Torna indietro   Hardware Upgrade Forum > Off Topic > Discussioni Off Topic > Storia, politica e attualità (forum chiuso)

Recensione HUAWEI MatePad 11.5''S, con il display PaperMatte si scrive come sulla carta
Recensione HUAWEI MatePad 11.5''S, con il display PaperMatte si scrive come sulla carta
HUAWEI MatePad 11,5''S è il nuovo tablet tuttofare di Huawei. Un device che adotta un display PaperMatte offrendo un'esperienza di scrittura e lettura simile alla carta, e vantando al contempo funzionalità pensate per la produttività come due accessori dedicati fra pennino e tastiera magnetica. Lo abbiamo provato e vi raccontiamo tutto quello che c'è da sapere nella nostra recensione completa.
Recensione HONOR 200 Pro: potrete fare ritratti da fotografo professionista! 
Recensione HONOR 200 Pro: potrete fare ritratti da fotografo professionista! 
HONOR sorprende il mercato dei medio gamma e lo fa con il nuovo HONOR 200 Pro, uno smartphone che sa fotografare ritratti professionali grazie ad un lavoro di Intelligenza Artificiale e di ottimizzazione realizzato in collaborazione con lo studio Harcourt di Parigi. Lo abbiamo messo in prova e questi sono i risultati.
I robot tagliaerba che nascono in Italia: visita nella sede (e nella fabbrica) di Stiga
I robot tagliaerba che nascono in Italia: visita nella sede (e nella fabbrica) di Stiga
Abbiamo avuto l'opportunità di visitare la sede di Stiga, azienda che a Castelfranco Veneto ha la sua sede operativa e produttiva, dove nascono tanti prodotti per la cura del verde, tra cui i nuovi robot autonomi
Tutti gli articoli Tutte le news

Vai al Forum
Rispondi
 
Strumenti
Old 14-09-2007, 11:05   #2341
Kharonte85
Senior Member
 
L'Avatar di Kharonte85
 
Iscritto dal: May 2006
Messaggi: 19381
Quote:
Originariamente inviato da SoleNeve Guarda i messaggi
Per gli interessati ecco un video che elenca i maggiori punti di difficoltà della tesi ufficiale
http://www.youtube.com/watch?v=5sb7kZBEHL8
e uno che mostra le opinioni di alcuni tecnici di esplosivi olandesi, secondo cui non possono essere stati gli esplosivi a far crollare le torri
http://www.youtube.com/watch?v=EkZMQAC95kI
Ma infatti l'esperto in demolizioni ha ragione...la cosa non sarebbe fattibile se non con un anno di lavoro!!! (senza che nessuno veda nulla poi... ) sommateci il fatto che le demolizioni controllate partono dal basso e non dall'alto + il fatto che se ci fossero stati esplosivi l'impatto dell'aereo li avrebbe fatti saltare...l'unica conclusione possibile e ragionevole è che:

E' impossibile che sia stato un crollo controllato, le torri sono crollate per cedimento strutturale.

Chiunque sostenga il contrario farebbe bene a tornare alla ragione...
Kharonte85 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-09-2007, 11:10   #2342
as10640
Senior Member
 
L'Avatar di as10640
 
Iscritto dal: Jul 2005
Città: Ferrara
Messaggi: 3494
Quote:
Originariamente inviato da Mirabilis Guarda i messaggi
Si si....questo e' logico e senza ombra di dubbio.
Non per tutti sembra....
__________________
The flapping of a single butterfly's wing is enough to change the weather patterns throughout the world.
as10640 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-09-2007, 11:22   #2343
Black Dawn
Bannato
 
L'Avatar di Black Dawn
 
Iscritto dal: Apr 2004
Città: Non riesco a trovare il giusto aggettivo dispregiativo per descriverla... STATUS: In stand-by, aspettando il peggio. AUTO: Fiat Grande Punto 1.4 T-Jet. MOTO: Honda cbr600rr 2003. MUSICA PREFERITA: In Trance I Trust!
Messaggi: 256
Quote:
Originariamente inviato da Kharonte85 Guarda i messaggi


Chiunque sostenga il contrario farebbe bene a tornare alla ragione...
Se uno volesse fare il complottista a tutti i costi, ce sono indizi molto più rilevanti del crollo delle torri...

Non è stato un crollo controllato?
Ci possiamo stare, d'altronde non ci sono prove schiaccianti ma solo dubbi...

Cedimento strutturale?

Va bene, qualcuno mi spieghi per cortesia che fine ha fatto il core di acciaio dei piani bassi...
Black Dawn è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-09-2007, 11:30   #2344
Pucceddu
Senior Member
 
L'Avatar di Pucceddu
 
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Napoli
Messaggi: 4838
Quote:
Originariamente inviato da Black Dawn Guarda i messaggi
Se uno volesse fare il complottista a tutti i costi, ce sono indizi molto più rilevanti del crollo delle torri...

Non è stato un crollo controllato?
Ci possiamo stare, d'altronde non ci sono prove schiaccianti ma solo dubbi...

Cedimento strutturale?

Va bene, qualcuno mi spieghi per cortesia che fine ha fatto il core di acciaio dei piani bassi...
Fai così: una pila di bicchieri di plastica una sull'altra.
Poi prendi una pallina da ping pong e adagiala dolcemente sul tutto.

Non cadrà.
Prendi la stessa pallina e falla cadere da mezzo centimetro sulla torre di bicchieri e vedi il risultato.

Poi prova con il lego e una palla da tennis, fino ad arrivare all'acciaio delle torri, il risultato potrebbe stupirti.
__________________
Ho concluso con millemila utenti
Pucceddu è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-09-2007, 11:32   #2345
Black Dawn
Bannato
 
L'Avatar di Black Dawn
 
Iscritto dal: Apr 2004
Città: Non riesco a trovare il giusto aggettivo dispregiativo per descriverla... STATUS: In stand-by, aspettando il peggio. AUTO: Fiat Grande Punto 1.4 T-Jet. MOTO: Honda cbr600rr 2003. MUSICA PREFERITA: In Trance I Trust!
Messaggi: 256
Quote:
Originariamente inviato da Pucceddu Guarda i messaggi
Fai così: una pila di bicchieri di plastica una sull'altra.
Poi prendi una pallina da ping pong e adagiala dolcemente sul tutto.

Non cadrà.
Prendi la stessa pallina e falla cadere da mezzo centimetro sulla torre di bicchieri e vedi il risultato.

Poi prova con il lego e una palla da tennis, fino ad arrivare all'acciaio delle torri, il risultato potrebbe stupirti.
Si vabbè.
Black Dawn è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-09-2007, 11:34   #2346
Kharonte85
Senior Member
 
L'Avatar di Kharonte85
 
Iscritto dal: May 2006
Messaggi: 19381
Quote:
Originariamente inviato da Black Dawn Guarda i messaggi
Se uno volesse fare il complottista a tutti i costi, ce sono indizi molto più rilevanti del crollo delle torri...

Non è stato un crollo controllato?
Ci possiamo stare, d'altronde non ci sono prove schiaccianti ma solo dubbi...

Cedimento strutturale?

Va bene, qualcuno mi spieghi per cortesia che fine ha fatto il core di acciaio dei piani bassi...
http://www.hwupgrade.it/forum/showpo...postcount=2325

http://wtc.nist.gov/reports_october05.htm

http://www.fema.gov/rebuild/mat/wtcstudy.shtm

Tutto spiegato qua.
Kharonte85 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-09-2007, 11:36   #2347
Black Dawn
Bannato
 
L'Avatar di Black Dawn
 
Iscritto dal: Apr 2004
Città: Non riesco a trovare il giusto aggettivo dispregiativo per descriverla... STATUS: In stand-by, aspettando il peggio. AUTO: Fiat Grande Punto 1.4 T-Jet. MOTO: Honda cbr600rr 2003. MUSICA PREFERITA: In Trance I Trust!
Messaggi: 256
Fema e nist...ma per cortesia..
Black Dawn è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-09-2007, 11:40   #2348
Kharonte85
Senior Member
 
L'Avatar di Kharonte85
 
Iscritto dal: May 2006
Messaggi: 19381
Quote:
Originariamente inviato da Black Dawn Guarda i messaggi
Fema e nist...ma per cortesia..
Federal Emergency Management Agency

National Institute of Standards and Technology

Tu continua pure ad ascoltare i Teologi...
Kharonte85 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-09-2007, 11:45   #2349
Black Dawn
Bannato
 
L'Avatar di Black Dawn
 
Iscritto dal: Apr 2004
Città: Non riesco a trovare il giusto aggettivo dispregiativo per descriverla... STATUS: In stand-by, aspettando il peggio. AUTO: Fiat Grande Punto 1.4 T-Jet. MOTO: Honda cbr600rr 2003. MUSICA PREFERITA: In Trance I Trust!
Messaggi: 256
Quote:
Originariamente inviato da Kharonte85 Guarda i messaggi
Federal Emergency Management Agency

National Institute of Standards and Technology

Tu continua pure ad ascoltare i Teologi...

