Coronavirus e spesa online: siti Carrefour, Esselunga, Tigros e Amazon in tilt

Per evitare il contatto diretto con altre persone in questi difficili tempi di Coronavirus, avrai pensato di sfruttare i servizi di spesa online e consegna a casa ormai praticati da tutte le più grandi catene di distribuzione alimentare? Beh, non è così semplice...
di Rosario Grasso pubblicata il 13 Marzo 2020, alle 12:01 nel canale WebLe grandi catene per la distribuzione alimentare come Carrefour, Esselunga e Tigros si sono dotate ormai da tempo di sistemi online che consentono a chi deve fare la spesa di selezionare accuratamente i prodotti, sfruttando promozioni e offerte, e ricevere tranquillamente la spesa a casa. Il servizio funziona non solamente nei grandi centri abitati, ma anche negli agglomerati urbani più piccoli.
La spesa online potrebbe rappresentare una soluzione validissima in questi tempi di emergenza Coronavirus, in cui viene chiesto ai cittadini di rimanere a casa il più possibile. Si può uscire solo per inderogabili questioni di lavoro o per ragioni di salute o per l’acquisto di beni essenziali, secondo i decreti-legge emanati per contenere la diffusione del contagio. Purtroppo, però, le infrastrutture di rete o organizzative di queste catene stanno andando in tilt.
Quello della spesa online è un servizio che ho già provato in passato, e che ho voluto riprovare in questi giorni di allerta per il contagio. Mi sono detto: perché lavorare da casa se poi devo entrare in un supermercato dove ci sono molte persone?
La spesa online è molto utilizzata soprattutto in città, con un numero crescente di persone che ne fanno affidamento vista la semplicità e la precisione con cui si può effettuare la selezione di prodotti da acquistare. In certi casi, inoltre, ci sono delle promozioni (e non si pagano i costi di trasporto), per le persone anziane.
Ormai da qualche giorno il sito di Carrefour è lento e poco reattivo, ed è quasi impossibile completare la selezione dei prodotti e procedere al carrello. Passando all'app disponibile su App Store e Play Store le cose non migliorano di molto.
Più efficiente il sito di Esselunga che permette di scegliere i prodotti agilmente e velocemente e di procedere al carrello. Qui, però, ci si scontra con la dura realtà: le fasce di consegna sono piene di richieste e non è possibile prenotare la propria consegna a casa neanche fra due settimane. Dopo aver fatto l'accurata selezione dei prodotti, quindi, il tutto si rivela inutile.
Anche Amazon Prime Now realizza le consegne a casa, per quanto solamente nelle grandi città come Milano, Roma e Torino. Ormai da tempo, infatti, Prime Now consegna gli ordini nella fascia di 2 ore preferita al costo di 3,49€ per ordini inferiori a 50€ e senza costi aggiuntivi per ordini superiori a 50€ o a 7,99€ in 1 ora. Sul sito si può leggere l'indicazione: "Disponibilità limitata: a causa dell'elevata richiesta, le fasce di consegna potrebbero essere limitate". Di fatto, Amazon non accetta ordini ormai da qualche giorno.
Infine, Tigros espone questi cartelli sul suo sito. Una volta arrivati al carrello l'unica opzione selezionabile è quella del "Tigros Drive", ovvero si può selezionare la spesa da casa e poi ritirarla fisicamente recandosi allo spazio dedicato nei pressi del supermercato. Quest'ultima, in questo momento, sembra l'opzione migliore per evitare il più possibile il contatto con le persone.
Se hai trovato di interesse questa news, probabilmente vorrai leggere anche di Too Good to Go, l'app contro lo spreco alimentare.
22 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoVietare di uscire, ma poi consentire di andare al supermercato, è una cazzata colossale. Un luogo dove passano migliaia di persone al giorno. Dove si può starnutire sulla confezione di un prodotto, infettandola.
Praticamente rende inutile tutto il resto.
Eppure c'abbiamo l'esempio della Cina. Basta copiare. Non bisogna inventare niente. I viveri vanno distribuiti in maniera controllata. Si può fare con l'esercito, con la protezione civile, con privati strettamente controllati. Ma sicuramente non si può lasciare ai singoli la libertà di girovagare tra gli scaffali.
Riusciamo a stare sigillati un mese? Non è per l'eternità. E' un maledetto mese, che consente a tutti i casi di venire a galla ed essere trattati e, se necessario, isolati.
Non ci vuole tanto. Un piccolo sforzo.
Io ci starei senza problemi...
Ma c'è voluta una settimana di lotte sindacali per avere una settimana di telelavoro, figurati un mese a casa !
Aspettando l'immunità di gregge? Come dire, dilazioniamo nel tempo il numero dei morti e nessuno se ne accorgerà.
Lo so che sta girando la teoria del 70% ( per alcuni 80% ), che dice che limitando del 70% le interazioni sociali, la circolazione del virus si arresterà entro l'estate.
Ma è una teoria. Vale la pena correre il rischio?
Ed è il perchè gli africani vanno pazzi per l'Italia
A parte il Burkina Faso ( e qualche altro ), sono pochi i Paesi più arretrati dell'Italia. La Nigeria ci dà le piste!
E il bello è che il telelavoro scomparirà, appena scomparsa l'epidemia. E poi andremo a fare i Venerdì con Greta. Ma Greta non gliel'ha spiegato che il telelavoro è il modo più efficace per ridurre le emissioni di CO2?
No, dilazioniamo nel tempo il numero di contagi, così se qualcuno ha bisogno di cure mediche può essere curato, e non lasciato a se stesso perché non ci sono più posti in ospedale.
A parte il Burkina Faso ( e qualche altro ), sono pochi i Paesi più arretrati dell'Italia. La Nigeria ci dà le piste!
E il bello è che il telelavoro scomparirà, appena scomparsa l'epidemia. E poi andremo a fare i Venerdì con Greta. Ma Greta non gliel'ha spiegato che il telelavoro è il modo più efficace per ridurre le emissioni di CO2?
Ma non vedo l'ora che scompaia.
Si è vero che mi alzo la mattina più tardi e faccio le cose con più calma, ma è una noia mortale non scambiare una parola tutto il giorno tranne qualche minuto in call, niente pausa caffè.
oddio quando ho letto canili pensavo che volessi scrivere "così li mangiamo come in Cina"
sito Esselunga e app non funzionano comunque, ieri ho provato a ordinare online ma quando selezioni la data ti torna un bel bad request 400 dal server, ho provato a mano a cambiare i parametri in POST per mettere altre date pensando che 400 fosse la risposta "standard" per dire che è finita la disponibilità ma non cambia niente, manco se gli forzo metà aprile
sicuramente hanno problemi, è un bello stress test per i servizi di quel tipo
io mi sto arrangiando in un piccolo negozio di alimentari che c'è nel quartiere per latte ecc. per la bambina, se no dovrei farmi un'ora e passa fuori dal carrefour con la fila che arriva fino a chissà dove viste le distanze di sicurezza, anche no...
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