BCE e Commissione in fibrillazione sulla risposta all'espansione delle criptovalute con Trump

BCE e Commissione in fibrillazione sulla risposta all'espansione delle criptovalute con Trump

L’espansione del settore statunitense delle stablecoin sotto la presidenza Trump accende un acceso confronto tra la Banca Centrale Europea e la Commissione Europea. Al centro della disputa, la tenuta del regolamento MiCA e la possibilità di una revisione anticipata per arginare l’influenza finanziaria americana

di pubblicata il , alle 14:11 nel canale Web
 

L'espansione del settore delle criptovalute e la stablecoin ancorata al dollaro Usa volute dall'amministrazione Trump potrebbero produrre ripercussioni negative sull'economia europea. E questo aprirebbe una profonda frattura tra la Banca Centrale Europea e la Commissione Europea sulle modalità per reagire, secondo quanto riporta Politico. Mentre la prima vorrebbe una revisione più stringente del regolamento MiCA, la seconda ha definito esagerate le posizioni della BCE e giudicato sufficienti le misure del MiCA.

Un documento interno della BCE, in particolare, punta il dito sui nuovi piani regolatori americani - che comprendono un ordine esecutivo e due leggi in discussione, STABLE e GENIUS - i quali porterebbero la massa di token ancorati al dollaro a quota 2.000 miliardi di dollari entro il 2028, rispetto agli attuali 240 miliardi. Una crescita che, per Francoforte, potrebbe destabilizzare il mercato europeo, incentivare la fuga di capitali verso gli Stati Uniti e rafforzare posizioni di oligopolio da parte di emittenti non europei.

Trump BTC

La BCE si riferisce alla normativa europea sui crypto asset, Markets in Crypto Assets (MiCA), entrata pienamente in vigore solo a inizio anno. Pur riconoscendo l’introduzione di limiti sull’emissione e l’uso di stablecoin estere, la banca centrale ritiene che il regolamento presenti falle, in particolare per quanto riguarda la possibilità che emittenti UE collaborino con entità di Paesi terzi.

Il dissenso si è manifestato apertamente in occasione di una riunione tra i responsabili finanziari degli Stati membri, dove la BCE ha proposto una revisione delle regole, senza trovare il sostegno sperato. La Commissione ha definito la lettura della BCE come "esagerata" e frutto di un’errata interpretazione del regolamento MiCA. A Bruxelles si sottolinea come la normativa attuale offra già strumenti efficaci, in quanto prevede criteri stringenti per l’accesso al mercato europeo e la possibilità di limitare i diritti di rimborso solo ai detentori residenti nell’UE. In particolare, se gli emittenti europei si alleassero con quelli americani per offrire queste valute digitali in Europa, potrebbe aumentare il rischio che i cittadini e le imprese europee utilizzino sempre più strumenti legati al dollaro anziché all’euro. Questo può indebolire il ruolo della moneta unica e ridurre il controllo della BCE sulla politica monetaria.

Dal canto suo, però, la Commissione ha ribadito che finora solo una stablecoin globale ha ottenuto l’autorizzazione a operare nell’Unione, e che in caso di minacce alla sovranità monetaria o alla stabilità dei sistemi di pagamento, la BCE ha facoltà di bloccare nuove autorizzazioni.

Dietro le quinte dello scontro si intravede anche la questione del progetto per l’euro digitale, fortemente sostenuto dalla BCE e visto da alcuni come una risposta diretta all’espansione dei crypto asset americani. Inoltre, secondo fonti europee, Francoforte starebbe eccessivamente enfatizzando i rischi legati alle stablecoin per rafforzare il proprio ruolo nel dibattito politico-finanziario.

La partita resta aperta, con il regolamento MiCA al centro di una delicata bilancia tra tutela del mercato interno e apertura agli investimenti digitali, in un contesto in cui le decisioni prese a Washington sembrano già proiettare la propria ombra sull’equilibrio economico europeo. Lo stesso ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nei giorni scorsi aveva definito le stablecoin Usa più pericolose dei dazi.

1 Commenti
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supertigrotto23 Aprile 2025, 20:36 #1
Si ma come al solito,per avere un euro digitale bisognerà aspettare un ventennio

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