Washington valuta il blocco di DeepSeek: nel mirino chip NVIDIA e accesso ai servizi IA

Washington valuta il blocco di DeepSeek: nel mirino chip NVIDIA e accesso ai servizi IA

Secondo fonti interne riportate dal New York Times, l’amministrazione Trump starebbe valutando nuove restrizioni nei confronti del laboratorio cinese DeepSeek, accusato di aver violato proprietà intellettuali e di aver minacciato la competitività delle aziende statunitensi nell'ambito dell'intelligenza artificiale. Tra le misure allo studio ci sarebbe il divieto di acquisto dei chip NVIDIA e una possibile esclusione dal mercato americano

di pubblicata il , alle 16:01 nel canale Web
DeepSeek
 

La risposta statunitense all’ascesa cinese nel settore dell’intelligenza artificiale potrebbe presto concretizzarsi in un blocco diretto a DeepSeek. Secondo quanto riportato dal New York Times, l’amministrazione Trump starebbe valutando un doppio fronte d’intervento: limitare l’accesso del laboratorio cinese ai chip Nvidia destinati all’addestramento dei modelli di AI e vietarne i servizi agli utenti americani.

La pressione politica si inserisce in un contesto già segnato da nuove restrizioni sui prodotti Nvidia destinati al mercato cinese, adottate martedì scorso in linea con le disposizioni ereditate dall’era Biden. L’obiettivo è arginare la diffusione delle tecnologie AI più avanzate e impedire che diventino leve competitive per attori non allineati agli interessi strategici di Washington.

DeepSeek

DeepSeek è sotto osservazione anche per la rapida ascesa in tutto il mondo. Negli ultimi mesi, il servizio di intelligenza artificiale ha guadagnato popolarità tra sviluppatori e startup americane grazie a un’offerta particolarmente aggressiva in termini di costi. Le sue soluzioni, considerate vicine alle capacità dei modelli più sofisticati disponibili sul mercato, hanno spinto alcuni player della Silicon Valley a rivedere i listini.

Sullo sfondo restano accuse gravi. Secondo OpenAI, DeepSeek avrebbe replicato alcune architetture tramite distillazione non autorizzata: avrebbe violato i termini d’uso e sfruttato indebitamente il lavoro di ricerca compiuto altrove. L’accusa di appropriazione indebita di proprietà intellettuale rappresenta un elemento chiave nel dossier che l’amministrazione sta esaminando.

Le prossime settimane potrebbero segnare un ulteriore irrigidimento nei rapporti digitali tra Stati Uniti e Cina, proprio nel momento in cui l’intelligenza artificiale si sta consolidando come fattore geopolitico decisivo. Washington sembra sempre più determinata a ridurre la dipendenza di realtà straniere da tecnologie critiche americane e, al tempo stesso, a proteggere il proprio ecosistema industriale da pratiche considerate scorrette.

5 Commenti
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Max Power17 Aprile 2025, 17:04 #1
Brutta bestia la concorrenza

Mi raccomando: la colpa è sempre dei Cinesi
Saturn17 Aprile 2025, 17:14 #2
Originariamente inviato da: Max Power
Brutta bestia la concorrenza

Mi raccomando: la colpa è sempre dei Cinesi


Io sto ancora avvelenato con loro.

Da marzo 2020. Specie con quello che è uscito dal laboratorio di Wuhan e non si è lavato le mani !

'tacci soia !!!
Yuno gasai17 Aprile 2025, 17:17 #3
E a sto punto si tifa sempre più per la Cina e l'open source
Cromwell17 Aprile 2025, 17:36 #4
Mamma mia che bel personaggino? Tutti brutti e cattivi.

E gli vanno pure dietro.

Io lo avrei già sfanculizzato nel giro di 10 secondi...
Kuriosone17 Aprile 2025, 18:53 #5
L'IA degli altri è brutta, pericolosa solo quella made in USA è giusta, fantastica, noi italiani dobbiamo usare quest'ultima in quanto colonie militarizzate (il numero preciso delle basi americane sul territorio nazionale italiano è ignoto !!! alcune stime indicano siano circa un centinaio. Vi ho detto tutto

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