Io ascolto tutto e tutti...dopodichè traggo le MIE conclusioni...
Black Dawn è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-09-2007, 11:47   #2350
sider
Bannato
 
L'Avatar di sider
 
Iscritto dal: Sep 2001
Messaggi: 3902
Quote:
Originariamente inviato da Kharonte85 Guarda i messaggi
Federal Emergency Management Agency

National Institute of Standards and Technology

Tu continua pure ad ascoltare i Teologi...
Il problema di quei report è che si sono impegnati per far uscire fuori conclusioni "volute" , ma fanno parecchia acqua.
Secondo loro c'erano 800 gradi dove la gente stava passando tranquillamente.
Buggia bugggia bugggia.
sider è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-09-2007, 11:55   #2351
Pucceddu
Senior Member
 
L'Avatar di Pucceddu
 
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Napoli
Messaggi: 4838
Quote:
Originariamente inviato da Black Dawn Guarda i messaggi
Si vabbè.
Ma tu pensi davvero che il cedimento di un piano (alto quanto, 3 metri?Fatti il calcolo di quanta energia produca una massa come quella di cemento in caduta libera anche solo per 1metro) non abbia portato scompensi a tutto l'edificio?E che per via di temperature/crepe/sfiga/altezza/vento/gente che ci correva dentro disperata non sia potuto crollare?

Si vabbè andrebbe risposto a te...
__________________
Ho concluso con millemila utenti
Pucceddu è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-09-2007, 12:10   #2352
Black Dawn
Bannato
 
L'Avatar di Black Dawn
 
Iscritto dal: Apr 2004
Città: Non riesco a trovare il giusto aggettivo dispregiativo per descriverla... STATUS: In stand-by, aspettando il peggio. AUTO: Fiat Grande Punto 1.4 T-Jet. MOTO: Honda cbr600rr 2003. MUSICA PREFERITA: In Trance I Trust!
Messaggi: 256
Quote:
Originariamente inviato da sider Guarda i messaggi
Il problema di quei report è che si sono impegnati per far uscire fuori conclusioni "volute" , ma fanno parecchia acqua.
Secondo loro c'erano 800 gradi dove la gente stava passando tranquillamente.
Buggia bugggia bugggia.

Quoto..

Qualche lettura interessante:

http://xoomer.alice.it/911_subito/os...oni_crollo.htm

http://www.tuttotrading.it/granditem...igemelle3a.php

nist...
Black Dawn è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-09-2007, 12:25   #2353
Black Dawn
Bannato
 
L'Avatar di Black Dawn
 
Iscritto dal: Apr 2004
Città: Non riesco a trovare il giusto aggettivo dispregiativo per descriverla... STATUS: In stand-by, aspettando il peggio. AUTO: Fiat Grande Punto 1.4 T-Jet. MOTO: Honda cbr600rr 2003. MUSICA PREFERITA: In Trance I Trust!
Messaggi: 256
Quote:
Originariamente inviato da Black Dawn Guarda i messaggi

Scritto dal professor Raffaele Giovanelli.
Ingegnere civile, professore universitario fuori ruolo di fisica, Università di Parma, facoltà di Medicina.


Non puntate il dito su di me, provate a sbugiardare lui.
Black Dawn è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-09-2007, 12:48   #2354
SoleNeve
Member
 
Iscritto dal: Jan 2005
Messaggi: 91
Questo è un link ad una pagina di critiche molto circostanziate alle conclusioni del NIST.

http://911research.wtc7.net/essays/nist/index.html

Ripeto che non voglio dire che le torri sono state di sicuro demolite, ma non mi sento di scartare l'ipotesi, vedendo anche lo strano crollo del WTC 7.

Quote:
Originariamente inviato da Pucceddu Guarda i messaggi
Fai così: una pila di bicchieri di plastica una sull'altra.
Poi prendi una pallina da ping pong e adagiala dolcemente sul tutto.

Non cadrà.
Prendi la stessa pallina e falla cadere da mezzo centimetro sulla torre di bicchieri e vedi il risultato.

Poi prova con il lego e una palla da tennis, fino ad arrivare all'acciaio delle torri, il risultato potrebbe stupirti.
Capisco bene cosa intendi, ma penso che il tuo modello sia talmente diverso dalle torri gemelle al punto da portare a conclusioni diverse.
Per quanto riguarda l'impatto della parte superiore con la parte inferiore bisogna considerare (cosa che non ho mai visto fare...) che la parte superiore NON agisce come un unico blocco, ma è essa stessa una struttura estesa, deformabile e, se vogliamo, indebolita dall'incendio in misura maggiore della parte sottostante... Questo riduce di parecchio l'impulso che la parte sottostante deve sostenere al momento dell'impatto...
SoleNeve è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-09-2007, 15:08   #2355
Kharonte85
Senior Member
 
L'Avatar di Kharonte85
 
Iscritto dal: May 2006
Messaggi: 19381
Quote:
Originariamente inviato da Black Dawn Guarda i messaggi
Ovviamente nessuno che è in grado di dimostrare che c'erano esplosivi o altre amenità (ne lo ha sostenuto)...si limitano ad evidenziare gli inevitabili buchi nella ricostruzione (poiche' l'evento è infinitamente complesso e tutte le variabili non possono essere conoscibili)
Quote:
Originariamente inviato da sider Guarda i messaggi
Il problema di quei report è che si sono impegnati per far uscire fuori conclusioni "volute" , ma fanno parecchia acqua.
Secondo loro c'erano 800 gradi dove la gente stava passando tranquillamente.
Buggia bugggia bugggia.
Trovami dove viene detto questo nel rapporto del NIST...forse stai facendo confusione fra le fonti
Kharonte85 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-09-2007, 15:45   #2356
Black Dawn
Bannato
 
L'Avatar di Black Dawn
 
Iscritto dal: Apr 2004
Città: Non riesco a trovare il giusto aggettivo dispregiativo per descriverla... STATUS: In stand-by, aspettando il peggio. AUTO: Fiat Grande Punto 1.4 T-Jet. MOTO: Honda cbr600rr 2003. MUSICA PREFERITA: In Trance I Trust!
Messaggi: 256
Quote:
Originariamente inviato da Kharonte85 Guarda i messaggi
Ovviamente nessuno che è in grado di dimostrare che c'erano esplosivi o altre amenità (ne lo ha sostenuto)...si limitano ad evidenziare gli inevitabili buchi nella ricostruzione
Inevitabili?

Dopo quello che ha scritto, l'attendibilità del nist è sottoterra...ma non ci voleva tanto per capirlo...

Vedo che si continua imperterriti a .
Black Dawn è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-09-2007, 16:08   #2357
REN88
Senior Member
 
L'Avatar di REN88
 
Iscritto dal: Jun 2003
Città: Campoli Appennino (FR)
Messaggi: 1486
Quote:
Originariamente inviato da Black Dawn Guarda i messaggi
Scritto dal professor Raffaele Giovanelli.
Ingegnere civile, professore universitario fuori ruolo di fisica, Università di Parma, facoltà di Medicina.


