Street photography con lo smartphone

La fotografia può regalarci emozioni, appassionarci grazie alle infinite possibilità di scatto e sorprenderci nonostante sia stato ormai fotografato di tutto. Ma ogni foto è unica, e con essa il nostro modo di percepirla e assaporarla. Fra gli innumerevoli generi fotografici ne troviamo uno in particolare che sembra appassionare un numero sempre maggiore di persone: stiamo parlando della street photography, e i motivi sono molteplici. Fotografare soggetti e situazioni di vita reale per la strada, dando loro una connotazione artistica o di reportage, è un'attività con un centinaio di anni alle spalle, sebbene in passato fosse praticata soprattutto da fotografi professionisti. Nel nostro immaginario sono ben radicate le foto di Henri Cartier-Bresson, Robert Doisneau e Robert Frank, solo per citarne alcuni famosi, professionisti in grado di ammantare la realtà di un fascino altrimenti sfuggente o peggio ancora ignorato. Ci appassiona, perché ci si mette in gioco in prima persona già dal primo momento in cui si esce di casa, senza la necessità di raggiungere una meta precisa per iniziare a scattare fotografie. Questo genere fotografico include nel proprio nome alcune limitazioni che in realtà non esistono: non è necessario trovarsi in un contesto urbano o ancora più limitatamente nelle strade. Si tratta, infatti, di un genere che viene esteso ad ogni attività umana, oggetto o interazione sociale che ne dilatano di molto il potenziale. Un genere molto aperto, con anche un altro grande vantaggio: tutti, oggi, possono cimentarsi nel proprio modo di intendere la street photography anche con uno smartphone, e proprio di questo parleremo.

Chi guarda con curiosità alla street photography commette solitamente un errore di percezione, credendo che per ottenere buoni scatti sia necessario un teleobiettivo, con il quale catturare "da lontano" scene o momenti decisivi altrimenti impossibili da fissare. La storia della fotografia e i maestri del genere ci insegnano invece che tutto questo non è vero: la street photography è fatta principalmente con il grandangolo, e il fotografo è inserito nella scena, è lì a contatto con i propri soggetti. Un altro fattore che gioca in favore degli smartphone, notoriamente sprovvisti di zoom o dotati di fattori di ingrandimento ottico molto limitato, su pochissimi modelli per giunta. Altra considerazione importante: nella street photography contano molto l'inquadratura e la giusta scelta dei tempi, fattori che dipendono moltissimo da chi scatta . Ecco dunque alcuni consigli per affrontare al meglio la street fotography con il proprio smartphone.

Qualche consiglio

1. Pulire la lente. Vale sempre, non solo per la street photography. Maneggiamo continuamente lo smartphone, motivo per cui è altamente probabile che la lente posteriore non sia pulita e priva di fastidiose ditate, che possono creare aloni indesiderati nelle foto.


Lente pulita                                                     Lente sporca

Sarebbe un peccato rovinare una fotografia, quando basta un panno in microfibra come quelli usati per pulire gli occhiali per evitare opacizzazioni o brutti aloni in corrispondenza delle fonti di luce.

2. Scegliere l'inquadratura

Molti smartphone permettono di avere un buon controllo dell'inquadratura mostrando griglie e linee di orizzonte con funzione di livella elettronica, come ad esempio gli ASUS ZenFone Max e ZenFone Zoom. Valgono le regole della fotografia e del proprio gusto: eliminare dall'inquadratura elementi di disturbo, cercare se possibile di dare armonia alla foto e valutare differenti punti di vista, se possibile. Ricordarsi di poter sfruttare anche lo scatto in verticale, specie per i ritratti, oppure le funzionalità panoramiche. ASUS ZenFone Zoom ha inoltre una marcia in più: grazie allo zoom ottico 3x, sono di gran lunga maggiori i margini per ottenere un'inquadratura azzeccata.

3. Prontezza!

Con lo smartphone gioca un ruolo fondamentale essere pronti a scattare quando serve. La velocità di scatto non è rapida come nelle fotocamere digitali tradizionali, motivo per cui occorre giocare d'anticipo e "vedere" la foto anzitempo. ASUS ZenFone Zoom e ZenFone Max dispongono di un tasto specifico per attivare la fotocamere (e per scattare, ovviamente), senza la necessità di sbloccare lo schermo e aprire la app della macchina fotografica. Oltre a questo, il laser autofocus permette di mettere a fuoco in soli 0,03 secondi.

4. Conoscere il proprio smartphone

ASUS ZenFone Max e ZenFone Zoom sono caratterizzati dalla tecnologia PixelMaster 2.0, un connubio hardware e software pensato per ottenere il massimo dal comparto fotografico. Sono molte le potenzialità offerte ad esempio dalle impostazioni manuali, ben diverse da quelle della semplice modalità automatica. Funzioni come HDR permettono di avere una maggiore gamma dinamica, per esempio nei ritratti in controluce dove solitamente il volto è molto scuro, oppure "profondità di campo", che garantisce uno sfondo dal gradevole fuori fuoco utile ad esempio nei ritratti. Non mancano poi programmi più creativi come quello per le panoramiche o "Miniatura", passando per l'interessante "indietro nel tempo" che cattura immagini in un lasso di tempo, permettendo poi di scegliere  la migliore della sequenza. Le maggiori potenzialità sono comunque nelle impostazioni manuali, sebbene queste sottointendano almeno dei fondamenti di tecnica fotografica classica. Poter impostare manualmente i tempi, valori di ISO, bilanciamento del bianco, compensazione dell'esposizione e modalità autofocus trasformano questi smartphone in mezzi davvero potenti dal punto di vista fotografico. Non sono ovviamente preclusi modi d'uso prettamente automatici, in grado di regalare grandi soddisfazioni. Prendere dimestichezza con ASUS ZenFone Max e ZenFone Zoom è comunque facile, grazie ad un'interfaccia davvero intuitiva e di facile comprensione.

5. Persone: chiedere il permesso

Street photography significa entrare nella scena; non è un segreto poi che le immagini più d'effetto sono spesso quelle che ritraggono persone nell'atto di svolgere qualche azione. Oppure perché ci  hanno colpito per un volto caratteristico, un tipo di abbigliamento o un atteggiamento. E' buona cosa entrare in contatto col soggetto e chiedere il permesso di scattare una foto, piuttosto che fare tutto di nascosto. Creare un contatto è sempre una buona cosa, che permette inoltre di scambiare qualche parola e, perché no, farsi consigliare qualche luogo per fare belle foto, specie se ci si trova in un posto mai visitato in precedenza. Attenzione poi: la privacy non permette di pubblicare foto ritraenti persone come soggetto principale che non abbiano dato espresso consenso, motivo per cui assume ancora più importanza il contatto con il proprio soggetto. Via libera invece se il soggetto non è il protagonista principale dello scatto, ma inserito in un contesto più ampio che si regge bene anche senza di esso.