza dimensioni. Il dubbio è: ma le particelle della fisica antecedente a questa teoria non erano cmq dotate di massa e quindi con tre dimensioni? Cioè quark e elettroni non sono come delle sferette e quindi non puntiformi? le stringhe invece hanno solo una dimensione no? quindi hanno meno dimensioni delle particelle standard o sbaglio?

Suppongo che passando dalla meccanica classica di Newton alla teoria delle stringhe ho dei buchi enormi e per questo stento a capire xD. Relatività e meccanica quantistica le conosco solo molto superficialmente senza conoscere le dimostrazioni e tutti i ragionamenti matematici che stanno dietro.

robertogl
25-04-2010, 18:50
io direi invece che le particelle non possono essere definite con certezza perchè possono essere trattate sia come particelle che come onde :stordita:
comunque se non ricordo male(avevo trovato un link dell'infn se non sbaglio una volta), tutte le particelle elementari sarebbero puntiformi(se le consideriamo solo particelle), e la rappresentazione a sfera con dimensioni più grandi al variare della massa solo una comodità.. ora cerco il link...

robertogl
25-04-2010, 18:59
eccolo:
http://www.infn.it/multimedia/particle/paitaliano/masses.html
ultima riga :''...per quanto ne sappiamo, non hanno dimensione nè il fotone nè W...''

ti consiglio di cliccare su home e farti tutto il percorso: se ti piace la fisica delle particelle, questo sarà una manna. :)

gugoXX
25-04-2010, 21:37
io direi invece che le particelle non possono essere definite con certezza perchè possono essere trattate sia come particelle che come onde :stordita:
comunque se non ricordo male(avevo trovato un link dell'infn se non sbaglio una volta), tutte le particelle elementari sarebbero puntiformi(se le consideriamo solo particelle), e la rappresentazione a sfera con dimensioni più grandi al variare della massa solo una comodità.. ora cerco il link...

I fermioni hanno dimensione. Non sono puntiformi .

robertogl
25-04-2010, 21:38
I fermioni hanno dimensione. Non sono puntiformi .

allora sono i mediatori che non hanno dimensioni? :help:

gugoXX
25-04-2010, 23:19
allora sono i mediatori che non hanno dimensioni? :help:

No ho sbagliato io.
Tra i Fermioni, solo gli Adroni hanno dimensione (Quindi protoni, neutroni e tutti mix di quark)
I Leptoni invece sarebbero puntiformi (elettroni, muoni, neutrini, etc.)

Invece tutti i mediatori di campo sono puntiformi

Jarni
26-04-2010, 15:55
Quindi non ho speranze di poterla risolvere?

Dipende: sei al liceo o all'uni?
Se hai fatto le equazioni differenziali puoi provarci...

Jarni
26-04-2010, 15:59
No ho sbagliato io.
Tra i Fermioni, solo gli Adroni hanno dimensione (Quindi protoni, neutroni e tutti mix di quark)
I Leptoni invece sarebbero puntiformi (elettroni, muoni, neutrini, etc.)

Invece tutti i mediatori di campo sono puntiformi

Tutte le particelle elementari, cioè leptoni, quark e bosoni mediatori di campo, dovrebbero essere puntiformi.
Il problema è: come dimostro che una particella è puntiforme?
Sperimentalmente si può dimostrare solo che una particella è più piccola di un certo diametro...
E se poi aggiungiamo il dualismo onda-corpuscolo il problema cade.:D

Jarni
26-04-2010, 16:03
Il dubbio è: ma le particelle della fisica antecedente a questa teoria non erano cmq dotate di massa e quindi con tre dimensioni?
Avere una massa non è in contraddizione con l'essere puntiformi.

Cioè quark e elettroni non sono come delle sferette e quindi non puntiformi?
No.

le stringhe invece hanno solo una dimensione no?
Non necessariamente.

quindi hanno meno dimensioni delle particelle standard o sbaglio?
Ne possono anche avere molte di più...

Lelesquiz
26-04-2010, 19:01
Dipende: sei al liceo o all'uni?
Se hai fatto le equazioni differenziali puoi provarci...

liceo...
un po' di equazioni differenziale le abbiamo fatte, ma nulla di complesso..

Jarni
26-04-2010, 19:43
liceo...
un po' di equazioni differenziale le abbiamo fatte, ma nulla di complesso..

Quella che ho postato è un'equazione differenziale non omogenea del secondo ordine...:eek:

brazoayeye
27-04-2010, 10:18
liceo...
un po' di equazioni differenziale le abbiamo fatte, ma nulla di complesso..

Quelle complesse sono un tutt'uno con quelle reali XD

Prova a farti 1 giro su wikipedia e guarda se capisci qualcosa XD

Jarni
27-04-2010, 12:36
Quelle complesse sono un tutt'uno con quelle reali XD

Mi sa che intendeva "complicato"...

brazoayeye
27-04-2010, 13:37
Lo avevo capito era solo 1 battuaccia...

The-Revenge
27-04-2010, 19:43
Qualcuno mi spiega come si calcola la tensione di un filo inestensibile e di massa trascurabile, se da un lato è attaccato una massa che scivola su un piano scabro e dall'altro, attraverso una carrucola (anch'essa priva di attrito) , una massa m2 lasciata appesa nel vuoto con il filo.

Jarni
28-04-2010, 00:15
Qualcuno mi spiega come si calcola la tensione di un filo inestensibile e di massa trascurabile, se da un lato è attaccato una massa che scivola su un piano scabro e dall'altro, attraverso una carrucola (anch'essa priva di attrito) , una massa m2 lasciata appesa nel vuoto con il filo.

Sarà la somma della forza peso della massa m2 e dell'attrito generato dalla massa m1.

T= m2*g+m1*mu*g

gugoXX
28-04-2010, 00:30
Tutte le particelle elementari, cioè leptoni, quark e bosoni mediatori di campo, dovrebbero essere puntiformi.
Il problema è: come dimostro che una particella è puntiforme?
Sperimentalmente si può dimostrare solo che una particella è più piccola di un certo diametro...
E se poi aggiungiamo il dualismo onda-corpuscolo il problema cade.:D

Ciao.
Hai qualche info sulla natura dimensionale dei quark?
Sapevo degli altri, ma dei quark in merito a questo discorso non ricordo nulla.

robertogl
28-04-2010, 15:10
problema:
''In uno dei due rami di un tubo a U contenente acqua vengono versati 10cmcubi di un liquido non miscibile con l'acqua. Si osserva che nell'altro ramo del tubo il livello dell'acqua si alza di 1cm rispetto al livello iniziale. Determinare la densità del liquido e la sezione del tubo.''
Manca un dato??
:)

Jarni
28-04-2010, 15:21
Ciao.
Hai qualche info sulla natura dimensionale dei quark?
Sapevo degli altri, ma dei quark in merito a questo discorso non ricordo nulla.

Dato che è impossibile osservare un quark isolato, dubito ci siano stime adeguate, oltre al fatto che in questi contesti l'idea stessa di particella definita e limitata, quindi con dimensione non nulla, ha poca utilità.

Jarni
29-04-2010, 13:21
Comunque l'equazione giusta per quel problema gravitazionale è questa::D
http://img443.imageshack.us/img443/4308/grav.png

robertogl
29-04-2010, 13:26
problema:
''In uno dei due rami di un tubo a U contenente acqua vengono versati 10cmcubi di un liquido non miscibile con l'acqua. Si osserva che nell'altro ramo del tubo il livello dell'acqua si alza di 1cm rispetto al livello iniziale. Determinare la densità del liquido e la sezione del tubo.''
Manca un dato??
:)
up :)
intanto, per i tempi nella rel. ristretta, è vero che due sistemi inerziali non possono confrontarsi direttamente non potendo entrare in contatto 2 volte, quindi non posso dire io vado più veloce di te, ma possono comunque comunicare... com'è che se ne esce lì? Se io telefono ogni 2 ore a un corpo inerziale che si muove molto velocemente rispetto a me, per lui quanto tempo passa? Potrebbero passare sempre 2 ore, come potrebbero passarne 4... io vedo il suo tempo rallentato ma lui vede il mio rallentato :stordita:

Jarni
29-04-2010, 21:09
problema:
''In uno dei due rami di un tubo a U contenente acqua vengono versati 10cmcubi di un liquido non miscibile con l'acqua. Si osserva che nell'altro ramo del tubo il livello dell'acqua si alza di 1cm rispetto al livello iniziale. Determinare la densità del liquido e la sezione del tubo.''
Manca un dato??

La sezione del tubo è di 5cm quadrati.
Non si può dire nulla sulla densità del liquido.

robertogl
29-04-2010, 21:15
La sezione del tubo è di 5cm quadrati.
Non si può dire nulla sulla densità del liquido.

se non ti dispiace(e se hai tempo e voglia), potresti mettere anche i passaggi? :)
perchè il professore ha detto che manca un dato, io non ricordo come ero giunto all'area della sezione ma con un risultato sicuramente sbagliato, quindi forse anche il procedimento :)

Jarni
29-04-2010, 22:02
se non ti dispiace(e se hai tempo e voglia), potresti mettere anche i passaggi? :)
perchè il professore ha detto che manca un dato, io non ricordo come ero giunto all'area della sezione ma con un risultato sicuramente sbagliato, quindi forse anche il procedimento :)

Se il tubo è a U, l'aumento di livello di 1cm ci sarà anche sull'altro braccio(vasi comunicanti), dato che questo aumento è dovuto all'aggiunta di un volume di 10cm3, allora vale l'equazione:

(area tubo sinistra)*1cm+(area tubo destra)*1cm=10cm3

Se i due tubi hanno sezione uguale:

2*(area tubo)*1cm=10cm3

da cui

(area tubo)=10cm3/(2*1cm)=5cm2

robertogl
29-04-2010, 22:08
edit: adesso guardo, avevo detto una cavolata :D
riedit: se però mettevo piombo nel tubo, sempre volume 10cm3, dall'altra parte l'acqua saliva di più. Supponendo di avere lo stesso tubo, con quel calcolo la sezione sarebbe diventata diversa, solo cambiando il materiale che devo mettere sopra :confused: (al posto di 1cm mettevo 3cm per dire... )

Jarni
29-04-2010, 22:45
riedit: se però mettevo piombo nel tubo, sempre volume 10cm3, dall'altra parte l'acqua saliva di più.
:confused:
Col cavolo.

Supponendo di avere lo stesso tubo, con quel calcolo la sezione sarebbe diventata diversa, solo cambiando il materiale che devo mettere sopra :confused: (al posto di 1cm mettevo 3cm per dire... )
Nelle mie equazioni non c'è nessun dato che dipende dal tipo di materiale, c'è solo il volume della materia aggiunta.

robertogl
30-04-2010, 13:58
:confused:
Col cavolo.

Nelle mie equazioni non c'è nessun dato che dipende dal tipo di materiale, c'è solo il volume della materia aggiunta.

scusa, ma se metto del liquido che pesa 2N o se metto qualcosa che pesa 20000N cambierà, o no? :fagiano:

Jarni
30-04-2010, 17:52
scusa, ma se metto del liquido che pesa 2N o se metto qualcosa che pesa 20000N cambierà, o no? :fagiano:

L'innalzamento di livello dipende dal volume di quel qualcosa, non dal peso.
Quel qualcosa che pesa 20000N, se ha un volume uguale al liquido che pesa 2N, provoca lo stesso innalzamento.
Ovviamente tutto ciò presuppone che il fluido sia incomprimibile, e i liquidi in buona approssimazione lo sono.

robertogl
30-04-2010, 20:29
L'innalzamento di livello dipende dal volume di quel qualcosa, non dal peso.
Quel qualcosa che pesa 20000N, se ha un volume uguale al liquido che pesa 2N, provoca lo stesso innalzamento.
Ovviamente tutto ciò presuppone che il fluido sia incomprimibile, e i liquidi in buona approssimazione lo sono.

io pensavo di dover usare archimede o comunque stevino per trovare l'equilibrio :stordita:
cioè, per stare in equilibrio la risultante delle forze deve essere 0, nel punto fra il liquido e l'altro diciamo. Ma se prima il liquido che metto ha densità 100, l'acqua risponderà con una spinta di archimede di x. Secondo quello che dici, la spinta di archimede resta sempre la stessa, x, stesso volume spostato, ma comunque posso far variare la forze peso del liquido che metto io, con densità 10000, facendo restare tutto in equilibrio :fagiano:
sarà anche così, ma non capisco...:(

kierlo
30-04-2010, 20:50
Ma il principio dei vasi comunicanti non si può applicare solo se il liquido è lo stesso?

Jarni
30-04-2010, 21:55
io pensavo di dover usare archimede o comunque stevino per trovare l'equilibrio :stordita:
cioè, per stare in equilibrio la risultante delle forze deve essere 0, nel punto fra il liquido e l'altro diciamo. Ma se prima il liquido che metto ha densità 100, l'acqua risponderà con una spinta di archimede di x. Secondo quello che dici, la spinta di archimede resta sempre la stessa, x, stesso volume spostato, ma comunque posso far variare la forze peso del liquido che metto io, con densità 10000, facendo restare tutto in equilibrio :fagiano:
sarà anche così, ma non capisco...:(
Mi sono accorto solo ora che il liquido NON E' MISCIBILE.:D
Allora il discorso cambia.

Se il liquido X è miscibile con l'acqua, allora si dissolverà uniformemente, quindi ci sarà tanto liquido X nel ramo di sinistra quanto nel ramo di destra: le forze in gioco saranno uguali e contrapposte, quindi i livelli saranno gli stessi.

Se il liquido X non è miscibile bisogna fare dei distinguo.

Se il liquido è più leggero, allora rimarrà in un ramo, sopra il pelo d'acqua: a quel punto dal calcolo delle forze in gioco si avrà un dislivello particolare. Partendo dal livello più basso al più alto, avrai:
1) livello di separazione acqua/liquido X nel ramo dove hai versato quel liquido
2) livello di separazione acqua/aria nell'altro ramo
3) livello di separazione aria/liquido X nel ramo iniziale
(vedi disegno a fine post)

Se il liquido non miscibile è più pesante, esso cadrà a fondo e riempirà la U.
Se la riempie abbastanza da occupare anche una parte dei due rami, "tappando" quindi il condotto di comunicazione, allora il caso potrebbe far sì che nei due rami l'acqua(che sta sopra il liquido X) non sarà la stessa quantità. Il risultato sarà una disposizione dei livelli come nel caso precedente, scambiando i liquidi.
Se invece il liquido X non è sufficiente a "tappare" il condotto, esso si disporrà tranquillamente sul fondo, e l'acqua manterrà nei rami due livelli identici, poiché il condotto di comunicazione consente di far circolare l'acqua, facendo "funzionare" il principio dei vasi comunicanti.

Quindi:
problema:
''In uno dei due rami di un tubo a U contenente acqua vengono versati 10cmcubi di un liquido non miscibile con l'acqua. Si osserva che nell'altro ramo del tubo il livello dell'acqua si alza di 1cm rispetto al livello iniziale. Determinare la densità del liquido e la sezione del tubo.''
Manca un dato??
:)

Suppongo che il liquido aggiunto sia più leggero dell'acqua, quindi si disporrà nel ramo sopra il pelo d'acqua.
Data la sezione A dei due tubi, se l'acqua si è alzata di 1cm rispetto a prima, dall'altra parte si è abbassata sempre di 1 cm, e sopra di essa ci sarà il liquido X.
(questo è importante, i livelli dell'acqua nei due rami differiscono di 2cm, non 1. 1cm è solo l'innalzamento in un ramo, a cui corrisponde un identico abbassamento nell'altro)
Perciò ci sarà un dislivello di 2cm riferito all'acqua nell'altro ramo, e questo dislivello genererà un certo peso.
Supponendo la densità dell'acqua pari a 1, questa forza sarà:

F1=0,02*A*g

E la pressione, di conseguenza:

P1=F1/A=0,02*g

Nell'altro ramo, premerà il peso del liquido aggiunto, la cui pressione sarà:

P2=F2/A=densitàX*volumeX*g/A=d*10*g/A

Queste due pressioni si devono eguagliare(in realtà si eguagliano anche le forze, perché A è uguale per entrambi i rami):

0,02*g=d*10*g/A
0,02=d*10/A

Come vedi abbiamo due incognite, quindi manca per forza un dato.

