Amazon continua a espandersi in Italia: nel 2022 un centro di distribuzione a San Salvo (Chieti)

Amazon continua a espandersi in Italia: nel 2022 un centro di distribuzione a San Salvo (Chieti)

L'Abruzzo accoglie il secondo investimento di Amazon dopo il deposito di smistamento di San Giovanni Teatino: nel 2022 aprirà un centro di distribuzione a San Salvo, sempre in provincia di Chieti, che in 3 anni creerà 1000 posti di lavoro a tempo indeterminato.

di pubblicata il , alle 11:41 nel canale Web
Amazon
 

Amazon continua la sua espansione capillare in Italia: la società fondata da Jeff Bezos ha annunciato che nel 2022 aprirà un nuovo centro di distribuzione a San Salvo, in provincia di Chieti. Il nuovo polo, secondo le proiezioni dell'azienda, creerà 1000 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato entro i primi tre anni. Gli operatori di magazzino saranno assunti al quinto livello del Contratto Nazionale del Trasporto e della Logistica.

Queste nuove posizioni si aggiungono ai 3000 posti di lavoro a tempo indeterminato che Amazon ha già creato nel 2021 raggiungendo le 12.500 assunzioni a tempo indeterminato inizialmente previste entro la fine dell'anno. Il lancio del nuovo centro comporterà un ulteriore investimento di oltre 150 milioni di euro, portando così a 6 miliardi di euro l'impegno economico complessivo di Amazon in Italia dal 2010.

Dopo l'annuncio dello scorso gennaio dell'apertura di tre nuovi centri logistici a Novara, Cividate al Piano (BG) e Spilamberto (MO), Amazon continua ad espandere la sua rete logistica per soddisfare la crescente domanda da parte dei clienti.

"Siamo orgogliosi ed entusiasti di espandere la nostra attività con il nostro primo centro di distribuzione in Abruzzo", ha affermato Stefano Perego, VP Amazon EU Operations.

"Si tratta di un risultato importante per la politica portata avanti dalla Regione Abruzzo, tesa a promuovere l'insediamento di nuove attività", dichiara il Presidente di Regione Abruzzo, Marco Marsilio. "È il secondo investimento che la multinazionale fa sul nostro territorio dopo il deposito di smistamento di San Giovanni Teatino, attivo dal 2020 sempre in provincia di Chieti. Oltre a costituire una preziosa opportunità di occupazione, la nuova struttura sarà di supporto per le nostre aziende, che si potranno avvalere della logistica di Amazon per le attività di stoccaggio e consegna".

Amazon è in procinto di avviare il processo di selezione per varie posizioni presso il nuovo centro di distribuzione, dagli Operations manager agli ingegneri, ai ruoli nelle Risorse Umane e IT fino a coloro che si occuperanno della gestione degli ordini dei clienti. È già possibile candidarsi alle posizioni manageriali accedendo al portale amazon.jobs/it. La selezione degli operatori di magazzino inizierà nel 2022.

Il nuovo centro è stato progettato con attenzione al risparmio energetico. L'impianto di riscaldamento, la ventilazione e l'aria condizionata degli ambienti saranno gestiti da un sistema intelligente. L'edificio sarà inoltre dotato di pannelli solari e i dipendenti potranno usufruire di postazioni di ricarica per veicoli elettrici e depositi per biciclette.

10 Commenti
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giovanni6910 Settembre 2021, 13:03 #1
Ed i danni al fondo stradale, traffico... chi li paga? Le tasse di questi colossi pagate in Italia non sempre finiscono per compensare i costi per i comuni in cui sono ubicati.
ferste10 Settembre 2021, 13:28 #2
Originariamente inviato da: giovanni69
Ed i danni al fondo stradale, traffico... chi li paga? Le tasse di questi colossi pagate in Italia non sempre finiscono per compensare i costi per i comuni in cui sono ubicati.


è nella zona industriale, all'uscita di Vasto (sud mi pare), che danni potrebbe fare? Forse un aumento dei costi delle case...
SpyroTSK10 Settembre 2021, 13:46 #3
Originariamente inviato da: ferste
è nella zona industriale, all'uscita di Vasto (sud mi pare), che danni potrebbe fare? Forse un aumento dei costi delle case...


Non è così, ogni giorno un furgone amazon fà le consegne verso le case dei clienti, davanti a casa mia passano almeno 2-3 volte al gg.

Però dire che i furgoni amazon non pagano il bollo, è assurdo, visto che sono immatricolati in italia, fra l'altro molto spesso, sono a noleggio.
ferste10 Settembre 2021, 14:07 #4
Originariamente inviato da: SpyroTSK
Non è così, ogni giorno un furgone amazon fà le consegne verso le case dei clienti, davanti a casa mia passano almeno 2-3 volte al gg.


E questi 2\3 passaggi che danno fanno?

Però dire che i furgoni amazon non pagano il bollo, è assurdo, visto che sono immatricolati in italia, fra l'altro molto spesso, sono a noleggio.

e chi l'ha detto?
Tasslehoff10 Settembre 2021, 16:11 #5
Originariamente inviato da: giovanni69
Ed i danni al fondo stradale, traffico... chi li paga? Le tasse di questi colossi pagate in Italia non sempre finiscono per compensare i costi per i comuni in cui sono ubicati.
Non diciamo enormità per cortesia...
Anzitutto la costruzione di questi centri logistici riempie le casse dei comuni interessati di soldi provenienti dalle concessioni edilizie.

