Netflix, stretta su proxy, VPN e unblocker

Il popolare servizio di streaming introdurrà nuove misure per rafforzare le restrizioni geografiche. Ma l'obiettivo di lungo termine è di riuscire a rendere disponibile tutto il catalogo a livello globale per qualsiasi utente
di Andrea Bai pubblicata il 15 Gennaio 2016, alle 09:31 nel canale WebNetflix
Netflix ha dichiarato che inizierà ad adottare una serie di misure contro gli abbonati che usano varie tecniche (VPN, proxy, servizi di unblocking) allo scopo di occultare la propria posizione geografica e poter usare il servizio anche al di fuori dei confini del Paese di residenza.
Questa mossa permetterà a Netflix di evitare che l'utente possa vedere contenuti che, per questioni di licenze, non sono fruibili nel Paese in cui esso si trova, anche se andranno inevitabilmente a toccare quelle persone che fanno uso di queste tecniche per ragioni di sicurezza o di privacy o coloro i quali vogliono evitare le restrizioni geografiche quando si trovano in viaggio all'estero.
David Fullagar, Vicepresidente Content Delivery Architecture per Netflix, ha osservato: "Alcuni utenti usano proxy o unblocker per accedere a titoli che sono disponibili al di fuori della propria area geografica. Per affrontare questo problema adottiamo le stesse misure adottate da altre realtà. Questa tecnologia continua ad evolvere e noi evolviamo di pari passo. Questo significa che nelle prossime settimane chi fa uso di proxy o unblocker sarà in grado di accedere al servizio solamente nel pase in cui si trova. Siamo fiduciosi che questa variazione non avrà alcun impatto su coloro che non usano proxy".
Sebbene Netflix non abbia esplicitamente menzionato le VPN, un portavoce della società ha confermato che la misura interesserà anche gli utenti che fanno uso di reti private virtuali. Netflix ammette però che questo potrebbe andare a toccare anche quelle persone che sono nella giusta area geografica ma usano strumenti di occultamento per ragioni di sicurezza o di privacy. "E' difficile poter escludere questi utenti" osserva Netflix, quindi gli utenti potrebbero dover disattivare VPN o qualsiasi strumento simile per fruire dei contenuti in streaming a prescindere da dove si trovino. Agli utenti che fanno uso di sistemi di occultamento verrà mostrato un messaggio di errore suggerendo di disattivare il proxy o il servizio di unblocking.
Netflix prevede la possibilità, all'interno delle condizioni d'uso del servizio, di cancellare l'account dell'utente in violazione di qualsiasi regola, ciò comunque non vuol dire che Netflix possa essere in grado di identificare tutti i clienti che usano VPN e proxy. "Dato che l'obiettivo di chi usa un proxy è quello di nascondere dove si trova, non è così immediato che tutto funzioni a dovere. E' sempre un gioco del gatto e del topo: continuiamo ad affidarci a blacklist di punti di uscita VPN mantenuti da quelle compagnie che ne fanno un lavoro. Una volta che un provider di VPN è sulla blacklist, è semplice per loro spostarsi su un nuovo IP ed eludere il controllo".
Sul lungo termine Netflix spera di poter rendere i contenuti disponibili a tutti i clienti a prescindere dal loro paese di residenza. Ma questo obiettivo richiede lunghe negoziazioni, dato che i titolari dei contenuti hanno storicamente concesso la licenza di spettacoli televisivi e film in maniera separata per ciascuna regione geografica invece di stabilire una licenza unica per la distribuzione globale in tutto il mondo. Realtà come Sony, ad esempio, hanno espresso in passato il proprio disappunto nei confronti di Netflix per non aver adeguatamente impedito ai clienti di eludere le restrizioni geografiche.
"Stiamo facendo dei passi avanti nella licenza dei contenuti in tutto il mondo e, proprio la scorsa settimana, abbiamo allargato il servizio Netflix a 190 paesi, ma abbiamo ancora molto da fare prima di poter offrire alle persone gli stessi film e serie TV ovunque" ha spiegato Fullagar. Nel frattempo, comunque, Netflix deve "continuare a rispettare e controllare la licenza dei contenuti per area geografica". Fullgar conclude: "Non vediamo l'ora di poter offrire tutti i nostri contenuti ovunque e che i consumatori possano godere di tutto ciò che Netflix può offrire senza usare un proxy. E' un obiettivo verso il quale continuiamo a lavorare".
13 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoA volte penso che alle major facciano schifo i clienti paganti, sul serio.
Su Ars Technica si parlava di forti pressioni da parte di Sony e (forse, non è dato saperlo) altre majors.
A Netflix non cambierebbe nulla, anzi ci guadagna clienti permettendolo ed infatti fino ad ora ha fatto finta di nulla. Anche se l'uso di una vpn o simili non è complicato era probabilmente solo una parte relativamente piccola dell'utenza a sfruttarla (per lo più in paesi in cui netflix non era presente), ma ad esempio proprio l'altro giorno c'era un applicazione pubblicizzata qui per rendere immediata la cosa a tutti ed è normale che cose come questa sveglino le major che sicuramente già non erano contente della cosa.
A volte penso che alle major facciano schifo i clienti paganti, sul serio.
Sfortunatamente ho fatto la tua stessa riflessione... e non solo per la connessione VPN verso gli USA, ma per tutti i paesi in cui Netflix funziona. Il catalogo USA è forse il più completo, ma neanche lì hanno le licenze per tutto (e infatti mancano molti film di produzione americana presenti invece nei cataloghi di altri paesi).
loro così facendo possono perdere una piccola fetta di clienti, in realtà. ma se netflix non ha la licenza per "trasmettere" un film o una serie nel nostro paese, vuol dire anche che non ha pagato quella licenza (o meglio, ha pagato solo per trasmettere il contenuto in uno o più stati esteri) e questo lede gli interessi economici dei detentori dei diritti.
Cercare di limitare qualcosa che non ha dei confini naturali non ha senso.
Capisco le ragioni di Netflix e le comprendo, ma quello che è sbagliato è il concetto di fondo.
Quando le major danno in pasto a provider come netflix i loro prodotti, devono considerare che sarà una diffusione a livello globale, non possono regionalizzare il web. O tutto o niente, proprio perchè c'è gente che per altri motivi usa proxy e VPN e di certo non intende rinunciarvi solo per vedere dei film.
è vero che il concetto oggi è difficile da capire, anche perchè ci sono nazioni che magari alcuni film li hanno censurati o hanno tagliato delle scene, ecc. Quindi nè il provider nè il distributore possono trasmettere quel contenuto per via magari di leggi interne... è un casino, perchè il mondo virtuale, inevitabilmente, si scontra con il mondo reale
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