Non puntate il dito su di me, provate a sbugiardare lui.
http://undicisettembre.blogspot.com/...-lesperto.html

che esperto

mettiamo in conto che sia un """"esperto"""" (Anche se conferma di non essere un esperto di demolizioni controllate o d'ingegneria strutturale. L'elenco delle sue pubblicazioni scientifiche,infatti, includono esclusivamente articoli di fisica dell'infinitamente piccolo)

Vediamo un pò quanti sostengono il collasso:

(ti incolla x la seconda volta una bella listona ESCLUDENDO IL NIST E IL FEMA!( i corrotto ))

Studio di Charles Clifton, ingegnere strutturale dell'HERA (Nuova Zelanda, 2001) (link)
Un ingegnere strutturale neozelandese (chissà se la CIA è riuscita a corrompere anche lui fin laggiù...) ha pubblicato uno studio molto particolareggiato, e anche tempestivo, con ricostruzioni computerizzate, sul collasso delle Twin Towers.

L'ingegnere ritiene, un po' in controtendenza, che i danni degli impatti siano stati più determinanti rispetto agli incendi nel causare i collassi.

Anche lui non parla di demolizioni controllate. Pregevoli, però, due altri articoli che egli allega al suo lavoro:
l'opinione del “Consiglio dei Costruttori di Grattacieli”, un'organizzazione che riunisce i progettisti di grattacieli nel mondo, i quali puntano invece il dito sull'effetto del calore sulla resistenza dell'acciaio (link);
l'opinione del “Consiglio Nazionale delle Associazioni degli Ingegneri Strutturali”, che individua la causa nell'indebolimento dell'acciaio per effetto del calore (link).
Come si vede, continuamo a parlare di migliaia, se non decine di migliaia, dei massimi esperti nel mondo di ingegneria strutturale e grattacieli, nessuno dei quali ha intravisto la benchè minima traccia di demolizione controllata...

Studio di Lu Xinzheng e Jjang Janjing, Dipartimento di Ingegneria Civile, Università Tsinghua di Beijing (Cina) 2002 (link)
Come è noto, la Cina è un altro paese sotto controllo della CIA, in fin dei conti basta togliere una enne, no?

Sta di fatto che anche gli ingegneri cinesi si sono prodigati per dare una propria ricostruzione al collasso del WTC, con una simulazione computerizzata molto interessante.

Anche loro attribuiscono la causa principale del collasso all'indebolimento dell'acciaio dovuto al calore.

Purtroppo per i cospirazionisti, non si sono accorti di alcuna demolizione controllata.

McGraw Hill Construction - Commento allo studio ingegneristico della Weidlinger Associates Inc. - 2002 (link)
Una importante società di costruzioni riporta e commenta lo studio della Weidlinger sul collasso delle Twin Towers.

Lo studio è un lavoro commissionato dal noto Silverstein nell'ambito della sua battaglia legale contro le società assicuratrici del WTC. Ovviamente Silverstein può avere mille interessi a commissionare uno studio del genere, che peraltro punta il dito sui danni strutturali subiti in seguito all'impatto, più che sul calore degli incendi.

Ma la cosa importante da sottolineare non è il rapporto in sé, quanto il fatto che la società che lo cita, la McGraw Hill, società leader nel settore dell'ingegneria e delle costruzioni, che gestisce anche il prestigioso portale informativo del settore Engineering News Record (ENR.com) non parla di demolizioni controllate.

Ma non è finita...

Dipartimento di Ingegneria Civile dell'Università di Sydney (Australia) (link) (link)
L'autore, Tim Wilkinson, ingegnere civile, autore di numerosi studi e ricerche in materie ingegneristiche con particolare riguardo alle strutture in acciaio, analizza i collassi e conclude che la causa è la combinazione di danni strutturali e calore da incendi.

Wilkinson, il cui lavoro è aggiornato al 2006, risponde anche alle osservazioni sulle demolizioni controllate (e le esclude categoricamente) e sui tempi di caduta degli edifici (e li spiega).

Per non parlare del portale "I Civil Engineer", che dedica una sezione al WTC, alle cause del collasso, alle problematiche ingegneristiche connesse e agli studi in corso in tutto il mondo ingegneristico.

Demolizioni controllate? No, niente... anche qui è arrivata la CIA...

E che dire del famosissimo MIT (Massachusetts Institute of Technology) e del suo Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, che analizza i collassi, le ragioni per cui le Torri sono venute giù in quel modo, ecc.... ?
O vogliamo parlare degli studi (con foto davvero interessanti) del Professor Abolhassan Astaneh, docente presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell'Università di Berkeley, esperto mondiale di strutture in acciaio, che ha esaminato i collassi ed i rottami del WTC, ed i cui lavori sono stati presentati presso la 9a Conferenza Araba di Ingegneria Strutturale in Abu Dhabi nel 2003? (link) (link)

O, tanto per spostarci nella vecchia Inghilterra, vogliamo parlare delle ricerche dell'Università di Edinburgo, Istituto per le Infrastrutture e l'Ambiente, Scuola di Ingegneria ed Elettronica?

Dobbiamo andare avanti? Io direi proprio che basta così...anzi no...! Si continua....!

ti posto anche un altro articolo ancora più esauriente: (per gli articoli originali con immagini grafici e video andate
qui:1.http://undicisettembre.blogspot.com/...iscono-la.html
qui: 2.http://undicisettembre.blogspot.com/...iscono-la.html
E ancora qui: 3.http://undicisettembre.blogspot.com/...ono-la_07.html

Ecco un copia incolla degli articoli privi di foto schemi video e quant'altro.

"

E' stato recentemente pubblicato un documento che affronta le ipotesi di complotto riguardanti il World Trade Center con un'autorevolezza scientifica straordinaria: si tratta di Collapse of World Trade Center Towers: What Did and Did Not Cause It? (Crollo e collasso delle torri del World Trade Center: cosa l'ha causato e cosa non lo ha causato), di Zdenek P. Bazant (nella foto) con Jia-Liang Le, Frank R. Greening e David B. Benson. L'articolo è stato inviato per la validazione al Journal of Engineering Mechanics dell'ASCE.

Si può parlare senza iperboli di autorevolezza straordinaria perché è uno dei pochi casi di esperti di settore che si sono cimentati direttamente nel debunking, ossia hanno affrontato esplicitamente le teorie complottiste. Zdenek Bazant è infatti professore di ingegneria civile e scienza dei materiali alla Northwestern University in Illinois e il suo articolo è pubblicato sotto l'egida del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale della medesima università. Vale la pena di esaminare il considerevole curriculum di Bazant.

E' una situazione ben diversa da quella di altri accademici, che hanno sposato teorie complottiste sulla base di argomentazioni fatte in campi nei quali non sono esperti. Per esempio, il professor James Fetzer è andato a parlare di demolizioni del WTC tramite raggi di energia, ma è un filosofo; Gordon Ross, che ha criticato altri lavori di Bazant, è un laureato in ingegneria meccanica e industriale; il professor Steven Jones ha teorizzato l'uso di termite o altre sostanze per distruggere il World Trade Center, ma è un professore di fisica delle particelle.

Zdenek Bazant, invece, è un professore d'ingegneria civile e scienza dei materiali che parla della propria materia. Il collasso e il crollo delle Torri Gemelle, infatti, rientrano proprio nel campo dell'ingegneria civile e della scienza dei materiali. Abbiamo quindi un esperto che scrive sugli argomenti in cui è esperto. Per controbattere, i complottisti dovrebbero trovare un esperto di settore altrettanto qualificato che difenda le loro teorie (almeno una di esse, vista la loro molteplicità), e la cosa non sembra facile.

Ma il complottismo in tutto questo ha un ruolo secondario. In effetti l'articolo di Bazant si rivela preziosissimo non soltanto dal punto di vista del debunking in senso stretto, ma anche in termini di conoscenza tecnica della dinamica di eventi rari e catastrofici come il crollo di un grattacielo. I suoi contenuti, quindi, sono estremamente interessanti a prescindere dallo sbufalamento devastante che ne scaturisce, ma questi sono in sintesi gli argomenti sottoposti a debunking:
la presunta "stranezza" del crollo delle Torri Gemelle;
la disgregazione della porzione superiore durante la caduta;
la proiezione di polvere a distanze ritenute anomale;
la polverizzazione del cemento;
il presunto crollo a velocità di caduta libera;
la caduta pressoché in pianta, ritenuta impossibile senza demolizione controllata;
la teoria del pancake proposta inizialmente;
il metallo fuso e le presunte tracce chimiche di termite.
Il testo di Bazant et al. è prevedibilmente assai tecnico, scritto principalmente per un pubblico di esperti di settore, e quindi può risultare ostico al lettore non avvezzo a districarsi fra formule e simboli. Pertanto ne propongo qui un riepilogo divulgativo suddiviso in più parti: chi vuole potrà cimentarsi con il testo originale.

