Anche Sony interessata alle lenti a contatto smart con cam integrata

Sony deposita la domanda di brevetto che riguarda le lenti a contatto "smart": sono dotate di fotocamera, unità di storage e connettività wireless.
di Salvatore Carrozzini pubblicata il 29 Aprile 2016, alle 18:01 nel canale WearablesSony
Sempre più aziende stanno valutando la possibilità di utilizzare le lenti a contatto come strumento adatto allo svolgimento di attività solitamente riservate agli smartphone ed alle fotocamera compatte. L'idea è semplice (sulla carta): miniaturizzare nelle lenti a contatto l'hardware per catturare e memorizzare foto, acquisire dati biometrici in tempo reale e porsi come alternative più evolute rispetto ai tradizionali visori per la Realtà Aumentata.
Al momento tutti i progetti attivati in tal senso non si sono ancora tradotti in un prodotto commerciale ed occorrerà probabilmente del tempo prima che il traguardo venga raggiunto. L'interesse nei confronti delle lenti a contatto "smart" manifestato da importanti aziende come Google e Samsung, al tempo stesso, lascia intendere che in futuro tale innovativa categoria di prodotti potrebbe effettivamente raggiungere il mercato. Da poco, al novero delle aziende interessate si è aggiunta Sony.
Immagine tratta dalla documentazione allegata alla richiesta di brevetto depositata presso l'USTPO. Fonte USTPO)
Il produttore nipponico ha depositato presso l'USTPO (l'Ufficio marchi e brevetti statunitense) una richiesta di brevetto che ha ad oggetto le particolari "lenti a contatto" con "supporto di memoria" integrato. La domanda di brevetto è stata inoltrata nel 2014 e pubblicata all'inizio di aprile dall'USTPO. A catturare l'attenzione è la quantità di componenti integrati nelle lenti a contatto comprendente anche quella che viene definita "image pickup unit", ovvero una fotocamera miniaturizzata con sensore e lente dedicata, e un'unità wireless per la trasmissione dei contenuti a dispositivi esterni.
Le lenti smart ideate da Sony supportano una serie di funzionalità fotografiche avanzate, come l'autofocus, il controllo dell'apertura del diaframma e un sistema di stabilizzazione per compensare il movimento causato dal movimento dell'occhio. Un sensore di movimento attiva il display presente all'interno delle lenti che fornisce informazioni aggiuntive, mentre lo scatto si effettua tramite il battito delle palpebre - il sistema sarebbe in grado di discriminare tra i movimenti inconsapevoli e quelli consapevoli, associando solo a questi ultimi il comando per la cattura dell'immagine. A progettare una soluzione simile era stata Samsung con un brevetto passato agli onori della cronaca all'inizio di aprile.
Il progetto è indubbiamente ambizioso, basti pensare alle difficoltà che esistono ancora oggi per rendere sufficientemente compatto un sistema di stabilizzazione delle immagini di tipo ottico ed efficiente uno di tipo digitale. E' bene non nutrire, quindi, aspettative che potrebbero essere disattese nel breve e medio periodo. Certo è che con una domanda delle fotocamere e videocamere tradizionali in declino - ved. ultima trimestrale di Sony, senza andare troppo oltre - è comprensibile che il produttore nipponico sia alla ricerca di nuovi percorsi da intraprendere nel segmento imaging. Il tempo dirà se le fotocamere del futuro non si impugneranno, ma si attiveranno con un semplice battito di ciglia. La domanda di brevetto può essere consultata nella sua interezza collegandosi a questo indirizzo.
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