Il fallimento di Silicon Valley Bank mette a rischio la liquidità di diverse società hi-tech tra cui Roku

Il fallimento di Silicon Valley Bank sta creando problemi a investitori, startup e VC del mondo hi-tech. Tra le società coinvolte anche Roku: il 26% delle sue riserve di liquidità era depositato nella banca finita in amministrazione controllata.
di Manolo De Agostini pubblicata il 11 Marzo 2023, alle 09:31 nel canale WebNelle scorse ore la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC), l'agenzia federale che assicura i depositi bancari, ha chiuso Silicon Valley Bank (SVB), una banca commerciale californiana focalizzata nel settore hi-tech. L'autorità l'ha messa in amministrazione controllata dopo che è andata in sofferenza di liquidità a causa dei propri investimenti, soprattutto titoli di Stato statunitensi, ma non solo: anche il crollo di Silvergate Bank, specializzata in criptovalute, avrebbe inciso.
Nei giorni scorsi la banca ha cercato di reperire liquidità sul mercato, emettendo azioni per 2,2 miliardi di dollari, ma l'operazione è fallita. Nel frattempo, i correntisti hanno iniziato a ritirare i propri soldi dai conti, fino ad arrivare a 42 miliardi di dollari in un solo giorno.
La FDIC riporta che l'istituto al 31 dicembre 2022 aveva circa 209 miliardi di dollari in asset e 175,4 miliardi in depositi. Di questi, una cifra molto elevata (90% circa) eccedeva i limiti assicurativi (250.000 dollari). Si tratta del secondo fallimento bancario più grande della storia dopo quello di Washington Mutal del 2008.
L'intervento della FDIC ha bloccato il prelievo del denaro, una mossa che ha congelato i soldi di numerose startup, società di venture capital e persino realtà di un certo peso come Roku, impegnata nel settore dello streaming. Roku ha fatto sapere che il 26% delle sue riserve di liquidità è bloccato in Silicon Valley Bank, circa 487 milioni di dollari sul totale di 1,9 miliardi.
"In questo momento, Roku non sa fino a che punto sarà in grado di recuperare i propri contanti depositati presso SVB", ha affermato in un deposito SEC. La società ritiene comunque che sarebbe in grado di soddisfare i suoi obblighi per i "prossimi dodici mesi e oltre" con gli 1,4 miliardi di riserve in contanti presso altri "grandi istituti finanziari".
L'assicurazione FDIC copre solo i primi 250.000 dollari di un conto deposito, una frazione del denaro che Roku e molte altre società hanno depositato in SVB. Tutti i depositanti assicurati, quindi sotto i 250.000 dollari, avranno pieno accesso ai loro depositi entro e non oltre lunedì mattina (13 marzo 2023).
La Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) pagherà "ai depositanti non assicurati un dividendo anticipato entro la prossima settimana" e che "i depositanti non assicurati riceveranno un certificato di amministrazione controllata per l'importo rimanente dei loro fondi non assicurati". C'è ancora molta incertezza su quanto tempo richiederà questo processo e quanto recupereranno dei loro fondi non assicurati le società coinvolte.
La situazione di Roku appare tuttavia meno grave di molte delle piccole startup che si sono affidate a Silicon Valley Bank, alcune delle quali ora non sono in grado di pagare le bollette o i dipendenti.
Roku non è l'unica grande azienda tecnologica coinvolta dal crollo della banca. Roblox vi ha depositato 3 miliardi di dollari, circa il 5% della sua liquidità. "Indipendentemente dal risultato finale e dai tempi, questa situazione non avrà alcun impatto sulle operazioni quotidiane della società", ha fatto sapere la società. Anche la piattaforma Vimeo è marginalmente coinvolta, con meno di 250.000 dollari depositati presso SVB.
34 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCerto assurdo finire falliti per aver investito in titoli di stato americani, li hanno comprati a 10 anni di scadenza quando avevano un rendimento basso, quindi una volta che si è alzato il rendimento su quelli a nuova emissione sono scesi di valore fino a non coprire la liquidità depositata dai clienti, il bank run ha fatto il resto.
ora sono cavoli amari, tutti i big tech hanno licenziato massicciamente negli ultimi mesi. E' crisi nera. E qui non c''entra niente il post-covid, la guerra o altre menate. Sono finiti i bei tempi dell'Era Silicone. Ora si torna coi piedi per terra. Tanti lavoratori sul lastrico. E nei prossimi anni sarà la catastrofe non solo negli Usa ma anche nei paesi satelliti e cagnolin-obbedienti come l'Europa. Le ricadute su Pil e occupazione saranno tremende. Vedrete, prepariamoci
ora sono cavoli amari, tutti i big tech hanno licenziato massicciamente negli ultimi mesi. E' crisi nera. E qui non c''entra niente il post-covid, la guerra o altre menate. Sono finiti i bei tempi dell'Era Silicone. Ora si torna coi piedi per terra. Tanti lavoratori sul lastrico. E nei prossimi anni sarà la catastrofe non solo negli Usa ma anche nei paesi satelliti e cagnolin-obbedienti come l'Europa. Le ricadute su Pil e occupazione saranno tremende. Vedrete, prepariamoci
Anche la crisi di questa banca è dovuta a quello.
