Il cda di TIM ha accettato l'offerta da 20 miliardi del fondo americano KKR per la vendita della rete fissa

L'offerta su Netco è stata accettata, mentre quella su Sparkle è stata respinta perché "ritenuta non soddisfacente". Ma Vivendi insorge.
di Rosario Grasso pubblicata il 06 Novembre 2023, alle 08:50 nel canale WebTIM
Il Consiglio di Amministrazione di TIM ha accettato l'offerta del fondo americano KKR (Kohlberg Kravis Roberts & Co.) per la vendita di Netco, responsabile della rete fissa in Italia. L'offerta consiste in 20 miliardi di euro che potrebbero diventare 22 con la fusione con Open Fiber. Respinta, invece, l'offerta non vincolante su Sparkle (fornisce il routing internazionale per la maggior parte del traffico telefonico e dati generato dall'utenza di Telecom Italia) perché "ritenuta non soddisfacente". KKR, infatti, aveva deciso di scindere le due offerte come avevamo visto qui e, con questa mossa, si attende una controfferta migliorativa anche per Sparkle.
La decisione arriva non senza poche polemiche, con l'azionista di maggioranza Vivendi, da sempre riluttante sulla cessione visto che aveva già minacciato di ricorrere ad azioni legali per bloccare l’affare, che critica adesso il mancato passaggio in assemblea degli azionisti per all'approvazione dell'accordo. Vivendi ha definito illegittima la decisione del cda, e ha aggiunto che "utilizzerà ogni strumento legale a sua disposizione per contestare questa decisione e tutelare i suoi diritti e quelli di tutti gli azionisti".
Infine, anche Il fondo Merlyn Partners, che aveva presentato una proposta alternativa all’offerta vincolante di KKR per la rete Tim, si è schierato contro la decisione, ribadendo che si riserva la volontà "a procedere con ogni possibile azione che porti il cda a convocare al più presto un'assemblea dei soci dove poter decidere se il piano oggi approvato in autonomia dal cda sia quello che i soci desiderano per la loro azienda o se preferiscano un futuro differente e, a nostro avviso, migliore".
Di tutt'altro tenore, invece, le dichiarazioni di Salvatore Rossi, Presidente di TIM: "Le delibere approvate oggi con grande responsabilità e coraggio dal Consiglio di TIM vanno nella direzione di fare il bene di TIM, delle persone che vi lavorano, dei suoi azionisti, del Paese intero. Una scelta chiara su un tema di cui si discuteva da molti anni. La cessione della rete a un investitore infrastrutturale come KKR ha trovato anche l'apprezzamento del Governo, che sosterrà questa operazione con ingenti risorse; ridà una prospettiva di crescita al Gruppo TIM. La nuova TIM dei servizi, più libera da pesi finanziari e più forte sul mercato, potrà dare il suo contributo a sviluppare quella capacità di innovazione che è fondamentale per accompagnare famiglie, imprese e pubblica amministrazione verso un futuro totalmente digitale".
Pietro Labriola, Amministratore Delegato TIM, aggiunge: "Due anni di lavoro a testa china si chiudono con una decisione storica: dare il via alla nascita di due società con nuove prospettive di sviluppo. Entrambe saranno il punto di riferimento per la trasformazione digitale del nostro Paese perché, grazie a questa operazione, potranno accelerare lo sviluppo tecnologico nel settore delle Telecomunicazioni. Non è la conclusione del nostro percorso ma un nuovo inizio. Con questa operazione, infatti, diamo linfa all’infrastruttura di rete e allo stesso tempo consentiamo alla nuova TIM di focalizzarsi sull’innovazione tecnologica che serve per governare il complesso mercato dei servizi digitali e giocare un ruolo da leader".
30 Commenti
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Cosa comporterà secondo voi nel prossimo futuro?
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Cosa comporterà secondo voi nel prossimo futuro?
Per quanto riguarda TIM, ( ex Telecom Italia, ex SIP ) la rete, costruita ed implementata con le nostre tasche, venne ceduta in blocco ai privati dal governo Prodi. Al tempo pochi fecero notare l'errore grossolano di cedere una infrastruttura strategica per il nostro Paese nelle mani di privati senza nemmeno mettere dei paletti o una Golden Share del tesoro.
