'ChatGPT è un disastro', ma può diventare un superuomo: le parole del fondatore di Wikipedia

Secondo Jimmy Wales, fondatore di Wikipedia, gli attuali modelli di intelligenza artificiale come ChatGPT non sono adatti a scrivere voci enciclopediche di qualità. Tuttavia, in futuro potrebbero nascere collaborazioni virtuose.
di Nino Grasso pubblicata il 28 Novembre 2023, alle 12:05 nel canale WebWikipediaChatGPT
Il fondatore di Wikipedia, Jimmy Wales, ha espresso un giudizio molto critico sugli attuali modelli di intelligenza artificiale generativa, come ChatGPT, definendoli un "disastro" se utilizzati per scrivere voci enciclopediche. Intervistato da Euronews Next, Wales non ha risparmiato critiche al popolare chatbot lanciato lo scorso anno da OpenAI.
Un articolo di Wikipedia scritto oggi con ChatGPT-4 sarebbe "terribile" e "non funzionerebbe affatto", ha affermato Wales in un'intervista con Euronews Next. "Sbaglia le cose", e "le sbaglia in modo plausibile inventando le fonti. È un disastro". Secondo Wales, per realizzare una intelligenza artificiale realmente sovrumana potrebbero volerci almeno 50 anni.
Jimmy Wales sull'IA: un articolo Wikipedia fatto con ChatGPT-4 sarebbe terribile
Nonostante questa stroncatura, il fondatore di Wikipedia non ha escluso a priori collaborazioni future tra IA e autori umani. Wales si è detto possibilista circa l'utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale che aiutino a trovare errori negli articoli enciclopedici, confrontandoli con le fonti citate. Inoltre, Wales non ha scartato a priori la possibilità di sperimentazioni con aziende di IA di terze parti, purché rispettino i principi e la missione di Wikipedia. "La maggior parte delle aziende direbbe che bisogna stare molto attenti a dipendere da una tecnologia controllata da altri", ha però sottolineato Wales.
Il fondatore di Wikipedia è consapevole dell'importanza dei contenuti di Wikipedia come base di addestramento per molti modelli di intelligenza artificiale generativa. Per questo è importante che l'enciclopedia online rimanga accurata e priva di pregiudizi. Proprio i pregiudizi involontari dei redattori umani di Wikipedia, per lo più uomini, sono una delle maggiori fonti di distorsioni nei contenuti e per Wales è essenziale puntare sulla diversità tra i "wikipedians" per mitigare il problema.
Wales infine non ha risparmiato critiche a Elon Musk e alla gestione tossica dell'ex Twitter, asserendo che gli inserzionisti pubblicitari non supporteranno piattaforme dove dilagano incitamento all'odio e disinformazione. Il fondatore di Wikipedia sta inoltre lavorando a un proprio social network open source, Trust Cafe. Un esperimento che ha lo scopo di creare una piattaforma che dia potere agli utenti più fidati e ragionevoli.
10 Commenti
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Per ora sono degli eccelsi 'pappagalli'
Proporzioni
Sbaglia le proporzioni.Dovevo calibrare una stampante 3D e faceva pezzi più lunghi, ora se lo stepper fa 160 step per mm ed il pezzo mi viene 30.15mm di quanto devo regolare gli step rispetto ai 160?
Niente mi ha fatto una proporzione per un valore >160, quando invece li devi diminuire.
Non sa imbastire le proporzioni.
Sa fare i calcoli ma non sa tradurre tra un problema reale e la soluzione matematica.
THIS.
Per ora sono degli eccelsi 'pappagalli'
Di contro pure i cervelli di noi umani sono basati su banali neuroni come quelli dei pappagalli
in che maniera una AI dovrebbe esprimere ragionamenti, sentimenti, opinioni?
ingoiare gigabyte di dati e ricombinarli dando la parvenza di discorsi sensati non credo che possa definirsi realmente intelligenza, artificiale sì ma non intelligenza
ingoiare gigabyte di dati e ricombinarli dando la parvenza di discorsi sensati non credo che possa definirsi realmente intelligenza, artificiale sì ma non intelligenza
Non vedo perché no, pure noi umani ingoiamo dati e li rielaboriamo, secondo me tendiamo a sopravvalutarci, già ora ChatGPT ha una capacità di esposizione che molti umani si sognano, naturalmente con i suoi limiti ma del resto nessun umano può avere una conoscenza così vasta, per come la vedo io attualmente implementa piuttosto bene il pensiero intuitivo (tipo quando ti fanno una domanda e ti viene la risposta in mente senza ragionarci sopra), sul ragionamento e sul pensiero originale ci si può lavorare e mi aspetto progressi veloci, già ora pare che OpenAI abbia raggiunto risultati inquietanti.