In secondo luogo spesso portano con se enormi investimenti sulle infrastrutture (strade, tangenziali, etc etc); tanto per fare un esempio il centro logistico Amazon costruito qualche anno a una decina di Km dal mio comune (zona Treviglio) ha portato a portato enormi investimenti sulla rete stradale della zona, con tangenziali e strade a scorrimento veloce dove prima non c'erano nemmeno mulattiere, con conseguente miglioramento del traffico nella zona spostando fuori dai centri abitati tutto il traffico pesante (in gran parte non legato alle attività del centro Amazon).

Infine i comuni "prescelti" si baciano i gomiti perchè un centro Amazon è una autentica manna dal cielo dal punto di vista dell'occupazione, specialmente per quelle fasce di popolazione a bassa o bassissima professionalità che altrimenti si ritroverebbero disoccupate.
E riguardo a questo permettetemi di aggiungere che per quanto online se ne parli male o si dipinga Amazon come il "grande satana", le condizioni di lavoro in quei centri sono infinitamente migliori rispetto a quelle dei tanti altri centri logistici di altre società (es DHL, SDA e simili); qui nella mia zona l'aeroporto di Orio al Serio è stato un importante scalo logistico per anni prima di diventare il principale polo dei voli low cost nella regione, ci sono parecchi centri logistici del genere e vi assicuro che rispetto ad Amazon le condizioni di lavoro sono da terzo mondo...
*Pegasus-DVD*10 Settembre 2021, 19:17 #6
Originariamente inviato da: giovanni69
Ed i danni al fondo stradale, traffico... chi li paga? Le tasse di questi colossi pagate in Italia non sempre finiscono per compensare i costi per i comuni in cui sono ubicati.


ahahahahahahahahahah
euscar10 Settembre 2021, 19:29 #7
"Siamo orgogliosi ed entusiasti di espandere la nostra attività con il nostro primo centro di distribuzione in Abruzzo", ha affermato Stefano Perego, VP Amazon EU Operations.


Quand'è che saranno orgogliosi di pagare anche le giuste tasse in Italia?
Tasslehoff11 Settembre 2021, 17:50 #8
Originariamente inviato da: euscar
Quand'è che saranno orgogliosi di pagare anche le giuste tasse in Italia?
Giusto per curiosità, vale anche per le tante altre società italianissime che fanno lo stesso scegliendo paesi di comodo come sedi fiscali?
Chessò tipo FCA, Enel, Eni, Mediaset, Luxottica e tante altre?
euscar11 Settembre 2021, 22:34 #9
Originariamente inviato da: Tasslehoff
Giusto per curiosità, vale anche per le tante altre società italianissime che fanno lo stesso scegliendo paesi di comodo come sedi fiscali?
Chessò tipo FCA, Enel, Eni, Mediaset, Luxottica e tante altre?


Hai aperto un vaso di pandora

Quello che non capisco è come lo stato lo possa permettere.

Comunque:
FCA, che tristezza soprattutto dopo tutti gli incentivi statali presi negli anni
Enel, pago l'energia a Dolomiti Energia
Eni, non uso gas e non faccio mai il pieno da eni
Mediaset, non mi risulta aver mai pagato niente a loro
Luxottica, idem

Ma immagino che all'elenco incompleto si possa aggiungere qualche società dei cui servizi mi avvalgo.
Purtroppo l'Italia è diventata veramente La terra dei cachi cantata da Elio e le Storie Tese
Tasslehoff11 Settembre 2021, 22:58 #10
Originariamente inviato da: euscar
Hai aperto un vaso di pandora

Quello che non capisco è come lo stato lo possa permettere.

Comunque:
FCA, che tristezza soprattutto dopo tutti gli incentivi statali presi negli anni
Enel, pago l'energia a Dolomiti Energia
Eni, non uso gas e non faccio mai il pieno da eni
Mediaset, non mi risulta aver mai pagato niente a loro
Luxottica, idem

Ma immagino che all'elenco incompleto si possa aggiungere qualche società dei cui servizi mi avvalgo.
Purtroppo l'Italia è diventata veramente La terra dei cachi cantata da Elio e le Storie Tese
E' molto difficile non contribuire ai bilanci di queste società (io ho citato solo le più note, chissà quante altre ce ne saranno...) direttamente o indirettamente (basta guarda un canale Mediaset per contribuire ai loro introiti mediante la pubblicità.
Ma il punto non è questo, ne perchè lo stato lo permetta, il punto è che questo meccanismo è inevitabile perchè nessuno stato è un'isola autonoma e indipendente.
Tutti i popoli da secoli vivono in relazione gli uni agli altri, ed è impensabile impedirlo, anche perchè così facendo dovremmo rinunciare a gran parte delle innovazioni e della tecnologia di cui usufruiamo tutti i giorni, e senza la quale torneremmo praticamente al medioevo.

Bloccare troppo meccanismi come questo comporterebbe pestare i piedi ad altri paesi, i quali (bontà loro) posso permettersi di offrire regimi fiscali agevolati, e tutto questo ci si rivolterebbe contro perchè anche noi abbiamo interessi in quei paesi, e abbiamo tutti l'interesse che anche le "nostre" aziende siano floride e con i bilanci in buono stato.

Quello che si può fare semmai imho è cercare di arrivare a livello di quei paesi e offrire noi un regime fiscale agevolato e quindi attrarre quelle aziende e fare in modo che aprano le loro sedi fiscali da noi.
Ma per farlo occorre abbassare la tassazione, e per farlo servono soldi e bilanci solidi, e per averli occorre abbattere l'evasione e non sprecare risorse in manovre "a perdere" (tipo quota 100 o rdc) che non danno stimolo all'economia e via di questo passo...

Insomma il problema imho è mal posto, anzichè chiederci come far cessare quei regimi fiscali vantaggiosi dovremmo chiederci come riuscire a offrire noi stessi quei regimi fiscali vantaggiosi (chiaramente senza ridurre, anzi magari migliorando, i servizi di cui godiamo già oggi).

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