Google perde l'appello su Google Shopping con l'UE, confermata multa da 2,4 miliardi di euro

Google ha perso l'appello contro la multa da 2,4 miliardi di euro comminata nel 2017 dalla Commissione europea per abuso di posizione dominante con Google Shopping. L'azienda può però ancora sperare, c'è un ultimo grado di giudizio: la Corte di giustizia europea.
di Manolo De Agostini pubblicata il 10 Novembre 2021, alle 15:21 nel canale WebLa Corte generale dell'UE ha respinto il ricorso di Google contro la sentenza "Google Shopping" e la relativa multa da 2,42 miliardi di euro inflitta nel 2017. La casa di Mountain View si macchiò di abuso di posizione dominante nel mercato delle ricerche su Internet per aver dato priorità, grazie al proprio motore di ricerca, al servizio Google Shopping rispetto a quelli della concorrenza e creato così un monopolio sui consumatori.
Google e Alphabet hanno ora la possibilità di impugnare la nuova decisione dinanzi alla più alta corte dell'UE, la Corte di giustizia europea (ECJ). "Il giudizio di oggi, che esamineremo nel dettaglio, si riferisce a una serie di fatti molto specifici e già nel 2017 abbiamo apportato modifiche per ottemperare alla decisione della Commissione europea. Il nostro approccio ha funzionato con successo per più di tre anni, generando miliardi di clic per più di 700 servizi di shopping comparativo", ha commentato di un portavoce di Google.
L'azienda statunitense guidata da Sundar Pichai e l'Unione europea sembrano avere un conto aperto visto che negli anni successivi, nel 2018 e nel 2019, Google è stata coinvolta in nuove cause antitrust per quanto riguarda Android e AdSense. Anche quelle due sentenze sono state appellate dal colosso della tecnologia.
L'elemento chiave della battaglia legata è la cosiddetta "auto-preferenza", ossia il concetto che un'azienda come Google possa violare le norme sulla concorrenza usando la posizione dominante in un settore (nel caso specifico) per sfondare in un altro (lo shopping). L'auto-preferenza, anche se di per sé non viola il diritto antitrust dell'UE, può avere potenziali effetti dannosi per i servizi rivali e quindi danneggiare l'innovazione.
La Corte generale ha confermato la multa e dichiarato di aver racimolato abbastanza prove del fatto che il comportamento di Google era negativo per il settore. La società, secondo il tribunale, ha violato le leggi antitrust "favorendo il proprio servizio di shopping comparativo sulle sue pagine dei risultati generali tramite una visualizzazione e un posizionamento più favorevoli, relegando i risultati dei servizi concorrenti in quelle pagine in base agli algoritmi di ranking". Insomma, due pesi e due misure.
Thomas Vinje, consulente legale di FairSearch, associazione di aziende che si batte contro il dominio di Google, ha commentato che la sentenza "fornisce alla Commissione europea le munizioni di cui ha bisogno per un giro di vite contro Google in altri settori in cui esercita il proprio peso, come la pubblicità online, gli app store e lo streaming video. Questa vittoria è solo il primo passo".
49 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info"L'auto-preferenza, anche se di per sé non viola il diritto antitrust dell'UE, può avere potenziali effetti dannosi per i servizi rivali e quindi danneggiare l'innovazione.
[...]
La società, secondo il tribunale, ha violato le leggi antitrust "favorendo il proprio servizio di shopping comparativo sulle sue pagine dei risultati generali tramite una visualizzazione e un posizionamento più favorevoli, relegando i risultati dei servizi concorrenti in quelle pagine in base agli algoritmi di ranking". Insomma, due pesi e due misure."
Perché, delle due l'una: o ha violato le leggi antitrust (#2) o non le ha violate (#1). Tertium non datur.
La chiave dell’argomento legale di Vestgater in questo e in altri casi antitrust è il concetto di “auto-preferenza” – l’idea che un’azienda come Google possa violare la legge antitrust utilizzando una posizione dominante in un mercato (nel caso di Google, ricerca) per aiutarlo riuscire in un altro (es. shopping). L’autopreferenza non è di per sé una violazione del diritto antitrust dell’UE, ma i potenziali effetti dannosi di questa dinamica, come il soffocamento di prodotti migliori dai rivali, lo sono.