Disegnino...
http://img530.imageshack.us/img530/781/85182014.png

Jarni
30-04-2010, 21:56
Ma il principio dei vasi comunicanti non si può applicare solo se il liquido è lo stesso?
Se il liquido è miscibile sì. Basta fare in modo che si mescoli con l'altro.

killercode
30-04-2010, 22:10
Mi spieghereste come si fanno le trasformate di Fourier? Devo calcolare la figura di diffrazione di 5 fenditure larghe a e distanti b; quindi ho:

rect(x/a)*[d(x)+d(x+b)+d(x-b)+d(x+2b)+d(x-2b)]

d=delta di dira
*=convoluzione

Poi però non sò come ottenere la trasformata, o meglio, conosco il teorema integrale di Fourier; ma credo ci sia un metodo più semplice

robertogl
30-04-2010, 22:11
cuttino :D

ah, ok :D
allora aveva ragione il prof :cool:

gracias :)

ma non potrei fare questo ragionamento...(metto pigreco*R*R=k, r raggio della sezione)
allora, V=k*A, quindi A=V\k.. questo con A del liquido che non so e R che non so, ed è il raggio della sezione del tubo..
poi non posso fare con le forze, a sinistra del tuo disegno spinge in basso d1gV1 (densità dell'acqua e volume dell'acqua che non so, ma so l'altezza), quindi V1=A*k, in cui so A.. e poi d1gA*k=forza peso a sinistra, e posso uguagliarla a quella a destra?? che sarebbe dgv, con V che so ma mi manca R..il sistema sarebbe: (densità acqua = H)
0.02=d*k
H*0.02*k=d*10

o no? incognite d e k.. con cui posso trovare A..
edit: ho sbagliato qualcosa.. rifacendolo mi perdo... :stordita:

Jarni
30-04-2010, 22:35
Mi spieghereste come si fanno le trasformate di Fourier? Devo calcolare la figura di diffrazione di 5 fenditure larghe a e distanti b; quindi ho:

rect(x/a)*[d(x)+d(x+b)+d(x-b)+d(x+2b)+d(x-2b)]

d=delta di dira
*=convoluzione

Poi però non sò come ottenere la trasformata, o meglio, conosco il teorema integrale di Fourier; ma credo ci sia un metodo più semplice

http://it.wikipedia.org/wiki/Teorema_di_convoluzione

Jarni
30-04-2010, 22:41
ah, ok :D
allora aveva ragione il prof :cool:

gracias :)

ma non potrei fare questo ragionamento...(metto pigreco*R*R=k, r raggio della sezione)
allora, V=k*A, quindi A=V\k.. questo con A del liquido che non so e R che non so, ed è il raggio della sezione del tubo..
poi non posso fare con le forze, a sinistra del tuo disegno spinge in basso d1gV1 (densità dell'acqua e volume dell'acqua che non so, ma so l'altezza), quindi V1=A*k, in cui so A.. e poi d1gA*k=forza peso a sinistra, e posso uguagliarla a quella a destra?? che sarebbe dgv, con V che so ma mi manca R..il sistema sarebbe: (densità acqua = H)
0.02=d*k
H*0.02*k=d*10

o no? incognite d e k.. con cui posso trovare A..
edit: ho sbagliato qualcosa.. rifacendolo mi perdo... :stordita:

Casomai pigreco*R*R=A.
Che è 'sto k?

robertogl
30-04-2010, 22:43
Casomai pigreco*R*R=A.
Che è 'sto k?

ecco cosa sbagliavo :doh:
avevo inteso A come altezza nel mio post, e te nel tuo lo intendevi come area :doh: :doh:

ShadowMan
01-05-2010, 12:28
:help:

Devo calcolare l'accelerazione impressa ad un corpo di massa 2kg da una forza costante che lo solleva verticalmente di 1m producendo un lavoro 8J.

L0,1 = Integrale tra 0,1[F + P] ds = ma + mg

a = 8/2 - g = -5.81 [non sono sicuro che questo passaggio abbia senso fisicamente, oltre al fatto che la soluzione è 29.4m/s^2]

Riprovo così:
L0,1 = Integrale tra 0,1[F + P] ds = ma + mg
L = Tf - Ti = 0 - 1/2*m*v^2
ma + mg = -1/2*m*v^2
forse è la strada giusta ma ho due incognite : a e v^2 :confused: :mbe: :muro:

kierlo
01-05-2010, 13:35
Io ho provato a risolverlo anche con l'energia potenziale, ma esce sostanzialmente la stessa cosa solo che è sbagliata:


supponendo che il liquido abbia denssità minore dell'acqua:

dh=innalzamento=1cm, hl= altezza liquido--> V=S*hl
rhol=densità liquido, rhoh=dens acqua.


la diminuzione di en. pot. del liquido è (hl-dh)*rhol*s*dh
quella dell'acqua è: rhoh*S*dh*dh

le eguaglio, ma questa eq. è incompatibile con l'altra.(per il fattore 2)


Considero l'acqua che "manca" nel ramo del tubo dove c'è il liquido che "magicamente" appare dall'altra parte, con una differenza di quota di dh.
Considero l'en. che perde il liquido. solo che sono diverse. i lavori contro la pressione atmosferica sono uguali e opposti, quindi non li considero.

kierlo
01-05-2010, 13:40
non devi ricorrere ad un integrale se la forza è costante:
(nel senso che si semplifica comunque).
le due forze hanno verso opposto--> fisso l'asse verticale verso l'alto.
L=m*h(a-g)=8j

a-g= 4 m/s^2

a-g è risultante della forza peso e della forza applicata.

Jarni
02-05-2010, 09:21
non devi ricorrere ad un integrale se la forza è costante:
(nel senso che si semplifica comunque).
le due forze hanno verso opposto--> fisso l'asse verticale verso l'alto.
L=m*h(a-g)=8j

a-g= 4 m/s^2

a-g è risultante della forza peso e della forza applicata.

Infatti è giusto, la soluzione è 13,8 m/s^2... come fa a venire 29.4m/s^2?:mbe:

killercode
02-05-2010, 11:54
Io questa parte sull'ottica non riesco proprio a capirla....non riesco a collegare i vari argomenti

Impulso laser da 1Joule mandato sulla luna con un telescopio di diametro 1 m, riflesso sulla luna da specchio anche di 1 m, che energia torna su 1 m^2 sulla terra?

killercode
02-05-2010, 12:01
diametro del forellino in un filtro spaziale con fascio entrante di 1 mm, e lenti di 1 e 10 cm di focale

killercode
02-05-2010, 19:50
Mi spieghereste come si fanno le trasformate di Fourier? Devo calcolare la figura di diffrazione di 5 fenditure larghe a e distanti b; quindi ho:

rect(x/a)*[d(x)+d(x+b)+d(x-b)+d(x+2b)+d(x-2b)]

d=delta di dira
*=convoluzione

Poi però non sò come ottenere la trasformata, o meglio, conosco il teorema integrale di Fourier; ma credo ci sia un metodo più semplice

Può essere?

(asinc(aE)/b)[d(E)+d(E+1/b)+d(E-1/b)+d(E+2/b)+d(E-2/b)]

Jarni
02-05-2010, 23:52
Io questa parte sull'ottica non riesco proprio a capirla....non riesco a collegare i vari argomenti

Impulso laser da 1Joule mandato sulla luna con un telescopio di diametro 1 m, riflesso sulla luna da specchio anche di 1 m, che energia torna su 1 m^2 sulla terra?

Non è molto chiaro, posta il testo esatto.

Jarni
02-05-2010, 23:54
Può essere?

(asinc(aE)/b)[d(E)+d(E+1/b)+d(E-1/b)+d(E+2/b)+d(E-2/b)]

Ma l'hai visto il mio link?

killercode
03-05-2010, 00:00
Non è molto chiaro, posta il testo esatto.
Mandiamo un'impulso laser sulla luna, questo viene riflesso da uno specchio e torna indietro.
Timpulso=1ns
Potenza=1GW
Energia=1J
il fascio laser viene allargato ad avere il diametro di 1 metro con una lente, sulla luna è presente uno specchio di un metro.
Calcolare l'E dell'impulso di ritorno trascurando l'aria.

Ma l'hai visto il mio link?
Si, trasformata del rect per trasformata del pettine di dirac; quale delle due è sbagliata? :stordita:

ShadowMan
03-05-2010, 00:11
Infatti è giusto, la soluzione è 13,8 m/s^2... come fa a venire 29.4m/s^2?:mbe:

Rifacendo i calcoli mi esce sì 13.8 m/s^2.
Come fa ad uscire 29.4m/s^2? :stordita: boh sarà un errore del libro.

Jarni
03-05-2010, 01:06
Mandiamo un'impulso laser sulla luna, questo viene riflesso da uno specchio e torna indietro.
Timpulso=1ns
Potenza=1GW
Energia=1J
il fascio laser viene allargato ad avere il diametro di 1 metro con una lente, sulla luna è presente uno specchio di un metro.
Calcolare l'E dell'impulso di ritorno trascurando l'aria.
Adesso è più chiaro.
La lente fa sì che il raggio si trasformi in un cono di luce di apertura pari ad un certo angolo solido. Formalmente esso è AreaSullaLuna/DistanzaTerraLuna e si misura in steradianti...
Lo specchio sulla luna, suppongo sia piano, riflette indietro il raggio, che arriva sulla terra con la stessa divergenza iniziale.
Con semplici consideazioni geometriche si dimostra facilmente che se l'area illuminata sulla luna è 1m2, l'area illuminata sulla terra dal raggio riflesso sarà pari a 4m2. Per capirlo basta notare che una sfera di raggio doppio rispetto ad un'altra ha una superficie totale quadrupla...
Quindi in quei 4m2 ci sarà il joule iniziale, è elementare che in 1m2 ce ne saranno 0,25J.


Si, trasformata del rect per trasformata del pettine di dirac; quale delle due è sbagliata? :stordita:
Se hai applicato quel teorema dovresti essere a posto. Non ho verificato i tuoi calcoli.

Aldin
03-05-2010, 01:52
Che roba la statica dei corpi rigidi! :doh:

Ho un cubo. Applico sul punto medio di uno spigolo superiore un forza perpendicolare al terreno. A seconda di mi k , come posso sapere se il cubo si cappotta o semplicemente si sposta?

Come faccio, a seguito di uno sbilanciamento a sapere quando un cilindro di dimensioni note cade, e quando tende a tornare alla posizione di equilibrio?

E avendo una ruota di massa M, come posso dimostrare quale velocità iniziale necessita per superare un gradino di altezza h?

:stordita:

kikino
03-05-2010, 12:31
Che roba la statica dei corpi rigidi! :doh:

Ho un cubo. Applico sul punto medio di uno spigolo superiore un forza perpendicolare al terreno. A seconda di mi k , come posso sapere se il cubo si cappotta o semplicemente si sposta?

Fai due verifiche. confrontando le azioni che:
a)tenderebbero a spostare il cubo agendo sul piano orizzontale, Carico e forza d'attrito che ovviamente dipende dal peso!!!.

b) tenderebbero a farlo ruotare attorno un punto da te scelto, qui devi confrontare momenti generati dalle forze agenti rispetto a quel punto.

Confrontando, come ti dicevo prima, forze agenti e forze resistenti controlli se il cubo si sposta o ribalta.

N.d.R per le dighe si faceva esattamente così...e a spingere è l'acqua


Come faccio, a seguito di uno sbilanciamento a sapere quando un cilindro di dimensioni note cade, e quando tende a tornare alla posizione di equilibrio?

sbilanciamento del cilindro, intendi che sposti il centro della sua faccia superiore di un "x"? spiega meglio pls

E avendo una ruota di massa M, come posso dimostrare quale velocità iniziale necessita per superare un gradino di altezza h?

:stordita:

Conservazione dell'energia non basta?

killercode
03-05-2010, 15:26
Adesso è più chiaro.
La lente fa sì che il raggio si trasformi in un cono di luce di apertura pari ad un certo angolo solido. Formalmente esso è AreaSullaLuna/DistanzaTerraLuna e si misura in steradianti...
Lo specchio sulla luna, suppongo sia piano, riflette indietro il raggio, che arriva sulla terra con la stessa divergenza iniziale.
Con semplici consideazioni geometriche si dimostra facilmente che se l'area illuminata sulla luna è 1m2, l'area illuminata sulla terra dal raggio riflesso sarà pari a 4m2. Per capirlo basta notare che una sfera di raggio doppio rispetto ad un'altra ha una superficie totale quadrupla...
Quindi in quei 4m2 ci sarà il joule iniziale, è elementare che in 1m2 ce ne saranno 0,25J.


Ok, capito, grazie

kierlo
03-05-2010, 21:48
Per la ruota:
poni come polo lo spigolo del gradino e fai in modo che la velocità rimanga positiva. Dovrebbe bastare

Aldin
04-05-2010, 01:10
Devo sbilanciare il cilindro, in piedi su una base, di una lunghezza x. Voglio sapere in generale oltre quale lunghezza cade (tendendo conto di base e altezza del cilindro)... aldilà dei dati.


P.S.

Avete visto Voyager?
Giacobbo è convinto che la Terra tempo fa fosse più piccola, e siccome "la gravità dipende dal volume del pianeta, forse abbiamo trovato una risposta al perché i dinosauri riuscissero a sostenersi nonostante le loro dimensioni"
Ma perché gli fanno dire certe cose in TV?
Oltre a dipendere dalla massa, la gravità dipende anche dall'inverso del quadrato della distanza, quindi eventualmente una terra meno voluminosa di pari massa avrebbe avuto un'accelerazione gravitazionale maggiore in superficie, o sono io che sbaglio ragionamento?

robertogl
04-05-2010, 13:26
Devo sbilanciare il cilindro, in piedi su una base, di una lunghezza x. Voglio sapere in generale oltre quale lunghezza cade (tendendo conto di base e altezza del cilindro)... aldilà dei dati.


P.S.

Avete visto Voyager?
Giacobbo è convinto che la Terra tempo fa fosse più piccola, e siccome "la gravità dipende dal volume del pianeta, forse abbiamo trovato una risposta al perché i dinosauri riuscissero a sostenersi nonostante le loro dimensioni"
Ma perché gli fanno dire certe cose in TV?
Oltre a dipendere dalla massa, la gravità dipende anche dall'inverso del quadrato della distanza, quindi eventualmente una terra meno voluminosa di pari massa avrebbe avuto un'accelerazione gravitazionale maggiore in superficie, o sono io che sbaglio ragionamento?

sì, con la stessa massa avrebbe avuto maggiore accelerazione gravitazionale in superficie. :)
non ho visto voyager, ma spero intendesse che era anche con minor massa, e che poi si è aggiunta per effetto di meteoriti per dire, anche se la vedo dura.. perchè così anche uno che ha fatto solo il liceo si accorge di una cavolata del genere :stordita:

Jarni
04-05-2010, 16:55
"la gravità dipende dal volume del pianeta, forse abbiamo trovato una risposta al perché i dinosauri riuscissero a sostenersi nonostante le loro dimensioni"
:doh:
http://img196.imageshack.us/img196/8112/failownedufofail.jpg

gugoXX
04-05-2010, 17:15
Devo sbilanciare il cilindro, in piedi su una base, di una lunghezza x. Voglio sapere in generale oltre quale lunghezza cade (tendendo conto di base e altezza del cilindro)... aldilà dei dati.


P.S.

Avete visto Voyager?
Giacobbo è convinto che la Terra tempo fa fosse più piccola, e siccome "la gravità dipende dal volume del pianeta, forse abbiamo trovato una risposta al perché i dinosauri riuscissero a sostenersi nonostante le loro dimensioni"
Ma perché gli fanno dire certe cose in TV?
Oltre a dipendere dalla massa, la gravità dipende anche dall'inverso del quadrato della distanza, quindi eventualmente una terra meno voluminosa di pari massa avrebbe avuto un'accelerazione gravitazionale maggiore in superficie, o sono io che sbaglio ragionamento?

