Il preoccupante caso del passaporto falso generato con ChatGPT-4o: l'IA è troppo precisa

La recente dimostrazione di un ricercatore polacco ha evidenziato come sia possibile creare documenti d'identità falsi ma estremamente convincenti utilizzando l'intelligenza artificiale generativa. Un fenomeno che mette in discussione l'affidabilità dei sistemi basati su immagini e la sicurezza di questi documenti nell'era dell'AI
di Nino Grasso pubblicata il 09 Aprile 2025, alle 14:21 nel canale WebOpenAIChatGPT
La capacità dell'intelligenza artificiale di generare contenuti realistici ha raggiunto un livello preoccupante, come dimostrato recentemente dal ricercatore polacco Borys Musielak. Utilizzando ChatGPT-4o, Musielak è riuscito a creare una replica del proprio passaporto in soli cinque minuti, sufficientemente convincente da superare i controlli automatizzati di verifica dell'identità (KYC) utilizzati da diverse piattaforme finanziarie.
You can now generate fake passports with GPT-4o.
— Borys Musielak @ Warsaw (@michuk) April 1, 2025
It took me 5 minutes to create a replica of my own passport that most automated KYC systems would likely accept without blinking.
The implications are obvious --any verification flow relying on images as “proof” is now officially… pic.twitter.com/SNnH8zYMGq
La dimostrazione, condivisa su X, ha messo in luce una vulnerabilità critica nei sistemi di verifica dell'identità digitale che si basano principalmente sul riconoscimento fotografico. Il documento generato artificialmente dal ricercatore era così realistico, infatti, da ingannare i sistemi KYC di importanti piattaforme fintech, come riportato da Musielak stesso.
Il passaporto generato da ChatGPT-4o funziona con i sistemi KYC
Con l'intelligenza artificiale generativa che può falsificare con grande credibilità sia immagini statiche sia video, i sistemi di verifica dell'identità che si affidano esclusivamente a immagini o selfie come "prova" diventano di colpo obsoleti. Allo stesso modo, ha dimostrato Musielak, vengono resi inefficaci i tradizionali controlli KYC basati su fotografie. A differenza delle falsificazioni tradizionali, che richiedevano competenze specializzate e tempo considerevole con strumenti come Photoshop, l'utilizzo dell'AI può rendere il processo molto più rapido ed efficiente.
Le conseguenze di questa evoluzione sono potenzialmente devastanti: furti di identità di massa, richieste fraudolente di credito e creazione di account falsi possono essere ora realizzati su larga scala grazie all'intelligenza artificiale generativa. Un fenomeno che, di fatto, rappresenta una minaccia crescente per diversi settori, tra cui quello bancario, assicurativo, dei viaggi e delle criptovalute. La facilità con cui è possibile generare documenti falsi è ulteriormente evidenziata dall'esistenza di servizi come OnlyFake, che produce documenti d'identità falsi per soli 15 dollari.
Secondo Cointelegraph, questi documenti sono stati utilizzati con successo per superare i controlli di identità di diversi exchange di criptovalute, potenzialmente fornendo a hacker e truffatori un nuovo vantaggio. È comunque interessante notare che, poche ore dopo la dimostrazione di Musielak, ChatGPT ha iniziato a rifiutare richieste come la sua, citando le proprie politiche di sicurezza contro la generazione di documenti falsi. Tuttavia, il problema rimane, poiché altre piattaforme di IA generativa potrebbero non implementare le stesse restrizioni o potrebbero non farlo in tempo per evitare un abuso di massa delle loro funzionalità.
È, insomma, necessaria l'adozione di sistemi di verifica più rigorosi. Musielak stesso ha sottolineato che "l'unica strada percorribile è l'identità verificata digitalmente, come i portafogli eID imposti dall'UE". Il quadro normativo dell'Unione Europea, con il framework eIDAS 2.0, emerge come una potenziale soluzione, anche se la sua implementazione rimane complessa. La transizione verso sistemi di identità digitale verificati potrebbe diventare uno standard globale entro il 2030, ma nel frattempo sarà necessario mettere in sicurezza i processi di verifica dell'identità di tutte le organizzazioni che adottano sistemi di tipo KYC.
17 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infonon è l'IA a schiaffeggiarlo nel deretano, ma l'uomo attraverso il suo utilizzo in modo malefico, ricordiamolo sempre.
L'IA è uno strumento. Il guaio è che ha semplificato e reso accessibile a tutti una serie di possibilità per le quali prima servivano tempo, soldi e competenze.