Da quella sciagurata vendita all'ingrosso TIM ha perso sempre più valore accumulando debiti su debiti e diventando sostanzialmente irrilevante in ambito internazionale.
E siamo ad oggi con una TIM ancora impaludata nei debiti si vende ancora una volta la sua anima, la rete, per tirare a campare con servizi e contratti telefonici, fino a quando diventerà appetibile per qualche altro operatore più grande che vorrà mettere piede in Italia.
La bella storia dei " Capitani Coraggiosi " di D'alemiana memoria!!
TIM non è più italiana dal 2014... E comunque tutto il patrimonio ereditato dalle società precedenti ( Telecom, SIP e le incorporate Italcable, Telespazio, etc. ) se lo era già spolpato il capitano coraggioso Trocnchetti Provera ( qualcuno ha detto PirelliRE?? ).
2022 con una perdita netta di 2,93 miliardi di euro
Un morto che cammina, abusato e usato come conto cassa.
Cmq, KKR è un "giocatore" già presente in Fibercop (2021) società "costruita" per realizzare" la copertura in fibra ottica sull’intero territorio nazionale"
( FiberCop, di cui Tim detiene il 58%, insieme col fondo di private equity KKR (37,5%) e Fastweb (4,5%).)
Ci si era infilata anche Enel nel giochino ma nel 2021 "Enel ha annunciato di aver firmato il contratto di cessione della sua quota del 50% da Open Fiber, di cui il 10% è stato venduto a Cassa Depositi e Prestiti (CDP), che ora, con il 60%, è azionista di maggioranza di Open Fiber."
Alla fine è un rimestolamento generale , con cessione per evitare il fallimento. Nel mentre ci hanno mangiato in diversi avendo avuto accesso a "contributi" e scambi con Cassa deposito e prestiti -----> leggasi stato italiano ---> per aggirare le regole antitrust Europee.
Il solito magna magna, nulla di cui stupirsi.
Da quella sciagurata vendita all'ingrosso TIM ha perso sempre più valore accumulando debiti su debiti e diventando sostanzialmente irrilevante in ambito internazionale.
E siamo ad oggi con una TIM ancora impaludata nei debiti si vende ancora una volta la sua anima, la rete, per tirare a campare con servizi e contratti telefonici, fino a quando diventerà appetibile per qualche altro operatore più grande che vorrà mettere piede in Italia.
La bella storia dei " Capitani Coraggiosi " di D'alemiana memoria!!
Condivido ogni singola parola.
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Gli asset strategici sono strategici solo per chi ha interessi!
Un esempio per tutti l'Alitalia
Adesso credo vogliano fare una cosa simile, scorporando la rete dall'operatore, il problema è che TIM negli anni è passata di mano quasi una decina di volte e ad ogni scalata i debiti della scalata sono stati messi in conto all'azienda stessa. Siamo quindi arrivati al disastro attuale.
Nella rete che verrà fuori oltre kkr c'è pure cassa depositi e prestiti a nome dello stato?
Ricordiamoci per altro che Open Fiber venne creta per dare una spinta alla creazione della rete in fibra dal momento che telecom, de facto monopolista della reta allora, non voleva creare la nuova infrastruttura e tantomeno condividerla con gli altri operatori.
[COLOR="Red"]La libertà di comunicazione non esisterà più[/COLOR] né a parole, né testo, né immagini, né internet. Ah, e non pensate di tutelarvi usando una Vpn: [COLOR="Red"]gli USA sono paese membro e fondatore dei 14 Eyes[/COLOR] - oltre che paese fondatore e membro dei [COLOR="Red"]5 Eyes[/COLOR] - e già negli USA hanno il potere di richiedere i logs di tutti gli utenti, sequestrare servers, farsi consegnare dati sensibili dei cittadini dai providers di telecomunicazioni. Insomma, poteri illimitati. Un verso casino, e da questo momento l'Italia ne è parte. Complimenti al cda della Tim
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