Ero anche io in Italia ieri, e ho visto la trasmissione :(
Uno dei segni di decadenza.
Una volta almeno avevamo Quark.
Ora queste trasmissioni figlie di Focus.

kierlo
05-05-2010, 21:53
sì, con la stessa massa avrebbe avuto maggiore accelerazione gravitazionale in superficie. :)
non ho visto voyager, ma spero intendesse che era anche con minor massa, e che poi si è aggiunta per effetto di meteoriti per dire, anche se la vedo dura.. perchè così anche uno che ha fatto solo il liceo si accorge di una cavolata del genere :stordita:

beh ma se non aumenta la densità, e la terra cresce a densità costante, col cavolo che l'accelerazione in superficie diminuisce.

robertogl
05-05-2010, 22:02
beh ma se non aumenta la densità, e la terra cresce a densità costante, col cavolo che l'accelerazione in superficie diminuisce.

se la massa cambia però :stordita:
e cosa centra la terra che cresce? io avevo detto che era più piccola con la stessa massa, quindi l'accelerazione in superficie aumentava. Se la terra diventa più grande con la stessa densità, deve per forza aumentare la massa, insieme al raggio :read:
Non ho fatto i conti, ma il raggio dovrebbe crescere più lentamente della massa, quindi dovrebbe aumentare l'accelerazione gravitazionale :stordita:

Jarni
06-05-2010, 00:59
se la massa cambia però :stordita:
e cosa centra la terra che cresce? io avevo detto che era più piccola con la stessa massa, quindi l'accelerazione in superficie aumentava. Se la terra diventa più grande con la stessa densità, deve per forza aumentare la massa, insieme al raggio :read:
Non ho fatto i conti, ma il raggio dovrebbe crescere più lentamente della massa, quindi dovrebbe aumentare l'accelerazione gravitazionale :stordita:

Aumenta:
http://img191.imageshack.us/img191/1410/voyagera.png

robertogl
06-05-2010, 13:19
Aumenta:
http://img191.imageshack.us/img191/1410/voyagera.png

:O :ave:

intanto altra cosa..
ho un cubetto (cubo proprio) di legno, che galleggia sull'acqua. Se metto un peso di 200g sopra sprofonda di 1cm. Volume del legno.

mancare dato?? :stordita:
forse ho risolto.. il lato mi viene 0.14m...

Jarni
06-05-2010, 16:21
forse ho risolto.. il lato mi viene 0.14m...

E' giusto.

ShadowMan
09-05-2010, 12:07
I momenti non li ho mai digeriti :fagiano:
Il problema è il seguente:
" un volano con momento d'inerzia I=245 kg*m^2 ruota a 20 giri/s. viene frenato da un momento esterno e si ferma dopo 1000 giri. calcolare modulo de momento frenante e tempo d'arresto."

prima di tutto 20 giri/s equivalgono a 125.6 rad/s, giusto? :stordita:

Dalla I equazione cardinale ho: P + F = dPc/dt
Dalla II : Ma = -Mf = db/dt = Ia*dω/dt

Riscrivo la seconda ed ho che
dω/dt = - Mf/Ia -> integro ed ottengo ω(t)= ω0 - (Mf/Ia)t
ma ho 2 incognite Mf e tf.
A questo punto non ho molte altre idee su come procedere. :help:

Sfruttando la prima equazione ho provato a scrivere che F = P + Pc(iniziale) ma non conosco la massa.

kierlo
09-05-2010, 19:41
ma se fai :

teta= 1/2*alfa*t^2 (o teta=w0*t-1/2*alfa*t^2, ma dovrebbero esser equivalenti)
I*alfa=M
w=w0-alfa*t
non basta?

Jarni
10-05-2010, 20:32
I momenti non li ho mai digeriti :fagiano:
Il problema è il seguente:
" un volano con momento d'inerzia I=245 kg*m^2 ruota a 20 giri/s. viene frenato da un momento esterno e si ferma dopo 1000 giri. calcolare modulo de momento frenante e tempo d'arresto."

prima di tutto 20 giri/s equivalgono a 125.6 rad/s, giusto? :stordita:

Dalla I equazione cardinale ho: P + F = dPc/dt
Dalla II : Ma = -Mf = db/dt = Ia*dω/dt

Riscrivo la seconda ed ho che
dω/dt = - Mf/Ia -> integro ed ottengo ω(t)= ω0 - (Mf/Ia)t
ma ho 2 incognite Mf e tf.
A questo punto non ho molte altre idee su come procedere. :help:

Sfruttando la prima equazione ho provato a scrivere che F = P + Pc(iniziale) ma non conosco la massa.

La decelerazione è costante, perché momento frenante e momento d'inerzia sono costanti anche loro.
Fai il parallelo col caso cinematico traslazionale, dove:

massa->momento d'inerzia
velocità angolare->velocità
accelerazione angolare->accelerazione
momento frenante->forza frenante
giri(in radianti)->spazio percorso

Ora, se hai un oggetto di massa M che sta andando ad una certa velocità V e si ferma dopo S metri, la forza frenante F la troveresti usando questa equazione(nota che accelerazione=F/M):

S=(1/2)*(F/M)*t^2
(è come se la forza frenante accelerasse un corpo M in t secondi facendogli percorrere S metri)

dove V=(F/M)*t, quindi puoi sotituire t con la quantità

t= (V*M)/F

ottenendo

S=(1/2)*(F/M)*(V*M/F)^2
S=(1/2)*(M/F)*V^2

ora mettiamo le grandezze rotazionali

S->spazio angolare=1000*2*pi
F->Mf
M->momento d'inerzia=245
V->velocità angolare=20*pi

abbiamo

1000*2*pi=(1/2)*(245/Mf)*(20*pi)^2

quindi il momento frenante è

Mf=(1/2)*245/(1000*2*pi)*(20*pi)^2=0.5*0.039*3947.84=76.98 Nm

e il tempo d'arresto lo troviamo con l'espressione t= (V*M)/F, sostituendo el grandezze rotazionali:

t= (20*pi*245)/76.98=199.97s

kierlo
10-05-2010, 20:37
problema sui fluidi:
un oste toglie il tappo, posto a h=70cm dal fondo, di una botte per prelevare del vino. la botte è alta 10m ed è inizialmente piena fino ad una altezza s=6m. tolto il tappo il vino inizia a zampillare , uscendo con velocità v0.
Poi dà la distanza (cade ocn moto parabolico) e si riesce a ricavare v0.
Trova la pressione sulla superficie del vino nella botte.
basta applicare bernoulli:

Ps= p atm+ ro g (s-h)+1/2ro v0^2

La risultante è dunque maggiore della pressione atmosferica (l'aria deve entrare per forza?) e il libro dice che "i vapori del vino" forniscono una sovrappressione di circa 0,19 atm. Ma succede realmente? a me sembra un po' strano, data la pressione di vapore del vino a temp ambiente ecc..
Piu' che altro non capisco come faccia a saltar fuori la pressione "extra".calore?

ShadowMan
11-05-2010, 12:26
La decelerazione è costante, perché momento frenante e momento d'inerzia sono costanti anche loro.

cut

Mf=(1/2)*245/(1000*2*pi)*(20*pi)^2=0.5*0.039*3947.84=76.98 Nm

e il tempo d'arresto lo troviamo con l'espressione t= (V*M)/F, sostituendo el grandezze rotazionali:

t= (20*pi*245)/76.98=199.97s

Grazie per tutta la spiegazione :) ma i conti non tornano :mbe:

Nelle soluzioni i valori sono
Mf= 141.3 Nm
t=133s

Inoltre 20 giri/s non dovrebbero essere pari a 20*2pi rad/s ? :confused:
Comunque anche con V=20*2pi non torna... :muro:

Jarni
11-05-2010, 12:57
Comunque anche con V=20*2pi non torna... :muro:

Deve funzionare, la teoria ha lo stesso comportamento del caso traslazionale:

F=m*a---->Mf=I*alfa
V=a*t----->omega=alfa*t
s=(1/2)*a*t^2------>s(angolare)=(1/2)*alfa*t^2
E=(1/2)*m*v^2------>E=(1/2)*I*omega^2

Oltretutto, assumendo un momento di 141.3Nm la decelerazione angolare risulta essere 141.3/245=0.576 rad/s^2

Una decelerazione del genere, data la velocità di 125.6 rad/s, ci mette 125.6/0.576=218s per arrestare la rotazione, e il numero di giri necessario risulta (1/2)*0.576*(218^2)/2pi=2180 circa.

Per non parlare del bilancio energetico:

energia rotazionale: (1/2)*I*omega^2=1934442,5 J
lavoro del momento frenante: Mf*s=141.3*1000*2*pi=887364 J

invece coi miei calcoli(corretti) il momento è di 307.87 Nm, e il lavoro compiuto risulta di 1934442,46 J, proprio come dovrebbe essere
la decelerazione è pari a 307.87/245=1.256 rad/s^2
il tempo d'arresto è 125.6/1.256=100s
e il numero di giri necessario a fermarsi è proprio (1/2)*1.256*(100^2)/2pi=1000 giri

Mi pare liscio come l'olio, i risultati che hai tu sono sbagliati...:D

P.S.
Non è che magari la velocità di rotazione è di 12 giri al secondo e non 20?
Oppure il momento d'inerzia è di 149.6 Kg*m^2?

Deve valere anche questa eguaglianza(teorema dell'impulso):

Mf*t=I*omega

ShadowMan
11-05-2010, 13:24
Ok, ri-grazie :)

Maledetto libro :asd:

xxxyyy
11-05-2010, 20:01
ciao,

ho un problema con l'equazione di Helmholtz.

Su wikipedia mi da' le soluzioni in forma esponenziale complessa.
http://en.wikipedia.org/wiki/Helmholtz_equation

Ora io ho questa soluzione (sul mio libro):
(devo risolverla per un vettore, non per uno scalare, come su wikipedia, (Ax e' la componenete lungo x del vettore A))

Ax(x,y,z)=cx * cos(kx * x) * sin(ky * y) * sin(kz * z)

(kx, ky e kz sno le coordinate del vettore k.

Ho questa soluzione perche' le condizioni al contorno mi dicono che questa componenete Ax (come le altre due) e' nulla per y=0 o z=0.

Come passo da quella soluzione su wikipedia alla mia?
Grazie!

PS: e' il solito problema di modi stazionari del campo em in una cavita' rettangolare con pareti metalliche... cavita che ha un vertice nell'origine del sistema di riferimento, e rew aoigoli coincidenti coi tre assi cartesiani)

:help:

Ja]{|e
16-05-2010, 22:44
Con un mio amico abbiamo una discussione in corso da due giorni... ecco il testo da Facebook:

IO
Ecco perché stavamo parlando di una cosa che NON esiste.....
http://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_di_riferimento_non_inerziale

LUI
quelle forze fittizie, cosi si chiamano, sono la base della dinamica dei moti accelerati, ilenia, non tenendo conto delle forze fittizie "forza centrifuga, centripeta, ad altre forze che non ti sto ad elencare" il motore della tua auto, ed ogni cosa che si muove sulla faccia della terra non potrebbe essere progettata, capisci il concetto?

IO
Io capisco il concetto che sono forze che vengono inserite nei calcoli quando ti poni in un sistema di riferimento non solidale con la terra perch... See moreé in quel sistema di riferimento non rilevi le forze reali, ad esempio se ti trovi su una piattaforma rotante dal tuo punto di vista non "vedi" la forza centripeta (massa per velocità al quadrato diviso raggio) ma un osservatore esterno - fermo coi piedi ben saldi sulla terra - si... e allora tu che sei sulla piattaforma ti "senti"spingere verso l'esterno, ma non verso fuori, ma verso la tangente. Agevolo disegno tanto per capirci: http://it.wikipedia.org/wiki/File:Moto_circolare_forza_velocit%C3%A0.jpg

LUI
ma tua mamma la fa la centrifuga quando usa la lavatrice? questo ti avrebbe risposto einstein per farti capire il concetto!!!! hi hi hi

IO
Marcèèèèèèè vanno drittoooo per la tangente, non vanno verso fuori i vestiti!!!!

LUI
e quindi?

LUI
quindi si chiama tangenziale, dobbiamo farlo sapere a chi progetta lavatrici!!! mortu sugnu.....

LUI
i vestiti stanno fermi, non vanno ne verso furi ne per la tangente, grazie alla forza centrifuga vengono strizzati, la forza centrifuga e quella che le pareti del cestello della lavatrice esrcitano su di essi.

IO
L'hai visto il disegno? L'accelerazione tangenziale è a novanta gradi rispetto a qulla centrifuga e centripeta!!!! La forza che le pareti esercitano sui vestiti è accellerazione radiale, ed è uguale alla normale al piano (che varia con l'angolo) meno la forza di gravità per la massa!

Chi ha ragione?

Ja]{|e
17-05-2010, 10:06
Uff non mi calcola nessuno? :cry: Comunque ecco gli aggiornamenti :D

LUI (via pvt)
http://www.dinamoto.it/UNIVERSITA/MSSM/studenti/2008/gennaro-carraro-dalpozzolo/relazione_MSSM.htm

LUI
infatti la forza che esercitano le pareti sui vestiti è proprio radiale cioe diretta lungo il raggio cioè coincidente a meno del segno con la forza centripeta o centrifuga.

Ti prego dimmi che hai capito, sto scherzando!!!!

IO
Non ho capito su cosa scherzi.... sull'esistenza della forza centrifuga?

P.S. una delle prime cose divertenti che girano su internet che lessi (quando ancora si viaggiava sui 56k dichiarati) fu "L'identikit dell'ignegnere"

...(clicca a godi >> http://mk-mk.facebook.com/topic.php?uid=33211930670&topic=5438 )......

...Mars, tu ci sei tutto tranne il punto 4!

LUI
l'hai letto il link sulla lavatrice?

IO
E tu hai letto tutti gli altri miei? Te ne aggiungo un altro banale http://it.wikipedia.org/wiki/Forza_centrifuga

LUI
ile, ma se non esiste come tu hai affermato fino adesso che motivo c'è di parlare di forza centrifuga? scrivi cose giuste e dici l'esatto contrario, torno a lavoro.

IO
Allora non mi leggi! Ho detto che esiste una forza centripeta, che è quella forza che impedisce al corpo di andare per la direzione tangenziale e che quindi lo spinge verso l'interno, nel caso della centrifuga della lavatrice la forza sul corpo è quella parallela alle pareti della lavatrice e che è data dalla normale alla parete (quindi verso il CENTRO, il prodotto è scalare quindi il vettore è nella stessa direzione della normale) moltiplicato per la massa per la gravita per il coseno dell'angolo! Se la forza non fosse verso l'interno i vestiti "sfonderebbero" le pareti e uscirebbero fuori :D

IO
P.S. io torno sui libri di fisica!!! Ciao Mars! :D

Xalexalex
17-05-2010, 13:35
Non ho capito la domanda :asd:
In ogni caso, per quanto posso dire io bisogna fare una distinzione:
- la forza centripeta NON esiste. "centripeta" è l'attributo che si dà ad una forza centrale, cioè che tende sempre verso un punto fisso. E' centripeta la tensione di una corda attaccata ad un sasso che ruota, l'attrito delle gomme sull'asfalto di una macchina in curva, etc.
- la forza centrifuga, surprais surprais, invece appare da sola e si chiama proprio così, e sembra un po' banalotto ma serve a far "quadrare i conti". Siccome IN QUALSIASI SISTEMA DI RIFERIMENTO, se un corpo è in quiete, la somma delle forze agenti dev'essere nulla, dobbiamo introdurre una forza fittizia -> forza centrifuga.
Esasutivo?