Per quanto riguarda il sentimento non vedo perché si debba implementarlo/emularlo, se lo abbiamo è solo perché in qualche modo è risultato utile per la propagazione della specie ma non è una componente necessaria per definire una entità come intelligente
Non pensare che sia sufficiente l'innovazione tecnologica da sola per ottenere soluzioni reali.
I primi tentativi di realizzare sistemi informatici per simulare l'intelligenza sono della fine degli anni '50 del secolo scorso. All'inizio qualcuno pensava che nel giro di pochi anni si sarebbero fatti progressi significativi ma, come vedi, siamo ancora molto indietro.
Quindi, a distanza di quasi settant'anni, siamo ancora qui. Più andiamo avanti e più l'IA sembra distante. Quella attuale ha poco a che fare con la vera intelligenza, che è quella applicabile alla soluzione di problemi: nessuno dei sistemi attuali si avvicina minimamente alla capacità umana, per esempio, di dimostrare nuovi teoremi o di proporre soluzioni innovative. Al massimo, volendo essere ottimisti, sono in grado di mostrarti tutte le soluzioni sviluppate da esseri umani, così da facilitarti la scelta di quale applicare.
La previsione di cinquant'anni non mi sembra per niente strana, dell'intelligenza abbiamo a malapena intaccato una piccolissima parte.
I primi tentativi di realizzare sistemi informatici per simulare l'intelligenza sono della fine degli anni '50 del secolo scorso. All'inizio qualcuno pensava che nel giro di pochi anni si sarebbero fatti progressi significativi ma, come vedi, siamo ancora molto indietro.
Quindi, a distanza di quasi settant'anni, siamo ancora qui. Più andiamo avanti e più l'IA sembra distante. Quella attuale ha poco a che fare con la vera intelligenza, che è quella applicabile alla soluzione di problemi: nessuno dei sistemi attuali si avvicina minimamente alla capacità umana, per esempio, di dimostrare nuovi teoremi o di proporre soluzioni innovative. Al massimo, volendo essere ottimisti, sono in grado di mostrarti tutte le soluzioni sviluppate da esseri umani, così da facilitarti la scelta di quale applicare.
La previsione di cinquant'anni non mi sembra per niente strana, dell'intelligenza abbiamo a malapena intaccato una piccolissima parte.
Vedremo
Ricordo di aver letto da un vecchio numero di Selezione del Reader's Digest degli anni 80 che ho ritrovato in soffitta un articolo su un tizio, o forse un gruppo di lavoro, che cercava di implementare una intelligenza artificiale chiamata Pandora, tutto in tono pomposo come se fosse chissà che progetto avanzato.
Era una cosa ridicola, del tipo che l'agente intelligente doveva prendere l'ombrello se nel mondo simulato pioveva, e ad un certo punto l'implementatore si è pure reso conto che eseguiva le azioni nell'ordine inverso rispetto alle aspettative, di certo c'era parecchia ingenuità
Probabilmente sarebbe lo scenario ideale, molte applicazioni utili ma non in grado di sostituire completamente gli umani.
Io sono dell'idea che avendo la base di AI attuale costruirci sopra la parte "lenta" della mente che fa ragionamenti dovrebbe essere alla portata, mentre per le soluzioni innovative in parte qualcosa c'è (nel senso di creare contenuti originali, ad esempio sia i vari generatori di immagini o pure chatgpt hanno una certa capacità di astrarre e rielaborare per produrre roba che prima non esisteva), con tutta la gente che si sta buttando nel settore e con le capacità di calcolo odierne secondo me potrebbe essere la volta buona...o cattiva, a seconda dei punti di vista.
Io nel frattempo ho ordinato i componenti per fare un fisso economico da machine learning, spero di fare in tempo a usarli prima che facciano l'AGI
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