AskEraser: motori di ricerca rispettoso della privacy

AskEraser: motori di ricerca rispettoso della privacy

Ask permette di cancellare i dati relativi alle proprie query di ricerca

di pubblicata il , alle 16:46 nel canale Web
 

Ask.com promette di tutelare la privacy degli utenti: le informazioni relative alle varie query di ricerca effettuate possono essere cancellate. Nell'interfaccia grafica di Ask.com, proprio in corrispondenza di uno degli angoli superiori, è presente un pulsante che permette di abilitare l'opzione AskEraser.

Attivando la funzionalità AskEraser l'utente chiede ad Ask di eliminare le informazioni relative alle proprie query di ricerca e, considerando i dati tipicamente conservati dai motori di ricerca, ciò è estremamente significativo. Una banale ricerca effettuata da un utente fornisce al gestore del servizio l'indirizzo IP, i cookie contenenti le User ID e la Session ID oltre alle chiavi di ricerca inserite.

Queste informazioni vengono tipicamente conservate per 18 mesi, ad esempio da Google e Yahoo, e sono utilizzate a fini statistici legati alla pubblicità online. Analizzando le chiavi di ricerca scelte e le altre informazioni memorizzate i motori di ricerca possono creare un profilo dell'utente e in base a tale elemento fornire specifici contenuti pubblicitari.

Ask.com con la funzionalità AskEraser promette di eliminare dai propri sistemi le informazioni personali entro poche ore dall'abilitazione dell'opzione. Al momento la funzionalità viene offerta ai soli clienti americani e del Regno Unito.

Alcune fonti web riportano che abilitando l'opzione AskEraser sul PC possono essere individuati due soli cookie: uno relativo all'abilitazione della funzione stessa e uno necessario ad abilitare il filtro sulle ricerche. Purtroppo abilitando la funzione AskEraser l'utente perde la possibilità di personalizzare la propria homepage di Ask e non può accedere ad alcuni servizi.

In rete si possono raccogliere anche alcuni dubbi relativi alla funzionalità stessa. Tutto nasce da alcuni accordi stipulati da Ask con Google e relativi alla fornitura di servizi pubblicitari: non è chiaro se la cancellazione dei dati avvenga solo sui sistemi Ask oppure se tale iniziativa venga estesa anche a informazioni condivise con le risorse di Google.

11 Commenti
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Kasanova13 Dicembre 2007, 17:11 #1
Continuo a non capire tutta la paranoia che gira attorno alla difesa della privacy, un pò va bene, ma poi si esagera.
Magari cambierò idea quando un giorno non verrò eletto "Re del mondo" dal popolo perchè da giovine ho guardato qualche sitarello scostumato...
Dexther13 Dicembre 2007, 17:19 #2
c'è un errore nel titolo
schwalbe13 Dicembre 2007, 17:48 #3
Esiste anche la mail per comunicare queste cose...
Comunque ormai s'è nella paranoia più totale che si apre la strada ai profittatori del momento!
magilvia13 Dicembre 2007, 17:53 #4
@kasanova:
la privacy è libertà, non vedi cosa sta succedendo in america dove dicono che non si può neanche esprimere un'opinione contro il governo che ti ritrovi interrogato negli uffici dell'FBI ? Probabilmente è un'esagerazione ma il patrioct act è roba da medioevo.
Kasanova13 Dicembre 2007, 19:31 #5
@magilvia:
Che la privacy sia libertà non c'è dubbio, e se parli male del governo al telefono ed arriva l'fbi a casa, allora c'è veramente qualcosa che non va nel sistema, ma qui si parla di un motore di ricerca però.
Quando Google è diventato iGoogle con tanto di pagina super personalizzata io ne sono stato felicissimo. Se poi usano alcune miei informazioni per fare indagini di mercato, amen...
Fare ricerche e navigare senza Session_id e User_id serve a poco, giusto a non far andare i siti di e-commerce per via delle sessioni in php.
Benvengano certi programmi, perchè meglio avere un'alternativa che no, ma questo è il motore di ricerca per i paranoici secondo me...
Eraser|8513 Dicembre 2007, 20:18 #6
qualcuno vuol chiedermi qualcosa?
mentechemente13 Dicembre 2007, 21:45 #7
Sarà pure paranoia, ma date un'occhiata a questo articolo: http://www.repubblica.it/2006/09/se...ato-oscuro.html
Manwë13 Dicembre 2007, 22:09 #8
ci sarebbe anche l'ottimo http://www.ixquick.com/
magilvia13 Dicembre 2007, 22:20 #9
Quando Google è diventato iGoogle con tanto di pagina super personalizzata io ne sono stato felicissimo. Se poi usano alcune miei informazioni per fare indagini di mercato, amen...
Fare ricerche e navigare senza Session_id e User_id serve a poco, giusto a non far andare i siti di e-commerce per via delle sessioni in php.
Benvengano certi programmi, perchè meglio avere un'alternativa che no, ma questo è il motore di ricerca per i paranoici secondo me...