ChristinaAemiliana
17-05-2010, 16:03
Allora, prendiamo la vostra centrifuga e mettiamola in orizzontale così non dobbiamo preoccuparci della gravità. :D

(Il disegno è urrendo ma con Paint non so fare di meglio :asd:)

http://img19.imageshack.us/img19/3365/piattaforma.png (http://img19.imageshack.us/i/piattaforma.png/)

I vostri vestiti V :D sono lì che si lavano e quindi sono attaccati nel punto P alla parete del cestello della lavatrice che intanto si sta muovendo con la velocità angolare omega. Quindi tanto il punto della parete P che i vestiti V si stanno muovendo a una velocità v=omega*R dove R è il raggio del cestello. Siccome la velocità varia in direzione e non in modulo, esiste un'accelerazione centripeta a=(omega^2)*R. Insomma, proprio come si studia a Fisica I quando si fa il moto circolare. :fagiano:

All'istante t=0 immaginiamo che in qualche modo la parete ceda e i vestiti non siano più vincolati al cestello. I vestiti continuano a muoversi con la velocità che avevano in quel punto (e che in modulo è sempre la stessa omega*R), quindi lungo la tangente alla circonferenza. Un osservatore inerziale (ad esempio la mamma seduta nella stanza) vede esattamente questo, senza alcuna forza extra di mezzo.

Immaginiamo che però ci sia anche un osservatore solidale con la centrifuga, che si trova quindi in un sistema di riferimento rotante, non inerziale...per esempio, il gatto che è entrato non visto nella lavatrice. :sofico:

Mentre i vestiti percorrono uno spazio x lungo la loro traiettoria, il punto P dove si trovavano attaccati sul cestello percorre l'arco s sulla circonferenza, ma la lunghezza di x e di s è la stessa perché la velocità è uguale in modulo. Quindi cosa accade? Il punto P descrive l'angolo al centro beta=s/R, mentre i vestiti V spazzano l'angolo al centro alfa=arctg(x/R)...ma siccome x=s e l'arcotangente come tutti ricordano è fatto così:

http://img63.imageshack.us/img63/2932/atan.png (http://img63.imageshack.us/i/atan.png/)

scopriamo che alfa<beta sempre, perché è evidente che arctg(pippo)<pippo. Inoltre la distanza di P dal centro resta ovviamente R, mentre V si troverà a y=sqrt(R^2+x^2) e ovviamente sarà y>R. Tirando le somme allora il gatto nella lavatrice vede i vestiti "restare indietro" perché alfa<beta (--> forza di Coriolis) e in fuga verso l'esterno perché y>R (---> forza centrifuga). Perciò come diceva Alex dobbiamo introdurre forze fittizie per "giustificare" le osservazioni di chi si trova in un sistema non inerziale.

Spero sia un minimo chiaro, ho un mega raffreddore e ragiono proprio male. :stordita:

xxxyyy
17-05-2010, 16:55
Nessuno sa dirmi perche' escono quelle soluzione per l'equazione di Helmholtz con quelle condizioni al contorno?
:cry:

Ja]{|e
17-05-2010, 20:14
Allora, prendiamo la vostra centrifuga e mettiamola in orizzontale così non dobbiamo preoccuparci della gravità. :D

(Il disegno è urrendo ma con Paint non so fare di meglio :asd:)

http://img19.imageshack.us/img19/3365/piattaforma.png

I vostri vestiti V :D sono lì che si lavano e quindi sono attaccati nel punto P alla parete del cestello della lavatrice che intanto si sta muovendo con la velocità angolare omega. Quindi tanto il punto della parete P che i vestiti V si stanno muovendo a una velocità v=omega*R dove R è il raggio del cestello. Siccome la velocità varia in direzione e non in modulo, esiste un'accelerazione centripeta a=(omega^2)*R. Insomma, proprio come si studia a Fisica I quando si fa il moto circolare. :fagiano:

All'istante t=0 immaginiamo che in qualche modo la parete ceda e i vestiti non siano più vincolati al cestello. I vestiti continuano a muoversi con la velocità che avevano in quel punto (e che in modulo è sempre la stessa omega*R), quindi lungo la tangente alla circonferenza. Un osservatore inerziale (ad esempio la mamma seduta nella stanza) vede esattamente questo, senza alcuna forza extra di mezzo.

Immaginiamo che però ci sia anche un osservatore solidale con la centrifuga, che si trova quindi in un sistema di riferimento rotante, non inerziale...per esempio, il gatto che è entrato non visto nella lavatrice. :sofico:

Mentre i vestiti percorrono uno spazio x lungo la loro traiettoria, il punto P dove si trovavano attaccati sul cestello percorre l'arco s sulla circonferenza, ma la lunghezza di x e di s è la stessa perché la velocità è uguale in modulo. Quindi cosa accade? Il punto P descrive l'angolo al centro beta=s/R, mentre i vestiti V spazzano l'angolo al centro alfa=arctg(x/R)...ma siccome x=s e l'arcotangente come tutti ricordano è fatto così:

http://img63.imageshack.us/img63/2932/atan.png

scopriamo che alfa<beta sempre, perché è evidente che arctg(pippo)<pippo. Inoltre la distanza di P dal centro resta ovviamente R, mentre V si troverà a y=sqrt(R^2+x^2) e ovviamente sarà y>R. Tirando le somme allora il gatto nella lavatrice vede i vestiti "restare indietro" perché alfa<beta (--> forza di Coriolis) e in fuga verso l'esterno perché y>R (---> forza centrifuga). Perciò come diceva Alex dobbiamo introdurre forze fittizie per "giustificare" le osservazioni di chi si trova in un sistema non inerziale.

Spero sia un minimo chiaro, ho un mega raffreddore e ragiono proprio male. :stordita:

Quindi questa forza che spinge verso l'esterno non esiste, no? Il Serway dice che:

Quando abbiamo introdotto le leggi di Newton abbiamo messo in evidenza che tali leggi sono valide solo se le osservazioni vengono eseguite in un riferimento inerziale. Generalmente il moto viene analizzato in sistemi di riferimento inerziali, ma ci sono casi in cui un sistema accelerato è più conveniente. In questo paragrafo analizzeremo come un osservatore, che si trova in un riferimento non inerziale (cioè in un riferimento accelerato) tenterà di applicare la seconda legge di Newton.
Se una particella si muove con accelerazione a rispetto a un osservatore, allora l'osservatore inerzialepuò usare la seconda legge di Newton ed affermare, correttamente, che SOMMATORIA F = ma. Se un osservatore che si trova in un sistema di riferimento accelerato (osservator enon inerziale) tenta di applicare, al moto della particella, la seconda legge di Newton, egli deve introdurre delle forze fittizie per rendere valida in quel sistema di riferimento la seconda legge di Newton. Tali forze, "inventate" dall'osservatore non inerziale, nel sistema di riferimento sembrano essere forse reali. Sottolineiamo, però, che queste forze fittizie non esistono se il moto è osservato in un sistema di riferimento inerziale. Le forze fittizie sono usate solo in sistemi accelerati e non rappresentano forze "reali" che agiscono sul corpo. (Per forze "reali" intendiamo interazioni con del corpo con il suo ambiente circostante). Se le forze fittizie sono correttamente definite nel sistema accelerato, in tal caso la descrizione del moto, in tale riferimento, sarà equivalente alla descrizione fatta da un osservatore inerziale che considera soltanto forze reali.
Per comprendere meglio il moto di un sistema che ruota, consideriamo un auto che viaggia, ad alta velocità, su un'autostrada e si avvicina a una corsia di uscita, in curva. Non appena l'auto inizia a girare a sinistra, immettendosi sulla corsia, una persona che siede accanto al guidatore scivola verso destra sul sedile e urta lo sportello (MIA NOTA: l'autore del libro è inglese, per noi la macchina gira verso destra ed è il conducente che urta lo sportello a sinistra). Perché il passeggero si muove verso lo sportello? Una spiegazione popolare, ma impropria, è quella di attribuire a una forza misteriosa questa spinta verso l'esterno. (Questa forza è spesso chiamata forza "centrifuga", ma noi non useremo questo termine che, spesso, genera confusione). Il passeggero inventa questa forza fittizia per spiegare il suo moto nel sistema di riferimento accelerato.
Il fenomeno può spiegarsi correttamente nel modo seguente. Prima che l'auto entri nella corsia d'uscita, il passeggero si muove lungo una traiettoria rettilinea. Quando l'auto entra nella corsia e percorre una traiettoria curva, il passeggero, a causa dell'inerzia, tende a muoversi secondo l'originaria traiettoria rettilinea. Ciò è in accordo con la prima legge di Newton: la tendenza naturale di un corpo è quella di continuare a muoversi in linea retta. Però, se sul passeggeri agisce una forza centripeta sufficientemente intensa (rivolta verso il centro di curvatura), egli si muoverà su una traiettoria curva assieme all'auto. La causa di questa forza centripeta è proprio la forza di attrito essitente tra il passeggero e il sedile dell'auto. Se questa forza di attrito non è sufficientemente intensa, il passeggero scivolerà da una parte all'altra del sedile quando l'auto gira sotto di lui. Alla fine, il passeggero incontra lo sportello, che fornisce una forza centripeta sufficientemente intensa da fargli seguire la medesima traiettoria curva dell'auto. Il passeggero scivola verso lo sportello non a causa di qualche forza misteriosa ma perché non vi è una forza sufficientemente intensa da costringerlo a muoversi lungo la medesima traiettoria circolare seguita dall'auto.

Ce n'è una tangenziale per la prima legge di Newton, ed una radiale che è rappresentata da una forza che dipende dal sistema (ad esempio forza esercitata dalle pareti nel caso della centrifuga, l'attrito per una macchina in curva, la tensione nel caso di un filo, quindi verso il centro)... no?

ChristinaAemiliana
18-05-2010, 00:38
No, le forze fittizie (o apparenti o d'inerzia, a seconda del libro che stai leggendo :D) non esistono: servono soltanto a rendere "coerenti" con la dinamica newtoniana le osservazioni di chi si trova solidale con un sistema di riferimento non inerziale (e quindi vanno introdotte esclusivamente in tali sistemi di riferimento).

Cosa sia un sistema di riferimento inerziale è definito dalla prima legge di Newton: è un sistema in cui un corpo, se non vi sono forze applicate su di esso, permane nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme (in altre parole, la sua accelerazione è nulla). I sistemi di riferimento inerziale nella meccanica classica sono il sistema "fermo" privilegiato delle stelle fisse e tutti i sistemi in moto rettilineo uniforme rispetto ad esso; i sistemi accelerati pertanto non sono sistemi inerziali.

Una volta definiti i sistemi inerziali, si dice che in essi vale la seconda legge di Newton, F = ma: l'accelerazione subita da un corpo è proporzionale alla forza applicata ad esso attraverso la massa.

Nei sistemi di riferimento non inerziali quindi la seconda legge di Newton non vale. Perciò, per fare "quadrare i conti", bisogna introdurre forze fittizie che siano responsabili delle accelerazioni che vede un osservatore solidale con un sistema non inerziale. Basta pensare a un tizio che sia seduto su una macchina in partenza: se guarda dal finestrino, vedrà le persone sul marciapiede muoversi all'indietro con un'accelerazione opposta alla sua, senza che vi sia alcuna forza ad agire su di esse...in questo caso, si introduce una forza fittizia che si chiama forza di trascinamento ed è uguale ovviamente alla massa del passante osservato per l'accelerazione di trascinamento (che è quella della macchina cambiata di segno).

La terza legge di Newton (il principio di azione e reazione), infine, non è rispettato dalle forze fittizie, proprio perché esse non nascono da interazioni reali ma sono artifici dipendenti dal sistema di riferimento.

Ja]{|e
20-05-2010, 17:46
Niente, io e i momenti non andiamo d'accordo, già mi viene sbagliato il primo esercizio.

Disco pieno con r=25cm, m=6kg, v angolare (omega)= 2giri\s

2giri al secondo sono 4pigreco radianti, no?

Se il testo chiede l'ENERGIA CINETICA ROTAZIONALE, non è 1\2 per I per omega al quadrato?

O la mia calcolatrice è sballata o sono scema io, ma il risultato NON mi viene 15J come da testo :muro:

ChristinaAemiliana
20-05-2010, 17:58
Facendo i calcoli velocemente mi risulta 14.8J :stordita:

Ja]{|e
20-05-2010, 18:14
Facendo i calcoli velocemente mi risulta 14.8J :stordita:

E allora non ho capito come calcolare I, non è massa per raggio^2?
(0.025^2) * 3 * ((2 * 3.14)^2) = 0.073947

ChristinaAemiliana
20-05-2010, 18:23
{|e;32042137']E allora non ho capito come calcolare I, non è massa per raggio^2?
(0.025^2) * 3 * ((2 * 3.14)^2) = 0.073947

25 cm sono 0.25 m non 0.025!

Per il resto, I = 1/2mr^2 per il cilindro rispetto al suo asse (immagino che il disco ruoti così visto che è il primo esercizio...) e l'energia cinetica rotazionale è quella che hai scritto prima...:D

Ja]{|e
20-05-2010, 18:31
25 cm sono 0.25 m non 0.025!

Per il resto, I = 1/2mr^2 per il cilindro rispetto al suo asse (immagino che il disco ruoti così visto che è il primo esercizio...) e l'energia cinetica rotazionale è quella che hai scritto prima...:D

:doh: si hai ragione, chissà perché ho messo quello zero in più...

E hai ragione anche sul momento d'inerzia, io lo trattavo come punto :muro: non ce la farò mai a prendermi 'sta materia, mi sento rimbambita, ho letto tremila volte il libro, ho studiato anche da altri libri, gli esercizi svolti li capisco al volo però poi quando li devo far io mi perdo in un bicchiere d'acqua :cry: il bello è che ho dato materie molto più assurde, sarei quasi ingegnere e non so fare gli esercizi di fisica classica :(

ChristinaAemiliana
20-05-2010, 18:43
{|e;32042343']:doh: si hai ragione, chissà perché ho messo quello zero in più...

E hai ragione anche sul momento d'inerzia, io lo trattavo come punto :muro: non ce la farò mai a prendermi 'sta materia, mi sento rimbambita, ho letto tremila volte il libro, ho studiato anche da altri libri, gli esercizi svolti li capisco al volo però poi quando li devo far io mi perdo in un bicchiere d'acqua :cry: il bello è che ho dato materie molto più assurde, sarei quasi ingegnere e non so fare gli esercizi di fisica classica :(

Per l'errore di conversione, amen, ho fatto ben di peggio e pure nel corso di scritti d'esame veri e propri. :asd: :D

Il momento d'inerzia dipende da come è disposta la massa, quindi un disco, una sbarra, una sfera sono tutti casi diversi...esistono le tabelle già calcolate apposta :fagiano: e comunque una volta sbagliato te lo ricordi per le prossime, perciò d'ora in poi di sicuro cercherai accuratamente il momento d'inerzia adatto alla situazione. :D

Per il resto, tra capire gli esercizi svolti leggendoli e farli da soli c'è un mare di differenza e l'unica soluzione è...fare tanti esercizi. :p Alla fine gli esercizi dei corsi base di fisica non dico siano tutti uguali, ma come tipologia non variano più di tanto...sono variazioni sul tema insomma, è difficile ti capiti un'applicazione di qualcosa che hai studiato solo sul libro e mai visto né ad esercitazione né tra gli esercizi del libro. Quindi innanzitutto fa' pacchi di esercizi e procurati i temi d'esame per quando ti sarai impratichita abbastanza...se qualcosa non torna, siamo qui. :D

The-Revenge
20-05-2010, 18:51
qualcuno mi spiega le operazioni fisiche con gli infitisemi? perchè non ne vengo a campo.
Parlo di fisica 2, delle cariche e dei campi elettrici.
Ad esempio, quando ho una carica distribuita continuamente su un filo, considero l'integrale su tutta la lunghezza del filo di dl, l'elemento infinitesimo del filo. Ma questo è facile, ce ne sono molti più difficili che non capisco, tipo dl= r dt (teta) e altri.
Me li potreste spiegare?

