Intelligenza artificiale: ora esiste una definizione chiara di "IA open source"

I requisiti fondamentali sono trasparenza e dettagliate informazioni sul funzionamento dei modelli. L'OSI monitorerà eventuali utilizzi impropri dei termini "open source"
di Andrea Bai pubblicata il 29 Ottobre 2024, alle 11:21 nel canale WebInformazioni dettagliate sulla progettazione e trasparenza: sono questi i requisiti fondamentali stabiliti dalla Open Source Initiative per poter considerare un modello IA open source a tutti gli effetti. Le nuove indicazioni sono contenute nella versione 1..0 della Open Source AI Definition, un nuovo standard frutto della collaborazione con il mondo accademico e del settore IA che ha proprio lo scopo di stabilire criteri chiari e non interpretabili per determinare se un modello di intelligenza artificiale sia effettivamente aperto.
Libertà di modifica e di utilizzo, trasparenza e informazioni dettagliate: le fondamenta dell'IA Open Source
Stefano Maffulli, vicepresidente esecutivo dell'OSI, ha sottolineato l'importanza di questo allineamento tra sviluppatori e decisori politici, evidenziando come la Commissione Europea stia già considerando un riconoscimento speciale per le soluzioni open source: "Un'IA open source è un modello che permette di comprendere completamente il suo processo di costruzione. Questo significa avere accesso a tutti i componenti, dal codice completo utilizzato per l'addestramento fino ai metodi di filtraggio dei dati." La definizione stabilisce anche diritti d'uso fondamentali, come la libertà di utilizzo per qualsiasi scopo e la possibilità di modificare il modello senza necessità di autorizzazioni.
La definizione dello standard giunge in un momento piuttosto delicato per il settore, con i legislatori di varie giurisdizioni nel mondo che stanno prestando sempre più attenzione alle dinamiche che circondano la diffusione e l'uso dell'intelligenza artificiale e la necessità di convergere su alcuni parametri condivisi. Del resto uno studio condotto nell'agosto scorso da ricercatori della Signal Foundation, dell'AI Now Institute e della Carnegie Mellon ha evidenziato come molti modelli "open source" lo siano solo nominalmente, mantenendo segreti i dati di addestramento e con tecniche di messa a punto particolarmente complesse.
E' bene comunque osservare che l'OSI non ha a disposizione meccanismi che possano forzare l'adesione a questo standard, ma l'organizzazione ha dichiarato che intende monitorare eventuali utilizzi impropri del termine "open source" che potrebbero essere condotti a seguito delle nuove definizioni.

E inevitabilmente il pensiero va immediatamente a Meta e ai suoi modelli Llama che la società ha da sempre chiamato "open source" non senza qualche disappunto. Meta infatti richiede che le piattaforme con oltre 700 milioni di utenti mensili attivi devono richiedere una licenza speciale per l'uso dei modelli Llama. Maffulli ha espresso una critica piuttosto dura nei confronti della società di Menlo Park, accusandola di "confondere" gli utenti e di "inquinare" il significato dei termini open source.
Meta ha già avuto modo di esprimere disaccordo verso l'OSAID, nonostante la sua partecipazione al processo di stesura delle definizioni. Un portavoce dell'azienda ha difeso la politica di licenza di Llama, sostenendo che le restrizioni servono come salvaguardia contro usi dannosi. "Non esiste una definizione univoca di IA open source", ha affermato il portavoce, "e definirla è complesso poiché le precedenti definizioni non contemplano le particolarità dei modelli di IA attuali."
IA Open Source, restano domande senza risposta
Il nuovo standard tuttavia lascia aperti ancora alcuni interrogativi, in particolare riguardanti la gestione dei dati di training proprietari. Un modello potrebbe essere infatti pienamente rispondente ai requisiti OSAID, anche se addestrato su dati che non sono liberamente disponibili. Lo standard inoltre non affronta le delicate e complesse questioni riguardanti i diritti d'autore dei dati utilizzati per l'addestramento dei modelli.
L'OSI osserva che le questioni aperte richiederanno un attento monitoraggio dell'implementazione dell'OSAID, istituendo un comitato apposito, e anche per le proposte di future modifiche. A tal proposito ha dichiarato Maffulli: "Si tratta di un lavoro che viene svolto alla luce del sole, coinvolgendo diverse parti interessate e gruppi di interesse", lasciando intendere la volontà di un impegno continuo per supportare gli eventuali adattamenti necessari a tenere il passo con le rapide trasformazioni del settore dell'intelligenza artificiale.
5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSuvvia, non esisteranno mai IA opensource nel senso di questa definizione.
Suvvia, non esisteranno mai IA opensource nel senso di questa definizione.
"Non esisteranno mai"
Ed infatti, nella pagina dell'OSI, sono già elencate alcune che sono state accettate:
Quando si parla sempre e solo per criticare tutto...
The Free Software Foundation (FSF) has announced today that it is working on a statement of criteria for free machine learning applications, which will require the software, as well as the raw training data and associated scripts, to grant users the four freedoms.
[I]sia da questa raccolta firme:
Noi, i membri sottoscritti della comunità Open Source, affermiamo che l’Open Source è definito esclusivamente dalla Definizione Open Source (OSD) versione 1.9.
Eventuali modifiche o nuove definizioni saranno riconosciute solo se dichiarate da un chiaro consenso della comunità attraverso un processo trasparente da determinare.[/I]
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