Diffondere IoT in Italia, l'impegno comune di Microsoft ed STMicroelectronics

Accordo di collaborazione tra Microsoft Italia ed STMicroelectronics per realizzare un ecosistema di sviluppo sensor-to-cloud che semplifichi lo sviluppo di prototipi. L'Italia è un terreno particolarmente fertile allo sviluppo di Internet of Things
di Andrea Bai pubblicata il 10 Aprile 2015, alle 12:01 nel canale WebMicrosoft
Microsoft Italia e STMicroelectronics hanno annunciato un importante accordo di collaborazione che ha l'obiettivo di promuovere e supportare la diffusione di Internet of Things in Italia. Le due aziende metteranno a fattor comune le proprie competenze con la realizzazione di un ecosistema di sviluppo "sensor-to-cloud" per aiutare le aziende italiane nella creazione di prototipi IoT basati su hardware STM e che facciano leva sulle capacità delle soluzioni cloud di Microsoft.
Secondo le previsioni delle società di analisi di mercato entro il 2020 ci saranno 50 miliardi di oggetti collegati ad Internet. Si tratta di una rivoluzione del modo in cui si interagisce con la tecnologia: già oggi, infatti, siamo abituati ad avere oggetti connessi ad Internet (tablet, smartphone, console) ma non si può ancora parlare propriamente di IoT perché in questi casi è l'utente ad essere connesso ad Internet tramite questi oggetti. Quando si parla di Internet of Things si intendono oggetti connessi in autonomia, che scambiano informazioni tra loro e, in ultima analisi, producono valore.
Fabio Santini, responsabile della Divisione Developer Experience and Evangelism di Microsoft Italia, osserva: "50 miliardi di dispositivi che inviano un piccolo dato ogni minuto per un anno intero vuol dire 3 miliardi di terabyte di informazione prodotta in un anno. Sono tre miliardi di hard disk portatili da 1 terabyte, che messi uno accanto all'altro coprirebbero l'intera superficie di Milano. E' una dimensione gigantesca ma è il momento giusto per far sì che tutto ciò accada".

Fabrizio Rovati, Alessandro Cremonesi, Carlo Purassanta e Fabio Santini
Molte sono infatti le condizioni concorrenti: sensoristica ampiamente disponibile, economica e semplice da gestire, una buona diffusione di connettività, una maggiore facilità di sviluppo (il movimento maker ne è un efficace esempio), nuovi scenari che stimolano l'immaginazione delle aziende che vogliono innovare ed infine il cloud che abilità realmente l'IoT, in quanto unica infrastruttura capace di supportare i numeri di cui sopra.
Carlo Purassanta, Amministratore Delegato Microsoft Italia, osserva: "Si tratta di un'incredibile opportunità per il Paese perché potrà consentire quella svolta della produttività che non è stato possibile fare con l'informatica. Confindustria Trentino organizzerà il 17 aprile un evento dal nome 'Ingranaggi, fibra e chip'. E' un esempio di come l'industria tradizionale capirà la svolta del sensore in un oggetto molto più facilmente di quanto è accaduto con l'informatica tradizionale". Prosegue poi Purassanta: "Molte analisi indicano che l'Italia sarà il territorio più fertile dove far crescere l'IoT. In questo frangente il ruolo di Microsoft è duplice: portare nel sistema impresa italiano le novità delle attività di ricerca e sviluppo che si fanno attorno al mondo e di contro far eccellere le aziende italiane e le nostre best practice nel mondo".
Alessandro Cremonesi, Group Vice President e Direttore Generale, ST Central Labs di STMicroelectronics, ha affermato: "Si stanno abbassando le barriere di ingresso per portare l'elettronica e l'intelligenza all'interno degli oggetti. Lo scenario è ideale per le piccole e medie aziende e per i nuovi player. In Italia abbiamo la capacità di creare il bello e di realizzare prodotti che piacciono al mondo intero. IoT è l'artigianato dell'elettronica ed è una grande opportunità per l'Italia".
Nel concreto, l'accordo tra Microsoft ed ST si snoda sui cardini hardware e software. Dal punto di vista dell’hardware, ST offre la gamma di microcontrollori STM32 basati su ARM e in grado di coprire molteplici esigenze applicative e l’ambiente di sviluppo hardware e software flessibile e aperto STM32 ODE (Open Development Environment) che permette di sviluppare facilmente e velocemente prototipi IoT. Dal punto di vista software, Microsoft mette a disposizione la nuova Microsoft Azure IoT Suite che permette di connettere dispositivi, raccogliere dati eterogenei, gestire il flusso di dati ed analizzarli per trasformarli in informazioni capaci di creare valore. Microsoft mette inoltre a disposizione il Technology Center con l'obiettivo di promuovere l'adozione del Cloud Computing tra professionisti, gli sviluppatori, i business partner, le start-up e le aziende.
La partnership tra Microsoft ed ST si svilupperà anche attraverso la collaborazione con il Centro di Competenza IoT creato da Microsoft in partnership con l’Istituto Superiore Mario Boella di Torino con l’obiettivo di diffondere l’adozione e la consapevolezza delle opportunità offerte dal Cloud Computing per dar vita a progetti di IoT. Presso il Centro le due aziende creeranno i propri prototipi e casi applicativi che integreranno i device basati sull’STM32 ODE e la piattaforma cloud Microsoft Azure. Inoltre, ST e Microsoft intendono cooperare per sviluppare e integrare librerie middleware e applicazioni test nei device basati sull’STM32 ODE per facilitare la connessione con i servizi cloud di Microsoft.
9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoveramente per queste cose una comune 7 mega è anche troppo
Internet delle cose. Quali cose? Come? Perché?
Internet delle cose. Quali cose? Come? Perché?
tutte
Nel frattempo Google & co. sapranno quanto di frequente andate di corpo e sarà utilissimo veder comparire un banner per un lassativo
w la internet of things!
esagerando un pò ed ipotizzando che ogni hd sia di 10cm per lato, hai 100 cm^2. 10 hd fanno 1 m^2. 3 miliardi quindi 300 milioni di m^2, un quadrato da 17 km per lato. Potrei aver sbagliato qualcosa però in linea di massima dovremmo esserci
Grande sbudellaman, queste sono le news che voglio!
Internet delle cose. Quali cose? Come? Perché?
In effetti la dicitura è un po' ridicola, potremmo chiamarlo Internet for Automation (?)
Nel frattempo Google & co. sapranno quanto di frequente andate di corpo e sarà utilissimo veder comparire un banner per un lassativo
w la internet of things!
iFlush
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