Ja]{|e
20-05-2010, 19:02
Per l'errore di conversione, amen, ho fatto ben di peggio e pure nel corso di scritti d'esame veri e propri. :asd: :D

Il momento d'inerzia dipende da come è disposta la massa, quindi un disco, una sbarra, una sfera sono tutti casi diversi...esistono le tabelle già calcolate apposta :fagiano: e comunque una volta sbagliato te lo ricordi per le prossime, perciò d'ora in poi di sicuro cercherai accuratamente il momento d'inerzia adatto alla situazione. :D

Per il resto, tra capire gli esercizi svolti leggendoli e farli da soli c'è un mare di differenza e l'unica soluzione è...fare tanti esercizi. :p Alla fine gli esercizi dei corsi base di fisica non dico siano tutti uguali, ma come tipologia non variano più di tanto...sono variazioni sul tema insomma, è difficile ti capiti un'applicazione di qualcosa che hai studiato solo sul libro e mai visto né ad esercitazione né tra gli esercizi del libro. Quindi innanzitutto fa' pacchi di esercizi e procurati i temi d'esame per quando ti sarai impratichita abbastanza...se qualcosa non torna, siamo qui. :D

Lo sai la cosa buffa? La tabella stava messa proprio sopra l'esercizio, e lo so che il momento d'inerzia cambia a seconda della forma, l'avevo riletto per l'ennesima volta, quel capitolo :muro:

qualcuno mi spiega le operazioni fisiche con gli infitisemi? perchè non ne vengo a campo.
Parlo di fisica 2, delle cariche e dei campi elettrici.
Ad esempio, quando ho una carica distribuita continuamente su un filo, considero l'integrale su tutta la lunghezza del filo di dl, l'elemento infinitesimo del filo. Ma questo è facile, ce ne sono molti più difficili che non capisco, tipo dl= r dt (teta) e altri.
Me li potreste spiegare?

dl=rdteta te lo trovi quando vuoi calcolare il campo di un filo rettilineo infinitamente lungo sull'asse x a una distanza r dal filo stesso, se teta è l'angolo che si forma tra ogni punto sul filo e il punto nel quale vuoi calcolare il campo

wacko
22-05-2010, 13:13
Un esercizio credo abbastanza semplice:

Io sto fermo da t=0 a t=5min, poi vado a 2.2m/s (Costanti) da t=5min a t=10min.
Quali sono la mia velocità e la mia accelerazione nell'intervallo da t=2min a t=8min?
Quali sono la mia velocità e la mia accelerazione nell'intervallo da t=3min a t=9min?

Per le velocità devo fare la media pesata?

Immagino voglia i valori medi, anche se non c'è scritto!

Grazie in anticipo.

Ja]{|e
22-05-2010, 16:24
Un esercizio credo abbastanza semplice:

Io sto fermo da t=0 a t=5min, poi vado a 2.2m/s (Costanti) da t=5min a t=10min.
Quali sono la mia velocità e la mia accelerazione nell'intervallo da t=2min a t=8min?
Quali sono la mia velocità e la mia accelerazione nell'intervallo da t=3min a t=9min?

Per le velocità devo fare la media pesata?

Immagino voglia i valori medi, anche se non c'è scritto!

Grazie in anticipo.


(2.2 * 3) : 6 = 1.1
(2.2 * 4) : 6 = 1.5


...secondo me... :stordita:

robertogl
22-05-2010, 16:29
Un esercizio credo abbastanza semplice:

Io sto fermo da t=0 a t=5min, poi vado a 2.2m/s (Costanti) da t=5min a t=10min.
Quali sono la mia velocità e la mia accelerazione nell'intervallo da t=2min a t=8min?
Quali sono la mia velocità e la mia accelerazione nell'intervallo da t=3min a t=9min?

Per le velocità devo fare la media pesata?

Immagino voglia i valori medi, anche se non c'è scritto!

Grazie in anticipo.

velocità come detto sopra :)
accelerazione media, v0=0, vf=2.2m\s, quindi sarà sempre 2.2\(6*60)secondi = 0.006m\s... se non sbaglio...

wacko
22-05-2010, 19:01
{|e;32062312']
(2.2 * 3) : 6 = 1.1
(2.2 * 4) : 6 = 1.5


Ok, come pensavo io. Perfetto.

accelerazione media, v0=0, vf=2.2m\s, quindi sarà sempre 2.2\(6*60)secondi = 0.006m\s... se non sbaglio...

Grazie mille ad entrambi :)

The-Revenge
23-05-2010, 21:26
ragazzi ho un problema di cui non vengo a capo, sto facendo esercizi con lavoro, energia potenziale elettrostatica e differenza di potenziale. Ma non ho capito come si devono trattare i segni delle cariche ai fini del calcolo del potenziale. Essendo una grandezza scalare, non calcolo più le componenti x e y, ma non so nemmeno come procedere quando devo calcolare il potenziale di una particella, che si sposta da un punto ad un altro.

giubenez
24-05-2010, 23:31
Il potenziale come tu hai detto è una funzione scalare.

Detto ciò per calcolarlo bastano alcune nozioni di base:

V = K q/r da non confondere con l'energia potenziale U = V*q2 = K q1*q2 /r

Il campo elettrico di una particella ha simmetria sferica e potrai quindi ridurre il tuo problema in funzione di una sola coordinata: il raggio (o la distanza reciproca tra le due cariche).

Il campo elettrostatico è conservativo; ciò ti consente di considerare il potenziale iniziale e quello finale senza valutare il percorso fatto dalle due cariche.

Una particella negativa fa un campo elettrico negativo. Una particella positiva ne fa uno di positivo. Dal momento che è il potenziale è difinito a meno di una costante si è scelto di considerare la costante 0 ovvero il potenziale all'infinito.

Se hai quindi due particelle positive esse si respingono. Il lavoro necessario per portarle da una distanza "a" all'infinito sarà quindi negativo in quando saranno loro a cedermi enegia (= lavoro). Tutta l'energia che mi viene ceduta nel trasporto è l'energia potenziale che loro avevano.
Quindi U = energia potenziale = - Energia per portare le particelle da "a" a infinito= k*(+q1)*(+q2)/a >0.

Il lavoro è l'integrale del vettore F * ds ovvero la componente della forza parallela allo spostamento integrata in tutto il cammino. Visto che questo è un campo conservativo essa sarà = all'energia potenziale alla fine del cammino( Ufinale) - Uiniziale.

Non so che altro dirti perchè sei stato piuttosto vago;)

ciao

The-Revenge
24-05-2010, 23:43
Il potenziale come tu hai detto è una funzione scalare.

Detto ciò per calcolarlo bastano alcune nozioni di base:

V = K q/r da non confondere con l'energia potenziale U = V*q2 = K q1*q2 /r

Il campo elettrico di una particella ha simmetria sferica e potrai quindi ridurre il tuo problema in funzione di una sola coordinata: il raggio (o la distanza reciproca tra le due cariche).

Il campo elettrostatico è conservativo; ciò ti consente di considerare il potenziale iniziale e quello finale senza valutare il percorso fatto dalle due cariche.

Una particella negativa fa un campo elettrico negativo. Una particella positiva ne fa uno di positivo. Dal momento che è il potenziale è difinito a meno di una costante si è scelto di considerare la costante 0 ovvero il potenziale all'infinito.

Se hai quindi due particelle positive esse si respingono. Il lavoro necessario per portarle da una distanza "a" all'infinito sarà quindi negativo in quando saranno loro a cedermi enegia (= lavoro). Tutta l'energia che mi viene ceduta nel trasporto è l'energia potenziale che loro avevano.
Quindi U = energia potenziale = - Energia per portare le particelle da "a" a infinito= k*(+q1)*(+q2)/a >0.

Il lavoro è l'integrale del vettore F * ds ovvero la componente della forza parallela allo spostamento integrata in tutto il cammino. Visto che questo è un campo conservativo essa sarà = all'energia potenziale alla fine del cammino( Ufinale) - Uiniziale.

Non so che altro dirti perchè sei stato piuttosto vago;)

ciao
ok, cerco di essere più chiaro, facendo due esempi di ciò che non ho capito.
Allora tutto ciò che hai detto, io lo sapevo già, ovvero che il lavoro è meno la variazione di potenziale per la carica ecc ecc.
Gli esempi che voglio fare io, sono degli esercizi dove mi blocco. Ad esempio, ho 2 coppie di carica opposte a distanza fissata (q1 e 12 a distanza 5, q3 e q4 sempre a distanza 5, q1 e 13 positive, q2 e q4 negative) e con queste devo costruire un quadrato, calcolando il lavoro necessario. Ecco io questo problema, mi confondo con i segni. Perchè non capisco come devo considerare i segni delle cariche quando vado a calcolarmi il potenziale, o comunque l'energia potenziale.
Spero di essere stato chiaro

giubenez
24-05-2010, 23:52
beh fai tutto per passaggi...

la prima carica la puoi mettere senza compiere lavoro
la secondo fai un lavoro -U1-2 = -kq1q2/a1
la terza fai lavoro -[(U1-3)+U(2+3)]= .....

poi ovviamente se hai una carica positiva e un negativa sulla diagonale di un quadrato non farai lavoro per posizionare una qualunque carica in uno dei due lati perchè puoi sempre sciegliere un percorsto tc la forza sia perpendicolare allo spostamento...

Jarni
25-05-2010, 15:55
ok, cerco di essere più chiaro, facendo due esempi di ciò che non ho capito.
Allora tutto ciò che hai detto, io lo sapevo già, ovvero che il lavoro è meno la variazione di potenziale per la carica ecc ecc.
Gli esempi che voglio fare io, sono degli esercizi dove mi blocco. Ad esempio, ho 2 coppie di carica opposte a distanza fissata (q1 e 12 a distanza 5, q3 e q4 sempre a distanza 5, q1 e 13 positive, q2 e q4 negative) e con queste devo costruire un quadrato, calcolando il lavoro necessario. Ecco io questo problema, mi confondo con i segni. Perchè non capisco come devo considerare i segni delle cariche quando vado a calcolarmi il potenziale, o comunque l'energia potenziale.
Spero di essere stato chiaro

Che significa "con queste devo costruire un quadrato"?
Posta un esercizio tipo.

The-Revenge
25-05-2010, 16:09
Ok ragazzi, l'esercizio di cui avevo il dubbio l'ho risolto, sbagliavo solo a considerare delle forze inesistenti (2 cariche erano attaccate con un filo, quindi la loro forza reciproca è 0, perchè veniva annullata dalle tensioni) ed inoltre non consideravo che per portare la prima coppia di cariche in posizione il lavoro da compiere è nullo. Poco intuitivo, ma vabbè :p

Cmq adesso ho un altro dubbio, che per farvi capire ve lo do sottofrma di esercizio come ha detto jarni...
Ho 2 cariche, q1 =8q e q2 = -2q e sono allineate a distanza 20 cm.
Mi chiede dove si annulla il campo elettrico e il potenziale. Ora io l'esercizio l'ho risolto, ma non riesco a capire perchè il ptenziali si annulla in due punti, esterno e interno alla coppia di cariche. Il fatto che il campo elettrico si annulli all'interno mi è chiaro, dato che è una grandezza vettoriale non mi ci è voluto molto a capire dove si annullava. Ma il potenziale non capisco perchè si annulla sia fuori che dentro.

Jarni
25-05-2010, 16:35
Ok ragazzi, l'esercizio di cui avevo il dubbio l'ho risolto, sbagliavo solo a considerare delle forze inesistenti (2 cariche erano attaccate con un filo, quindi la loro forza reciproca è 0, perchè veniva annullata dalle tensioni) ed inoltre non consideravo che per portare la prima coppia di cariche in posizione il lavoro da compiere è nullo. Poco intuitivo, ma vabbè :p

Cmq adesso ho un altro dubbio, che per farvi capire ve lo do sottofrma di esercizio come ha detto jarni...
Ho 2 cariche, q1 =8q e q2 = -2q e sono allineate a distanza 20 cm.
Mi chiede dove si annulla il campo elettrico e il potenziale. Ora io l'esercizio l'ho risolto, ma non riesco a capire perchè il ptenziali si annulla in due punti, esterno e interno alla coppia di cariche. Il fatto che il campo elettrico si annulli all'interno mi è chiaro, dato che è una grandezza vettoriale non mi ci è voluto molto a capire dove si annullava. Ma il potenziale non capisco perchè si annulla sia fuori che dentro.

Si annulla anche fuori, dalla parte della carica q2, vero?
E' normale.
Da quella parte hai due potenziali, uno positivo di q1 e uno negativo di q2, e più ti allontani e più i due potenziali diminuiscono in valore assoluto. Però il potenziale di q1 diminuisce di più, perché sarà sempre quello più lontano, quindi ci sarà un punto per il quale questo "maggior calo" eliminerà il "vantaggio" che ha nei confronti dell'altro potenziale, visto che q1 è una carica 4 volte più grande di q2(in valore assoluto), e quindi arriverà ad avere la stessa intensità del potenziale di q2, ma di segno opposto. La somma, quindi, sarà 0.

Inoltre, questo comportamento è intuitivo.
Ad una distanza relativamente grande da quelle due cariche, il potenziale sarà identico al potenziale generato da una carica +6q, dato che a grande distanza q1 e q2 è come se coincidessero, quindi avrà un valore positivo.
Tuttavia, se ti avvicini moltissimo a q2 il potenziale è negativo, perché in quel punto infinitamente vicino a q2 il potenziale di q1 ha un valore finito, mentre quello di q2 tende a -infinito.
Perciò il potenziale totale da quella parte va da -infinito a un valore positivo, ma ciò significa che dovrà passare per 0 in qualche posto...

The-Revenge
25-05-2010, 17:36
Si annulla anche fuori, dalla parte della carica q2, vero?
E' normale.
Da quella parte hai due potenziali, uno positivo di q1 e uno negativo di q2, e più ti allontani e più i due potenziali diminuiscono in valore assoluto. Però il potenziale di q1 diminuisce di più, perché sarà sempre quello più lontano, quindi ci sarà un punto per il quale questo "maggior calo" eliminerà il "vantaggio" che ha nei confronti dell'altro potenziale, visto che q1 è una carica 4 volte più grande di q2(in valore assoluto), e quindi arriverà ad avere la stessa intensità del potenziale di q2, ma di segno opposto. La somma, quindi, sarà 0.

Inoltre, questo comportamento è intuitivo.
Ad una distanza relativamente grande da quelle due cariche, il potenziale sarà identico al potenziale generato da una carica +6q, dato che a grande distanza q1 e q2 è come se coincidessero, quindi avrà un valore positivo.
Tuttavia, se ti avvicini moltissimo a q2 il potenziale è negativo, perché in quel punto infinitamente vicino a q2 il potenziale di q1 ha un valore finito, mentre quello di q2 tende a -infinito.
Perciò il potenziale totale da quella parte va da -infinito a un valore positivo, ma ciò significa che dovrà passare per 0 in qualche posto...
ah forse ho capito..sto cercando di immaginarmi il potenziale per comprendere perchè si annullano in 2 posti, e l'unica figura grafica che mi viene in mente è diciamu un aura nella carica, una carica negativa genera un potenziale tutto negativo intorno ad essa, mentre quella positiva genera un potenziale tutto positivo, cosi dentro si annullano perchè vanno, diciamo, a "scontrarsi" mentre fuori quello della positiva va a diminuire e incontra quello dello negativa vicino ad essa, però esternamente....
E' giusto questo tipo di ragionamento? Perchè se è giusto credo di aver capito dove sbagliavo, io consideravo ad esempio a sinistra, verso l'interno, il potenziale negativo, e quindi a destra il potenziale negativo..invece più si allontana, da entrambi le parti, più diminuisce...

Ja]{|e
26-05-2010, 15:20
Io quando faccio gli esercizi di fisica mi sento stupida.

Patricella che si muove di moto armonico semplice, percorso totale = 20cm e accelerazione max=50m/s

La pulsazione del moto non dovrebbe essere radice di amax/(A/2) perché per il moto armonico semplice accelerazione max = omega^2 * ampiezza, e l'ampiezza è la metà del percorso totale? Ma viene 22.4rad/s, il libro invece dice 31.rad/s :cry:

ChristinaAemiliana
26-05-2010, 19:27
Può darsi che per "percorso totale" intenda la distanza coperta in un periodo dal punto...in pratica il punto spazza un segmento lungo x, ma lo percorre due volte (ad esempio parte dal centro, arriva a x/2, inverte il moto, ritorna al centro, lo supera, arriva a -x/2, inverte di nuovo il moto, ritorna al centro e da lì riparte da capo). Perciò la tua ampiezza è 20/4 non 20/2...prova a fare i conti così.

