L'inquadratura: la regola dei terzi

Cosa rende una canzone gradevole, musicalmente? Una certa “armonia” di fondo, una linea vocale azzeccata, un filo conduttore che porta l’orecchio a cogliere qualcosa di gradevole. Lo stesso accade con i libri: scrivere bene è un'arte che però segue delle regole, che poi lo scrittore saprà seguire aggiungendogli quel gusto che solo la fantasia può dare. C'è qualcosa di apparentemente sfuggente che accomuna musica, fotografia, cinema, scrittura e altri prodotti della fantasia. Ritroviamo regole base anche in fotografia, tenute ben presente da qualsiasi fotografo che vuole fare sul serio, che ci permettono di rendere immediatamente più gradevoli i nostri scatti: stiamo parlando di composizione dell'immagine. Attenzione: queste regole offrono preziose indicazioni quando scattiamo una fotografia, a prescindere dal fatto che fra le nostre mani ci sia una reflex o uno smartphone! Una di queste regole, da prendere se volete come suggerimento, è la famosa regola dei terzi, utilizzata un po' da tutti i fotografi.

Seguire la “regola dei terzi” significa dividere l'immagine con linee immaginarie, in modo da dividere in tre “fette” verticali e tre orizzontali l’inquadratura. Quelle verticali, a cui più spesso si fa ricorso, si immaginano facilmente pensando alla bandiera italiana e al confine dei vari colori.

Ovvio, la regola non è ferrea e ci sta un po' di approssimazione. Secondo la regola è buona cosa collocare il soggetto o nei punti di intersezione delle linee, oppure lungo una di esse. Ne consegue che è buona cosa non mettere tutto al centro come verrebbe spontaneo. Questo permette di pensare ad altre cose: se il soggetto definisce il protagonista dello scatto, il resto dell'immagine offre spazio per inserirlo in un contesto. Se il soggetto è in movimento, ad esempio, è buona cosa lasciare più spazio di fronte al soggetto stesso, dando un'idea di movimento.

Lo stesso si può fare con i ritratti e lo sguardo. Sia nelle macchine fotografiche che negli smartphone esistono delle linee guida in sovraimpressione, talvolta da attivare nei menu, che aiutano nella composizione seguendo questa regola. Ovviamente non va sempre e comunque applicata, ma può essere sicuramente utile provare a comporre l'immagine con queste indicazioni e vedere l'effetto che fa.

Spesso funziona anche con i paesaggi, per dare risalto ad alcuni particolari rispetto ad altri. In questo caso 2/3 dell'immagine è occupata dall'acqua e 1/3 dal cielo, sfruttando una suddivisione dell'immagine per terzi seguendo le linee orizzontali.

In sintesi

  • Comporre l'immagine aiutandosi con le linee guida sul display dello ZenFone 2
  • Dare risalto al soggetto e al senso di movimento, se c'è
  • Valutare se è meglio scattare con lo smartphone in orizzontale o verticale