Evento sorprendente
La prima considerazione interessante è l'ammissione di sorpresa per il crollo anche fra gli addetti ai lavori:
per gli ingegneri strutturisti fu la più grande sorpresa dai tempi del collasso del ponte di Tacoma Narrows nel 1940. Subito dopo l'impatto degli aerei, la struttura si comportò come ci si aspettava, ma non fu così dopo gli incendi.
Per chi non conoscesse l'evento di Tacoma Narrows, si tratta di uno dei cedimenti più spettacolari e controintuitivi della storia dell'ingegneria. Un ponte sospeso con una campata principale di 850 metri, la terza più grande al mondo quando fu realizzata, si mise a ondeggiare e vibrare come se fosse fatto di gomma. La causa fu il vento, che soffiava a soli 67 km/h ma produsse un fenomeno di risonanza di entità totalmente inattesa che portò alla completa distruzione della campata. Il filmato è assolutamente impressionante.




Il caso di Tacoma Narrows è un esempio straordinario di come le grandi strutture si comportino spesso in modi che sembrano "impossibili" o "sbagliati" a un osservatore non esperto. Il parallelo con il crollo delle Torri Gemelle è chiaro.

Bazant sintetizza così la dinamica d'innesco del crollo del WTC 1 e 2:
...la deformazione viscoplastica delle colonne riscaldate causò la caduta della parte sommitale della torre per un tratto pari ad almeno un piano, che impattò contro la parte inferiore con un'energia cinetica che superò di un ordine di grandezza la capacità di assorbimento d'energia della parte inferiore stessa.
In altre parole, la parte inferiore delle torri non poteva in alcun modo arrestare o contenere la forza esercitata dalla porzione superiore. Le cifre in gioco verranno presentate in seguito.

C'è poi una sequenza di effetti ben precisa che risulta decisiva nella dinamica dell'evento:
(1) l'abrasione di gran parte dell'isolamento dell'acciaio da parte di oggetti scagliati durante l'impatto degli aerei (2) il tranciamento o la deflessione di numerose colonne (3) la redistribuzione dei carichi fra le colonne (4) la dilatazione termica differenziale delle colonne e delle travature orizzontali in acciaio (5) la flessione su più piani delle colonne perimetrali derivante dall'azione catenaria delle travature dei solai imbarcati [come documentato fotograficamente in un recente articolo, N.d.A.] e (6) la deformazione viscoplastica delle colonne riscaldate o danneggiate. Il NIST ha dimostrato che l'asportazione dell'isolamento, imprevista all'epoca del progetto, fu il fattore decisivo, senza il quale la deformazione delle colonne e il successivo collasso probabilmente non si sarebbero verificati.
Crollo inevitabile
Bazant poi chiarisce una volta per tutte, con dovizia di calcoli che non ricopio qui, che per gli esperti di settore non c'è alcun mistero: dopo il cedimento che causa la caduta iniziale della parte superiore della torre per un'altezza di almeno un piano,
Quando vengono stritolati i piani successivi, la perdita mgh di energia gravitazionale dovuta a un avanzamento pari a un piano supera di nuovo l'energia Wc dissipata dallo stritolamento del piano stesso, e lo fa con un margine crescente. L'energia in eccedenza deve convertirsi in energia cinetica della parte in movimento della massa m [della parte superiore della torre], e pertanto la sua velocità v aumenterà a ogni piano. Questa è la caratteristica di base del collasso progressivo, ben nota da molti disastri precedenti non causati da incendi (esplosioni interne o esterne, terremoto, controllo qualità inadeguato [...]). Per un ingegnere strutturista, un'analisi ulteriore è superflua per convincersi dell'inevitabilità del collasso.
L'evidenziazione dell'ultima frase è mia.

Disgregamento della porzione in caduta
Bazant descrive poi un altro concetto interessante della dinamica del crollo che spiega un fenomeno che ha lasciato perplessi molti osservatori: l'apparente disintegrazione della porzione superiore della torre ad un certo punto della sua caduta.
Il collasso progressivo di una torre prodotto dalla gravità deve essere costituito da due fasi: quella di crush-down, seguito da quella di crush-up, ciascuna governata da una diversa equazione differenziale. Durante la fase di crush-down [stritolamento verso il basso], la parte superiore della torre, che si sta muovendo (C nella Figura 1 in basso) ed ha alla base uno strato compattato di macerie (zona B), frantuma la parte inferiore (zona A) subendo pochi danni salvo nel periodo prima che si formi uno strato B di macerie sufficientemente spesso.


Durante la fase di crush-up [stritolamento verso l'alto] la parte A in movimento della torre viene frantumata dalle macerie compattate B che si trovano al suolo.
Nei primi istanti del crollo, insomma, prima che si formi fra le due parti della struttura uno strato compatto di macerie, la parte superiore della torre cade senza distruggersi: ma appena si forma questo strato di macerie, la parte superiore vi spinge contro e si frantuma, come mostrato da questa sequenza di immagini (non presente nel documento di Bazant).


Secondo gli ingegneri strutturisti, insomma, non occorre affatto invocare l'uso di esplosivi o altri agenti distruttivi supplementari per spiegare la sostanziale disintegrazione della porzione in caduta.

Velocità dell'aria espulsa dalla torre
Bazant passa ad esaminare le forze in gioco nella proiezione di polvere di cemento a distanze che alcuni ritengono misteriosamente eccessive. Il calcolo del volume d'aria di ogni piano (circa 64 x 64 x 3,6 m, ossia 14.745 metri cubi) e dei tempi di schiacciamento del piano stesso (solo 7 centesimi di secondo verso la fine del crush-down nella Torre Nord) porta a stime di 750-1220 km/h. Valori impressionanti, letteralmente supersonici per la stima superiore, che producono una conseguenza probabilmente inattesa per molti:
Chiaramente, le fluttuazioni della velocità dell'aria possono raggiungere la velocità del suono e quindi creare boati sonici facilmente confondibili con esplosioni.

...L'elevata velocità dell'espulsione dell'aria spiega anche perché una quantità significativa di cemento polverizzato e vetro frantumento fu espulsa a una distanza di diverse centinaia di metri dalla torre (Fig. 3b).
La violenza dell'espulsione dell'aria è confermata da testimoni, per esempio da Rick Bryan (nella foto qui a sinistra) nel documentario Inside the Twin Towers di Discovery Channel a 1:05:10 circa:
improvvisamente questa nube di fumo grigio scuro viene sparata verso l'alto lungo la tromba delle scale [dove si trova Bryan] e copre tutto e tutti. Ed era calda, molto calda.
Dopo aver calcolato la resistenza prodotta dall'espulsione dell'aria dalla torre, Bazant passa a esaminare un altro aspetto: l'energia disponibile per la frammentazione fine (comminution, quella che alcuni complottisti chiamano "totale polverizzazione") del cemento. Questo argomento viene presentato nella seconda parte di quest'articolo.

Aggiornamento
Bazant ha pubblicato una nuova edizione del proprio articolo. Il link è stato aggiornato per tenerne conto. Ringrazio il lettore "Inverecondo" per la segnalazione."

SECONDA PARTE

WTC, superesperti demoliscono la demolizione controllata (seconda parte)
di Paolo Attivissimo. La prima parte di quest'articolo è consultabile qui. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Prosegue la sintesi commentata del documento Collapse of World Trade Center Towers: What Did and Did Not Cause It? (Crollo e collasso delle torri del World Trade Center: cosa l'ha causato e cosa non lo ha causato), pubblicato dal professore di ingegneria civile e scienza dei materiali Zdenek P. Bazant con Jia-Liang Le, Frank R. Greening e David B. Benson. La prima parte della sintesi è stata pubblicata qui.

