Boris 4: tutto quello che c'è da sapere sulla nuova stagione dal 26 ottobre su Disney+

Presentata a Roma la stagione 4 di Boris, il ritorno di una serie diventata cult nel 2007 e che ora è pronta a far ridere nuovamente tutti coloro che hanno amato i vari René, Stanis La Rochelle ma anche Corinna e tutta la troupe che si è riunita proprio per celebrare il ritorno su Disney+.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 24 Ottobre 2022, alle 20:01 nel canale WebDisney
Dopo tre stagioni e un film, scritte e dirette da Mattia Torre, Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo, Boris torna sugli schermi per raccontare ancora una volta, con un linguaggio satirico e fuori dagli schemi, il dietro le quinte del mondo del cinema e della televisione italiani. Arriva la quarta stagione e arriva a distanza di ben 15 anni dalla prima, un tempo forse esagerato per quella che è stata una delle serie TV più cult degli anni, amata dagli utenti che ne hanno fatto spesso anche un'idea della vita.
- I protagonisti della serie TV che tutti si aspettavano!
- I primi due episodi anticipano il successo
- Senza Mattia Torre (che in qualche modo c'è)
- Dal 26 ottobre su Disney+ con 8 episodi
Boris 4: i protagonisti della serie TV che tutti si aspettavano!
Il rientro di Boris 4 nelle scene della fiction (oggi serie TV) è tutto nel ritrovare i protagonisti del passato: ci sono René Ferretti (Francesco Pannofino) che accetta di tornare a fare la regia, più per soldi che per convinzione, di una fantomatica ''Vita di Gesù'' creata dalle idee di Stanis La Rochelle (Pietro Sermonti) ora attore e produttore nonché fondatore della So Not Italian Production che appunto cerca di realizzata la serie TV protagonista di Boris 4. E non mancano anche i soliti personaggi di contorno da Corinna Negri (Carolina Crescentini) che convogliata a nozze con Stanis ri ritroverà ad essere molto meno ''cagna'' nella recitazione e molto più brava creando un conflitto che gira tutto sulla volontà di recuperare i soldi investiti in Gengis Khan, film dai risultati disastrosi di Stanis.
Dieci anni dopo dunque la TV generalista è morta e René e i suoi collaboratori nonché amici si ritrovano a dover lavorare per la Piattaforma globale, agli ordini della manager Allison con cui dialogano solo via Zoom, in attesa spasmodica del "lock" il via libera dell'algoritmo alla sceneggiatura. 'Gli occhi del cuore' sono dunque solo un ricordo e ad alimentare però il set c'è questa 'Vita di Gesù', da un'idea di Stanis La Rochelle che non solo vestirà, da cinquantenne, i panni del protagonista, notoriamente morto a 33 anni ma anche quelli di produttore.
E a chi se non a loro è affidata la scrittura de la 'Vita di Gesù' ossia i soliti tre sceneggiatori (Valerio Aprea, Massimo De Lorenzo, Andrea Sartoretti) che dichiarano di aver scritto il tutto con il ''passamontagna'' pensando che fosse solo un ultra pagato vezzo di Stanis, destinato a finire nel cestino della carta straccia. Ma ora che la produzione parte per davvero si trovano del tutto spiazzati. A loro sta il compito impossibile di rendere la sceneggiatura approvabile dall’Algoritmo. E quindi servono trame teen, apostoli “non tutti necessariamente caucasici”, Giuda magari gay e “diversity” sparsa.
Alessandro (Alessandro Tiberi) ha ora un ruolo di potere anche se scoprirà via via che il potere che gli hanno dato è più apparente che reale. Si troverà progressivamente schiacciato dallo scomodissimo compito di mediare tra i limiti della troupe che tanto bene conosce e le richieste della Piattaforma e del suo Algoritmo, che tutto vede e tutto controlla. Algoritmo che può chiedere di inserire nel Vangelo una storia d’amore teen o un coreano tra gli apostoli. Come se non bastasse la pressione dall’alto, Alessandro subisce insieme anche il disprezzo dei vecchi compagni di lavoro che faticano a vederlo se non come "schiavo".
Non mancano chiaramente nemmeno Arianna (Caterina Guzzanti) da sempre fidata collaboratrice di René, stavolta finalmente col nome oltre che col ruolo di aiuto regista. È sempre l’affidabile professionista che conosciamo, ma stavolta la sua serietà deve confrontarsi con una vita privata che si è molto complicata: ora ha un matrimonio in dissoluzione con un regista irlandese e i problemi legati alla gestione di un figlio di otto anni. Tra i nuovi compiti che deve svolgere c’è quello –difficilissimo su un set italiano– di garantire il rispetto del codice di comportamento politicamente corretto che la Piattaforma impone a tutti i suoi collaboratori.