Almeno mettilo il link alla fonte, visto che non roba proveniente dall'articolo che stiamo commentando:
https://www.free-press.it/2021/11/1...liardi-di-euro/
Ma hai "dimenticato" di portare un pezzo importante dall'articolo da cui hai estratto quello che ti pareva:
[I][INDENT]Nella sua sentenza odierna, il Tribunale dell’UE ha affermato di aver visto prove sufficienti del fatto che il comportamento di Google in questo settore fosse dannoso. La società, ha affermato il tribunale, ha violato la legge antitrust “favorendo il proprio servizio di shopping comparativo sulle sue pagine dei risultati generali attraverso una visualizzazione e un posizionamento più favorevoli, mentre relega i risultati dei servizi di confronto concorrenti in quelle pagine mediante algoritmi di ranking”.
Poiché l’autopreferenza è comune nel mondo tecnologico – con le aziende che spesso raggiungono la scala concentrandosi su un singolo prodotto prima di espandersi ai servizi vicini – questo giudizio rafforzerà altri argomenti antitrust avanzati dall’UE.[/INDENT][/I]
Quindi l'autopreferenza è diffusa, e non sarebbe in violazione dell'antitrust. Tranne se un'azienda di grosse dimensioni ne tragga poi vantaggio.
La solita legge confusionaria dell'antitrust, che si applica un tanto al chilo, quando qualcuno si sveglia e punta il dito su un'azienda che ha tratto beneficio.
E di cui abbiamo già ampiamente parlato nel thread di Apple.
Non capisco dove trovi la confusione in questi concetti, a me paiono di una limpidezza quasi imbarazzante, anzi, quello che hai quotato contribuisce a chiarire ulteriormente.... pero' e' anche vero che tu sei
"Ufficio complicazione affari semplici"
saresti in grado di creare papiri di discorsi annidati e incrociati anche su questo banale e semplice articoletto.
non capisco quale sia il problema delle leggi confusionarie, sono state raccolte prove a suff e non penso gli avvocati di google siano degli azzeccagarbugli.
Prove raccolte
Per formulare la sua decisione, la Commissione ha raccolto e attentamente analizzato una vasta gamma di prove, tra cui:
1) documenti di Google e di altri operatori del mercato risalenti all'epoca dei fatti;
2) grandi quantità di dati oggettivi, tra cui 5,2 terabyte di risultati della ricerca su Google (circa 1,7 miliardi di ricerche);
3) esperimenti e indagini finalizzati ad analizzare soprattutto l'impatto della visibilità dei risultati della ricerca sul comportamento dei consumatori e sulla percentuale di clic;
4) dati finanziari e sul traffico che attestano l'importanza commerciale della visibilità dei risultati della ricerca su Google e le conseguenze della retrocessione;
5) un'ampia indagine di mercato sui clienti e sui concorrenti nei mercati interessati (con questionari inviati dalla Commissione a diverse centinaia di imprese).
Ti farò uno sconto questa volta, e andrò più velocemente al punto, visto che comunque devo ripetere esattamente le stesse cose che ripeto da un bel pezzo (non soltanto qui con te, ma da diversi anni in cui ho affrontato l'argomento).
Il nocciolo della questione è che la pratica per la quale è stata condannata Google è perfettamente legale nonché comunemente usata e non viola nemmeno le leggi antitrust, come peraltro hai riportato anche tu.
L'antitrust ha emanato una condanna perché, implementando questa pratica e grazie alla sua posizione, a un certo punto s'è accorta che Google schiacciasse la concorrenza.
La domanda (retorica) rimane la stessa: è possibile stabilire anticipatamente e in maniera chiara e precisa QUANDO una pratica diventi di colpo illegale? La risposta è ovviamente no, perché [B]il tutto è aleatorio, e soggetto alle valutazioni personali e del momento di gente che [U]può decidere arbitrariamente e in qualsiasi momento che una pratica prima lecita sia divenuta illecita[/U][/B].
