Google.cn chiude. Muro contro muro tra Google e Cina

Sospeso Google.cn e il traffico viene reindirizzato su Google.com.hk aggirando la censura di stato cinese
di Fabio Boneschi pubblicata il 23 Marzo 2010, alle 11:28 nel canale Web
Come preannunciato nei giorni scorsi Google e Cina non hanno saputo
raggiungere un accordo e si è giunti allo scontro frontale tra i due
colossi. Infatti, poche ore fa Google ha ufficializzato la propria intenzione di
sospendere le attività del motore di ricerca Google.cn, ma c'è una
novità importante: tutte le richieste vengono reindirizzate su
Google.com.hk, il sito di Hong Kong, e in questo modo agli utenti
cinesi viene offerto un accesso ai risultati privo di censura.
Il governo di Pechino non ha certo gradito la mossa di Google e ha giudicato questa iniziativa in modo pesante: secongo le autorità cinesi Google viene meno ad accordi sanciti nel momento in cui avviò le proprie attività in Cina. Di parere diametralmente opposto Google che definisce tale operazione completamente legale.
Google manterrà in Cina alcune attività di tipo commerciale legate alla vendita di spazi pubblicitari, e nel documento pubblicato sul blog ufficiale della società viene evidenziato come ogni decisione sia stata presa a Mountain View. Questa frase sembra essere una sorta scarico di responsabilità nei confronti dei propri dipendenti ancora impiegati su territorio cinese.
Ora non resta che attendere la contromossa di Pechino che potrebbe filtrare gli accessi verso Google.com.hk, oppure accettare una situazione pressochè imposta dalla pressione dell'opinione pubblica internazionale. Tra queste due opzioni, ovviamente, sono possibili varie soluzioni di compromesso sulle quali i diplomatici potranno lavorare nelle prossime settimane, anche se ad oggi questo tipo di intervento non ha condotto a risultati interessanti.
Google nel proprio messaggio ufficiale sintetizza le origini di tutto il contenzioso: i sistemi informativi di Google vennero violati e ignoti hanno avuto accesso ad alcuni account di posta elettronica riconducibili a dissidenti e a persone impegnate con il regime di Pechino. Le autorità cinesi negarono il loro coinvolgimento e rispedirono al mittente le accuse; intervenne anche il governo USA condannando le iniziativa di parte cinese ed emerse pure che anche i sistemi informativi di altre multinazionali furono aggetto di attenzione da parte di vari attacchi partiti dalla Cina. Da tutto ciò si è giunti alla drastica decisione odierna.
Secondo alcune fonti Google potrebbe ora rivolgere la propria attenzione verso atri Paesi orientali in forte crescita e probabilmente la piazza cinese verrà occupata da Baidu, ma anche da Microsoft Bing. La situazione non è per nulla definita e nel corse dei prossimi giorni avremo modo di ritornare sull'argomento con nuovi aggiornamenti.
Il governo di Pechino non ha certo gradito la mossa di Google e ha giudicato questa iniziativa in modo pesante: secongo le autorità cinesi Google viene meno ad accordi sanciti nel momento in cui avviò le proprie attività in Cina. Di parere diametralmente opposto Google che definisce tale operazione completamente legale.
Google manterrà in Cina alcune attività di tipo commerciale legate alla vendita di spazi pubblicitari, e nel documento pubblicato sul blog ufficiale della società viene evidenziato come ogni decisione sia stata presa a Mountain View. Questa frase sembra essere una sorta scarico di responsabilità nei confronti dei propri dipendenti ancora impiegati su territorio cinese.
Ora non resta che attendere la contromossa di Pechino che potrebbe filtrare gli accessi verso Google.com.hk, oppure accettare una situazione pressochè imposta dalla pressione dell'opinione pubblica internazionale. Tra queste due opzioni, ovviamente, sono possibili varie soluzioni di compromesso sulle quali i diplomatici potranno lavorare nelle prossime settimane, anche se ad oggi questo tipo di intervento non ha condotto a risultati interessanti.
Google nel proprio messaggio ufficiale sintetizza le origini di tutto il contenzioso: i sistemi informativi di Google vennero violati e ignoti hanno avuto accesso ad alcuni account di posta elettronica riconducibili a dissidenti e a persone impegnate con il regime di Pechino. Le autorità cinesi negarono il loro coinvolgimento e rispedirono al mittente le accuse; intervenne anche il governo USA condannando le iniziativa di parte cinese ed emerse pure che anche i sistemi informativi di altre multinazionali furono aggetto di attenzione da parte di vari attacchi partiti dalla Cina. Da tutto ciò si è giunti alla drastica decisione odierna.
Secondo alcune fonti Google potrebbe ora rivolgere la propria attenzione verso atri Paesi orientali in forte crescita e probabilmente la piazza cinese verrà occupata da Baidu, ma anche da Microsoft Bing. La situazione non è per nulla definita e nel corse dei prossimi giorni avremo modo di ritornare sull'argomento con nuovi aggiornamenti.
40 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoE' un pò che lo penso ma ora credo di poterlo dire apertamente. SIamo nel pieno della 3 guerra modiale , gente. E' la guerra dell'informazione.
La cina è il caso più eclatante. Il regime DEVE mantenere la censura perchè, se scoppia una rivoluzione, con la densità di popolazione che anno....
LA guerra non si combatte quasi più con il fucile.... il controllo della popolazione si può ottenere con il controllo dell'informazione.
Vedo la cina e penso a noi...
sicuro? a me sembra che abbia abbandonato uno stato che nonostante sia molto popolato gli rendesse poko e con la scusa si sia fatta un immensa pubblicità..il che nn mi dispiace..e credo che google abbia fatto bene..
sicuro? a me sembra che abbia abbandonato uno stato che nonostante sia molto popolato gli rendesse poko e con la scusa si sia fatta un immensa pubblicità..il che nn mi dispiace..e credo che google abbia fatto bene..
Invece pare che in Cina Google facesse buoni affari, come lascia intendere anche un articolo passato di hwupgrade (http://www.hwupgrade.it/news/softwa...ta_31929.html):
"Google ha conquistato il 30% del mercato cinese e tale area del globo è destinata a rimanere economicamente rilevante."
E in effetti sembra incredibile, pare che una società stia sacrificando dei guadagni per rendere il mondo un posto un pò migliore.... follia pura.
Vedremo come andrà a finire, magari hanno qualcosa in mente.
Complimenti.
Anche se ho la sensazione che dietro ci sia molto di più di un mero idealismo...
lordvittish
i soldi,google,li ha sempre in primo piano"Google manterrà in Cina alcune attività di tipo commerciale legate alla vendita di spazi pubblicitari".
Toglie i servizi e il suo motore di ricerca ma,non rinuncia ai soldoni!
Forse sono io che non vedo google di buon occhio,progetti come android e tutto il resto sono stati creati a tavolino per fare esclusivamente soldi,il bello è che la maggior parte della gente crede che google abbia fatto questo per fare tanto piacere a milioni di utenti............
Soldi,soltanto soldi!
Poi danno pochi spicci alle comunità opensource per poi farci tanti soldini sui loro progetti!
Affaristi nati!
Ho capito che è una società a scopo di lucro ma non la vedo così diversa da microsoft ed apple!
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