Ha 16 anni il ragazzo che ha creato il motore di ricerca più accurato di Google

Anmol Tukrel ha 16 anni e ha progettato un algoritmo di ricerche personalizzate più efficace di quello di Google. Creerà un aggregatore di news con la sua tecnologia, ma senza abbandonare gli studi
di Nino Grasso pubblicata il 21 Agosto 2015, alle 14:31 nel canale WebNon ha nemmeno la maggiore età il cittadino canadese di origini indiane che ha progettato un motore di ricerche personalizzate apparentemente più accurato di sua maestà Google. Anmol Tukrel è il sedicenne che, da solo, è riuscito a perfezionare gli algoritmi di ricerca fino a raggiungere una precisione nei risultati fino al 47% superiore rispetto a quelli del colosso americano, con ricerche in media il 21% più accurate.
Tukrel ha appena compiuto il 10th grade (secondo anno dei quattro previsti nelle high school americane) ed è riuscito a progettare il software in un paio di mesi scrivendo il codice in circa 60 ore. Il sedicenne era armato di un sistema da un gigabyte di memoria con ambiente di sviluppo Python, un software per la gestione dei fogli elettronici e libero accesso a Google e agli archivi del New York Times.
Il sedicenne ha partecipato con il software alla Google Science Fair, una competizione online per studenti dai 13 ai 18 anni: "Pensavo che avrei dovuto fare qualcosa nell'ambito delle ricerche personalizzate, ma considerando che Google se ne occupava già ho cercato di migliorare quanto già disponibile", ha rivelato lo stesso Tukrel, che ha già una società dal nome palindromo, Tacocat Computers, e partecipa ad un programma di stage con IceCream Lab.
Per provare l'affidabilità del suo software, Tukrel ha limitato le query di ricerca agli articoli di quest'anno del New York Times, creando una serie di utenti fittizi con interessi e cronologie diverse. Ha inserito queste informazioni sia su Google che sul suo software di ricerche personalizzate, paragonando infine i risultati ottenuti con un esito per certi versi sbalorditivo.
La personalizzazione delle ricerche dipende oggi da più fattori, come la località in cui ci si trova, la cronologia o le applicazioni installate sullo smartphone. Ma si tratta di un approccio semplicistico, e il software di Tukrel vuole risolvere "l'altra parte dell'equazione" andando a scandagliare dentro le pagine web e capirne in maniera più approfondita il senso delle parole prima di accostarlo agli interessi della personalità di un utente.
Tukrel ha un sacco di progetti per il suo futuro ma al tempo stesso, a differenza di molti guru del settore, rimane con i piedi ben stabili a terra volendo continuare gli studi alla Stanford University. Prima, però, svilupperà un portale di aggregazione di notizie basato sulla sua nuova tecnologia: "Sarebbe incredibilmente stupido smettere di studiare", ha infine concluso il sedicenne. "Ed è anche arrogante pensare che la tua idea sia così buona che non hai più bisogno di imparare altro".
14 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoInsomma su google uno a volte cerca cose veramente generali, tipo...come smacchiare la camicia o robe del genere
"La personalizzazione delle ricerche dipende oggi da più fattori, come la località in cui ci si trova, la cronologia o le applicazioni installate sullo smartphone."
In pratica solo pubblicità più mirata.
La versione americana di bing dicono sia più accurata di google. Ci sono delle statistiche ?
"La personalizzazione delle ricerche dipende oggi da più fattori, come la località in cui ci si trova, la cronologia o le applicazioni installate sullo smartphone."
In pratica solo pubblicità più mirata.
Mi sa che non l'hai proprio letto l'articolo. In realtà il ragazzo sostiene proprio il contrario: "andando a scandagliare dentro le pagine web e capirne in maniera più approfondita il senso delle parole prima di accostarlo agli interessi della personalità di un utente".
Se ti guardi cosa fa, praticamente ha creato i profili degli utenti andando a verificare la cronologia e creando una sorta di database con gli interessi dell'utente.
Ovvio che se paragoni una ricerca su google con una ricerca basata sul tuo database dove hai già gli interessi della persona, tirerai fuori dei risultati superiori a google.
https://drive.google.com/folderview...amp;usp=sharing
Se io faccio adesso una ricerca su google.it, esso non si mette a guardarmi la cronologia. Il motore di questo 16enne, si.
+1 , ma dimentichi l'ennesima legge criminale voluta da bruxelles, il Diritto all'oblio, che permette (anche) ai criminali di ripulire il proprio passato grazie alla censura.
Insomma su google uno a volte cerca cose veramente generali, tipo...come smacchiare la camicia o robe del genere
Se è un algoritmo che "va a scandagliare dentro le pagine web e capirne in maniera più approfondita il senso delle parole prima di accostarlo agli interessi della personalità di un utente", dovrebbe essere compatibile con qualsiasi pagina web ben fatta (semanticamente). NYT o altro che sia.
Certo immagino limitato all'inglese (visto che fare questi discorsi con lingue declinate, quali quelle dell'est europe, è decisamente più complesso).
"La personalizzazione delle ricerche dipende oggi da più fattori, come la località in cui ci si trova, la cronologia o le applicazioni installate sullo smartphone."
In pratica solo pubblicità più mirata.
Quindi secondo il tuo genio, se una buona invenzione (supposto che lo sia) permette ANCHE di fare più pubblicità mirata, è una monnezza?
Sai quanta gente ci vive, con la pubblicità mirata, e sai a quante persone non da per niente fastidio... anzi fa comodo?
In ogni caso avessi letto l'articolo e capito che algoritmo ha inventato, forse avresti capito che la pubblicità non centra 'na mazza.
Esatto, altro che pubblicità mirata: le ontologie e il web semantico sono cose serie su cui fior di ricercatori lavorano nelle università (ci ho fatto la tesi), che possono aiutare non solo in una ricerca più precisa.
Capire il senso di quanto è scritto in un testo, e non solo comparare i meri caratteri, non è per niente una cosa semplice.
Anche Google, con I suoi profitti a 10 cifre, non ha risorse infinite. Inoltre, il motore di ricerca ha, per imposizione, un hard treshold di 1 secondo. Il che significa che per qualunque query voi possiate immaginare i risultati vengono restituiti in meno di un secondo. Sinceramente, non sò se tutto ciò è possibile andando ad includere nella ricerca la semantica delle parole. Anche perchè, ad oggi, ancora non siamo in grado di far capire a una macchina le sfumature con cui noi umani usiamo determinate parole (ironia, enfasi, ...). Sono sicuro che prima o poi tutto ciò verrà introdotto, ma dubito che i tempi siano maturi.
Comunque sia, congratulazioni al ragazzo! Spero che un giorno diventi un mio collega
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