Energia per la "totale polverizzazione"
Molte fonti hanno ipotizzato due aspetti anomali delle condizioni del cemento che costituiva il rivestimento non armato dei solai (una soletta di circa 10 cm): la presunta "totale polverizzazione", che però è stata smentita anche da Steven Jones ("la polverizzazione in realtà NON fu tale da produrre polvere fine ed è una falsa premessa iniziare con una polverizzazione fine quasi totale") e, in subordine, la polverizzazione eccessiva. Ecco come risponde Bazant:
Il fatto che una gran parte del cemento del WTC sia stata ridotta a polvere molto fine è stato invocato da critici profani per asserire che le torri devono essere state abbattute tramite esplosivi collocati internamente. Per fortuna la frammentazione fine (comminution) dei materiali simili a roccia durante gli impatti è un argomento ampiamente conosciuto e quindi è facile verificare la validità di quest'asserzione.
Seguono quattro pagine di calcoli che determinano l'energia cinetica disponibile per la frammentazione, l'energia dissipata attraverso la frammentazione e l'energia necessaria per produrre la frammentazione osservata. I calcoli, eseguiti secondo i dettami della comminution theory corrente nel settore, prevedono con buona approssimazione quanto osservato nella realtà:
... la maggior parte del cemento fu polverizzata, diventando particelle di polvere con granulometria compresa grosso modo fra 0,01 mm e o,1 mm.
Un altro dato interessante è la dinamica della frammentazione, che varia a seconda della quota:
... [le] dimensioni massime e minime delle particelle generate dalla frammentazione delle solette e delle pareti del core ... diminuiscono entrambe rapidamente man mano che il fronte di disgregamento si propaga verso il basso, e lo stesso avviene per l'intervallo di dimensioni.
In altre parole, i frammenti di cemento più grandi provengono solitamente dai piani più alti. Più scende il fronte di crollo, più i frammenti diventano uniformemente piccoli. I calcoli forniscono anche un altro chiarimento:
Circa il 60% della massa di tutte le solette e delle pareti del core viene polverizzata finemente durante il crush-down e questo spiega la proiezione in fuori delle nubi di polvere.
Bazant determina anche che l'energia gravitazionale delle Torri Gemelle era ampiamente sufficiente a generare la frammentazione fine osservata: ne bastava poco più di un decimo (le evidenziazioni sono mie).
L'equazione (28) indica la dissipazione di circa 1300 J per kg di cemento polverizzato. L'energia potenziale gravitazionale totale Πg rilasciata da una torre... è circa Πg 8,95 x 1011J. L'equazione (28) rappresenta soltanto circa il 10.58% di 2Πg (entrambe le torri). Pertanto l'energia d'impatto presente è di gran lunga superiore a quella necessaria. Dunque l'energia cinetica del crollo indotto dalla forza di gravità è perfettamente in grado di spiegare la polverizzazione osservata al suolo. L'energia restante viene dissipata dalle deformazioni plastiche e per attrito e dall'espulsione dell'aria.
Bazant presenta poi un metodo alternativo di calcolo che porta comunque a un'energia disponibile ampiamente superiore a quella necessaria per tutta la polverizzazione. Poi affronta di petto la questione della polverizzazione tramite esplosivi (le evidenziazioni sono mie):
E' comunque interessante verificare la quantità di esplosivi che sarebbe necessaria per produrre tutta la polvere di cemento osservata al suolo. E' noto che gli esplosivi sono inefficienti come strumento di frammentazione. Non più del 10% della loro energia esplosiva viene convertita in energia di frammentazione, e questo avviene soltanto se le cariche esplosive vengono installate in piccoli fori praticati dentro il solido da frammentare. Considerato che 1 kg di TNT libera circa 4 MJ di energia chimica, la massa totale di TNT necessaria per polverizzare finemente 14,6 x 107 kg di cemento sarebbe pari a 474 tonnellate (quindi sarebbe stato necessario installare circa 2,04 tonnellate di TNT in piccoli fori praticati nella soletta di cemento di ciascun piano, da cablare in una sequenza temporale precisa per simulare la caduta libera).

Si dimostra dunque che è falsa l'asserzione che la polverizzazione osservata è spiegabile soltanto tramite esplosivi precedentemente collocati. Soltanto un crollo prodotto dalla forza di gravità poteva produrre la polvere di cemento trovata al suolo.
Il presunto crollo a velocità di caduta libera
Bazant affronta la teoria del crollo "troppo veloce" facendo subito notare un errore d'interpretazione molto comune dei filmati:
Alcuni critici ritengono che la base della nube di polvere che avanza, visibile nei filmati, rappresenti il fronte di disgregazione. Tuttavia questo non può essere esatto, perché l'aria compressa che fuoriesce dalla torre è libera di espandersi in tutte le direzioni, compresa la direzione verso il basso, per cui il fronte della polvere precede il fronte di disgregazione.
L'analisi dettagliata dei video dei crolli permette di tracciare una curva della caduta nei primi secondi (fino a quando rimane visibile la parte superiore della torre che sta cadendo) e confrontarla con la curva di caduta libera (Figura 6 del documento):
... la curva identificata a partire dalle registrazioni video è fortemente incompatibile con la curva di caduta libera per ciascuna torre. L'opinione che le torri siano crollate a velocità di caduta libera è stata l'argomentazione principale dei critici che asseriscono la demolizione controllata tramite esplosivi preposizionati. Le registrazioni, da sole, sono sufficienti a dimostrare che quest'argomentazione è falsa.

Per la Torre Sud, la differenza fra la curva di caduta libera e la curva calcolata dall'Equazione (2) è meno spiccata che per la Torre Nord. La ragione è che la massa iniziale in caduta della Torre Sud è quasi il doppio di quella della Torre Nord, per cui la forza resistente è inizialmente una frazione molto più piccola del peso in caduta.
Il documento confronta poi i tempi di crollo con quelli di caduta libera facendo riferimento ai tracciati sismografici.
... i calcoli dimostrano che la durata dell'intera fase di crush-down supera la durata della caduta libera del 58,7% per la Torre Nord e del 42,7% per la Torre Sud (Fig. 6b). Questa è una differenza significativa, che può essere confrontata con i dati sismografici registrati presso il Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University [23], mostrati in Fig. 6b. Si parte con l'assunto che la prima scossa, che è debole (ed è contrassegnata dalla lettera a), rappresenti t = 0, ossia il momento dell'impatto della parte superiore della torre contro la parte inferiore (viene effettuata una correzione di 0,07 secondi per il ritardo dovuto al tempo di propagazione dell'onda sonora lungo le colonne d'acciaio fino al suolo).

L'improvviso aumento dello scostamento all'istante b) (Fig. 6b) è attribuito a segmenti strutturali di grandi dimensioni, proiettati in fuori, che hanno colpito il terreno al di fuori del perimetro della torre. Le durate delle loro traiettorie, 8,61 secondi per la Torre Nord e 7,91 secondi per la Torre Sud, sono molto più brevi del crush-down perché non c'è accrezione di massa, ma sono più lunghe di una caduta libera a causa della resistenza dell'aria.

Si presume che la comparsa della scossa più forte, indicata in figura come istante c), corrisponda al momento in cui il fronte del crush-down (la base dello strato compattato di macerie) ha colpito la soletta delle fondazioni nel "vascone" [la grande vasca in cemento armato che teneva fuori l'acqua del fiume da tutti i piani interrati del complesso]. Risulta pertanto che i tracciati sismici indicano che la fase di crush-down è durata 12,59±0,5 secondi per la Torre Nord e 10,09±0,5 secondi per la Torre Sud.

... La caduta libera, fino al momento in cui lo strato compattato di macerie colpisce la soletta delle fondazioni in fondo al "vascone", richiede 8,08 secondi per la Torre Nord e 7,42 secondi per la Torre Sud. Pertanto anche i tracciati sismici sembrano contraddire l'ipotesi di una demolizione progressiva tramite esplosivi temporizzati, anche se meno chiaramente di quanto facciano le registrazioni video.
Qui e nelle pagine successive di Bazant emerge un altro errore fondamentale fatto dai complottisti nel mostrare la caduta libera: collocano invariabilmente il punto di partenza della caduta alla sommità della torre, allungando così notevolmente la durata apparente della caduta nelle loro animazioni.

