Google rilascia Gemini 2.0: ora ha capacità agenziali avanzate. Cosa significa?

Gemini 2.0, l'ultima innovazione di Google nel campo dell'AI, introduce capacità agenziali avanzate e un'architettura multimodale nativa. Questa evoluzione, insieme alla versione ottimizzata Gemini 2.0 Flash, promette di ridefinire l'interazione uomo-macchina e aprire nuove frontiere nell'intelligenza artificiale.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 12 Dicembre 2024, alle 10:43 nel canale WebGoogleGemini
Google ha sorpreso il mondo tecnologico con l'annuncio di Gemini 2.0, l'ultima evoluzione del suo modello di intelligenza artificiale, che rappresenta un passo avanti decisivo verso l'era degli agenti intelligenti. La presentazione, avvenuta tramite un post ufficiale del CEO Sundar Pichai, segna un momento storico per l'azienda e per il settore dell'AI. Oltre alla versione principale, è stata svelata anche Gemini 2.0 Flash, una variante ottimizzata che punta su prestazioni elevate e tempi di risposta ridotti. Ecco tutte le novità.
Gemini 2.0: capacità agenziali e multimodalità avanzata
La caratteristica più rivoluzionaria di Gemini 2.0 è l’introduzione di capacità agenziali avanzate, che permettono al modello di comprendere meglio il contesto, anticipare le necessità degli utenti e agire in modo più autonomo, pur mantenendo la supervisione umana. Questo lo distingue dai chatbot tradizionali, trasformandolo in un vero e proprio agente AI capace di interagire con ambienti digitali (e potenzialmente fisici) in modo dinamico.
Un agente AI come Gemini 2.0 non si limita a rispondere a input o generare output: può percepire il contesto, pianificare azioni, adattarsi ai risultati ottenuti e gestire compiti complessi. Ad esempio, può controllare robot o sistemi automatizzati, completare conversazioni articolate e persino risolvere problemi che richiedono ragionamento causale basilare.
L'architettura nativa multimodale di Gemini 2.0 è un altro elemento distintivo: il modello è in grado di elaborare e generare contenuti in diverse forme – testo, immagini, video, audio e codice – aprendo nuove possibilità per sviluppatori e utenti finali. Questa tecnologia sarà integrata progressivamente nei servizi Google, tra cui la Ricerca, dove potenzierà la funzionalità AI Overview con capacità di ragionamento più avanzate per gestire query complesse.
L'infrastruttura alla base di Gemini 2.0 si basa su oltre dieci anni di ricerca nel campo dell'intelligenza artificiale e sfrutta hardware dedicato come Trillium, la sesta generazione delle TPU (Tensor Processing Units) di Google. Questo hardware è ora disponibile anche per i clienti esterni tramite piattaforme come Google AI Studio e Vertex AI.
Gemini 2.0 Flash: velocità e ottimizzazione
Accanto alla versione principale, Google ha presentato Gemini 2.0 Flash, una variante ottimizzata che promette prestazioni superiori con tempi di risposta dimezzati rispetto al precedente modello 1.5 Pro. Questa versione è progettata per offrire un’esperienza più fluida ed efficiente senza sacrificare le funzionalità avanzate.
Anche Gemini 2.0 Flash mantiene la sua natura multimodale, consentendo non solo l’elaborazione di input complessi ma anche la generazione nativa di output come immagini e audio in diverse lingue. Gli sviluppatori possono già accedere a questa versione tramite l’API Gemini in Google AI Studio e Vertex AI, mentre una versione sperimentale della chat basata su Flash è disponibile globalmente su desktop e web mobile. La release finale è prevista per gennaio 2025.
Progetti sperimentali: Astra, Mariner e Jules
Per dimostrare il potenziale di Gemini 2.0, Google ha presentato una serie di progetti sperimentali:
- Project Astra: un assistente AI universale capace di interagire in modo naturale in diverse lingue utilizzando strumenti come Google Lens e Maps.
- Project Mariner: esplora nuove modalità di interazione uomo-agente attraverso il browser Chrome.
- Jules: un agente AI progettato per supportare gli sviluppatori integrandosi direttamente con GitHub.
Questi prototipi sono attualmente disponibili per un gruppo ristretto di tester fidati e rappresentano i primi passi verso l'applicazione pratica delle capacità agenziali avanzate.
Google ha posto grande enfasi sulla sicurezza nello sviluppo dell'AI. L'azienda ha implementato rigorosi protocolli etici collaborando con il Responsibility and Safety Committee per prevenire rischi potenziali legati all’uso improprio della tecnologia. Particolare attenzione è stata dedicata alla protezione della privacy degli utenti.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSi ma almeno quando ti ammazza prima ti fa vedere gli ads....
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