Ja]{|e
26-05-2010, 19:46
Può darsi che per "percorso totale" intenda la distanza coperta in un periodo dal punto...in pratica il punto spazza un segmento lungo x, ma lo percorre due volte (ad esempio parte dal centro, arriva a x/2, inverte il moto, ritorna al centro, lo supera, arriva a -x/2, inverte di nuovo il moto, ritorna al centro e da lì riparte da capo). Perciò la tua ampiezza è 20/4 non 20/2...prova a fare i conti così.

Siiiii hai ragione :cry: ma perché faccio sempre questi errori stupidi? :muro:

ChristinaAemiliana
26-05-2010, 23:14
{|e;32105116']Siiiii hai ragione :cry: ma perché faccio sempre questi errori stupidi? :muro:

No dai, in questo caso il testo non era chiaro...e devo dire che francamente non mi piacciono gli esercizi in cui la "difficoltà" è di tipo interpretativo (non ci voleva molto a scrivere che si intendeva lo spazio percorso in un periodo). ;)

Ja]{|e
27-05-2010, 10:27
No dai, in questo caso il testo non era chiaro...e devo dire che francamente non mi piacciono gli esercizi in cui la "difficoltà" è di tipo interpretativo (non ci voleva molto a scrivere che si intendeva lo spazio percorso in un periodo). ;)

Christina, grazie per questa piccola bugia, ma lo so che è soltanto per consolarmi :cry: Diamine, ce ne sia uno, solo uno, di esercizio, che mi viene a primo colpo :muro:

Jarni
27-05-2010, 12:39
ah forse ho capito..sto cercando di immaginarmi il potenziale per comprendere perchè si annullano in 2 posti, e l'unica figura grafica che mi viene in mente è diciamu un aura nella carica, una carica negativa genera un potenziale tutto negativo intorno ad essa, mentre quella positiva genera un potenziale tutto positivo, cosi dentro si annullano perchè vanno, diciamo, a "scontrarsi" mentre fuori quello della positiva va a diminuire e incontra quello dello negativa vicino ad essa, però esternamente....
E' giusto questo tipo di ragionamento? Perchè se è giusto credo di aver capito dove sbagliavo, io consideravo ad esempio a sinistra, verso l'interno, il potenziale negativo, e quindi a destra il potenziale negativo..invece più si allontana, da entrambi le parti, più diminuisce...

Right.

Tidus.hw
28-05-2010, 16:31
sto facendo esercizi di meccanica per fisica I ma ho qualche problemuccio.
tipo in questo esercizio:
http://h.imagehost.org/t/0131/IMG_1729.jpg (http://h.imagehost.org/view/0131/IMG_1729)
soluzioni:
http://j.imagehost.org/t/0820/IMG_1730.jpg (http://j.imagehost.org/view/0820/IMG_1730)

io l'ho risolto inizialmente in modo "spartano" perche' avevo pensato che la componente verticale della reazione vincolare dello spigolo dovesse essere almeno uguale a m*g perche' il disco superi il gradino. Da qui mi sono ricavato la componente orizzontale e l'ho posta uguale in modulo alla forza F, e viene fuori giusto.
pero' non riesco a capire perche' il momento F(R-h) deve essere uguale a mg*sqrt(R^2 - (R-h)^2)

help :(

Jarni
28-05-2010, 17:56
sto facendo esercizi di meccanica per fisica I ma ho qualche problemuccio.
tipo in questo esercizio:
http://h.imagehost.org/t/0131/IMG_1729.jpg (http://h.imagehost.org/view/0131/IMG_1729)
soluzioni:
http://j.imagehost.org/t/0820/IMG_1730.jpg (http://j.imagehost.org/view/0820/IMG_1730)

io l'ho risolto inizialmente in modo "spartano" perche' avevo pensato che la componente verticale della reazione vincolare dello spigolo dovesse essere almeno uguale a m*g perche' il disco superi il gradino. Da qui mi sono ricavato la componente orizzontale e l'ho posta uguale in modulo alla forza F, e viene fuori giusto.
pero' non riesco a capire perche' il momento F(R-h) deve essere uguale a mg*sqrt(R^2 - (R-h)^2)

help :(
La spiegazione che da' il tuo libro fa schifo.
Diciamo che abbiamo due forze applicate al centro del disco C, e lo spigolo S è il centro di rotazione.
La forza F è diretta orizzontalmente, la forza peso verticalmente.
Entrambe si scompongono in una componente parallela alla retta CS, e una ortogonale ad essa.
Dell e componenti parallele non ce ne frega niente, perché non compiiono alcun lavoro, le componenti ortogonali, invece, c'interessano.
Ci serve che la componente generata da F sia maggiore di quella generata dal peso.
Con un po' di geometria, e chiamando alfa l'angolo tra la retta CS e l'orizzonte, troviamo questa equazione:

F*sin(alfa)=mg*cos(alfa)

dove sin(alfa)=(R-h)/R
e cos(alfa)=sqrt(R^2-(R-h)^2)/R

(in rosso la forza F, in blu la forza peso, in giallo la componente ortogonale di F e in verde la componente ortogonale della forza peso)
http://img176.imageshack.us/img176/6558/momento.png

ChristinaAemiliana
28-05-2010, 18:04
pero' non riesco a capire perche' il momento F(R-h) deve essere uguale a mg*sqrt(R^2 - (R-h)^2)

help :(

http://a.imagehost.org/t/0941/IMG_1729.jpg (http://a.imagehost.org/view/0941/IMG_1729)

Come c'è scritto nella soluzione, si tratta di eguagliare il momento della forza peso e della forza che cerchi rispetto al polo rappresentato dallo spigolo del gradino, che ho chiamato O in figura.

E' facile vedere che mentre cerchi di fare superare alla "ruota" il gradino, la forza peso tende a tirarla giù, mentre il "perno" è lo spigolo del gradino.

Il momento della forza peso è forza*braccio, la forza è ovviamente mg e il braccio lo ricavi con una banalissima applicazione del teorema di Pitagora (ti viene fuori quella radice lì).

Il momento della forza F è anche lui forza*braccio e il braccio è R-h (la forza chiaramente è F).

La forza F minima cercata dunque è quella che uguaglia precisamente il momento della forza peso; la relazione che ti lascia perplesso è l'espressione esplicita di (Momento di F rispetto a O)=(Momento di mg rispetto a O).

Jarni
28-05-2010, 18:44
Il momento della forza peso è forza*braccio
Ad essere precisi è un prodotto vettoriale, momento = braccio X forza, e quel libro non lo indica nella soluzione.
Infatti dato che le due forze sono applicate nello stesso punto, il braccio è R, e quelle espressioni in più non sono altro che seni e coseni necessari a rimettere a posto il modulo del prodotto vettoriale...

ChristinaAemiliana
28-05-2010, 19:17
Ad essere precisi è un prodotto vettoriale, momento = braccio X forza, e quel libro non lo indica nella soluzione.
Infatti dato che le due forze sono applicate nello stesso punto, il braccio è R, e quelle espressioni in più non sono altro che seni e coseni necessari a rimettere a posto il modulo del prodotto vettoriale...

Io solitamente chiamo braccio la distanza tra la retta di F e il polo (quindi già la perpendicolare, insomma). L'espressione del momento come prodotto vettoriale dovrebbe avere come "ingrediente" un vettore posizione r che va dal polo al punto di applicazione della forza. :what:

Il libro indica che i due momenti devono essere (come minimo) uguali in modulo. :boh:

Effettivamente però bisognerebbe specificare quando si passa a considerare i moduli, anche io spesso lo ometto pensando che sia chiaro dal contesto, ma non dovrei. :stordita:

Tidus.hw
28-05-2010, 21:18
grazie a entrambi penso di aver capito :)
secondo me e' molto piu' semplice risolverlo in via trigonometrica che geometrica infatti sono andato un po' in panico quando ho visto le soluzioni :D
Comunque il mio libro indica i vettori in grassetto e i moduli non in grassetto.
Grazie ancora :)

Jarni
28-05-2010, 23:54
Comunque il mio libro indica i vettori in grassetto e i moduli non in grassetto.
E' normale: si usa questo formalismo quando non si vogliono mettere le freccette sopra i vettori.

ChristinaAemiliana
29-05-2010, 15:37
grazie a entrambi penso di aver capito :)
secondo me e' molto piu' semplice risolverlo in via trigonometrica che geometrica infatti sono andato un po' in panico quando ho visto le soluzioni :D

Risolvere un esercizio in maniera diferente rispetto al libro non è certo un dramma, anzi è normalissimo che ci siano più strade per risolvere lo stesso problema. L'essenziale è:

1) che tu capisca bene anche la via proposta dal libro (insomma che non rispieghi su di un'altra perché non hai la più pallida idea di come funzioni la soluzione riportata dal testo);

2) che non ti infogni in procedimenti lunghi quattro pagine quando per un'altra via bastano due righe (in questo caso potresti anche essere penalizzato all'esame, per ovvie ragioni).

Quando si prepapara fisica è abbastanza diffusa un'antipatia per tutto ciò che concerne i momenti :D ma soprattutto se fai ingegneria cerca di capirli bene perché poi i metodi come quello oggetto del tuo esercizio ti serviranno (ad esempio, in scienza delle costruzioni). ;)

Comunque il mio libro indica i vettori in grassetto e i moduli non in grassetto.
Grazie ancora :)

E' normale: si usa questo formalismo quando non si vogliono mettere le freccette sopra i vettori.

*

:)

Tidus.hw
30-05-2010, 10:37
Risolvere un esercizio in maniera diferente rispetto al libro non è certo un dramma, anzi è normalissimo che ci siano più strade per risolvere lo stesso problema. L'essenziale è:

1) che tu capisca bene anche la via proposta dal libro (insomma che non rispieghi su di un'altra perché non hai la più pallida idea di come funzioni la soluzione riportata dal testo);

2) che non ti infogni in procedimenti lunghi quattro pagine quando per un'altra via bastano due righe (in questo caso potresti anche essere penalizzato all'esame, per ovvie ragioni).

Quando si prepapara fisica è abbastanza diffusa un'antipatia per tutto ciò che concerne i momenti :D ma soprattutto se fai ingegneria cerca di capirli bene perché poi i metodi come quello oggetto del tuo esercizio ti serviranno (ad esempio, in scienza delle costruzioni). ;)





*

:)
grazie mille :)
comunque si sto facendo ingegneria (dell'informazione) ci sei andata vicina!
mi sono bloccato su un esercizio dove ci sono dei momenti da calcolare, se proprio non mi viene guardo le soluzioni del libro e se non mi viene ancora lo posto qui,
grazie ancora sia a te che a Jarni.
Buona domenica :fagiano:

ChristinaAemiliana
30-05-2010, 15:03
grazie mille :)
comunque si sto facendo ingegneria (dell'informazione) ci sei andata vicina!
mi sono bloccato su un esercizio dove ci sono dei momenti da calcolare, se proprio non mi viene guardo le soluzioni del libro e se non mi viene ancora lo posto qui,

Di nulla! :p

A ing dell'informazione troverai, presumo, meno momenti :D rispetto a civile/edile o alle ing industriali, comunque tanto vale impararli, si tratta pur sempre di un concetto fondamentale e fecondo della fisica (oltre al fatto che devi dare l'esame, percui non si scappa :asd:). Comunque basta un po' di esercizio, anche per quelli. :D


grazie ancora sia a te che a Jarni.
Buona domenica :fagiano:

A te! ;)

The-Revenge
31-05-2010, 19:51
bhè cristina dovresti specificare che i momenti servono in particolare a quelli che fanno ingegneria civile, agli ingegneri dell'informazione serve di più conoscere l'elettromagnetismo. Ciò non toglie comunque che i momenti siano importanti, anche perchè si incontrano i vari momento del dipolo ecc....
Io odio i momenti :doh:

Cmq ho delle perplessità su due esercizi. Vorrei sapere come si impostano.
Il primo, ho una carica posta a distanza non specificata sull'asse di un disco carico. Ho 2 soli dati : il flusso che la carica q0 compie attraverso la superficie del disco, e la densità di carica del disco. Vuole sapere la forza esercitata dal disco sulla carica.
Ho intuito che si deve considerare un angolo e farlo variare per calcolare il campo elettrico di ogni punto del disco sulla carica q0, ma non capiscome come fare.

Il secondo sembra più facile : ho due dischi di raggio 30 cm e distanza tra loro 3 mm, mi da le densità e vuole sapere la forza che ce tra i dischi.
Sul libro suggerisce, nella soluzione, visto che la distanza è molto minore del raggio, di considerare i dischi come due piani indefiniti.
Questo non ho proprio idea di come si faccia, perchè ho provato in tanti modi, con un piano di gauss cilindrico, e altri modi, ma non ci sono riuscito

Tidus.hw
01-06-2010, 19:22
altro problema di meccanica :(
http://www.dei.unipd.it/~naletto/Fisica1/ScrittiF1/2005/2005.07.12.pdf

esercizio 3, non ho capito come sia possibile che nell'istante in cui il disco piu' piccolo si stacca la velocita' angolare passi in modo istantaneo da 6.5rad/s a 9.75rad/s, qualcuno me lo potrebbe spiegare?
mi risulta difficile immaginare il perche' :muro:

ChristinaAemiliana
01-06-2010, 19:53
altro problema di meccanica :(
http://www.dei.unipd.it/~naletto/Fisica1/ScrittiF1/2005/2005.07.12.pdf

esercizio 3, non ho capito come sia possibile che nell'istante in cui il disco piu' piccolo si stacca la velocita' angolare passi in modo istantaneo da 6.5rad/s a 9.75rad/s, qualcuno me lo potrebbe spiegare?
mi risulta difficile immaginare il perche' :muro:

Per la conservazione del momento angolare, siccome staccando il disco piccolo cambia il momento di inerzia, allora necessariamente cambierà la velocità angolare.

E' la stessa ragione per cui un pattinatore piroetta più velocemente quando raccoglie braccia e gambe vicino al corpo (ossia vicino all'asse di rotazione). ;)

Tidus.hw
01-06-2010, 20:12
Per la conservazione del momento angolare, siccome staccando il disco piccolo cambia il momento di inerzia, allora necessariamente cambierà la velocità angolare.

E' la stessa ragione per cui un pattinatore piroetta più velocemente quando raccoglie braccia e gambe vicino al corpo (ossia vicino all'asse di rotazione). ;)

ok ma siccome il momento angolare si coserva solo in assenza di forze esterne, i 2Nm del momento vengono trascurati per via dell'intervallo di tempo infinitesimo in cui varia il momento d'inerzia?
Comunque continua a risultare difficile per me immaginare il disco che aumenta cosi' la velocita' semplicemente per via del disco che si stacca, e' solo perche' il centro di massa dopo che il disco piccolo si e' staccato coincide con l'asse di rotazione? mi piacerebbe vedere un esperimento che lo dimostri per convincermi :fagiano:
so che e' giusto ma sono testardo e voglio essere convinto al 100% :D

Ja]{|e
01-06-2010, 20:46
altro problema di meccanica :(
http://www.dei.unipd.it/~naletto/Fisica1/ScrittiF1/2005/2005.07.12.pdf

esercizio 3, non ho capito come sia possibile che nell'istante in cui il disco piu' piccolo si stacca la velocita' angolare passi in modo istantaneo da 6.5rad/s a 9.75rad/s, qualcuno me lo potrebbe spiegare?
mi risulta difficile immaginare il perche' :muro:

La velocità angolare dipende dal raggio, è la velocità tangenziale che rimane la stessa, no? :confused:

ChristinaAemiliana
01-06-2010, 21:42
ok ma siccome il momento angolare si coserva solo in assenza di forze esterne, i 2Nm del momento vengono trascurati per via dell'intervallo di tempo infinitesimo in cui varia il momento d'inerzia?
Comunque continua a risultare difficile per me immaginare il disco che aumenta cosi' la velocita' semplicemente per via del disco che si stacca, e' solo perche' il centro di massa dopo che il disco piccolo si e' staccato coincide con l'asse di rotazione? mi piacerebbe vedere un esperimento che lo dimostri per convincermi :fagiano:
so che e' giusto ma sono testardo e voglio essere convinto al 100% :D

Penso che semplicemente non ci sia proprio più il momento esterno iniziale, visto che nello stesso istante secondo il testo dovrebbe staccare il dischetto e iniziare a frenare il disco grande applicando un nuovo momento. In pratica, calcola la nuova velocità angolare nell'istante in cui non c'è più il momento "motore" e non c'è ancora quello frenante. :D

ChristinaAemiliana
01-06-2010, 21:42
{|e;32168214']La velocità angolare dipende dal raggio, è la velocità tangenziale che rimane la stessa, no? :confused:

E' il contrario. :stordita:

Ja]{|e
01-06-2010, 23:52
E' il contrario. :stordita:

:doh: volevo scrivere il contrario, infatti :D

The-Revenge
02-06-2010, 20:34
ma il potenziale è concorde al campo elettrico?