Il modo corretto di mostrare e cronometrare la caduta libera della porzione superiore della torre non è tracciarne la sommità, ma il baricentro, che si trova grosso modo a metà dell'altezza della porzione considerata e quindi cade da un'altezza minore che richiede un tempo minore.

Inoltre la caduta, se misurata correttamente, termina quando arriva al suolo il fronte di crollo, che (come ha chiarito precedentemente Bazant) è dentro la nube di polvere ma non alla sua base.

Va chiarito che tutte queste considerazioni si riferiscono all'assieme dei solai (con relativo carico di arredi, macchinari e vittime) e delle facciate, ma non al core, che segue un'evoluzione completamente differente, restando parzialmente in piedi per vari secondi prima di crollare anch'esso.

La terza e ultima parte di quest'articolo completa la trattazione del documento del professor Bazant e colleghi.


TERZA PARTE

WTC, superesperti demoliscono la demolizione controllata (terza parte)
di Paolo Attivissimo. La prima parte di quest'articolo è consultabile qui; la seconda è qui.

Con questa terza parte si conclude la sintesi commentata del documento Collapse of World Trade Center Towers: What Did and Did Not Cause It? (Crollo e collasso delle torri del World Trade Center: cosa l'ha causato e cosa non lo ha causato), pubblicato dal professore di ingegneria civile e scienza dei materiali Zdenek P. Bazant con Jia-Liang Le, Frank R. Greening e David B. Benson. La prima parte della sintesi è stata pubblicata qui; la seconda qui.

La caduta "in perfetta verticale"
Bazant fa riferimento a un congresso nazionale di meccanica teorica e applicata tenutosi a Boulder nel giugno del 2006, nel quale gli esperti di settore hanno smentito altre ipotesi sul crollo delle Torri Gemelle. Fra queste spicca quella dell'"onda di frattura" (fracture wave), confutata in un altro documento di Bazant e proposta dal professore d'ingegneria meccanica Genady Cherepanov, esperto in frattura fragile.

Si tratta di una teoria alternativa talmente spettacolare che vale la pena di soffermarvisi: come spiegato nel proprio sito, secondo Cherepanov le Torri Gemelle sarebbero state attraversate da un'onda di frattura (generata dalle sollecitazioni interne) che avrebbe "disintegrato l'intero edificio mediante crepe invisibili per meno di 0,1 secondi, producendo il rumore di un'esplosione e fornendo le condizioni necessarie per la caduta libera di frammenti d'acciaio e nubi di polvere di frammenti minuti di vetro, marmo e cemento".

La prossima volta che qualcuno obietta che gli scienziati sono poco fantasiosi e non osano mettere in dubbio la verità "ufficiale" o le affermazioni dei colleghi e formano un fronte compatto al soldo dei potenti, vale la pena di ricordare Cherepanov, il cui curriculum non è affatto trascurabile.

Bazant passa poi a occuparsi delle ipotesi del crollo eccessivamente verticale e in pianta delle Torri Gemelle. Va ricordato che le figure sono illustrazioni schematiche e non necessariamente in scala: in un lavoro scientifico fanno fede i calcoli, non i disegni.
Un'altra ipotesi dei critici profani precedentemente confutata è che senza esplosivi le torri sarebbero dovute cadere di lato, come un albero, imperniandosi sulla propria base... Quest'ipotesi era avvalorata, si asseriva, dall'inclinazione osservata della parte superiore della torre all'inizio del crollo (Fig. 2a).

Tuttavia, la rotazione della parte superiore intorno a un punto in corrispondenza della base (Fig. 2b) avrebbe causato una reazione orizzontale circa 10,3 volte maggiore della resistenza alle sollecitazioni di taglio posseduta dal piano, e tale resistenza deve essere stata superata già con l'inclinazione di soli 2,8°.

A quel punto, la parte superiore deve aver ruotato sostanzialmente intorno al proprio baricentro, che deve essere caduto quasi verticalmente. La velocità di rotazione deve essere diminuita durante il crollo, man mano che al blocco in movimento si aggiungeva per accrezione ulteriore massa stazionaria. Pertanto non sorprende affatto che le torri siano crollate sostanzialmente sulla propria pianta. La gravità, da sola, deve aver causato proprio quest'effetto.
In altri termini, un grattacielo non può cadere di lato come fa un albero. Un albero è una struttura piena, mentre un grattacielo è una struttura alveolare, concepita per sopportare il proprio peso e le sollecitazioni ambientali soltanto quando è verticale. Basta inclinarla di lato leggermente e le sollecitazioni diventano troppo asimmetriche e la spezzano. A quel punto il troncone superiore, non essendo più trattenuto e sorretto dalla struttura sottostante, cade non più in fuori, ma verticalmente; poi si disgrega, come spiegato precedentemente, formando una valanga incoerente ma non per questo meno distruttiva.

Quanto osservato al WTC è insomma quello che deve succedere nel crollo per gravità di una grande struttura che s'innesca in alto: non bisogna confondersi con i filmati di altri crolli di edifici prodotti dalle demolizioni o dai terremoti, sia perché si tratta di strutture ben più piccole, con un rapporto altezza/sezione molto meno esasperato e realizzate in cemento armato o simili, sia (e soprattutto) perché in questi filmati il crollo è innescato alla base e non in alto.

Smentita la teoria del pancake
A dimostrazione che il metodo scientifico prevede la formulazione di ipotesi per affinamenti successivi e si autocorregge di fronte all'evidenza (diversamente da altri approcci), Bazant affronta la questione della cosiddetta "teoria del pancake" o, più prosaicamente, "teoria dell'accatastamento":
Nella comunità degli ingegneri strutturisti circolò un'ipotesi iniziale secondo la quale la resistenza delle connessioni fra le travature dei solai e le colonne, supposta insufficiente, avrebbe causato un iniziale accatastamento dei solai, lasciando una struttura tubolare vuota che successivamente perse la propria stabilità.

Tuttavia quest'ipotesi fu confutata dal NIST esaminando attentamente le risultanze fotografiche, che mostrano che alcune colonne perimetrali subirono una deflessione verso l'interno di circa 1 metro. Il NIST spiega questa deflessione con la trazione orizzontale prodotta dall'azione catenaria delle travature dei solai man mano che s'imbarcavano a causa della dilatazione termica differenziale e a causa dello scorrimento ["creep" in originale]. Tale azione sarebbe stata impossibile se le travature dei solai si fossero staccate dalle colonne perimetrali.



Metallo fuso e tracce chimiche di termite
Un'altra critica asseriva delle segnalazioni di "pozze di metallo fuso" all'interno della catasta di macerie, che sarebbero state prodotte da dispositivi incendiari preposizionati a base di termite. Ma tutte le presunte prove sono completamente aneddotiche e sono smentite dai fatti nel rapporto NIST (2005).

Si è asserito che la presenza di residui di termite era dimostrata dallo zolfo, dal rame e dallo zinco rilevati nei campioni di polvere del WTC. Ma la presenza di questi elementi era attesa, dato che erano contenuti nel cartongesso, nei cablaggi elettrici, nella lamiera d'acciaio zincata, eccetera.
Con queste semplici considerazioni si conclude l'analisi del professor Bazant. Come altri già avevano fatto notare, è strano che di queste pozze di metallo fuso non ci sia nessuna traccia fotografica o filmata (a parte le foto false presentate da Steven Jones). Forse che a New York una pozza di metallo fuso non fa notizia e quindi nessuno si prende la briga di fotografarla? Per non parlare del fatto che la termite genera sì calore intensissimo, ma per un tempo molto breve, ed è quindi incapace di mantenere fuso del metallo per lunghi periodi. E le tracce chimiche attribuite alla termite sono spiegabili in modo assolutamente banale se si conoscono e considerano i materiali utilizzati per la costruzione delle Torri Gemelle.