Sul set viene richiamato per l'occasione anche Duccio Patanè (Ninni Bruschetta) che negli ultimi anni ha fatto fortuna a Bollywood dove svolge regolarmente il suo lavoro in coppia con Lorenzo (Carlo De Ruggieri). Anzi, si è fatto una discreta fama. In realtà, come si scoprirà a poco a poco, Duccio e Lorenzo hanno fatto un patto lucroso per entrambi: Lorenzo, troppo serioso e freddo per essere accettato nel ruolo di DOP, si limita agli aspetti tecnici, mentre Duccio costituisce la facciata del sodalizio, quello che si sa presentare, che sa dire parole altisonanti al momento giusto. In questo modo hanno fatto carriera. Nel corso degli episodi si scoprirà che Duccio ha un nuovo piccolissimo problema.
E nel corso degli 8 episodi che dal prosismo 26 ottobre verranno caricati sulla piattaforma Disney+ e potranno essere visti tutti di un fiato, appariranno anche i soliti Biascica (Paolo Calabresi) che è sostanzialmente il personaggio rimasto più fedele alle prime stagioni. È difensore delle prerogative da vecchia guardia e il suo nemico principale ora è il nuovo codice etico del set visto che da sempre tratta male tutti i sottoposti e non solo. Arriverà anche Diego Lopez (Antonio Catania) che in pensione ha deciso di fondare la sua casa di produzione QQQ (Qualità Qualità Qualità) insieme al cugino Michele, calabrese e chiaramente 'ndranghetista.
Boris 4: i primi due episodi anticipano il successo
I primi due episodi di Boris 4, presentati alla stampa, sono l'emblema di quella che sarà una stagione di successo per una serie che nel corso dei tre anni e delle tre stagioni ha garantito sempre un seguito incredibile di utenti che hanno apprezzato l'essere fuori dagli schemi con un linguaggio satirico e capace di raccontare il dietro le quinte del mondo del cinema e della televisione italiani.
E si inizia subito forte con Stanis che ha in mente il suo nuovo progetto 'Vita di Gesù': una serie TV moderna ma capace di rendere ancora più forte il suo lato di attore e ora anche di produttore. Si affida come sempre ai suoi tre sceneggiatori di fiducia che però fanno uscire una serie che è un po' un'impepapata di cozze in salsa biblica. A sorpresa però l'idea della serie TV viene presa in considerazione da Allison Daltman (Emma Lo Bianco) executive dello spettacolo globetrotter e appartenente alla nuova generazione. Tutto è ''amazing'' e anche i progetti più brutti ce la fanno proprio come 'Vita di Gesù' che seppur non amata inizialmente potrebbe, secondo Allison, piacere al fantomatico Algoritmo e dunque anche al pubblico. In questo caso però per farsi finanziare il progetto servono sceneggiature approvate e un rigido codice comportamentale sul set. Stanis e Lopez, fiduciosi, hanno già riunito tutta la troupe de 'Gli occhi del cuore' e sono pronti a dare vita a quello che potrebbe essere uno dei progetti di fine carriera.
Le rigide politiche della Piattaforma quali i comportamenti da tenere sul set, colgono un po' impreparati tutti i protagonisti della troupe. Ad alimentare il non rispetto delle regole c'è anche ora una serie di comparse calabresi dello Zio Michele (Giuseppe Piromalli), che di certo non aiuta a distendere l'atmosfera. Stanis e René oltretutto vogliono fare fuori Corinna a tutti i costi sapendo la sua non eccellente interpretazione con la passata 'Gli occhi del cuore'. Come se non bastasse a tutto ciò si aggiunge anche la necessità di far approvare il progetto della nuova serie TV ad Allison e al fantomatico Algoritmo e per farlo è necessario inserire una teen story. In questo caso però l'Algoritmo comanda e quello che ci si chiede a questo punto è se René riuscirà a farsi approvare le puntate dalla Piattaforma.
Boris 4 senza Mattia Torre (che in qualche modo c'è)
Mattia Torre, sceneggiatore, commediografo e regista italiano, scomparso prematuramente tre anni anni fa (e se ne è andata anche Roberta Fiorentini, la Itala del gruppo, omaggiata nella serie con un funerale come sarebbe piaciuto a lei nel primo episodio) c'è anche in questa nuova quarta stagione. E a Roma, durante la presentazione della serie TV, Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo hanno voluto far capire perché hanno voluto ''inserire'' nella serie il loro amico e compagno di avventure.
