Tecnologia e formazione: il 39% delle competenze attuali potrebbe non essere più rilevante entro il 2030

L'adozione di intelligenza artificiale e automazione ridefinisce i ruoli professionali, crea nuove opportunità, ma anche sfide per i lavoratori e le imprese. Tra i settori in crescita spiccano l’analisi dei dati, la sicurezza informatica e le energie rinnovabili
di Rosario Grasso pubblicata il 13 Gennaio 2025, alle 15:31 nel canale WebSecondo il Future of Jobs Report 2023 del World Economic Forum (qui il documento), quasi quattro competenze su dieci potrebbero perdere rilevanza entro il 2030, una trasformazione guidata principalmente dall’introduzione di tecnologie avanzate come intelligenza artificiale e sistemi autonomi.
Emerge che l'86% delle imprese globali prevede dei cambiamenti nei propri modelli operativi a causa di AI e automazione, con un bilancio complessivo di 11 milioni di nuovi posti di lavoro nei settori emergenti. Tuttavia, questa crescita sarà accompagnata dalla perdita di circa 9 milioni di ruoli obsoleti.
Il rapporto identifica le posizioni che registreranno la maggiore crescita nei prossimi anni. Tra queste, i ruoli tecnologici dominano il panorama, con figure come specialisti di big data, esperti di intelligenza artificiale e ingegneri di sicurezza informatica. Altri profili emergenti includono ingegneri specializzati in veicoli autonomi, designer di interfacce utente e analisti di sistemi Internet of Things.
Anche i cosiddetti “green jobs” si fanno strada, trainati dall’impegno globale verso la sostenibilità. Gli ingegneri ambientali e gli specialisti di energie rinnovabili saranno tra le professioni più ricercate. Nonostante l’avanzata tecnologica, il rapporto sottolinea l’importanza dei lavori nell’economia dei servizi e dell’assistenza, come infermieri, educatori e assistenti personali, che rappresentano settori in continua espansione.
Le aziende si trovano di fronte a una necessità critica: adattare il proprio personale ai cambiamenti. Le competenze più richieste includono il pensiero analitico, la leadership, la resilienza e la capacità di apprendere continuamente. Tecnologie avanzate come intelligenza artificiale, sicurezza informatica e alfabetizzazione digitale occupano posizioni di rilievo, mentre diminuisce la domanda per abilità manuali e operative di base. I datori di lavoro del futuro avranno meno bisogno anche di resistenza fisica e delle abilità di base come la lettura, la scrittura e la matematica.
Per affrontare queste trasformazioni, l'85% dei datori di lavoro intende investire nella formazione dei dipendenti. Tuttavia, il rapporto mette in guardia: il 41% dei lavoratori potrebbe non ricevere il supporto necessario, e rischia di essere escluso dal mercato. Secondo Saadia Zahidi, Managing Director del World Economic Forum, affrontare queste sfide richiede un approccio collaborativo tra governi, imprese e istituzioni educative. Solo con un impegno congiunto sarà possibile garantire una transizione inclusiva verso il futuro del lavoro.
0 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDevi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".