Google Sparrow: arriva l'avversario di ChatGPT! Ecco come funziona e perché sarà diverso
L'arrivo di ChatGPT ha creato un bel po' di scompiglio in Google che ha subito messo in allarme i suoi sviluppatori e ha già risposto ad OpenAI con i lsuo Google Sparrow ossia un nuovo chatbot conversazionale. Come funziona? Ecco alcuni dettagli
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 30 Gennaio 2023, alle 11:27 nel canale WebL'arrivo pubblico di ChatGPT ha senza dubbio creato allarme nel mondo della tecnologia. Un effetto capace, secondo gli analisti, di creare così tanto scompiglio da poter essere paragonato all'introduzione del World Wide Web o addirittura dell'iPhone di Apple del 2007. Abbiamo visto che Microsoft si è buttata a capo fitto proprio con ChatGPT o con altre Intelligenze Artificiali di OpenAI avendo già finanziato a più riprese l'azienda per un totale di almeno 10 miliardi di dollari permettendo però di avere a disposizione gli strumenti in futuro per integrare proprio l'Intelligenza Aritificiale nei propri prodotti software migliorando non solo gli stessi ma anche la ricerca con il suo motore Bing che potrebbe iniziare a competere con quello di Google.
Google corre ai ripari con il suo Sparrow
Proprio in Google, come detto, sono scattati gli allarmi generali e in azienda si è addirittura chiesto l'intervento dei fondatori, Sergey Brin e Larry Page, per cercare di combattere il nemico e il pericolo concreto di ChatGPT. Come? Tramite Google Sparrow, il diretto concorrente di ChatGPT. A parlarne apertamente è Demis Hassabis ossia il capo di DeepMind, la società di Intelligenza Artificiale che fa capo proprio ad Alphabet ossia a Google e che in un'intervista ha rivelato che a Mountain View si sta da tempo sviluppando una versione proprio di Sparrow, un chatbot capace di fare tutto ciò che è possibile oggi con ChatGPT ma in modo più conversazionale e con la capacità di citare le fonti.
Sparrow di Google non è proprio una novità ossia è presente dal 2020 un suo whitepaper pubblico anche se in questo caso l'identità del chatbot venne rivelata un po' in sordina visto che ancora non era scattata così imponente la curiosità per le Intelligenze Artificiali conversazionali. ChatGPT e OpenAI invece hanno fatto scoppiare il caso con oltre 1 milione di utenti che solo nella prima settimana hanno realizzato l'accesso facendo divenire ChatGPT una delle piàù imponenti novità tecnologiche di sempre. Da qui il processo di sviluppo di Google Sparrow è stato accelerato all'inverosimile.
Il software di Google avrà caratteristiche similari a quelle di ChatGPT ma ci saranno alcune peculiarità che potrebbero renderlo più accattivante. In questo caso infatti, secondo quanto detto da Hassabis, Google Sparrow sarà assolutamente migliore di quello di OpenAI perché, a parità di domande da parte dell'utente, vi saranno risposte più accurate. Intanto Sparrow potrà imparare dai propri errori tramite il famoso apprendimento per rinforzo (reinforcement learning). In questo caso il sistema di chatbot impara anche senza che l’umano gli dica esplicitamente che una risposta è giusta o sbagliata, perché saprà interpretare altri parametri come rinforzo positivo (o negativo).
Ma questa non sarà l'unica differenza esistente tra Sparrow e ChatGPT. Se il chatbot di OpenAI possiede un database aggiornato fino al 2020 e non ha un collegamento diretto con il web, ecco che Sparrow, forte della presenza di Google, potrà contare su aggiornamenti frequenti e anzi potrebbe anche venire integrato direttamente in Google Search o anche altri servizi di BigG. Insomma ancora non abbiamo dettagli su Sparrow ma è palese che la guerra delle Intelligenze Artificiali è stata appena lanciata.
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20 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoL'autoapprendimento è buono, ma se non gestito bene può essere usato per indirizzare certe risposte, comportamenti, non sempre a fini positivi, quindi non so.
Comunque quanto tempo ci vorrà prima che queste chat vengano riempite di pubblicità, con risposte "sponsorizzate" e cose del genere? Perchè se c'è una cosa su cui sono certo è proprio che presto o tardi succederà.
