SETI@home, il progetto di calcolo distribuito per trovare alieni intelligenti è ai titoli di coda

Dopo 21 anni va in pensione SETI@home, il progetto di calcolo distribuito che sfruttava le risorse dei nostri computer per analizzare i segnali radio in cerca di possibili conferme dell'esistenza della vita extraterrestre intelligente.
di Manolo De Agostini pubblicata il 04 Marzo 2020, alle 08:41 nel canale WebSETI@home, il progetto di calcolo distribuito volontario che usa le risorse del vostro PC (se glielo permettete tramite la piattaforma BOINC) per analizzare segnali radio alla ricerca di segni di intelligenze extraterrestri, va in quella che sembra a tutti gli effetti una pensione.
"Dal 31 marzo la parte di calcolo volontario di SETI@home interromperà la distribuzione del lavoro ed entrerà in ibernazione. Lo facciamo per due ragioni: dal punto scientifico, registriamo un rendimento decrescente. Fondamentalmente per ora abbiamo analizzato tutti i dati di cui abbiamo bisogno; per noi si tratta di tanto lavoro gestire il calcolo distribuito dei dati. Dobbiamo concentrarci sul completare l'analisi dei risultati che abbiamo già e sulla scrittura del tutto su un giornale scientifico".
Spegnete quindi i computer o destinateli ad altri progetti basati su BOINC, almeno dopo il 31 marzo. SETI@home non sta scomparendo del tutto, ma sul futuro non sembra esserci molta certezza o speranza. "Il sito e le bacheche continueranno a funzionare. Speriamo che altri astronomi della UC Berkeley trovino usi per le enormi capacità di calcolo di SETI@home per SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence, la ricerca di vita extraterrestre intelligente) o aree correlate come la cosmologia e la ricerca delle pulsar. In tal caso, SETI@home ricomincerà a distribuire lavoro. Vi terremo informati".
"Siamo estremamente grati a tutti i nostri volontari per averci supportato in molti modi negli ultimi 20 anni. Senza di voi non ci sarebbe stato SETI@home. Siamo entusiasti di completare il nostro progetto scientifico originale e non vediamo l'ora di sapere cosa verrà dopo".
SETI@home permetteva di analizzare i segnali radio registrati dal radiotelescopio di Arecibo a Porto Rico e dal Green Bank Telescope in West Virginia. Gestito dal Berkeley SETI Research Center dal 1999, SETI@home faceva appello sulle risorse di calcolo di chi le metteva a disposizione: CPU e GPU venivano usate per processare piccoli pezzetti di dati alla ricerca di segnali radio interessanti e anomali. I dati, una volta processati, erano poi inviati ai ricercatori per la doverosa analisi. In questi giorni SETI@Home conta 1,8 milioni di utenti e una media di 148 mila sistemi collegati.
26 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon hanno mai avuto un wu da me, e me ne vanto.
Usate le vostre cpu per roba utile, ricerca sul cancro e malattie varie...
By(t)e
Còmsòòmsòmsòmsòms
Calcolo distribuito solo per cose davvero utili.
Io ROSETTA, CLIMATE PREDICTION, LHC e GPU GRID.
Tra l'altro ricordo che su BOINC è presente un progetto italiano, TN-Grid, presso l'universitò di Trento, che si occupa di espansioni genetiche per trovare cure a vari tipi di tumore
http://gene.disi.unitn.it/test/gene_science.php
Per rimanere di attualità, ricordo che sono attivi ben 3 progetti di citizen science sul corona virus: Rosetta@home, Folding@home e Foldit
Sono d'accordo.
Ma è innegabile che c'è roba decisamente più importante.
Ma è innegabile che c'è roba decisamente più importante.
Ma l'uno non esclude l'altro.
Certo, e infatti i progetti su boinc ci sono tutti.
Però tutte le risorse che vanno sul seti vuol dire che non vanno su cose più utili.
E la ricerca medica o climatologica mi pare di diverse lunghezze più importante di cercare gli alieni analizzando le onde radio.
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