Fare le previsioni ad anni di distanza in materia di economia serve a ben poco. Per ora la situazione è solida e solo la politica monetaria delle banche centrali è un serio problema.
I licenziamenti nel campo tech sono per ora "aggiustamenti" in seguito ad un aumento eccessivo di personale negli ultimi 3 anni:
Link ad immagine (click per visualizzarla)
A me sembra tutto pilotato, d'altronde quando un sistema finanziario non va più, lo fanno sempre saltare per instaurarne uno nuovo, tra l'altro da alcuni anni vari economisti avvertono di un cosiddetto "evento cigno nero" in arrivo.
A me sembra tutto pilotato, d'altronde quando un sistema finanziario non va più, lo fanno sempre saltare per instaurarne uno nuovo, tra l'altro da alcuni anni vari economisti avvertono di un cosiddetto "evento cigno nero" in arrivo.
La banca è fallita perché ha gestito malamente il suo portfolio e si è ridotta all'ultimo momento per cercare di aumentare liquidità, non riuscendoci. Questo ciclo di eventi non è niente di nuovo nella storia.
La banca è fallita perché ha gestito malamente il suo portfolio e si è ridotta all'ultimo momento per cercare di aumentare liquidità, non riuscendoci. Questo ciclo di eventi non è niente di nuovo nella storia.
Non ho detto che sia qualcosa di nuovo, e comunque era una banca che secondo i ratings era di alto grado eh.
E inoltre ci sono altre banche ad alto rischio di fallimento, negli ultimi giorni molte hanno perso tanto.
E ripeto che secondo me non è un caso quello dell'entrata in vigore del nuovo standard e il potenziale rischio di fallimento di altre banche, non devo certo ricordarvi che l'era del petroldollaro è praticamente finita, banche e governi di molti altri paesi stanno accumulando oro da tempo e si stanno sganciando dal dollaro.
I Ratings hanno un valore “relativo”, giusto per nn dire quasi inutile.
Solo chi decide e muove i soldi di quella banca SA le come come stanno.
Fino a che non fallisce i ratings sono buoni, puoi magicamente dopo si scopre effettivamente come stavano le cose.
Hai fatto bene a dircelo, infatti é praticamente finito.
Anche la crisi di questa banca è dovuta a quello.
Fare le previsioni ad anni di distanza in materia di economia serve a ben poco. Per ora la situazione è solida e solo la politica monetaria delle banche centrali è un serio problema.
I licenziamenti nel campo tech sono per ora "aggiustamenti" in seguito ad un aumento eccessivo di personale negli ultimi 3 anni:
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Non è così. Quello che tu citi è soltanto la punta dell'iceberg. La vera causa è l'accumularsi di circa trent'anni di innalzamento del settore hi-tech al di là del suo reale valore di mercato. È stata creata una bolla e ora sta scoppiando. Hanno osannato un settore dell'economia - quello tecnologico - rendendolo indipendente dal resto dell'economia, non suscettibile di subìre shock, remunerandolo oltre la sua reale produttività e creando aspettative fittizie.
Ora si è capito che questi presupposti erano tutte menzogne - create ad hoc per far mangiare chi stava dentro quel settore cioè nella "città proibita" - tutti sapevano che sarebbe crollato ma hanno continuato a mangiare per anni attuando la politica del "finché la barca va". Ora questa strategia non è più attuabile e i nodi sono finalmente venuti al pettine.
Le ricadute nel settore finanziario saranno veloci - qualche mese - ma le pesanti ricadute nel settore reale e dell'occupazione impiegheremo anni per vederle.
Ah, un'ultima cosa, le crisi non sono mai negative. Anzi, sono un avvertimento e ci insegnano a non ripetere più gli stessi errori in futuro. Il settore hi-tech dovrà essere riformato nei prossimi anni, si dovrà smettere di considerarlo un mantra separato dal resto dell'economia, intoccabile e sempre profittevole. Le crisi servono a far venire fuori le menzogne e a costruire un futuro migliore. Abbiamo imparato dalla crisi del 1929? In parte, ma quello era un contesto economico diverso e non replicabile oggi. Abbiamo imparato dalla crisi del 2008? Forse, ma potevamo sicuramente fare di più. Impareremo da questa crisi della silicon valley? Vedremo. Ma il mondo è in continua evoluzione e - purtroppo - si creano in continuazione nuovi santi graal e li si osanna (perché fa comodo a pochi).
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