L'intelligenza artificiale di oggi è per il 90% marketing, per il 10% realtà: il parere di Linus Torvalds
Il creatore del kernel Linux apprezza l'intelligenza artificiale, ma al momento l'hype che la circonda lo porta a "ignorarla". Secondo lui passeranno anni per avere un vero impatto sulla nostra quotidianità.
di Manolo De Agostini pubblicata il 30 Ottobre 2024, alle 07:01 nel canale WebIntelligenza Artificiale
Linus Torvalds, il creatore del kernel Linux, ritiene che l'intelligenza artificiale generativa attuale sia perlopiù "marketing", senza una reale sostanza. In poche parole, le mirabilie che oggi le Big Tech cercano di "venderci" sono fuffa, e potrebbero passare anni prima di vedere un vero impatto dell'IA sulla nostra quotidianità.
Intervistato durante la Open Source Summit di Vienna del mese scorso da TFiR, Torvalds ha dichiarato: "Penso che l'intelligenza artificiale sia davvero interessante e che cambierà il mondo e allo stesso tempo odio così tanto il ciclo dell'hype che non voglio proprio entrarci, quindi il mio approccio all'intelligenza artificiale, in questo momento, è che fondamentalmente la ignorerò", ha detto Torvalds.
"Credo che l'intero settore tecnologico dell'IA si trovi in una posizione molto brutta e che si tratti per il 90% di marketing e per il 10% di realtà; tra cinque anni le cose cambieranno e a quel punto vedremo quale parte dell'IA verrà utilizzata per i carichi di lavoro reali", ha aggiunto.
Torvalds non è quindi contro l'IA, anzi vede in ChatGPT un esempio di applicazione con un impatto in molti settori, ma si mette nella schiera di coloro che ne sente parlare sino allo sfinimento, e questo gli provoca repulsione. D'altronde tutte le aziende oggi si sono appropriate del termine "IA", piazzandolo spesso a sproposito sui loro prodotti e servizi.
Il settore dell'informatica non è nuovo a queste operazioni, chiaramente per spingere gli utenti a comprare, creare una necessità, ma spesso si tratta di marketing vuoto di contenuto, perché non sorretto da un valore concreto. Questo, secondo Torvalds, è un problema: "Prima dell'IA, un paio di anni fa, l'unica cosa di cui si parlava era la crittografia e non mi piace il ciclo dell'hype". La posizione del creatore del kernel Linux troverà probabilmente molti sostenitori.
Gli AI PC vendono, ma agli acquirenti non frega nulla dell'intelligenza artificiale
Dall'inizio del 2023 sono stati investiti circa 95 miliardi di dollari in startup di IA e le quattro grandi del settore hyperscaler - AWS, Google Cloud, Meta e Microsoft Azure - hanno speso 200 miliardi di dollari in infrastrutture, secondo quanto dichiarato da Steve Brazier di Canalys.
"Con circa 200 miliardi di dollari di investimenti, solo circa 20 miliardi di dollari di entrate provengono effettivamente da consumatori e aziende in termini di servizi di IA, come le licenze Copilot e ChatGPT, quindi un ritorno molto scarso in termini di risultati reali per gli utenti finali. E l'intera scommessa [se] l'esplosione dell'IA continuerà o meno dipenderà dalla capacità di far crescere quei 20 miliardi di dollari con la rapidità sperata".
41 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoL'IA non è fuffa, ci mancherebbe, è che tante delle cose promesse reclamizzate si materializzeranno con un impatto funzionale e concreto solo tra alcuni anni. E spesso molte realtà si stanno approfittando del termine IA per pubblicizzare prodotti che di IA hanno poco.
Seppur sia evidente che c'è un hype eccessivo attorno alla tecnologia, non l'ha demonizzata Torvalds e non lo facciamo noi. Che poi, forse, l'hype sia funzionale agli investimenti e ai ritorni, tanto concreti quanto economici, e abbia una sua funzione, è un altro discorso.
Che l'IA attualmente non sia la singolarità tecnologica e rivoluzionaria che certi si aspettano è palese ma non è nemmeno 90% marketing.
L'IA ad oggi fa ciò che è possibile fare e certamente molti stanno cercando di monetizzare per rientrare degli investimenti cosa che di per se non ha niente di negativo.
Come sempre l'importante è che quando si utilizza uno strumento si sia consapevoli di quello che si sta utilizzando e non che si tenti di utilizzarlo come ci piacerebbe che fosse ma che ad oggi non è.
Ormai anche la calcolatrice, che quando scrivi 3x5 ti dà 15, è considerata un'intelligenza...
Mi spingo anche al punto da dire che è possibile che il motivo per cui non c'è stata una recessione nelle nazioni occidentali dovuta all'inflazione generata dalla guerra in Ucraina è per il contributo della IA che ha aumentato la produttività anche in un momento in cui gli investimenti globali erano limitati.
Una vera IA per funzionare ha bisogno di internet, una valanga di dati e di un sacco di potenza di calcolo.
Seppur sia evidente che c'è un hype eccessivo attorno alla tecnologia, non l'ha demonizzata Torvalds e non lo facciamo noi. Che poi, forse, l'hype sia funzionale agli investimenti e ai ritorni, tanto concreti quanto economici, e abbia una sua funzione, è un altro discorso.
OK, piu' meno come penso.
Grazie per spiegazione
Occhio a dire ste cose che rischi lapidazione. (scherzo ovviamente)
La IA è come la pubblicità dei telefoni,con tal operatore riuscirai ad alzare un macchinario di 3 tonnellate oppure riuscirai a cucinare un uovo in camicia con la lente di ingrandimento.... Ovvero serve,fa molto ma è distante dal concetto di IA generale e da questo punto di vista sono d'accordo con Faggin
Mi spingo anche al punto da dire che è possibile che il motivo per cui non c'è stata una recessione nelle nazioni occidentali dovuta all'inflazione generata dalla guerra in Ucraina è per il contributo della IA che ha aumentato la produttività anche in un momento in cui gli investimenti globali erano limitati.
Investimenti limitati?
La sola Leonardo ha visto aumenti del fatturato di circa il 30%...non sono anche questi investimenti?
La produttività in armi è sicuramente aumentata
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