Hacker russi rivendicano l'attacco a 50 siti italiani, tra cui i portali dell'Agenzia delle Dogane, di Csm, ministeri e aziende

Il collettivo di hacker Killnet, riconducibile al Cremlino, ha lanciato un attacco informatico su larga scala alle istituzioni italiane. L'attacco è in corso dalle 22 di ieri sera secondo le fonti di informazione
di Rosario Grasso pubblicata il 20 Maggio 2022, alle 10:19 nel canale WebL'attacco, in corso dalle 22 di ieri sera, ha preso di mira i siti del Consiglio Superiore della Magistratura, dell'Agenzia delle Dogane e dei ministeri di Esteri, dell'Istruzione e dei Beni Culturali, secondo quanto conferma la stessa Polizia di Stato. Lo ha rivendicato il collettivo di hacker russi Killnet, considerato vicino a Mosca, tramite i propri canali Telegram.
Tramite i suoi canali, Killnet ha dichiarato di avere più di 50 obiettivi in Italia tra ministeri, aziende, autorità di garanzia, media e organi giudiziari. Gli hacker si sono posti l'obiettivo di "liquidare la struttura informativa italiana" e hanno chiesto ai gruppi loro alleati di attaccare per 48 ore, senza tuttavia colpire il sistema sanitario.
Secondo quanto riferisce l'agenzia Ansa, si tratta di attacchi di tipo Ddos che mirano a sovraccaricare e far collassare i siti più sensibili delle istituzioni italiane. Per gli utenti, si riscontra una certa difficoltà ad accedere ai siti in questione, che danno la sensazione di essere appesantiti e rallentati.
L'attacco alle istituzioni italiane era partito nei giorni scorsi, prima ai siti del Senato e del Ministero della Difesa, poi a Eurovision Song Contest e infine al sito della Polizia di Stato. Dall'inizio delle ostilità in Ucraina, sono emersi diversi attacchi provenienti dalla Russia verso istituzioni ucraine, mentre in precedenza gli attacchi a Colonial Pipeline e alla Regione Lazio sono associabili ancora una volta alla Russia. Anche prima dell'inizio della guerra, gli hacker russi hanno preso di mira le reti elettriche negli Usa e in Europa per anni.
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11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoA) se e quali stati hanno preso di mira oltre noi
B) come siamo messi a "parare l'attacco" in confronto ad altri se la domanda A ha una risposta
Dalla mia esperienza in certe istituzioni ho visto che a scassare tutto non servono gli hacker russi, i sysadmin nostrani fanno già tutto da soli...
Dalla mia esperienza in certe istituzioni ho visto che a scassare tutto non servono gli hacker russi, i sysadmin nostrani fanno già tutto da soli...
Secondo me, anche dovesse "penetrare" nei nostri sistemi darebbero una messa a punto...per pietà. A far più danni la vedo dura...
Dalla mia esperienza in certe istituzioni ho visto che a scassare tutto non servono gli hacker russi, i sysadmin nostrani fanno già tutto da soli...
Bene!.. così risparmiamo soldi per la cyber-sicurezza
.... e che l'unico deterrente tipo firewall era il doversi sorbire il discorso di presentazione di Rutelli in Inglese....
.... e che l'unico deterrente tipo firewall era il doversi sorbire il discorso di presentazione di Ru::lli in Inglese....
https://www.youtube.com/watch?v=Lp2uDyzxP6g"]...please...VISIT the website...but PLEASE...VISIT ITALY....please....[/URL]
...veramente sembrava che "chiedessimo la carità" al semaforo con quella presentazione !
Dalla mia esperienza in certe istituzioni ho visto che a scassare tutto non servono gli hacker russi, i sysadmin nostrani fanno già tutto da soli...
Giusto per riassumere e non tediarvi con la solita pappardella sui mille problemi della PA.
Nelle forniture IT per la pubblica amministrazioni, salvo interventi straordinari (es assessment di sicurezza a seguito di un problema o analisi forensi o simili), tutti gli interventi che concorrono a quella che noi genericamente chiamiamo "messa in sicurezza" rientrano nei capitoli di spesa della manutenzione ordinaria, la quale viene sempre pagata con un canone fisso.
Le tariffe di quel canone fisso sono stabilite da un listino ufficiale stilato da un ente centrale detto CNIPA, e prevedono per le figure senior (sistemista, analista, sviluppatore, giusto per citare i tre pilastri dell'IT, il resto sono più o meno supercazzole...) tariffe che sono inferiori ai minimi tabellari dei CCNL Commercio e Metalmeccanico (i due più diffusi nelle società informatiche).
Per aggiudicarsi le gare le società che partecipano battagliano a suon di sconti, scendendo anche sotto del 30-40% rispetto a quelle tariffe.
Detto in soldoni, chi si deve occupare della sicurezza viene pagato dagli enti il 30-40% in meno rispetto al garzone del panettiere sotto casa, lavoro rispettabile, prezioso e dignitosissimo ma che non presuppone le stesse responsabilità.
A questo aggiungiamo che i dirigenti e funzionari pubblici sulla manutenzione dell'esistente non guadagnano nulla, quello che c'è è dato per scontato che continui a funzionare.
I loro obiettivi (di gruppo e individuali) sono stabiliti sullo sviluppo di nuove funzionalità e nuovi servizi.
Per questo motivo mediamente l'80% del budget di una gara viene dedicato ai nuovi sviluppi (senza un canone fisso), e solo il 20% alla manutenzione (a canone fisso).
Qualcuno può sostenere che i nuovi sviluppi sono più importanti perchè rappresentano la componente innovativa, a dimostrazione di quanto sia falsa questa affermazione basta pensare che alla manutenzione (quindi anche alla sicurezza) vengono applicati livelli di servizio (con penali) talmente assurdi che nemmeno società multinazionali con eserciti di sviluppatori e sistemisti (alla Google per intenderci) potrebbero rispettare, mentre sui nuovi sviluppi non si applicano livelli di servizio (o se ne applicano in misura molto più blanda e praticamente trascurabile).
Questa è la situazione esistente (da almeno una decina di anni) e ne posso parlare con cognizione perchè ci vivo dentro da 20 anni.
Viste queste premesse è già tanto che esistono servizi, ma è cosa proprio da baciarsi i gomiti dalla fortuna, farli funzionare bene o metterli in sicurezza è un altro pianeta, anzi è un altro universo...
ciao ciao
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