Aldin
04-06-2010, 15:53
Come fa una particella di massa nulla ad avere una quantià di moto non nulla?

ChristinaAemiliana
04-06-2010, 16:20
Perché trasporta comunque un'energia...se ad esempio prendi un fotone di energia E=h*nu, puoi definire il suo impulso come E/c.

Se vuoi pensare a un motivo "pratico" per cui la cosa abbia senso, pensa alla pressione di radiazione.

Questo, detto proprio terra terra...:D

Lucrezio
04-06-2010, 17:03
Perché trasporta comunque un'energia...se ad esempio prendi un fotone di energia E=h*nu, puoi definire il suo impulso come E/c.

Se vuoi pensare a un motivo "pratico" per cui la cosa abbia senso, pensa alla pressione di radiazione.

Questo, detto proprio terra terra...:D

Ucci ucci sento odor di....
http://operaez.net/mimetex/T^{\mu\nu} = -\frac{1}{4\pi} (F^{\mu\lambda}F_\lambda^{\nu} + \frac{1}{4}g^{\mu\nu}F_{\lambda\rho}F^{\lambda\rho})
...tensorucci?
:fiufiu:

ChristinaAemiliana
04-06-2010, 18:16
Ucci ucci sento odor di....
http://operaez.net/mimetex/T^{\mu\nu} = -\frac{1}{4\pi} (F^{\mu\lambda}F_\lambda^{\nu} + \frac{1}{4}g^{\mu\nu}F_{\lambda\rho}F^{\lambda\rho})
...tensorucci?
:fiufiu:

Fantastico! :D

Per restare terra terra non c'è niente di meglio del tensore energetico del campo elettromagnetico! :sofico:

Aldin
04-06-2010, 18:41
Per favore, cercate di contenervi :asd:

The-Revenge
04-06-2010, 18:58
ma il potenziale è concorde al campo elettrico?

up

ChristinaAemiliana
04-06-2010, 19:28
up

Scusa, non avevo visto. :doh:

ma il potenziale è concorde al campo elettrico?

Il potenziale è uno scalare e il campo elettrico è il suo gradiente, non ha senso chiedere se uno scalare sia concorde con un vettore. Puoi dire però che il campo elettrico e il gradiente del potenziale sono discordi, dato che c'è di mezzo un segno meno. ;)

ADDENDUM. Esiste anche un potenziale vettore, ma non penso che tu stessi parlando di quello :D

Per favore, cercate di contenervi :asd:

Tranquillo, scherzavamo. :asd:

ale09hh
06-06-2010, 10:38
Ciao a tutti ho due dubbi/curiosità di elettrostatica (saranno certamente banali, ma tant'è :D )

- il primo riguarda lo schermo elettrostatico (conduttore cavo): lo schermo funziona anche dall'interno verso l'esterno, ovvero se io metto una quantità di carica all'interno della cavità avrò un campo elettrico anche all'esterno del conduttore? Io sostengo di si, a meno che il conduttore non sia collegato a terra, mentre mio padre sostiene che funziona sempre...

-il secondo riguarda il campo elettrico che ci sarebbe tra superficie terrestre e ionosfera (il prof ci ha proposto un esercizio a proposito di questo)... In pratica ci sarebbe un campo di 100V/m, ma se veramente i fosse tutti gli oggetti metallici non doverbbero essere polarizzati o attirati da qualche parte?

Grazie :D

The-Revenge
06-06-2010, 13:57
Scusa, non avevo visto. :doh:



Il potenziale è uno scalare e il campo elettrico è il suo gradiente, non ha senso chiedere se uno scalare sia concorde con un vettore. Puoi dire però che il campo elettrico e il gradiente del potenziale sono discordi, dato che c'è di mezzo un segno meno. ;)

ADDENDUM. Esiste anche un potenziale vettore, ma non penso che tu stessi parlando di quello :D



Tranquillo, scherzavamo. :asd:
si ma io intendevo : il potenziale cresce più vicino all'origine della "freccia" del verso del campo, e quindi una d.d.p dal più alto al più basso, va dall'origine della freccia del campo, fino alla fine della freccia del campo, giusto?

In particolare io non ho capito alcuni esercizi in cui usa in modo stranissimo il potenziale sul mio libro, ho 3 conduttori cavi sui cui sono distribuite cariche diverse, se considera in ordine dal più interno al più esterno sono C1,C2,C3. MI chide la d.d.p V3-V1, quindi fa V3-V2 + V2-V1. Sul conduttore interno di C3 c'è la carica q*, su quello esterno di C2 c'è la carica -q*, su quello interno di C2 c'è la carica -q e infine quella su C1 è q.
Non capisco perchè il potenziale viene espresso come : 1/4pE0 X q*(1/R3 - 1/R2) + 1/4pE0 X q*(1/R2 - 1/R2).
A me uscivano tutti i segni diversi.

Jarni
06-06-2010, 19:23
- il primo riguarda lo schermo elettrostatico (conduttore cavo): lo schermo funziona anche dall'interno verso l'esterno, ovvero se io metto una quantità di carica all'interno della cavità avrò un campo elettrico anche all'esterno del conduttore? Io sostengo di si, a meno che il conduttore non sia collegato a terra, mentre mio padre sostiene che funziona sempre...
Il papi ha torto.:D

ShadowMan
06-06-2010, 21:07
L'esercizio è questo:
"Determinate il campo elettrico Eo(r) ed il potenziale elettrico Vo(r), generato dal cilindro cavo infinitamente lungo riportato in figura. Si assuma che la carica sia distribuita con densità r uniforme solo nella regione di spazio compresa tra il cilindro interno di raggio R e quello esterno di raggio 3R."

Nelle soluzioni del potenziale quando r>3R [3R preso come riferimento] leggo

http://img693.imageshack.us/img693/7566/catturaju.jpg

Questo non mi torna perché l'integrale di 1/r tra r e 3R è uguale a Ln 3R - Ln r = Ln 3R/r. Perché inverte il segno ? :mbe:

Jarni
06-06-2010, 21:13
L'esercizio è questo:
"Determinate il campo elettrico Eo(r) ed il potenziale elettrico Vo(r), generato dal cilindro cavo infinitamente lungo riportato in figura. Si assuma che la carica sia distribuita con densità r uniforme solo nella regione di spazio compresa tra il cilindro interno di raggio R e quello esterno di raggio 3R."

Nelle soluzioni del potenziale quando r>3R [3R preso come riferimento] leggo

http://img693.imageshack.us/img693/7566/catturaju.jpg

Questo non mi torna perché l'integrale di 1/r tra r e 3R è uguale a Ln 3R - Ln r = Ln 3R/r. Perché inverte il segno ? :mbe:

Guarda meglio l'argomento del logaritmo...;)

Aldin
06-06-2010, 21:38
Ho una sfera che cade in acqua ad una velocità v ed un angolo theta. Con quale legge ricavo fino a dove sprofonda e a che distanza riemerge? :wtf:

ShadowMan
06-06-2010, 22:22
Guarda meglio l'argomento del logaritmo...;)

:mbe:

è r/3R invece dovrebbe essere 3R/r senza il meno d'avanti. La mia domanda è appunto perché ha cambiato di segno?

Jarni
06-06-2010, 23:30
:mbe:

è r/3R invece dovrebbe essere 3R/r senza il meno d'avanti. La mia domanda è appunto perché ha cambiato di segno?

:sbonk:
Ma dai!

P.S.
Perché log(x)=-log(1/x).
Quindi il tuo risultato è uguale a quello del libro.

Jarni
06-06-2010, 23:34
Ho una sfera che cade in acqua ad una velocità v ed un angolo theta. Con quale legge ricavo fino a dove sprofonda e a che distanza riemerge? :wtf:

Per la prima:
Energia cinetica=(forza di Archimede - peso dell'oggetto) X profondità
Per la seconda devi prima calcolare quanto tempo ci mette la sfera a raggiungere la profondità massima e a tornare su...

ShadowMan
06-06-2010, 23:51
:sbonk:
Ma dai!

P.S.
Perché log(x)=-log(1/x).
Quindi il tuo risultato è uguale a quello del libro.


E daje, non ho detto che sono diversi o che è sbagliato, leggi la mia domanda : non capisco perché ha fatto quel passaggio. C'è una qualche legge fisica dietro o l'ha fatto for fun?

ChristinaAemiliana
06-06-2010, 23:54
E daje, non ho detto che sono diversi o che è sbagliato, leggi la mia domanda : non capisco perché ha fatto quel passaggio. C'è una qualche legge fisica dietro o l'ha fatto for fun?

L'ha fatto perché r è la variabile e presentare una soluzione con la variabile al denominatore non è il massimo.

Aldin
07-06-2010, 19:54
Per la prima:
Energia cinetica=(forza di Archimede - peso dell'oggetto) X profondità
Per la seconda devi prima calcolare quanto tempo ci mette la sfera a raggiungere la profondità massima e a tornare su...

Quindi profondità=(energia cinetica)/(forza di archimede-peso dell'oggeto)?
Ma la forza di archimede non corrisponde al peso dell'oggetto?
http://operaez.net/mimetex/g%5Crho_%7B1%7DV_%7B1%7D=g%5Crho_%7B2%7DV_%7B2%7D. Non si annulla il denominatore?

Aggiungo anche, se ho un corpo che cade con una velocità iniziale ed un'altezza conosciuta, come faccio a trovare la velocità finale? Trovo l'ipotetica altezza da cui potrebbe essere partito per ritrovarsi con quella velocità, trovo poi il tempo e uso vf=vi+at, oppure risolvo l'equazione di secondo grado del tempo e lo inserisco sempre nella formula di prima?

Jarni
08-06-2010, 00:45
Quindi profondità=(energia cinetica)/(forza di archimede-peso dell'oggeto)?
Ma la forza di archimede non corrisponde al peso dell'oggetto?
A te serve la forza che compie il lavoro(negativo) mentre l'oggetto affonda.
E quella forza è la somma vettoriale della spinta di Archimede e del peso dell'oggetto.
Devi capire che c'è dell'energia che deve andare da qualche parte, quindi l'oggetto non rimane nel suo equilibrio idrostatico, dove spinta di Archimede=peso.



Aggiungo anche, se ho un corpo che cade con una velocità iniziale ed un'altezza conosciuta, come faccio a trovare la velocità finale? Trovo l'ipotetica altezza da cui potrebbe essere partito per ritrovarsi con quella velocità, trovo poi il tempo e uso vf=vi+at, oppure risolvo l'equazione di secondo grado del tempo e lo inserisco sempre nella formula di prima?

Per trovare la velocità finale usi sempre vf=vi+gt, solo che ti serve il tempo di caduta t, ma lo trovi sapendo che:
altezza=vi*t+(1/2)*g*t^2
Avrai due soluzioni per t, basta scartare quella negativa....

Ma se tutto questo calcolo ti serve per trovare l'energia cinetica finale, basta sommare l'energia cinetica iniziale(dovuta alla velocità iniziale) con l'energia potenziale gravitazionale.:D
(occhio a prendere sempre la componente verticale della velocità)

Aldin
09-06-2010, 16:31
Allora:



Una pallina sferica piena di raggio R= 1.0x10-2 m e massa M= 2.0x10-3 kg rotola, senza strisciare, su di un piano orizzontale con velocità del c.d.m. v0= 0.8 m/s. Alla fine del piano la pallina cade da un’altezza h= 0.6 m in una vasca piena d’acqua.

Calcolare:
1) il punto d’impatto con l’acqua rispetto alla fine del piano e la velocità d’impatto della pallina;
2) la profondità massima raggiunta dalla pallina nell’acqua e la sua energia cinetica totale in quell’istante;
3) il punto di riemersione della pallina.
[Si trascurino: l’attrito dell’aria, la viscosità/attrito dell’acqua, l’interazione della pallina col bordo ed i fenomeni transienti d’ingresso ed uscita della pallina dall’acqua]

1) S= 0.280 m , v= 3.52 m/s
2) yMAX= - 0.548 m , KTOT = 8.96x10-4 J
3) STOT = 0.792 m



Il punto 1 è banale. Per il punto 2 devo calcolare l'energia cinetica totale, no?
http://operaez.net/mimetex/E_%7Bcin%7D=%5Cfrac%7B1%7D%7B2%7Dm%28v%5E2_%7B0x%7D+v%5E2_%7Btot%7D%29+%5Cfrac%7B1%7D%7B2%7DI%5Cfrac%7Bv%5E2_%7B0x%7D%7D%7BR%5E2%7D

Quindi la profondità è questa??
http://operaez.net/mimetex/y_%7Bmax%7D=%5Cfrac%7B%5Cfrac%7B1%7D%7B2%7Dm%28v%5E2_%7B0x%7D+v%5E2_%7Btot%7D%29+%5Cfrac%7B1%7D%7B2%7DI%5Cfrac%7Bv%5E2_%7B0x%7D%7D%7BR%5E2%7D%7D%7B2mg%7D
Il 3 non ho proprio capito. Ah, e come fa ad avere energia cinetica se nel punto di profondità massima è ferma?

lcpreben
09-06-2010, 17:49
Mi serve una dritta.
Sto componendo una tesina per l'imminente maturità (liceo scientifico), incentrata principalmente sui computer. Fra i collegamenti possibili con le materie del corso, avrei bisogno di un aggancio con qualche argomento di fisica. Avevo pensato ai circuiti elettrici, ovviamente. Ma entrando più nello specifico, quali potrebbero essere i dettagli da approfondire?

Jarni
09-06-2010, 17:50
Allora:



Il punto 1 è banale. Per il punto 2 devo calcolare l'energia cinetica totale, no?
http://operaez.net/mimetex/E_%7Bcin%7D=%5Cfrac%7B1%7D%7B2%7Dm%28v%5E2_%7B0x%7D+v%5E2_%7Btot%7D%29+%5Cfrac%7B1%7D%7B2%7DI%5Cfrac%7Bv%5E2_%7B0x%7D%7D%7BR%5E2%7D

Quindi la profondità è questa??
http://operaez.net/mimetex/y_%7Bmax%7D=%5Cfrac%7B%5Cfrac%7B1%7D%7B2%7Dm%28v%5E2_%7B0x%7D+v%5E2_%7Btot%7D%29+%5Cfrac%7B1%7D%7B2%7DI%5Cfrac%7Bv%5E2_%7B0x%7D%7D%7BR%5E2%7D%7D%7B2mg%7D
Il 3 non ho proprio capito. Ah, e come fa ad avere energia cinetica se nel punto di profondità massima è ferma?
None.
Allora, ho fatto l'esercizio, ti spiego tutto.