In conclusione, nessuna delle principali teorie cospirazioniste regge all'esame degli esperti di settore. I fenomeni osservati al World Trade Center sono apparentemente anomali o sospetti soltanto per chi non conosce la fisica e il comportamento dei materiali e delle grandi strutture ed è distratto dalla suggestione di immagini talvolta volutamente ingannevoli. Ma complottismo a parte, il lavoro di Bazant getta luce su dinamiche di indubbio interesse per i colleghi di settore e per chiunque s'interessi di scienza e voglia seriamente capire cosa è successo a due splendide, iconiche torri e alle migliaia di vite stroncate l'11 settembre 2001.


A quanto siamo arrivati? a 200 esperti contro ""1""(o forse 0?)? SENZA CONTARE NIST E FEMA EH! Quelli si sa sn corrotti

Ora prima di cambiare argomento come sono sicuro che farete discutetemi questi studi provenienti da TUTTE le parti del mondo.......


p.s.

gli articoli originali con immagini grafici e video andate
qui:1.http://undicisettembre.blogspot.com/...iscono-la.html
qui: 2.http://undicisettembre.blogspot.com/...iscono-la.html
E ancora qui: 3.http://undicisettembre.blogspot.com/...ono-la_07.html
__________________
Ho trattato con: pakirri, superpippo32,addicted.

Ultima modifica di REN88 : 14-09-2007 alle 16:20.
REN88 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-09-2007, 16:25   #2358
REN88
Senior Member
 
L'Avatar di REN88
 
Iscritto dal: Jun 2003
Città: Campoli Appennino (FR)
Messaggi: 1486
Visto che mi trovo qui, mettiamo qualche altro studio sul collasso del wtc



Ingegnere dell'Università di Cambridge analizza il collasso del WTC


Un'analisi realizzata dall'ingegner Keith Seffen, Senior Lecturer nel Gruppo Strutture del Dipartimento di Ingegneria dell'Università di Cambridge (Regno Unito), e pubblicata nella rivista Journal of Engineering Mechanics della American Society of Civil Engineers, colma una delle lacune sinora rimaste nell'analisi del crollo delle Torri Gemelle.

La documentazione tecnica ad oggi pubblicata, infatti, si è concentrata sulle ragioni dell'innesco del collasso della struttura, limitandosi a notare che "per un ingegnere strutturista, un'analisi ulteriore è superflua per convincersi dell'inevitabilità del collasso", come dice per esempio l'ingegner Zdenek Bazant nel proprio lavoro di analisi, già presentato in questo articolo.

In altre parole, una volta innescato il collasso, la sua evoluzione fino al crollo completo dell'edificio è ovvio per gli addetti ai lavori. Ma per i non addetti ai lavori e per i sostenitori delle teorie alternative quest'inevitabilità non è altrettanto ovvia. Questo ha dato adito a ipotesi di demolizioni controllate accuratamente temporizzate, necessarie secondo alcuni per distruggere la struttura piano per piano man mano che crollava, in modo da annullarne la resistenza. Tuttavia, nessun meccanismo plausibile di realizzazione di queste ipotesi alternative (per esempio, la modalità di collocazione occulta dei dispositivi di demolizione) è mai stato fornito in forma dettagliata da chi le sostiene.

La questione della dinamica del crollo è stata quindi affrontata dall'ingegner Seffen utilizzando modelli ingegneristici assodati per dimostrare che le modalità e i tempi del crollo delle Torri Gemelle sono state "del tutto ordinarie e naturali", come riferisce in un'intervista al Guardian.

Gli studi tecnici precedenti avevano "correttamente dimostrato che la combinazione dei danni dovuti ad incendi e impatti aveva gravemente compromesso la capacità delle porzioni dell'edificio prossime alle zone d'impatto degli aerei di reggere il peso sovrastante. Le porzioni superiori non potevano che cadere, ma non era del tutto chiaro il motivo per cui la parte intatta di edificio avesse opposto poca resistenza a queste porzioni in caduta", ha detto Seffen.

L'analisi di Seffen, nell'arco di 32 pagine, calcola la resistenza media di un dato piano dell'edificio mentre viene compresso dal crollo e ottiene la capacità di carico residua della struttura, usata poi per sviluppare un modello dinamico della sequenza di crollo e simularlo. Questo modello prevede una capacità di carico residua molto bassa dell'edificio e una durata di circa 10 secondi per il suo crollo completo.

Undicisettembre ha contattato l'Università di Cambridge (qui il suo comunicato stampa), ricevendo copia integrale dell'analisi di Seffen. Al momento, in ossequio alle norme di rilascio, il rapporto non è pubblicabile integralmente almeno fino alla sua uscita sul Journal of Engineering Mechanics, ma è permessa la sua citazione.


Qualifiche dell'autore
Le credenziali accademiche dell'ingegner Seffen sono consultabili qui. In sintesi:
BA (First Class) Engineering Tripos, University of Cambridge (1993)
MA, University of Cambridge (1997)
PhD, University of Cambridge (1997)
member of the Civil, Structural and Environmental Engineering Division (Division D)
Official Fellow of Corpus Christi College
member of the American Institute of Aeronautics and Astronautics (AIAA) and the Institute of Maths and its Applications (IMA).
Chartered Mathematician (CMath).
L'elenco delle sue pubblicazioni specialistiche è disponibile qui.

I sostenitori delle ipotesi alternative non sembrano essere in grado di presentare esperti con credenziali comparabili che abbiano pubblicato articoli peer-reviewed nelle riviste specialistiche, e questo costituisce un serio limite alla loro attendibilità.

Ma la discussione è aperta: chi sostiene queste teorie è invitato a reperire un ingegnere strutturista che valuti metodi e risultati dell'articolo dell'ingegner Seffen, presentando un parere professionale formale.


Sintesi divulgativa dell'articolo
Lasciando le parti matematiche agli addetti ai lavori che si vorranno confrontare con il lavoro dell'ingegner Seffen, vale la pena di soffermarsi a pagina 7, dove Seffen, dopo una serie di premesse e di calcoli, fornisce una considerazione quantitativa interessante:
"la capacità di carico residua in condizioni di collasso progressivo è, nel migliore dei casi, un quarto della forza massima di progetto sopportabile in condizioni quasi statiche da un singolo piano di colonne"

"Consequently, the residual capacity under progressive collapse is, at best, one-quarter of the peak design force that can be carried quasi-statically by a single storey of columns."
Un altro aspetto significativo è l'osservazione che trattandosi di un crollo irregolare, è probabile che non tutte le colonne si siano trovate a premere contro colonne intatte sottostanti, ma che alcune abbiano incontrato e trapassato i solai, che avrebbero offerto una resistenza assai minore, e questo ridurrebbe ulteriormente la capacità residua:
This value may be lower still for, consequential to the assumption of column fracture, it is likely that some of the columns do not impinge directly upon undamaged columns below, rather, they pierce the adjacent lightweight space-truss floor, which offers relatively little resistance.
Utilizzando due approcci differenti, Seffen determina poi che i tempi di crollo che ci si dovrebbe attendere in circostanze come quelle delle Torri Gemelle sono compresi fra 8,3 e 12 secondi per il WTC1 e fra 7,3 e 12,1 secondi per il WTC2: valori che coincidono con le osservazioni e che confermano l'errore delle ipotesi che sostengono che il crollo sia stato troppo veloce per essere un crollo non assistito.

Seffen conclude con alcune considerazioni riassuntive:
"...questo studio ha dimostrato che il collasso progressivo e le sue caratteristiche sono legate alla totalità della risposta 'up-down-up' alla deformazione dell'unità strutturale e che le sue proprietà hanno un equilibrio molto fine: il collasso può essere totale o assente, e se totale ha un andamento che tende all'accelerazione uniforme, non dipendente dalla capacità residua dell'edificio. Queste osservazioni confermano le somiglianze fra le sequenze di collasso di entrambe le torri del WTC nonostante le loro condizioni iniziali molto differenti. E si nota che il collasso progressivo, quando si verifica, è molto ordinario e regolare e non è dovuto a influssi straordinari eventualmente cospirativi."

