Apple e Meta in violazione del Digital Markets Act: la Commissione Europea le multa per 700 milioni di euro

Apple e Meta in violazione del Digital Markets Act: la Commissione Europea le multa per 700 milioni di euro

La Commissione Europea ha inflitto ad Apple una multa di 500 milioni di euro e a Meta una di 200 milioni per violazione del Digital Markets Act: la prima per le restrizioni agli sviluppatori sull’App Store, la seconda per il modello “consenso o pagamento” sui dati personali

di pubblicata il , alle 14:05 nel canale Web
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La Commissione Europea ha annunciato oggi la prima applicazione concreta delle sanzioni previste dal Digital Markets Act (DMA), colpendo due dei principali colossi tecnologici statunitensi: Apple è stata condannata a pagare una multa di 500 milioni di euro, mentre Meta dovrà versare 200 milioni di euro, per aver violato specifici obblighi previsti dalla normativa europea entrata in vigore nel 2024, con l’obiettivo di garantire una maggiore concorrenza e tutela dei consumatori nel mercato digitale europeo.

La decisione della Commissione arriva al termine di un lungo dialogo con le due aziende, che hanno avuto la possibilità di presentare le proprie argomentazioni e difese nel corso dell’indagine. Come dicevamo, le multe rappresentano la prima applicazione effettiva delle nuove regole europee, pensate per limitare il potere dei cosiddetti “gatekeeper” digitali e garantire condizioni eque sia per gli utenti finali sia per le imprese che operano sulle grandi piattaforme.

Apple: restrizioni agli sviluppatori e limiti alla concorrenza

Secondo la Commissione Europea, Apple ha violato l’obbligo anti-steering previsto dal DMA, che impone ai gestori di piattaforme digitali dominanti di consentire agli sviluppatori di app di informare liberamente i propri clienti riguardo offerte alternative disponibili al di fuori dell’App Store, senza costi aggiuntivi e con la possibilità di indirizzare gli utenti verso tali offerte e consentire acquisti diretti.

L’indagine ha rilevato che Apple, attraverso una serie di restrizioni tecniche e commerciali, ha impedito agli sviluppatori di beneficiare pienamente di canali di distribuzione alternativi. Di conseguenza, i consumatori non hanno potuto accedere facilmente a offerte più vantaggiose o meno costose rispetto a quelle proposte all’interno dell’App Store. La Commissione ha sottolineato che Apple non è stata in grado di dimostrare che tali restrizioni fossero oggettivamente necessarie e proporzionate. Per questo motivo, oltre alla sanzione pecuniaria, l’azienda è stata obbligata a rimuovere tutte le limitazioni tecniche e commerciali che ostacolano la libertà degli sviluppatori e a non ripetere in futuro comportamenti analoghi, anche sotto forme diverse ma con effetti equivalenti.

La multa inflitta ad Apple tiene conto sia della gravità sia della durata della violazione. La Commissione ha inoltre chiuso l’indagine parallela sugli obblighi legati alla libertà di scelta dell’utente, riconoscendo l’impegno proattivo dell’azienda nell’adeguarsi su questo fronte, ad esempio semplificando la selezione del browser predefinito e la rimozione di app preinstallate come Safari.

Meta: il modello “consenso o pagamento”

Meta, proprietaria di Facebook e Instagram, è stata sanzionata per aver introdotto nel novembre 2023 un modello pubblicitario denominato “consenso o pagamento”. Questo sistema obbligava gli utenti europei a scegliere tra il consenso all’utilizzo combinato dei propri dati personali per la pubblicità personalizzata o il pagamento di un abbonamento mensile per accedere ai servizi senza pubblicità.

La Commissione ha stabilito che tale modello non è conforme al DMA, in quanto non offriva agli utenti la possibilità specifica di optare per un servizio che utilizzasse una quantità minore di dati personali, ma fosse comunque equivalente a quello con pubblicità personalizzata. Inoltre, Meta non consentiva agli utenti di esercitare liberamente il diritto di negare il consenso all’uso combinato dei dati personali. Nel novembre 2024, dopo numerosi confronti con la Commissione, Meta ha introdotto una nuova versione del modello pubblicitario che, secondo l’azienda, utilizza meno dati personali: questa soluzione è attualmente oggetto di valutazione da parte delle autorità europee, che hanno richiesto ulteriori prove sull’effettivo impatto pratico del nuovo sistema.

La sanzione inflitta a Meta riguarda il periodo compreso tra marzo 2024, quando le regole del DMA sono diventate legalmente vincolanti, e novembre 2024, ossia fino all’introduzione del nuovo modello pubblicitario. Anche in questo caso, la multa tiene conto della gravità e della durata della non conformità. La Commissione ha inoltre deciso che il servizio Facebook Marketplace non rientra più tra quelli soggetti alle regole del DMA, poiché nel 2024 ha registrato meno di 10.000 utenti business, non raggiungendo la soglia prevista per essere considerato un “gatekeeper”.

Le reazioni delle aziende e le prospettive future

Sia Apple sia Meta hanno espresso forte insoddisfazione per le decisioni della Commissione. Apple ha annunciato l’intenzione di ricorrere in appello, sostenendo che le misure imposte dall’UE penalizzano la privacy e la sicurezza degli utenti, oltre a compromettere la qualità dei prodotti e a costringerla a cedere gratuitamente parte della propria tecnologia. Meta, invece, ha accusato l’Unione Europea di applicare standard diversi a seconda della nazionalità delle aziende, favorendo imprese cinesi ed europee rispetto a quelle statunitensi, e ha definito la decisione una sorta di “dazio miliardario” che la costringe a offrire un servizio inferiore.

La Commissaria europea per la Concorrenza, Teresa Ribera, ha sottolineato che le multe rappresentano “un messaggio forte e chiaro” e che l’azione dell’UE è stata “ferma ma equilibrata”, ribadendo l’importanza di garantire mercati digitali equi e contestabili per tutti gli operatori e la tutela dei consumatori europei.

Apple e Meta avranno ora 60 giorni di tempo per adeguarsi alle decisioni della Commissione, pena l’applicazione di ulteriori sanzioni periodiche. La Commissione continuerà a monitorare il rispetto delle proprie decisioni e delle regole del DMA, mantenendo aperto il dialogo con le aziende per garantire la piena conformità alle normative europee.

Il Digital Markets Act prevede la possibilità di multe fino al 10% del fatturato globale annuo delle aziende in caso di violazioni, che possono salire fino al 20% in caso di recidiva.

1 Commenti
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Qarboz23 Aprile 2025, 19:18 #1
Originariamente inviato da: Redazione di Hardware Upgrade
Apple ha annunciato l’intenzione di ricorrere in appello, sostenendo che le misure imposte dall’UE penalizzano la privacy e la sicurezza degli utenti

Dovrebbero spiegare perché un annuncio nell'app, che spiega dove poter spendere meno, possa penalizzare la privacy e la sicurezza...

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