PUNTO 1.
Abbiamo questa pallina che rotola in direzione orizzontale, poi cade da un'altezza di 0.6m ed entra in acqua.
Ora distinguiamo bene la velocità orizzontale/tangenziale Vt dalla velocità verticale/normale Vn.
Vt vale 0.8m/s.
Il punto d'impatto con l'acqua sarà chiaramente uguale allo spazio percorso dalla pallina in orizzontale nel tempo necessario a cadere dall'altezza h.
Il tempo di caduta è:

t=sqrt(2*h/g)=sqrt(2*0.6/9.8)=0.35s

Quindi lo spostamento orizzontale sarà

Vt*t=0.8*0.35=0.28m

Nel contempo, la velocità normale sarà aumentata da 0 fino ad un valore:

Vn=g*t=9.8*0.35=3.43m/s

Quindi la velocità totale, cioè il modulo della velocità con componenti Vt e Vn, è

|V|=sqrt(Vn^2+Vt^2)=sqrt(3.43^2+0.8^2)=3.52m/s

PUNTO 2.(metodo cinematico)
La pallina cade in acqua ed inizia a ricevere una forza verso l'alto che ne rallenta la caduta.
Questa forza sarà la differenza tra la forza peso e la spinta di Archimede.
Ci serve quindi il volume. Lo calcoliamo in dm3 e non in m3, così potremo esprimere con 1 la densità dell'acqua nella formula necessaria a calcolare la spinta d'Archimede.;)

V=(4/3)*pi*R^3=(4/3)*pi*(0.1)^3=0.004189dm3

La forza totale è quindi:

F=m*g-V*delta*g=0.002*9.8-0.004189*1*9.8=-0.02145N

Il segno negativo sta ad indicare che questa forza si oppone al peso, quindi rallenta la caduta.
Di conseguenza, la decelerazione sarà:

a=F/m=0.02145/0.002=10.7261m/s2

Per calcolare la profondità massima, possiamo prendere la formula dello spazio percorso da fermo con accelerazione costante modificandola un po' (sostituiamo a*t con Vn)...

s=(1/2)*a*t^2=(1/2)*(Vn^2)/a=(1/2)*(3.43^2)/10.7261=0.548m

L'energia cinetica, a questo punto, sarà monca dell'energia cinetica verticale(trasformata in calore dall'acqua), quindi rimarrà solo l'energia rotazionale e l'energia cinetica dovuta al moto orizzontale.

Ktot=(1/2)*m*Vt^2+(1/2)*I*omega^2

La velocità angolare è omega=Vt/r=0.8/0.01=80rad/s
Il momento d'inerzia è I=(2/5)*m*R^2=(2/5)*0.002*(0.01)^2=8E-8kg*m^2

Con un po' di calcoli...

Ktot=(1/2)*0.002*(0.8)^2+(1/2)*(8e-8)*(80)^2=0.00064+0.00256=8.96e-4J

PUNTO 2(metodo energetico)
Basta eguagliare l'energia cinetica del moto verticale con il lavoro della forza decelerante(calcolata prima).

F*h=(1/2)*m*Vt^2

Si ricava la profondità

h=((1/2)*m*Vt^2)/F=((1/2)*0.002*3.43^2)/0.02145=0.548m

PUNTO 3
La densità della pallina è circa metà di quella dell'acqua, quindi galleggia.
Perciò prima o poi riemergerà.
Quando? Dopo un tempo pari al doppio del tempo impiegato per raggiungere la profondità massima.
Dove? Ad una distanza pari a quella che si percorre alla velocità Vt nel tempo di immersione+emersione.

Il tempo necessario ad affondare è, data la semplice formula cinematica e i dati precedentemente trovati:
(tempo per passare da Vn a 0 con una decelerazione a)

t=Vn/a=3.43/10.7261=0.32s

Spazio orizzontale percorso:

Vt*2*t=0.8*2*0.32=0.512m

Ma questa è la distanza tra il punto d'entrata in acqua e il punto d'uscita. Dobbiamo sommare la distanza tra il punto d'entrata e il bordo da dove la pallina è caduta:

Stot=0.280+0.512=0.792m

Aldin
09-06-2010, 17:56
Mitico! :sofico:

Mi stampo tutto.

Ja]{|e
10-06-2010, 15:52
Batteria da 18V collegata a tre resistori in parallelo, uno da 3ohm, uno da 6, uno da 9.

Le correnti saranno rispettivamente V/R cioè V1=6A, V2=3A e V3=2A

Le potenze P=I^2*R cioè P1=108W, P2= 54W e P3=36W; Ptot=200

La resistenza equivalente è 1.6ohm.

Poi mi chiede di trovare la potenza totale dissipata dal circuito con la resistenza equivalente, e sia che uso P=V^2/Req sia P=I^2*Req sia P=VI ricavando I da I=V/Req ovviamente mi dà lo stesso risultato cioè 202.5W, ma nel libro c'è scritto 198W :cry:

Poi ce n'è un altro che non capisco: se in un filo metalloco scorre una corrente di 80 mA, quanti elettroni attraversano la sezione del filo in 10 min? Da I=nqvA per trovare n mi serve almeno la velocità di deriva e la sezione, come faccio senza sapere la sezione? La soluzione è 3*10^20 elettroni. Nell'esempio precedente a questo esercizio viene ricavato il numero degli elettroni dal peso atomico e dalla densità per un filo di rame, ma qui non specifica di che materiale è fatto, ho provato a fare i calcoli come se fosse di rame ma non funziona :(

ChristinaAemiliana
10-06-2010, 16:14
{|e;32261233']Batteria da 18V collegata a tre resistori in parallelo, uno da 3ohm, uno da 6, uno da 9.

Le correnti saranno rispettivamente V/R cioè V1=6A, V2=3A e V3=2A

Le potenze P=I^2*R cioè P1=108W, P2= 54W e P3=36W; Ptot=200

La resistenza equivalente è 1.6ohm.

Poi mi chiede di trovare la potenza totale dissipata dal circuito con la resistenza equivalente, e sia che uso P=V^2/Req sia P=I^2*Req sia P=VI ricavando I da I=V/Req ovviamente mi dà lo stesso risultato cioè 202.5W, ma nel libro c'è scritto 198W :cry:

Questo ho quasi paura di spiegartelo perché hai davvero raggiunto lo stato dell'arte dell'incepparsi sulla scempiaggine più assurda! :D

La resistenza equivalente, come ben sai, si ricava così:

1/R_eq = 1/R1 + 1/R2 + 1/R3 = 1/3 + 1/6 + 1/9 = 11/18

A questo punto chi ha risolto l'esercizio ha semplicemente lasciato la frazione così com'è, senza approssimarla:

R_eq = 18/11 ohm

e poi ha banalmente semplificato i due 18! :D

P= V^2/R_eq = 18^2*11/18 W = 18*11 W = 198 W

:sofico:

{|e;32261233']
Poi ce n'è un altro che non capisco: se in un filo metalloco scorre una corrente di 80 mA, quanti elettroni attraversano la sezione del filo in 10 min? Da I=nqvA per trovare n mi serve almeno la velocità di deriva e la sezione, come faccio senza sapere la sezione? La soluzione è 3*10^20 elettroni. Nell'esempio precedente a questo esercizio viene ricavato il numero degli elettroni dal peso atomico e dalla densità per un filo di rame, ma qui non specifica di che materiale è fatto, ho provato a fare i calcoli come se fosse di rame ma non funziona :(

Usa la definizione di coulomb:

1 C = 1 A * 1 s

tu hai 80*10^(-3) A per 10*60 s e quindi ottieni 48 C.

A quel punto semplicemente sai che 1 C sono 6.24*10^18 elettroni e arrivi al risultato finale. ;)

Ja]{|e
10-06-2010, 16:36
Questo ho quasi paura di spiegartelo perché hai davvero raggiunto lo stato dell'arte dell'incepparsi sulla scempiaggine più assurda! :D

.....

e poi ha banalmente semplificato i due 18! :D

:D

Usa la definizione di coulomb:

1 C = 1 A * 1 s

tu hai 80*10^(-3) A per 10*60 s e quindi ottieni 48 C.

A quel punto semplicemente sai che 1 C sono 6.24*10^18 elettroni e arrivi al risultato finale. ;)

Tnx :vicini:

lcpreben
11-06-2010, 19:19
Mi serve una dritta.
Sto componendo una tesina per l'imminente maturità (liceo scientifico), incentrata principalmente sui computer. Fra i collegamenti possibili con le materie del corso, avrei bisogno di un aggancio con qualche argomento di fisica. Avevo pensato ai circuiti elettrici, ovviamente. Ma entrando più nello specifico, quali potrebbero essere i dettagli da approfondire?

Nessuno che mi da qualche consiglio? :asd:

ChristinaAemiliana
11-06-2010, 21:28
{|e;32261785']Tnx :vicini:

Di nulla! :friend: :p

Nessuno che mi da qualche consiglio? :asd:

Non ti ho risposto perché non sono un ing dell'informazione e, siccome la categoria è ben rappresentata qui, speravo che passasse uno di loro a consigliarti...:stordita:

Io, per la mia formazione, finirei per suggerirti qualcosa sullo scambio termico (dissipazione, superficie di scambio, resistenze termiche e simili), insomma un discorso che spieghi perché i dissipatori sono grossi e alettati ed è meglio che ci sia anche una ventola e magari anche la pasta termoconduttiva spalmata sul processore. Ma tutta questa roba in effetti si fa poco al liceo. :D

Se vuoi rimanere sulla parte elettrica/elettrotecnica senza infilarti nell'elettronica (cosa che ti consiglio, a meno che la passione per l'argomento non compensi la fatica che faresti) potresti parlare ad esempio degli alimentatori e del PFC. Inizi definendo i concetti base della teoria dei circuiti (resistenza, capacità, induttanza, impedenza, tensione, corrente, potenza in tutte le sue declinazioni...le grandezze in alternata non dovrebbero crearti problemi visto che sai cosa sia una sinusoide) e passi come applicazione al problema pratico della correzione del fattore di potenza imposto per legge, collegando così la teoria all'argomento della tesina. :boh:

Mi spiace, ma non mi viene in mente altro che rimanga così terra terra da essere fattibile senza sforzi al liceo. Ma ripeto, secondo me se passa di qui un collega del settore giusto ti sforna tanti suggerimenti interessanti. :D

lowenz
12-06-2010, 01:51
Nessuno che mi da qualche consiglio? :asd:
Algebra Booleana e SEMPLICE implementazione di alcune porte logiche con i resistori (RTL)?

Mmmmm, forse è un po' troppo però l'RTL :mbe:

lcpreben
12-06-2010, 13:08
Non ti ho risposto perché non sono un ing dell'informazione e, siccome la categoria è ben rappresentata qui, speravo che passasse uno di loro a consigliarti...:stordita:

Io, per la mia formazione, finirei per suggerirti qualcosa sullo scambio termico (dissipazione, superficie di scambio, resistenze termiche e simili), insomma un discorso che spieghi perché i dissipatori sono grossi e alettati ed è meglio che ci sia anche una ventola e magari anche la pasta termoconduttiva spalmata sul processore. Ma tutta questa roba in effetti si fa poco al liceo. :D

Se vuoi rimanere sulla parte elettrica/elettrotecnica senza infilarti nell'elettronica (cosa che ti consiglio, a meno che la passione per l'argomento non compensi la fatica che faresti) potresti parlare ad esempio degli alimentatori e del PFC. Inizi definendo i concetti base della teoria dei circuiti (resistenza, capacità, induttanza, impedenza, tensione, corrente, potenza in tutte le sue declinazioni...le grandezze in alternata non dovrebbero crearti problemi visto che sai cosa sia una sinusoide) e passi come applicazione al problema pratico della correzione del fattore di potenza imposto per legge, collegando così la teoria all'argomento della tesina. :boh:

Mi spiace, ma non mi viene in mente altro che rimanga così terra terra da essere fattibile senza sforzi al liceo. Ma ripeto, secondo me se passa di qui un collega del settore giusto ti sforna tanti suggerimenti interessanti. :D

Infatti la mia idea era proprio quella da partire dai concetti base dei circuiti elettrici per poi entrare un pò più nello specifico. Vedo che ho trovato una conferma :asd:

Algebra Booleana e SEMPLICE implementazione di alcune porte logiche con i resistori (RTL)?

Mmmmm, forse è un po' troppo però l'RTL :mbe:

Ehm :stordita:

:asd:

lowenz
12-06-2010, 13:30
Ehm :stordita:

:asd:
L'algebra boolena che si fa in prima liceo spero la conoscerai :stordita:.....una delle sue possibili implementazioni elettroniche (ovvero come poi realizzi le fantomatiche porte logiche in un circuito DIGITALE) è quella RTL che usa invece di soli transistori anche i resistori (le resistenze), quindi puoi ricollegarti al tuo programma di fisica e prima ancora matematica :)

The-Revenge
12-06-2010, 16:50
ragazzi ho un problema a capire come il mio libro risolve un esercizio.
Allora c'è un condensatore che si carica attraverso 2 resistenze e si scarica attraverso una sola di esse, e cioè è controllato da un interruttore che si apre quando la tensione sul condensatore è 2/3 della batteria, e si chiude quando è 1/3 della batteria, che chiamerò E.
Ora io incomincio con la carica, mi calcolo prima la constante di tempo tau di carica che sono le due resistenze in serie per il condensatore. Fin qui giusto, ho lo stesso risultato del libro. Poi quando uso la formula per la carica del condensatore, ottengo un valore negativo dentro al logaritmo!
Cioè : tau è 100 microsecondi. Uso la formula : V(t) = E*(1-e^(-t/tau)).
Applicandola nel nostro caso ho 2E/3 = E/3 *(1-e^(-t/tau)).
Semplifico, porto l'1 a sinistra e ottengo che 1=e^(-t/tau)).
Ora cambiando di segno mi viene appunto il logaritmo di -1 che non esiste.
Però se invece faccio la formula della scarica del condensatore, ovvero quella senza 1- ma solo con la e, il risultato è perfettamente uguale al libro.
Perchè?

ecco un immagine http://img685.imageshack.us/i/condr.jpg/

Jarni
14-06-2010, 12:26
Cioè : tau è 100 microsecondi. Uso la formula : V(t) = E*(1-e^(-t/tau)).
Applicandola nel nostro caso ho 2E/3 = E/3 *(1-e^(-t/tau)).
Semplifico, porto l'1 a sinistra e ottengo che 1=e^(-t/tau)).
:mbe:
E' impossibile che un condensatore caricato ad una d.d.p. di E/3 si scarichi raggiungendo una d.d.p. di 2E/3. Se si scarica come fa la tensione ad aumentare?
Hai scambiato le tensioni nella formula.
Quella giusta è:

E/3 = 2E/3 *(1-e^(-t/tau))
1/2 =1-e^(-t/tau)
e^(-t/tau)=1/2
-t/tau=Ln(1/2)
t/tau=-Ln(1/2)
t/tau=Ln(2)
t=tau*Ln(2)

The-Revenge
14-06-2010, 16:03
:mbe:
E' impossibile che un condensatore caricato ad una d.d.p. di E/3 si scarichi raggiungendo una d.d.p. di 2E/3. Se si scarica come fa la tensione ad aumentare?
Hai scambiato le tensioni nella formula.
Quella giusta è:

E/3 = 2E/3 *(1-e^(-t/tau))
1/2 =1-e^(-t/tau)
e^(-t/tau)=1/2
-t/tau=Ln(1/2)
t/tau=-Ln(1/2)
t/tau=Ln(2)
t=tau*Ln(2)
ma scusa io sapevo (segnato dagli appunti, sul libro, su wiki XD) che la formula della carica è quella con (1-e^) , mentre la formula della scarica ha solamente e^.
Ora, ho risolto considerando , nella caso della scarica, a destra, cioè il fattore che moltiplica (1-e^) come la tensione che viene raggiunta asintoticamente dal condensatore, cioè 2/3E e a sinistra il valore di partenza E/3; mentre nel caso della scarica ho considerato a destra il fattore di tensione di partenza , cioè 2E/3, mentre a sinistra la tensione che il condnesatore raggiunge prima che l'interrutore commuti, cioè E/3. Nel mio caso quindi le formule sono :
carica : E/3 =2E/3 *(1-e^(-t*tau))
scarica E/3 = 2E/3 * e^(-t*tau))

Ed anche se E/3 e 2E/3 hanno la stessa posizione, rappresentano cose diverse e quindi nelle 2 formule tensione iniziale/tensione finali si invertono. Giusto?

AH cmq mi è venuto in mente ora che il libro fa come fai tu, cioè trasforma -tau*log(1/2) = tau*log(2), mentre io calcolavo direttamente entrambi ottenendo due numeri negativi che sommandoli davano positivi, e non capivo bene come il libro ottenesse direttamente quel log(2).