... this study has shown that progressive collapse and its features are concomitant to the full, up-down-up deformation response of the structural unit, and that its properties are finely balanced — that collapse can be total or not at all, and that, in the former case, the rate of collapse tends to a uniform acceleration not dependent on the residual capacity of the building. These comments attest to the similarities between the collapse sequences of both WTC towers despite their quite different initial conditions. And it is noted that progressive collapse, when wrought, is quite ordinary and regular and not due to extraordinary, possibly conspiratorial, influences.

Per saperne di più
La bibliografia del lavoro di Seffen offre un elenco di documenti tecnici utili per chi volesse approfondire la questione del crollo delle Torri Gemelle. Quest'elenco mostra che gli addetti ai lavori studiano il crollo del WTC senza trovarvi segni sospetti di demolizione controllata.

Riporto integralmente, per comodità del lettore, la bibliografia utilizzata dall'ingegner Seffen.
Bazant, Z.P. and Zhou, Y. Why did the World Trade Center collapse? - a simple analysis. Journal of Engineering Mechanics - ASCE, 128(1):2–6, 2002.
Chater, E. and Hutchinson, J.W. On the propagation of bulges and buckles. Journal of Applied Mechanics, 51:269–277, 1984.
Greenwood, D.T. Classical Dynamics. Dover, 1997.
Kyriakides, S. Propagating instabilities in structures. In Hutchinson, J W and Wu, T Y, editor, Advances in Applied Mechanics, pages 67–189. Academic Press, 1994.
Meriam, J.L. and Kraige, L.G. Engineering Mechanics Volume 2: Dynamics. Wiley, fifth edition, 2003.
Newland, D.E. and Cebon, D. Could the World Trade Center have been modified to prevent its collapse? Journal of Engineering Mechanics - ASCE, 128(7):795–800, 2002.
Omika, Y., Fukuzawa, E., Koshika, N., Morikawa, H., and Fukuda, R. Structural responses of the World Trade Center under aircraft attacks. Journal of Structural Engineering - ASCE, 131(1):6–15, 2005.
Pesce, C.P. The application of Lagrange equations to mechanical systems with mass expllictly dependent on position. ASME Journal of Applied Mechanics, 70:751–756, 2003.
Se�en, K.A. and Pellegrino, S. Deployment dynamics of tape springs. Proceedings of the Royal Society, London, Series A, 455:1003–1048, 1999.
Zhou, Q. and Yu, T.X. Use of high-efficiency energy absorbing device to arrest progressive collapse of a tall building. Journal of Engineering Mechanics, 130(10):1177–1187, 2004.


p.s.

X l'Articolo originale clikkate
qui: http://undicisettembre.blogspot.com/...cambridge.html
__________________
Ho trattato con: pakirri, superpippo32,addicted.
REN88 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-09-2007, 16:56   #2359
SoleNeve
Member
 
Iscritto dal: Jan 2005
Messaggi: 91
Quote:
Originariamente inviato da REN88 Guarda i messaggi
..Il testo di Bazant et al. è prevedibilmente assai tecnico, scritto principalmente per un pubblico di esperti di settore, e quindi può risultare ostico al lettore non avvezzo a districarsi fra formule e simboli. Pertanto ne propongo qui un riepilogo divulgativo suddiviso in più parti: chi vuole potrà cimentarsi con il testo originale.
...
Sembra che gli ultimi post si stiano spostando verso l'"ipse dixit". Sono sicuro che anche i complottisti potranno trovare altrettanti superesperti.
IMHO il tuo sarabbe un eccellente post... se solo avessi messo i link agli studi effettuati
A me piacciono le formule... e mi piacerebbe vedere i modelli che hanno sviluppato
In altre parole mi piacerebbe vedere una critica effettiva del modello presentato qui
http://xoomer.alice.it/911_subito/os...oni_crollo.htm

Qui si può trovare una buona critica del modello sviluppato da Bazant a cui spesso ci si riferisce per "dimostrare" che erano sufficienti i danni ed il calore:
http://gordonssite.tripod.com/id1.html
In pratica si fa notare come il modello sviluppato da Bazant supponga che sia solo un piano a dover sopportare l'urto della parte superiore. In realtà, calcoli alla mano, si fa notare che questa assunzione è sbagliata: l'urto iniziale dovrebbe essere distribuito su più piani. Questo cambia molte cose...
SoleNeve è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-09-2007, 17:07   #2360
REN88
Senior Member
 
L'Avatar di REN88
 
Iscritto dal: Jun 2003
Città: Campoli Appennino (FR)
Messaggi: 1486
Quote:
Originariamente inviato da SoleNeve Guarda i messaggi
Sembra che gli ultimi post si stiano spostando verso l'"ipse dixit". Sono sicuro che anche i complottisti potranno trovare altrettanti superesperti.
IMHO il tuo sarabbe un eccellente post... se solo avessi messo i link agli studi effettuati
A me piacciono le formule... e mi piacerebbe vedere i modelli che hanno sviluppato
In altre parole mi piacerebbe vedere una critica effettiva del modello presentato qui
http://xoomer.alice.it/911_subito/os...oni_crollo.htm

Qui si può trovare una buona critica del modello sviluppato da Bazant a cui spesso ci si riferisce per "dimostrare" che erano sufficienti i danni ed il calore:
http://gordonssite.tripod.com/id1.html
In pratica si fa notare come il modello sviluppato da Bazant supponga che sia solo un piano a dover sopportare l'urto della parte superiore. In realtà, calcoli alla mano, si fa notare che questa assunzione è sbagliata: l'urto iniziale dovrebbe essere distribuito su più piani. Questo cambia molte cose...

Ci sono i link all'articolo originale, li trovi tutte le fonti.

Scusa se nn risponderò più o quasi ma non ho + tempo per discutere su queste cose !

ciao
__________________
Ho trattato con: pakirri, superpippo32,addicted.
REN88 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
 Rispondi


Recensione HUAWEI MatePad 11.5''S, con il display PaperMatte si scrive come sulla carta Recensione HUAWEI MatePad 11.5''S, con il displa...
Recensione HONOR 200 Pro: potrete fare ritratti da fotografo professionista!  Recensione HONOR 200 Pro: potrete fare ritratti ...
I robot tagliaerba che nascono in Italia: visita nella sede (e nella fabbrica) di Stiga I robot tagliaerba che nascono in Italia: visita...
Nutanix .NEXT 2024: oltre l'iperconvergenza per rimpiazzare VMware Nutanix .NEXT 2024: oltre l'iperconvergenza per ...
OMEN Transcend Gaming Laptop 14: compatto, leggero e una potenza con compromessi OMEN Transcend Gaming Laptop 14: compatto, legge...
Aperte le iscrizioni per i Sony World Ph...
Telescopio spaziale James Webb: analizza...
Tutti gli strumenti scientifici della so...
NFON amplia la rete di partner: arriva J...
Aveva 350 cartucce per Nintendo Switch n...
Discord su PlayStation 5: come per Xbox,...
vivo V40 5G e V40 Lite 5G: torna la coll...
Diablo IV: ecco tutte le novità d...
NordVPN e Saily lanciano un'offerta spec...
Prince of Persia: The Lost Crown sbarche...
AOC U27B3A e U27B3AF: i nuovi monitor 4K...
GDDR7, SK hynix smentisce possibili rita...
Al COMPUTEX NVIDIA mi ha mostrato il fut...
Oggi sono tantissimi gli sconti in casa ...
Microsoft avvia l'aggiornamento forzato ...
Chromium
GPU-Z
OCCT
LibreOffice Portable
Opera One Portable
Opera One 106
CCleaner Portable
CCleaner Standard
Cpu-Z
Driver NVIDIA GeForce 546.65 WHQL
SmartFTP
Trillian
Google Chrome Portable
Google Chrome 120
VirtualBox
Tutti gli articoli Tutte le news Tutti i download

Strumenti

Regole
Non Puoi aprire nuove discussioni
Non Puoi rispondere ai messaggi
Non Puoi allegare file
Non Puoi modificare i tuoi messaggi

Il codice vB è On
Le Faccine sono On
Il codice [IMG] è On
Il codice HTML è Off
Vai al Forum


Tutti gli orari sono GMT +1. Ora sono le: 23:41.


Powered by vBulletin® Version 3.6.4
Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Served by www1v