Google vuole eliminare gli URL, ma non sa ancora come

Google vuole eliminare gli URL, ma non sa ancora come

La novità potrebbe rivoluzionare il Web così come lo conosciamo, rendendo la condivisione e l'identificazione delle pagine internet decisamente diverse rispetto ad oggi

di pubblicata il , alle 12:01 nel canale Web
Google
 

Potrebbe il web esistere senza gli URL, gli indirizzi internet? E se sì, come farebbero gli utenti a navigare fra le pagine online? Sono queste alcune delle domande controverse che Google si sta ponendo in questi ultimi periodi, il tutto con il fine di rendere il WWW più sicuro per gli utenti.

Se da una parte l'idea di abbandonare l'indirizzo internet, ovvero il sistema identificativo utilizzato sin dai primi tempi dalle diverse pagine web, può sembrare drastica per una compagnia che ha basato il suo business sull'indicizzazione e il posizionamento delle stesse pagine, dall'altra se Google riuscisse a rendere internet un posto più sicuro e affidabile potrebbe trarre solo vantaggi. Ad esempio gli utenti potrebbero avere più fiducia in risultati delle ricerche che diventerebbero così più affidabili, e allo stesso modo anche gli inserzionisti pubblicitari potrebbero interessarsi in misura maggiore al web, come avviene già ad esempio per televisioni e radio.

L'idea di eliminare gli URL dal web è nata per via della loro complessità. Gli utenti meno esperti spesso non li capiscono e non notano certe sfaccettature, dando così la possibilità ad aggressori malintenzionati di sfruttare la loro ingenuità per inoculare malware o contenuti fraudolenti nei loro computer con attacchi di phishing mirati. Secondo recenti studi, contrastare i cyber attacchi costa al settore della sicurezza informatica circa 600 miliardi di dollari l'anno, e il trend è in costante aumento. Secondo Google una delle soluzioni è rendere più comprensibile l'identità online.

"Vogliamo creare un posto in cui l'identità del web sia facilmente comprensibile da tutti", ha dichiarato Adrienne Porter Felt di Google a Wired. "Gli utenti devono sapere con chi hanno a che fare quando utilizzano un sito web, in modo da intuire se possono aver fiducia. Ma questo significherebbe un grosso cambiamento in come e quando Chrome mostra gli URL. Vogliamo mettere in discussione il modo in cui gli URL vengono riprodotti, e metterli in discussione anche nel tentativo di trovare un modo più corretto per mostrare l'identità di un sito".

Il collegamento fra identità di un sito e il suo URL è meno importante negli ultimi anni, con la diffusione degli URL Shortener. Si tratta di servizi che servono ad abbreviare gli indirizzi più lunghi in modo da renderne più semplice la condivisione (soprattutto sui social in cui lo spazio non è tanto), ma in questo modo viene cancellato l'URL originale per un modello praticamente incomprensibile. Chi legge l'URL abbreviato non può di fatto identificare il sito che andrà a visitare, e questo rende particolarmente semplice nascondere siti illegittimi durante la condivisione.

Google ha comunque ammesso che al momento non ha trovato un modo efficace per riuscire ad eliminare l'URL dal web. La compagnia ci sta provando da tempo, con risultati abbastanza scarsi: nel 2014, ad esempio, aveva sviluppato "origin chip" su Chrome, un sistema che mostrava solo il nome di dominio del sito oscurando la sua parte finale. La feature è stata però abbandonata in breve tempo. Sul fronte della sicurezza, invece, Google mostra oggi un'etichetta con le scritte "Sicuro" e "Non sicuro" sui siti realizzati rispettivamente sugli standard HTTPS e HTTP.

Attualmente Google sta studiando il modo in cui la gente utilizza gli URL, e ha ipotizzato diversi metodi per creare un web senza gli indirizzi internet. Stando alle parole di Porter Felt i tecnici della compagnia sarebbero combattuti sul presentare o meno una soluzione, che potrebbe essere già rivelata in autunno o durante la prossima stagione primaverile. La soluzione dovrà prevedere il giusto equilibrio fra sicurezza e convenienza per l'utente, il tutto rendendo semplice la condivisione delle pagine web fra dispositivi di natura differente fra di loro.

21 Commenti
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DanieleG10 Settembre 2018, 12:23 #1
Follia pura.
Questi vogliono controllare l'intera rete e lo fanno passare come "sicurezza per l'utente".
thresher325310 Settembre 2018, 12:42 #2
Perché tentare di riparare qualcosa che non é rotto?
Gyammy8510 Settembre 2018, 12:43 #3
Originariamente inviato da: thresher3253
Perché tentare di riparare qualcosa che non é rotto?