Su questo d'accordo. Nel primo messaggio eri stato molto generico...
Lucas Malor14 Dicembre 2007, 11:44 #10
Io invece trovo che sia un'ottima provocazione agli altri motori di ricerca, e soprattutto a Google. Anche Google e gli altri dovrebbero adottare misure simili.

Originariamente inviato da: mentechemente
Sarà pure paranoia, ma date un'occhiata a questo articolo: http://www.repubblica.it/2006/09/se...ato-oscuro.html


Beh, anzitutto ti vorrei far notare che il sito di Repubblica usa il motore di ricerca di Yahoo....

Comunque, commento un paio di cose riportate nella notizia:

[I]"Quello che nessun utente sa, o meglio non vuole sapere", dicono i partecipanti alla comunità Ippolita, "è sotto gli occhi di tutti: i nostri dati, le email che usiamo [con GMail], ciò che scriviamo, vengono archiviati ed elaborati da Google per ricavarne informazioni sui gusti, gli stili, le abitudini, per poi usarli per sé o rivenderli a terzi" e aggiungono "la cosa interessante e inquietante è che a Google non interessa associare le informazioni a una persona specifica. A lui non interessa che la tal cosa sia stata scritta dalla tal persona alla tal altra. Ma interessa cosa è stato scritto, e da quanti è stato scritto. Quante volte è stato usato quel tipo di email e non un altro: a lui interessa la quantità di volte che un elemento è ripetuto, non necessariamente la relazione che quell'elemento intrattiene con gli altri. In questo modo non viola legalmente alcuna privacy individuale, semmai quella collettiva, che però non è difesa da nessuna legge. Tanto più che ogni singolo utente accetta esplicitamente l'uso che Google farà dei suoi dati".[/I]

E questo e' stato spiegato piu' volte.... GMail non analizza tutte le parole delle mail nel nostro account per visualizzare la pubblicita', ma solo le parole della mail attuale (sarebbe alquanto assurdo se cercasse ogni volta in tutto il database!). Se ci fosse stato uno script che evidenziava in rosso la parola GMail nelle email visualizzate avremmo parlato di violazione della privacy?

E chi dovrebbe difendere la privacy collettiva? "Si può solo dire che il governo americano ha più volte chiesto a Google di prendere visione dei suoi database, ma per diversi motivi, non è mai riuscito a farlo"

Ah beh..... certo che se il governo statunitense avesse guardato nei database di Google, allora si che mi sarei sentito al sicuro!
Magari avrebbero invece dovuto dare un'occhiata al codice sorgente dei vari engine.

"Un altro esempio? Google Desktop Search. Un piccolo software gratuito capace di cercare qualsiasi tipo di file nel computer sfruttando le potenzialità dei propri algoritmi. Ma di fatto scandagliando informazioni direttamente sul computer dell'utente"

Ma grazie al c..... come faccio a trovare un file sul tuo hard disk se non cerco sul tuo hard disk?!?! Altra cosa invece sarebbe se tali dati fossero inviati ad un database Google e sfruttati per indagini pubblicitarie. Cosa che comunque non escludo a priori che succeda, ma parlare di violazione di privacy perche' un programma ti cerca dei file su pc e' una vaccata!

"Google non indicizza tutte le pagine. E' un errore crederlo, e un inganno dirlo. E' difficile dare un percentuale delle pagine non considerate da Larry, Sergey & Co, ma un'indicazione ragionevole sta tra il 20 e il 30%"

La domanda e': c'e' un motore di ricerca che indicizza piu' pagine di Google?
E questi sarebbero hacker? Dovrebbero sapere benissimo quanto e' difficile fare un crawling di tutte le pagine internet del mondo.... soprattutto se chi crea la pagina non lo comunica a Google.

"Davvero Google trova quello che noi cerchiamo?" si chiede provocatoriamente la comunità Ippolita. E la risposta, altrettanto provocatoria, è: no. "Google offre la possibilità di trovare fra le prime pagine dei risultati quello che l'utente medio cerca, ma non quello che io sto cercando. Il risultato è tecnologicamente impressionante, ma porta con sé l'idea che quello che cerco sia esattamente quello che Google mi offre. Non è così. Ormai non è più Google che si adegua alle mie esigenze, ma io che mi adeguo a quelle dell'utente medio"

E grazie al c.... anche stavolta. Posso stare nel cervello tuo e trovare il sito che vuoi tu e non quello che cliccano il 99% delle persone con la stessa identica stringa di ricerca?

Per trovare quello che veramente si vuole bisogna affinare le ricerche, se non si cerca qualcosa di immediato o semplice. E ci sono diversi strumenti, come l'esclusione di parole, la ricerca (o la NON ricerca) in alcuni domini eccetera.
Per esempio, se cerchi 'virgilio' su Google.it trovi il motore di ricerca, ma se cerchi 'virgilio poeta' trovi il letterato latino.

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