Credo che sia ben diverso da una moda passeggera quando di mezzo c'è in qualche modo esercizio di potere e di informazione o accesso a beni e servizi.
Credo che sia ben diverso da una moda passeggera quando di mezzo c'è in qualche modo esercizio di potere e di informazione o accesso a beni e servizi.
Se il fine di queste chat fosse questo, non penso a Google e Microsoft interesserebbero tanto. Se ci investono tali cifre, è perchè pensano di rientrare di queste cifre, e quindi si immaginano che gli utenti le utilizzino nella loro vita di tutti i giorni, beccandosi pubblicità e condividendo dati personali in maniera più o meno ovvia.
"ChatGPT per la mia moto che gomme mi consigli?" -> Profilazione, l'utente ha una moto/è interessato alle moto quindi pubblicità mirata.
Non mi aspetto ci sarebbe una guerra fra i big del settore per un "banale" servizio per la sanità pubblica o similare.
io invece credo che le AI, queste come altre come quelle per la generazione di immagini e musica, saranno l'inizio di una delle piú potenti rivoluzioni culturali che si siano mai viste.
Mano a mano che saranno sempre di piú le opere (testi, immagini, musiche etc) che saranno prodotte dalle ai (e lo saranno in quanto piú economiche di persone vere), e piú saranno le opere AI-generated che entreranno nel loop addestrativo.
Quindi tra qualche anno le AI impareranno "da loro stesse". Con il risultato che quella mediocritá che giá oggi vediamo intorno a noi diventerá ancora piú mediocre perché non ci sará chi inventerá, provocherá, sperimenterá, rieschierá.
Poi, ovvio, le nicchie continueranno ad esistere, cosí come oggi puoi farti fare l'arredamento da un designer o da un intagliatore. Ma il 99% di ció che vedremo, leggeremo e ascolteremo sará robaccia generata da una Ai.
E questo al netto di tutti i (tanti) casi in cui al contrario queste AI invece avranno meraviglie da mostrarci.
In compenso alla richiesta di valutare delle persone in base alle domande poste, si rifiuta categoricamente spiegando le motivazioni in maniera coerente.
Sicuramente si riesce ad avere un interazione più naturale e fluente, anche se a volte si contraddice, soprattutto se si parla di risultati concreti su cose astratte come infiniti ed asintoti, limiti ecc. basta poi riformulare la domanda forzando e alla fine ti dice l'esatto opposto.
Quindi Utile anche si
Affidabile........ non ci affiderei di certo nulla di decisionale, per quanto ha una conoscenza enorme, in alcune situazioni sbaglia clamorosamente ed il brutto e che la risposta sbagliata e convincente e se non sai di cosa stai parlando potresti prenderlo per fede.
Quanti umani riescono a produrre musica o opere visive decentemente? ma non per questo sono da buttare
io invece credo che le AI, queste come altre come quelle per la generazione di immagini e musica, saranno l'inizio di una delle piú potenti rivoluzioni culturali che si siano mai viste.
Mano a mano che saranno sempre di piú le opere (testi, immagini, musiche etc) che saranno prodotte dalle ai (e lo saranno in quanto piú economiche di persone vere), e piú saranno le opere AI-generated che entreranno nel loop addestrativo.
Quindi tra qualche anno le AI impareranno "da loro stesse". Con il risultato che quella mediocritá che giá oggi vediamo intorno a noi diventerá ancora piú mediocre perché non ci sará chi inventerá, provocherá, sperimenterá, rieschierá.
Poi, ovvio, le nicchie continueranno ad esistere, cosí come oggi puoi farti fare l'arredamento da un designer o da un intagliatore. Ma il 99% di ció che vedremo, leggeremo e ascolteremo sará robaccia generata da una Ai.
E questo al netto di tutti i (tanti) casi in cui al contrario queste AI invece avranno meraviglie da mostrarci.
Io non sarei così pessimista, in linea di principio penso sia perfettamente possibile addestrare un AI per quantificare il grado di originalità e quanto possa risultare coinvolgente dal punto di vista dello spettatore, penso che potenzialmente si possano ottenere anche risultati migliori rispetto agli autori umani perché noi abbiamo schemi mentali più rigidi, almeno questa è l'impressione che ho guardando le immagini generate dall'ai
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