Fare una nuova stagione di Boris senza Mattia ci sembrava una follia. È parte di noi e della serie. Ma quando Lorenzo ce lo ha proposto ci abbiamo pensato. E abbiamo ripercorso il cazzeggio fatto con lui su un’eventuale nuova stagione. E gli appunti ci hanno fatto ridere e commosso. Noi l’abbiamo fatta e speriamo con tutto il cuore che a lui piaccia.
Ci siamo domandati “è ancora possibile raccontare le vicende di una troupe che gira una tradizionale fiction nazional popolare nel 2022? Ha ancora impatto satirico? Coglie l’aria dei tempi?”. La nostra risposta è stata che dovevamo cambiare. Per conservare la natura intima di Boris dovevamo avere il coraggio di cambiare molte cose. Quando Boris è nato raccontava le scalcinate vicende di René e dei suoi, condannati a fare “la tv più brutta del mondo nel paese più televisivo del mondo”. Quando Boris - La serie vide la luce la tv generalista era al suo apogeo. Da pochi anni era apparso il “Grande Fratello” che era la dimostrazione della massima potenza di quel modello, basato sull’“appuntamento”. E in Italia il premier era un tycoon televisivo. Parlare di tv voleva dire automaticamente parlare dei meccanismi del mondo, fare satira. Ma negli ultimi dieci anni il panorama è molto cambiato. La TV ha perso moltissimo del suo potere e non è più il centro della comunicazione. Oggi nella fiction si parla di grande successo per numeriche dieci anni fa sarebbero stati ridicoli. Due cose fondamentali sono accadute: il peso si è spostato dall’appuntamento ai contenuti e poi questi nuovi contenuti hanno dovuto dotarsi, possibilmente, di un appeal internazionale. E questo è successo per il progressivo imporsi in tutto il mondo delle piattaforme, vasi di pandora di ogni possibile contenuto, cui si può accedere in qualsiasi momento. Non serve spiegare che questo ha cambiato tutto. E in Italia? È successo anche da noi, ma con alterne fortune, perché per misteriosi motivi non riusciamo a stare al passo con le produzioni straniere. Almeno per quanto riguarda la fiction in Italia siamo come Re Mida all’incontrario, tutto quello che tocchiamo si trasforma in merda. Boris nel 2022 poteva ancora attaccare la buona vecchia TV per famiglie, tranquillizzante e intimamente “democristiana” (dato che quella tv si fa ancora, non è affatto sparita)? La risposta che ci siamo dati è che sarebbe stato come sparare sulla Croce Rossa. Di qui la necessità di cambiare alcuni assunti di base, di rinnovare la sfida. Sia la nostra – come autori – sia quella cui sono chiamati i personaggi.In qualche modo dovevamo far approdare i nostri improbabili protagonisti nel salotto buono della produzione internazionale di oggi: la Piattaforma. Non è stata una sfida facile. Dovevamo dare a tutti i personaggi un’evoluzione plausibile. Per non parlare del lutto che ha tristemente colpito il cast: la dipartita nel 2019 anche dell’insostituibile e meravigliosa Roberta Fiorentini, Itala. E invece anche di quello abbiamo dovuto in qualche modo parlare. In una sitcom. Si possono fare tutti questi cambiamenti e non scontentare tutti? Non lo sappiamo, ma ci abbiamo provato.
Boris 4: dal 26 ottobre su Disney+ con 8 episodi
Boris 4 dunque arriverà per tutti dal prossimo 26 ottobre sulla ''piattaforma'' di Disney+. E gli 8 episodi che comporranno la serie TV con René e gli altri saranno disponibili tutti da subito per un assicurato binge watching. E già ora ci si chiede se ci sarà un Boris 5 ossia una quinta stagione della serie. La risposta è chiaramente in mano agli utenti e chiaramente ''dipenderà da come andrà questa''. A nostro parere? Sì, perché Boris 4 sarà un successo!
Disney+: ecco come abbonarsi
Gli utenti italiani possono attualmente abbonarsi a Disney+ al costo di 8,99€ al mese o 89,90€ all’anno. Maggiori informazioni su come abbonarsi sono disponibili su Disneyplus.com.
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2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon sapevo della morte di Torre, peccato.
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