Uber, l'autista dell'incidente mortale con auto autonoma si è dichiarata colpevole

L'autista protagonista di in un incidente fatale su un'auto autonoma di Uber nel 2018 si è dichiarata colpevole: è stata condannata a 3 anni di libertà vigilata.
di Manolo De Agostini pubblicata il 01 Agosto 2023, alle 09:21 nel canale WebUber
Nel 2018 un'auto autonoma di Uber investì e uccise una donna di 49 anni a Tempe, Arizona. A distanza di cinque anni l'autista di quel veicolo, Rafaela Vasquez, si è dichiarata colpevole (Arizona Republic) per aver messo incautamente in pericolo un'altra persona recandole un sostanziale rischio di morte o lesioni fisiche. La donna è stata condannata a 3 anni di libertà vigilata.
La Vasquez lavorava come autista per il programma di test sui veicoli autonomi di Uber in Arizona. Era al volante quando il veicolo su cui viaggiava investì Elaine Herzberg, che stava spingendo una bicicletta dall'altra parte della strada. L'incidente, secondo quanto noto, fu il primo "mortale" ad avere come protagonista un'auto a guida autonoma.
Secondo i pubblici ministeri, seppur l'auto operasse in modalità autonoma in quel momento, la Vasquez rappresentava i suoi "occhi e orecchie". In pratica, avrebbe dovuto essere vigile e intervenire in caso di comportamento errato dell'auto.
Secondo la Polizia, la Vasquez era distratta dal suo telefono, dove stava guardando in streaming il programma televisivo The Voice. L'autista, dal canto suo, disse che stava tenendo sott'occhio i sistemi del veicolo e aveva distolto lo sguardo dalla strada nel momento cruciale.
Secondo le indagini, i sistemi tecnologici dell'auto captarono la presenza della Herzberg sulla strada, ma non impartirono la frenata automatica. Emerse poi che l'impostazione di fabbrica del veicolo per la frenata automatica di emergenza era stata disattivata da Uber per evitare conflitti con il software di guida automatizzata. La Vasquez, distratta, frenò invece quando era troppo tardi. L'auto rilevò la Herzberg ben 5,6 secondi prima dell'impatto, ma non la identificò mai correttamente come un essere umano né previde il suo percorso.
In un momento in cui l'auto a guida autonoma sembrava la nuova frontiera, l'accaduto fu preso dall'intero settore come un monito, sollevando dubbi sia sulla tecnologia sia su chi avrebbe dovuto essere ritenuto responsabile in caso di incidente.
Nel 2019 un procuratore dell'Arizona stabilì che Uber non avrebbe dovuto affrontare accuse penali per l'incidente. La società fu però messa sotto indagine dalla National Transportation Safety Board, e dal procedimento emersero una serie di problemi di sicurezza e irregolarità.
Uber ha risolto una causa con la famiglia Herzberg versando una somma non nota e ha interrotto lo sviluppo della guida autonoma. In seguito la società ha venduto la sua divisione dedicata alla guida autonoma e ha siglato un accordo di collaborazione con Waymo di Alphabet per offrire viaggi in veicoli autonomi a Phoenix.
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIn questo modo il guidatore deve essere sempre cosciente del fatto di essere responsabile di quanto avviene in strada. Che poi la macchina sia in grado di intervenire meglio, più rapidamente e con maggiore prontezza nel 99,9% dei casi siamo tutti d'accordo, ma è bene che entrambe le "tecnologie" (umana e computer) siano all'erta.
più che incidente da guida autonoma qua si sta parlando di suicidio assistito, e dubito lo avrebbe evitato anche un essere umano.
In questo modo il guidatore deve essere sempre cosciente del fatto di essere responsabile di quanto avviene in strada. Che poi la macchina sia in grado di intervenire meglio, più rapidamente e con maggiore prontezza nel 99,9% dei casi siamo tutti d'accordo, ma è bene che entrambe le "tecnologie" (umana e computer) siano all'erta.
se poi si rischiano solo 3 anni di libertà vigilata stiamo freschi, anzi no manco al fresco ti mandano
Però se hai aderito volontariamente a un programma sperimentale sulla guida autonoma (cosa che non farei MAI, nemmeno sotto tortura) devi stare ancora più attenta alla guida perché non sai se a un certo punto in un rettilineo la macchina deciderà di svoltare dentro a un fosso per un motivo che sa solo lei...
più che incidente da guida autonoma qua si sta parlando di suicidio assistito, e dubito lo avrebbe evitato anche un essere umano.
siii, ma no
dai dati estratti dall'auto, la macchina aveva intercettato l'ostacolo 5,6 secondi prima, conti alla mano son 156mt se andava a 100Km/h, un campo e mezzo da calcio tanto per dare le proporzioni, sono tempistiche abbondantemente sufficienti a frenare o rallentare quantomeno sotto soglie tragiche
il problema a quanto pare fu il papocchio fatto da Uber** che ha disattivato il sistema di franta della Volvo per non entrare in conflitto con la sua guda autonoma E
la deficente alla guida che si è presa un bel quarto d'ora di svago mentre l'auto sperimentale viaggiava per i cavoli suoi
**uber che non so come se la sia cavata così facile...
Però se hai aderito volontariamente a un programma sperimentale sulla guida autonoma (cosa che non farei MAI, nemmeno sotto tortura) devi stare ancora più attenta alla guida perché non sai se a un certo punto in un rettilineo la macchina deciderà di svoltare dentro a un fosso per un motivo che sa solo lei...
La tizia effettivamente ha attraversato in un posto dove era vietato farlo, almeno all'epoca. Le strisce erano ad un centinaio di metri di distanza, se non ricordo male.
Edit: ciò non toglie che il tizio doveva stare attento e non giocare al telefono.
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