Giornali in PDF gratis sul web: la Guardia di Finanza sequestra 10 siti e chiude 329 gruppi Telegram

Le fiamme gialle di Bari hanno sequestrato 10 siti e chiuso 329 tra gruppi e canali pirata sulla piattaforma Telegram. Accusati 9 soggetti per reati di 'pirateria editoriale'. In questi gruppi venivano distribuite illecitamente migliaia di copie di quotidiani, riviste ed e-book
di Lorenzo Tirotta pubblicata il 25 Febbraio 2021, alle 14:01 nel canale WebLa Guardia di Finanza di Bari ha sequestrato 10 siti pirata e chiuso 329 tra canali e gruppi sulla piattaforma social Telegram. All'interno di questi gruppi venivano scaricati illecitamente migliaia di giornali, riviste ed e-book sotto forma di PDF andando a violare le normative che regolano il diritto d'autore.
I membri del gruppo potevano accedere gratuitamente ai documenti contenenti i file scaricati. Gli amministratori guadagnavano attraverso le pubblicità (banner e pop-up) inserite dentro le pagine incriminate.
Scaricavano giornali online illecitamente: la GDF ferma 9 soggetti, 10 siti e 329 gruppi Telegram
La Fiamme Gialle baresi hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo di urgenza, durante l'operazione denominata '#CHEGUAIO!', nel quale sono stati fermati 9 soggetti con l'accusa di reato per 'pirateria editoriale'. L'interrogatorio tenuto dalle fiamme gialle ha permesso di risalire a maggiori informazioni e di rintracciare i 10 siti pirata incriminati.
L'operazione #CHEGUAIO in realtà è lo sviluppo di un'inchiesta avviata lo scorso aprile dalla procura della Repubblica di Bari in seguito ad una denuncia contro alcuni gruppi Telegram nel quale risultava facilmente reperibile materiale editoriale in forma digitale.
L'indagine è continuata e nell'agosto del 2020 con la perquisizione domiciliare di alcuni indagati nelle Marche, Lazio, Puglia e Campania dove sono stati rinvenuti e sequestrati numerosi dispositivi informatici con qui venivano digitalizzati i giornali.
Pirateria editoriale: un mercato illecito in continua espansione
"La presente attività eseguita dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Bari e coordinata dalla locale Procura della Repubblica conferma come il mercato della pirateria editoriale rappresenti un business illecito molto fiorente, in grado di coinvolgere una vastissima platea di utenti che lo alimentano, spesso inconsapevoli delle conseguenze, anche di natura penale, cui si espongono e degli ingenti danni economici che tale pratica arreca sia ai titolari dei diritti di autore, sia in senso più ampio all’economia nazionale", dichiara il comunicato dell'ufficio stampa Guardia di Finanza di Bari
Queste operazioni illecite rappresentano una piaga che colpisce da anni il mondo editoriale italiano. Secondo uno studio proposto dalla Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali) intrapreso con Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) questo tipo di reati reca un danno da oltre 250 milioni l'anno. L'ingente somma di denaro illecito che ruota attorno al mondo della pirateria editoriale conferma, purtroppo, come questo sia un mercato in piena espansione.
33 Commenti
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Notizie false, o faziose.
Banalità, gossip.
Basti pensare all'economista del Corriere che si chiama Corsera, ha falsificato i dati sull'inflazione ai tempi della Lira, ed ora tutti sono convinti che quando c'era la Lira era peggio perché c'era inflazione elevata.
Ed invece sia Alberto Bagnai che altri economisti hanno postato i dati ISTAT veri ed hanno sbugiardato questi giornalacci.
Farsi arrestare per avere diffuso certa spazzatura è da cretini.
Se proprio vuoi fare il criminale pirata e pubblica buoni libri, come fa il gruppo hacker "Ladri di Biblioteche".
O dei buoni film d'autore che sono introvabili. Invece che sempre la stessa spazzatura made in Hollywood.
forse non ti sei accorto che sono amici dei partiti i gionalisti o per una fazione o per un'altra, ti pare che l'amico politico non gli da i soldi pubblici cosi quando ne hanno bisogno per screditare un politico avversario fanno partire la macchina del fango.
idem il canone rai che è in mano ai politici e ne fanno uso a loro piacimento per farsi propaganda.
online ANSA solo i titoli e IVG il quotidiano per le notizie della provincia, Gazzetta dello Sport solo i titoli.
Probabilmente non eri ancora nato; allora fatti raccontare dai tuoi genitori o dai tuoi nonni quando, negli anni '80 del secolo scorso, i BOT davano il 23% (ventitré per cento) annuo.
ammazza quanto legge la gente
era proprio il 1980, se ben ricordo, quando il tasso d'inflazione travalicò il 20% annuo
Esatto!
Infatti, anche se i titoli di Stato davano un rendimento a 2 cifre, non ci si arricchiva; si proteggevano semplicemente i risparmi dall'inflazione.
Poi, gli interessi dei BOT sono scesi gradualmente fino a meno del 10% di inizio anni '90, per stabilizzarsi definitivamente quando furono fissati i rapporti di cambio fra le valute europee (seconda metà anni '90).
Quindi si: quando c'era la Lira, l'inflazione era più elevata.
Certo, non era tutta colpa della Lira, era proprio il sistema economico che era tutto diverso rispetto ad ora.
C'erano anche Stati che "vivevano" di iperinflazione: ad esempio il Brasile in quegli anni viaggiava ad oltre il 20% di inflazione AL MESE.
Infatti, anche se i titoli di Stato davano un rendimento a 2 cifre, non ci si arricchiva; si proteggevano semplicemente i risparmi dall'inflazione.
si proteggevano poco perche' era una continua rincorsa; in compenso il debito pubblico schizzo' alle stelle : c'e' poco da rimpiangere quegli anni
Appunto: per l'inflazione elevata.
Ma più sopra si metteva in dubbio che questa inflazione ci fossa mai stata....
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