Serie A in streaming gratis: chiusi, o quasi, sei siti per trasmissione illecita

L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha disposto il blocco dei DNS di vari portali che trasmettevano illegalmente le partite di Serie A in diretta
di Nino Grasso pubblicata il 23 Settembre 2015, alle 11:41 nel canale WebSotto esplicita richiesta di Mediaset, l'AgCom ha "chiuso" sei siti che fornivano lo streaming in diretta delle partite del Campionato di Calcio italiano di Serie A. In realtà l'Autorità ha semplicemente disposto il blocco dei DNS legati ai sei portali, con l'operazione che potrebbe avere l'effetto riflesso di far conoscere anche a chi ne ignorava l'esistenza il nome dei vari siti coinvolti.
L'AgCom ha "ordinato la disabilitazione dell'accesso a sei siti che diffondevano illecitamente in diretta le partite del Campionato di Calcio di Serie A 2015-2016", si legge sul comunicato di Mediaset. Ma disponendo il blocco del DNS si dà comunque la possibilità di accedere con varie scorciatoie a tutti i contenuti dei siti, che di fatto non vengono eliminati e rimangono online.
Mediaset esprime "soddisfazione per le nuove, tempestive misure AgCom che confermano la necessità di tutela contro attività di pura pirateria che nulla hanno a che fare con la libera manifestazione del pensiero", fa sapere la società, che comunque oltre al blocco dei DNS promette di "perseguire anche in sede penale eventuali ulteriori violazioni da parte dei soggetti già segnalati all'Agcom".
41 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSinceramente devono morire i billion-sport, non solo le tv premium.
La colpa e' vostra
Il problema siete solo voiche gli date ancora i soldi.
Da parte mia non gli ho dato mai una lira (si, lira)
e manco un euro
percio', per me, possono fare quello che vogliono
anche mettere le partite in blu
invece che in chiaro
sai che me ne importa!?
Niente.
Ma loro non hanno colpe.
Loro vendono un prodotto e basta.
Se c'e' chi lo compra, perche' cambiarlo?
Uno cambia il prodotto che offre solo se il prodotto non si vende.
Ma qui, di gente che compra ce ne sta a frotte
percio'.
Fate mea culpa
mea grandissima culpa...
Altro che campionato: qui tutto è legato alla Champions League.
Un privato compra in esclusiva PER UNA NAZIONE PER QUALSIASI PIATTAFORMA (chiara, criptata, digitale, portable, web etc) una competizione che vale quanto il superbowl in USA.
A chi parla di "mercato", porca miseria, andate a vedere in USA come funzionano le cose e il significato della parola "concorrenza".
Veramente in questa nazione stiamo raggiungendo il ridicolo anche con le forze dell'ordine e giudiziarie che devono seguire queste distorsioni e poi coprirsi di ridicolo all'atto esecutivo (col blocco dei DNS, altra puttanata. Di questo passo avremo una lista di ban list lunga quanto un elenco telefonico ed utile quanto la carta igienica).
Ma per una volta agite come si è fatto in ambito gaming/video/musicale.
Ma ragionate politici/pseudoimprenditori/corrotti del cavolo
Almeno due cazzo di opzioni (di cui una più economica anche se qualitativamente inferiore) volete darla?
Invece no, con i soldi dello stato (ancora) si devono tutelare i diritti monopolistici privati di Mediaset(ancora).
Per colpa di sky l'intera serie A è spalmata su 3 ed a volte 4 giornate, partite ad orari idioti (12.30 così mentre mangi la guardi) 15.00 - 18.00 - 20.45
Una volta quando non c'erano le pay tv, giocavano tutte la domenica.
Già il solo posticipo domenicale dava fastidio, adesso è una roba inguardabile.
E quando uno sport è seguito da decine di milioni di persone in Italia, e centinaia di milioni nel mondo, come si fa ad evitare che girino tanti soldi? Più in generale, quando certe modalità di intrattenimento, un prodotto, anche artistico (vedi cinema, musica, letteratura), sono popolari e richiesti, come si elimina l'aspetto economico?
che gli date ancora i soldi.
Da parte mia non gli ho dato mai una lira (si, lira)
e manco un euro
percio', per me, possono fare quello che vogliono
anche mettere le partite in blu
invece che in chiaro
sai che me ne importa!?
Niente.
Ma loro non hanno colpe.
Loro vendono un prodotto e basta.
Se c'e' chi lo compra, perche' cambiarlo?
Uno cambia il prodotto che offre solo se il prodotto non si vende.
Ma qui, di gente che compra ce ne sta a frotte
percio'.
Fate mea culpa
mea grandissima culpa...
a Roma ti direbbero: sei mejo te. Grazie di averci spiegato che tu sei migliore della massa di pecoroni.
Il tuo discorso del "prodotto che vende non si cambia" è piuttosto semplicistico. Esistono regole di mercato e diritti del consumatore, ed il fatto che una cosa venda non giustifica di certo qualsiasi cosa. Anche la cocaina vende, ciò non toglie che ci si possa impegnare a contrastrare/cambiare la situazione.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".