Dunque anche i possibili abusi si sono moltiplicati in modo esponenziale, in quanto è natura dell'uomo (e non dell'IA, almeno finché non diverrà senziente) fare torto agli altri
o meglio, non tanto il falsificare in se, ma quanto questo possa superare una qualunque verifica.
A cosa serve che ogni documento ha un NUMERO DI SERIE ??
Quel numero di serie appartiene ad una precisa persona.
Se quel passaporto ha dei dati che differiscono da quello originale NON DEVE passare i controlli.
Non parlo nemmeno di passaporti inventati da zero perchè quelli dovrebbero NON ESISTERE a database a prescindere
o meglio, non tanto il falsificare in se, ma quanto questo possa superare una qualunque verifica.
A cosa serve che ogni documento ha un NUMERO DI SERIE ??
Quel numero di serie appartiene ad una precisa persona.
Se quel passaporto ha dei dati che differiscono da quello originale NON DEVE passare i controlli.
Non parlo nemmeno di passaporti inventati da zero perchè quelli dovrebbero NON ESISTERE a database a prescindere
Perché tu pensi che ogni istituto finanziario, ente o altro, sia collegato al database di ogni paese e che quel database risponde in tempo reale sullo stato di un documento? Ma davvero? Una banca, io ci ho lavorato per quasi 13 anni, non ha pubblici ufficiali al suo servizio e non ha modo (né potere, se vogliamo) di verificare al livello che tu intendi un documento. E' chiaro che se mi porti quello del monopoli lo vedo, ma per il resto, in caso di dubbi, vanno allertate le autorità competenti.
in effetti
Però questo che descrivi è un grosso problema a livello di sistema.
Falsificare l'immagine di un passaporto coi mezzi di oggi è un gioco da bambini, la forza del database digitale è proprio quello di poter garantire e vrificare facilmente l'autenticità di un documento.
Se non è possibile farlo agevolmente siamo punto e a capo.
Bè, forse nel 1970-80 poteva essere così, ma IO mi aspetto che nel 2025 ogni istituto finanziario abbia questo genere di informazioni.
Sanno sempre TUTTO di TUTTI, perchè si passano le informazioni tra loro, e poi su queste cose invece non fanno nulla?? E la tecnologia per farlo esiste, da anni anche.
Che poi "tecnologia"..., si tratterebbe di un database con registrate le informazioni dei documenti validi e eventualmente anche quelli falsi rilevati, a cui tutti gli istituti di credito possono avere accesso per controlli in tempo reale.
A pensare male verrebbe in mente che hanno interesse a NON farlo
Falsificare l'immagine di un passaporto coi mezzi di oggi è un gioco da bambini, la forza del database digitale è proprio quello di poter garantire e vrificare facilmente l'autenticità di un documento.
Se non è possibile farlo agevolmente siamo punto e a capo.
Ma il database, se anche c'è, ha accesso riservato alle forze dell'ordine e alla magistratura. Cioè non è che chiunque può fare da poliziotto e controllare un documento, ci sono una marea di leggi a tutelare l'individuo, la privacy, ecc..
Sanno sempre TUTTO di TUTTI, perchè si passano le informazioni tra loro, e poi su queste cose invece non fanno nulla?? E la tecnologia per farlo esiste, da anni anche.
A pensare male verrebbe in mente che hanno interesse a NON farlo
Posso assicurarti che non c'è alcun interesse dietro e posso assicurarti che non si sa tutto di tutti. Queste sono baggianate di livello colossale. Una banca è un ente privato e sa quel che può sapere o quel che il cliente dichiara, niente di più. Solo io personalmente ho subito 2 truffe e ne ho smascherate almeno altrettante. Per quello esistono/evano concetti come "cliente favorevolmente conosciuto" (al quale si apre facilmente un conto); concetti che, chiaramente, online non sono facilmente applicabili.
Ti domando: davvero vuoi che un qualsiasi ente finanziario abbia accesso al database nazionale dei documenti di identità? Ti ricordo che poco tempo fa, per qualche estratto conto saltato fuori è scoppiato un putiferio (e quella era chiaramente una violazione sia di una legge che dell'etica personale e professionale).
Mi sembra abbastanza ovvia la risposta, da parte mia SI.
Io PRETENDO che qualunque ente finanziario e/o assicurativo abbia accesso ad un database con i documenti di identità.
Ritengo sia una cosa necessaria e fattibile ai giorni nostri.
Io voglio che se qualcuno, sia da sportello che online, presenti un documento di identità con un MIO numero di serie ma con dati modificati venga immediatamente BLOCCATO.
E non che lo devo venire a scoprire dopo qualche mese dopo che ha avuto tutto il tempo di fare quello che gli pare.
Tu la ritieni una cosa davvero assurda?
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