Non è rotto ma potrebbe diventarlo! #revoluscion
sk0rpi0n10 Settembre 2018, 12:54 #4
"Gli utenti devono sapere con chi hanno a che fare quando utilizzano un sito web": ovvio, con Google!
schwalbe10 Settembre 2018, 13:00 #5
Originariamente inviato da: DanieleG
Follia pura.
Questi vogliono controllare l'intera rete e lo fanno passare come "sicurezza per l'utente".

Bella questa! O meglio senza vergogna!
Basta pensare al seguente passaggio:
Ad esempio gli utenti potrebbero avere più fiducia in risultati delle ricerche che diventerebbero così più affidabili

Ma se mi avevano telefonato che se pagavo mostravano la mia mia ditta, nella mia zona, nella prima posizione...
Affidabilità nel guadagnare i $$!
cignox110 Settembre 2018, 13:00 #6
Vedremo cosa tireranno fuori. Al momento mi viene da pensare che se vogliono rendere le url piú semplici da capire devono necessariamente ridurre il loro contenuto di informazione e questo, in generale, li rende meno sicuri, non piú sicuri.
A meno che non trovino un modo per appiccicare metainformazioni (qualcosa appunto come il certificato ma ancora piú "potente" in modo che l'url venga semplificato ma all'utente vengono mostrate tutte queste informazioni in maniera di facile interpretazione (come il lucchetto per il protocollo).
matrix8310 Settembre 2018, 13:34 #7
Originariamente inviato da: schwalbe
Ma se mi avevano telefonato che se pagavo mostravano la mia mia ditta, nella mia zona, nella prima posizione...
Affidabilità nel guadagnare i $$!

Stai tranquillo che google non ti chiama. Sono sedicenti agenzie, molte straniere, che si spacciano per google e promettono miracoli. Non accettare mai.
-MiStO-10 Settembre 2018, 13:48 #8
Originariamente inviato da: cignox1
Vedremo cosa tireranno fuori. Al momento mi viene da pensare che se vogliono rendere le url piú semplici da capire devono necessariamente ridurre il loro contenuto di informazione e questo, in generale, li rende meno sicuri, non piú sicuri.
A meno che non trovino un modo per appiccicare metainformazioni (qualcosa appunto come il certificato ma ancora piú "potente" in modo che l'url venga semplificato ma all'utente vengono mostrate tutte queste informazioni in maniera di facile interpretazione (come il lucchetto per il protocollo).


si, la penso anch'io così.
oppure altra possibilità, evitare l'ambiguità dovuta dall'essere un "testo libero" e quindi con potenzialmente infinite sfaccettature: alla fine nelle applicazioni lo si è già fatto passando da campi di testo a listbox/combobox e quant'altro (vedi ad esempio la lista dei preferiti nella home, tutto è fatto per evitare digitazione)...ma non so come possa essere applicabile una cosa del genere nelle url senza creare un enorme schedario
alexdal10 Settembre 2018, 14:31 #9
IN effetti hanno ragione:

una persona poco accorta viene facilmente dirottata da hwupgrade.it a hwupgradeit.com
(come esempio)

peggio ancora l'iperlink con collegamento a un sito fasulla, si vede nella mail l'indirizzo giusto ma si arriva al fasullo.

Pero' anche se gli indirizzi internet fossero stati pensati meglio all'origine.


il problema rimane sempre:
invece di hwupgrade si potrebbe far cliccare su hvvupgrade hwvpgrade hwupqrade

allora si dovrebbe passare sempre da un motore di ricerca che ha in database i siti certificati. Come il visto che hanno messo su Facebook o twitter che indica che quello è della persona famosa o della ditta registrata
Tedturb010 Settembre 2018, 14:46 #10
la soluzione non e' eliminare gli url.
E' vietare legalmente lo scamming e il cybersquatting.
Se compri un dominio solo per metterlo in vendita, ti deve venir tolto.
Compagnie che fanno solo questo andrebbero condannate e gli dovrebbe essere vietato di acquistare domini a vita, a loro e ai loro membri/executive.

Se metti su una pagina fraudolenta con un indirizzo simile a quello di un sito legit, dovresti essere condannato.

Detto questo, se volessero veramente risolvere il problema da soli, basterebbe dire all'utente quando stanno visitando un sito deceptive. Ah ma aspetta, lo fanno gia!
Per poi lasciare il miliardo di risultati fasulli quando si cerca un pdf.. che gente..

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