Netflix, nella lotta alle VPN restano "impigliati" anche indirizzi IP residenziali

Il servizio di streaming continua a portare avanti la sua battaglia contro le VPN, ma l'ultima mossa sembra aver causato qualche problema anche agli utenti legittimi
di Andrea Bai pubblicata il 13 Agosto 2021, alle 12:31 nel canale WebNetflix
Da tempo Netflix porta avanti una battaglia a VPN e proxy commerciali noti impedendo a chi fa uso di questi strumenti di accedere ai suoi servizi così da poter mantenere il cosiddetto "geofencing" dei cataloghi, e cioè la disponibilità di determinati contenuti su base geografica.
Chi si collega ad un endpoint in un altro paese tramite una VPN o un proxy commerciale può accedere ai contenuti concessi in licenza per la visualizzazione nel paese dell'endpoint, che eventualmente non sono disponibili per la visione nel paese dell'utente originario.
La battaglia alle VPN sembra però andar inasprendosi: Netflix avrebbe infatti di recente iniziato ad includere subnet IP presumibilmente residenziali nelle sue liste di blocco. La guerra alle VPN è iniziata nel 2015, e da allora i fornitori di questo tipo di servizi hanno sempre cercato nuovi modi per eludere i tentativi di blocco di Netflix e di altri servizi di streaming. La strada principale è quella di eliminare una sottorete esistente, ormai ampiamente identificata come "VPN/proxy" e allestire un altro spazio nuovo. Si tratta comunque di una rincorsa tra gatto e topo, che dura ormai da sei anni.
Hi Raymond, help is here!🚨 If you do not have proxies, VPNs, or other routing software but still see this message, contact your internet service provider. They'll be able to determine why your IP address is associated with proxy or VPN use.👉 https://t.co/JMty6kcu3j ^KG
— Netflix CS (@Netflixhelps) August 11, 2021
I fornitori dei servizi VPN mantengono ovviamente una certa segretezza sulle strategie e le tecniche utilizzate, ma a quanto pare una di esse è il leasing degli indirizzi IP in sottoreti IP che presumibilmente fanno parte di utenza "residenziale", da utilizzare come proxy di uscita. Pare che Netflix abbia iniziato a bloccare anche tali indirizzi, con alcuni danni collaterali che hanno subito fatto sollevare più di un sopracciglio. WeVPN, un fornitore di servizi VPN, ha affermato: "Ci sono centinaia di migliaia di abbonati Netflix residenziali legittimi bloccati".
I numeri precisi non sono ancora chiari, sebbene anche diversi utenti di Reddit segnalino "contenuti mancanti" quando accedono a Netflix tramite rete locale, laddove tali contenuti sono invece presenti se viene effettuato l'accesso da rete mobile. I contenuti bloccati sono nascosti alla vista, non sono sfogliabili e non sono riproducibili. Qualora si provasse ad accedervi tramite collegamento diretto, si verrebbe accolti da un messaggio di avvertimento che invita l'utente a disattivare VPN e/o proxy.
In risposta ad un utente che su Twitter ha sollevato il problema, sottolineando di non usare sistemi di alterazione dell'IP, Netflix ha suggerito di contattare il fornitore di connettività per "verificare per quale motivo l'indirizzo IP sia associato ad una VPN o un proxy".
58 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoVogliamo un mondo Globale ma monolaterale sul "Avere" ma mettiamo paletti sul "Dare".
Ben gli stà, e chissà che i legittimi abbonati facciano una giusta e legittima azione congiunta o "Class Action", per essere risarciti.
Lo "shortage" colpisce pure gli IP !!
Loro hanno causato il disservizio è loro devono porvi rimedio, non incaricare l'utente di contattare il proprio provider.
Io da cliente mi aspetterei una risoluzione trasparente del problema in brevissimo tempo dopo la segnalazione e un rimborso per il disservizio (credo che Netflix possa permettersi quantomeno di non far pagare all'utente il mese in cui si sono verificati i disservizi).
Piuttosto dovrebbero (quantomeno) aprire un canale di comunicazione con gli utenti per verificare gli ip bloccati erroneamente.
A me scoccia pagare 12 euro per un servizio pessimo
Dovrebbe fare un abbonamento a 9.99 4k 1 schermo . E togliere tutti gli altri. Sarebbe un inizio.
Poi iniziare a piantarla con serie TV originali che sono solo pessime copie infarcite di PC di altro e magari iniziare a fare meno roba , ma fatta meglio , con meno forzature .
L'ho riattivato dopo 6 mesi di pausa , lupin , una cagata, il buco una cagata , l'ultima stagione di élite é un porno gay censurato , la casa di carta non ho manco il coraggio di iniziare l'ultima stagione ... Ormai mi guardo Evangelion vostro che tutti lo nominano e poi ristacco tutto
.... lasciamo perdere megamitch, se NETFLIX sbaglia... sbaglia... PUNTO !
Se mia nonna avesse le ruote sarebbe una cariola, e netflix che cambia come tutti le regole del gioco, e non certo per la nonna che vede la telenovela sul tablet del nipote.
Illegali x illegali fatele gratis boh
Dipende dal punto di vista, vedere in anticipo di un mese una serie trasmessa negli USA, o vederti l'Anime in anticipo in JAP in un servizio di cui pago un abbonamento per l'Italia si è Fuori del Regolamento, ma non è nemmeno tutto questo sconvolgimento, è che ormai si vuole guadagnare su tutto.
Per Anni (come fece Sky e D+) sfruttarono il concetto di "Sharing e Pirateria" delle loro schedine per fare come con i tossico dipendenti, si sono creati un mercato e dopo, pur guadangando MILIARDI, cambiare le regole tutto d'un tratto.
Si "Vedere a Scrocco" è sbagliato ma anche fare le "Lacrime da Coccodrillo" è un prendere per i fondelli e giocare sporco sul mercato. (vero..Disney ?).
E comunque rimane il fatto che sono stati danneggiati degli Utenti Legittimi per eccesso di Avidità, nessuno piange oggi per i poveri disoccupati che affittavano videocassette, e non è stato l'omino con la benda sull'occhio ad ucciderlo, ma quel riccone in giacchetta che voleva la seconda ferrari.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".