[B]Il diritto ha bisogno e dovrebbe, invece, essere sempre perfettamente chiaro nello stabilire cosa sia lecito e cosa no, e questo [U]PRIMA che una persona o un'azienda possa ricaderci[/U].[/B]
Le parti evidenziate le ho messe apposta per facilitarti la vita.
Non e' confusionaria ma OBSOLETA e non tiene conto dei cambiamenti della new economy
E' anche confusionaria (vedi sopra), e rimarrà tale. QUESTO è il suo grande limite.
il tanto al kg e' frutto di?
Vedi sopra: le sanzioni scattano dopo che qualcuno si è reso conto, a un certo punto arbitrario, che gli affari raggiunti da un'azienda con certe pratiche non sono più accettabili, ma illecite.
Giustizia un tanto al chilo, appunto: scatta quando la bilancia cambia e pende dall'altra parte. Ma tu NON sai quando questo succederà, perché NON sta scritto da nessuna parte, ma te lo verrà a dire qualcuno che un giorno verrà a bussare alla tua porta dicendoti che hai commesso degli illeciti.
Recentemente hanno multato "Facile.it"
https://www.ilfattoquotidiano.it/20...essive/6352702/
OK, e quindi? Quello che hai riportato non c'entra assolutamente nulla con questa discussione.
Infatti:
[I][INDENT]l'azienda guidata da Mauro Giacobbe ha esercitato una pressione indebita sui clienti a sottoscrivere prodotti mai richiesti e ha omesso di avvisarli che i risultati della comparazione dei prestiti sono provvisori.[/INDENT][/I]
Stabilire in maniera chiara e precisa è difficile.
La complessità delle situazioni spesso è difficile da ricostruire e interpretare .
Altrimenti qualsiasi processo durerebbe 10 minuti.
Il tutto è aleatorio si, l'aleatorietà se si puo dire è prevista dal diritto e descrive lincertezza dei contatti per esempio.
che tutto sia arbitrario no perche i riferimenti alle leggi e norme ci sono essendoci stato un processo ovviamente
che sia soggetto alle valutazioni personali ovviamente si, sia della accusa che ovviamente della difesa essendo un dibattimento.
in poche parole mi viene da dirti benvenuto nel mondo.
Ripeto, sarebbe meglio a prescindere che passino le proposte di legge che ho gia linkato anche nellaltra discussione , lo scopo sarebbe velocizzare queste situazioni e dare un po piu ancora di certezze su queste pene.
Ed è un mondo che non funziona bene, e che sicuramente non funziona per niente bene per quanto riguarda l'antitrust, se non è possibile stabilire nemmeno sommariamente QUANDO un'azienda che PRIMA, operando in un certo modo (peraltro pubblicamente e non nascondendosi), era in regola, e DOPO, non si sa mai quando, è divenuta di colpo colpevole.
Se entri da un tabaccaio con la pistola in pugno e richiedendo l'incasso non credo ci siano dubbi che tu stia commendo un crimine.
Invece se operi nel settore delle ricerche, metti davanti per primi i tuoi risultati, [B]lo vedono tutti che operi in questo modo perché [U]lo fanno anche gli altri[/U][/B], sei in regola soltanto finché qualcuno non si sveglia e dice che sei in criminale...
e ovviamente non essendo gestita da Computer ma da Uomini, sono soggetti a "interpretare" in base a vari fattori, anche emotivi.
ci si aspetterebbe che chi deve giudicare sia imparziale, al di sopra di ogni interesse, se non quello che venga fatta giustizia, e che non sbagli MAI!
non è così.
e se si pensa che spesso vengono condannate (o non condannate) persone con delle sentenze che agli occhi di TUTTI sono assurde...
e chi giudica è un UOMO tanto quanto noi.
sicuramente con una istruzione e una cultura dedicata principalmente a quello, ma sempre Uomini come noi.
non sono reati facili e palesi, sono reati spesso cammuffati, furbi e intelligenti studiati da commercialisti con i controcoglioni.
