Un'intelligenza artificiale per superare esami e colloqui di lavoro? Ora diventa un modello di business

Un'intelligenza artificiale per superare esami e colloqui di lavoro? Ora diventa un modello di business

Cluely, la startup fondata da due ex studenti sospesi dalla Columbia University, incassa un round seed da 5,3 milioni di dollari. Il loro software, capace di supportare gli utenti durante esami, colloqui e interazioni online senza essere rilevato, supera i 3 milioni di dollari di ricavi annuali

di pubblicata il , alle 15:31 nel canale Web
 

Una finestra invisibile nel browser. È questo il segreto di Cluely, la piattaforma creata da Chungin “Roy” Lee e Neel Shanmugam, entrambi 21enni ed ex studenti della Columbia University. La startup con sede a San Francisco ha appena chiuso un round seed da 5,3 milioni di dollari con il sostegno di Abstract Ventures e Susa Ventures, secondo un annuncio su LinkedIn. L’obiettivo? Estendere l’uso della propria intelligenza artificiale a ogni contesto in cui “barare” può offrire un vantaggio competitivo.

La tecnologia consente agli utenti di ricevere risposte in tempo reale durante colloqui di lavoro, esami o chiamate commerciali, tramite una finestra nascosta non visibile da esaminatori o interlocutori. Le origini del progetto risalgono a un tool chiamato Interview Coder, sviluppato per superare le domande di programmazione su piattaforme come LeetCode, spesso criticate per la loro distanza dalle reali competenze richieste nel mondo del lavoro.

Cluely

Dopo che i due studienti hanno rivelato il loro progetto si è scatenato un caso mediatico che ha portato alla loro sospensione accademica. Lee e Shanmugam, quindi, hanno abbandonato gli studi e fondato Cluely. Il tool ha già generato oltre 3 milioni di dollari di ricavi annuali ricorrenti, secondo quanto dichiarato dallo stesso Lee. A supporto della propria visione, l’azienda ha pubblicato un manifesto in cui paragona il proprio prodotto a strumenti storicamente osteggiati come la calcolatrice e il correttore automatico, oggi universalmente accettati.

Per promuovere il lancio, Cluely ha diffuso un video in cui Lee utilizza l’assistente AI per impressionare (senza successo) una ragazza durante una cena. Il filmato ha polarizzato l’opinione pubblica: c’è chi ne ha lodato l’efficacia comunicativa e chi, invece, lo ha accostato alle distopie tecnologiche della serie "Black Mirror".

La vicenda ha attirato anche l’attenzione di Amazon, citata da Lee come una delle aziende presso cui è riuscito a ottenere un tirocinio grazie all’uso dell’AI. L’azienda e-commerce ha ribadito la sua policy contro l’uso di strumenti non autorizzati nei processi di selezione, senza però commentare il caso specifico.

Mentre Cluely prosegue la propria espansione, il dibattito sull’etica dell’automazione cognitiva si fa sempre più acceso. La frontiera tra supporto digitale e frode, per molti, sembra sempre più sfocata.

1 Commenti
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bancodeipugni22 Aprile 2025, 18:13 #1
dai dai... fisica dei semiconduttori: voglio sentire le bojate che dice...

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