Queste aziende hanno tatuato in fronte
"fatta la legge trovato l'inganno"
Sará anche che hanno commercialisti con i controcoglioni ma dall’ altra parte c é una legge poco attenta e chi la deve fare applicare che non sempre fa il suo dovere.
Poi anche questa storia che ci si deve basare su una sentenza x dare una nuova interpretazione della legge…
Dovrebbe essere un po’ tutto più “modulare”.
Voglio dire, se ci si accorge che una legge é stata aggirata, perché magari nel frattempo è nato qualcosa che permette di aggirarla, ma cosa ci vuole ad aggiornare la legge?
Invece no bisogna sempre aspettare una cavolo di sentenza mentre nel frattempo di acqua sotto ai ponti ne è passata tanta ma tanta…
Tanto per fare un esempio, ma possibile che per considerare l Omicidio Stradale come Omicidio ci sia voluto così tanto tempo?
Bastava metterlo subito dopo il primo morto.
Bastava metterlo subito dopo il primo morto.
Hai veramente idea di quanto in italia effettivamente prenda di galera uno che ha commesso omicidio stradale, considerando subito lo sconto di un terzo della pena se si sceglie il rito abbreviato, se si tiene buona condotta e se si accettano misure alternative al carcere? Per il risultato effettivo del tutto, a ben vedere si poteva pure fare a meno di introdurre il reato di "omicidio stradale".
Se penso che i carabinieri non possono nemmeno intervenire quando un rom ti entra in casa e se ne appropria (cambiando serrature, ecc.), penso subito all'italia come al quinto mondo, non al terzo o quarto.
Se penso che i carabinieri non possono nemmeno intervenire quando un rom ti entra in casa e se ne appropria (cambiando serrature, ecc.), penso subito all'italia come al quinto mondo, non al terzo o quarto.
Certo, so benissimo che in Italia queste cose sono delle barzellette!
Poi magari se tu privato cittadino commetti qualche piccolo errore con il fisco ti rendono la vita impossibile, ma se vai in giro senza patente ubriaco e drogato e uccidi qualcuno con la macchina quasi sicuramente non ti vengono nemmeno a cercare.
Come il "mi avvalgo della facoltà di non rispondere", ma che è? Tu DEVI rispondere e stop, se non rispondi aggravi la tua situazione.
e ovviamente non essendo gestita da Computer ma da Uomini, sono soggetti a "interpretare" in base a vari fattori, anche emotivi.
ci si aspetterebbe che chi deve giudicare sia imparziale, al di sopra di ogni interesse, se non quello che venga fatta giustizia, e che non sbagli MAI!
non è così.
e se si pensa che spesso vengono condannate (o non condannate) persone con delle sentenze che agli occhi di TUTTI sono assurde...
e chi giudica è un UOMO tanto quanto noi.
sicuramente con una istruzione e una cultura dedicata principalmente a quello, ma sempre Uomini come noi.
Forse non sono stato chiaro prima.
In linea di principio non ho problemi col fatto che possano essere fatti errori giudiziari (anche se, purtroppo, ci sono incappato), perché siamo essere umani, per l'appunto (ciò non toglie che agli si potrebbe e dovrebbe porre rimedio).
Ho problemi, invece, con la normativa che non è affatto chiara e precisa.
Se tu ascolti una azienda che si ritiene danneggiata dai comportamenti di google ti dira che la giustizia ha funzionato.
Se tu ascolti google ti dira che la giustizia non ha funzionato.
Per stabilirlo in questo caso specifico in base alle TUE opinioni dovresti leggerti tutte le prove raccolte, tutti gli atti e tutta la documentazione.
Sicuramente basare le tue opinioni su un articolo on line è troppo superficiale per poter avere la certezza di quanto dici .
Magari esaminando gli atti ti accorgi che google è stata una gran bastarda , chi puo dirlo?
Magari esaminando quello che ho scritto ti accorgeresti che il mio problema non sarebbe condannare o meno chi abbia commesso degli illeciti, ma definire in maniera chiara e precisa cosa sia lecito o no?
Questo è il nocciolo della questione, come ripeto da parecchio tempo ormai.
Quante volte te lo devo ripetere?
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".