WhatsApp in crisi? Oltre +1000% di videochiamate di gruppo. E anche Instagram non ''sta bene''

Arrivano dati non molto confortanti sulla situazione di WhatsApp ai tempi del Coronavirus. Sia per quanto concerne la sua resistenza al traffico ormai esponenziale ma nei confronti anche della sua monetizzazione.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 29 Marzo 2020, alle 10:31 nel canale TelefoniaWhatsAppFacebookInstagram
Il Coronavirus sta mettendo in ginocchio non solo la salute di tutti coloro che contraggono la malattia ma anche il sistema informatico nel mondo a causa della moltiplicazione delle sessioni di smart working. WhatsApp da questo punto di vista è in prima linea con una piattaforma che risulta tra le più utilizzate in questo momento proprio per tenere unite le persone che sono obbligate a stare in casa e non possono incontrarsi tra di loro fisicamente.
La situazione dello scambio di messaggi, secondo gli esperti, è schizzata letteralmente in molti dei paesi fortemente colpiti dall'epidemia di Coronavirus. Il volume totale dei messaggi è aumentato di oltre il 50% solo nell'ultimo mese. Stessa cosa anche per le chiamate vocali così anche quelle video su Messenger e WhatsApp che sono più che raddoppiate.
WhatsApp: le videochiamate di gruppo a +1000%
In Italia la situazione sembra essere ancora più importante con un aumento addirittura del 70% tra WhatsApp e Instagram. La messaggistica è aumentata del 50% ma soprattutto quello che colpisce è il tempo delle chiamate di gruppo con oltre 3 utenti che sono addirittura aumentate del 1000% negli ultimi 30 giorni. Il motivo è chiaramente quello dell'isolamento sociale causato dal Coronavirus e dalle imposizioni del Governo italiano che ha bloccato le uscite se non in caso di necessità come il lavoro o la spesa. In questo caso dunque il distanziamento sociale ha creato un boom nell'uso degli strumenti di videochiamata che di certo stanno ''soffrendo'' nel gestire il carico.
Interessante scoprire come due manager di Facebook abbiano svelato come stia affrontando la questione il social network per eccellenza. Nel messaggio pubblicato sul blog ufficiale si legge:
''Il Covid-19 ha sconvolto la vita di oltre un miliardo di persone in tutto il mondo. In risposta a questa emergenza, abbiamo supportato la sanità pubblica a livello internazionale e ci siamo impegnati a fornire alle persone informazioni che le aiutassero a rimanere al sicuro. L’espandersi della pandemia e il fatto che sempre più persone stiano limitando i contatti sociali ha anche fatto sì che molte più persone utilizzino le nostre app. Gran parte dell’aumento del traffico sta avvenendo sui nostri servizi di messaggistica, ma abbiamo anche visto più persone utilizzare altri nostri prodotti, come la sezione notizie e le storie, per ricevere aggiornamenti da familiari e amici. Stiamo facendo tutto il possibile per mantenere le nostre app veloci, stabili e affidabili. I nostri servizi sono stati costruiti per resistere a picchi durante eventi come le Olimpiadi o la notte di Capodanno. Tuttavia, quelli accadono raramente e abbiamo un sacco di tempo per prepararci. La crescita dell'utilizzo di COVID-19 non ha precedenti in tutto il settore e stiamo riscontrando nuovi record di utilizzo quasi ogni giorno.
Mantenere la stabilità durante questi picchi di utilizzo è più difficile del solito ora che la maggior parte dei nostri dipendenti lavora da casa. Stiamo lavorando per mantenere le nostre app funzionanti senza problemi, dando anche la priorità a funzionalità come il nostro Centro informazioni COVID-19 su Facebook e l' avviso di salute dell'Organizzazione mondiale della sanità su WhatsApp. Stiamo monitorando attentamente i modelli di utilizzo, rendendo i nostri sistemi più efficienti e aggiungendo la capacità richiesta. Per aiutare ad alleviare la potenziale congestione della rete, stiamo riducendo temporaneamente i bit rate per i video su Facebook e Instagram in determinate regioni. Infine, stiamo conducendo test e ulteriori preparativi in modo da poter rispondere rapidamente a eventuali problemi che potrebbero sorgere con i nostri servizi".
Insomma una situazione non semplice per i colossi del Social Network. Abbiamo visto come tutti i brand che solitamente erogano servizi per lo streaming di video si sono adoperati per abbassare i bitrate dei propri video per permettere di avere meno impegno sulla rete globale. E sono di pochi giorni fa le parole del CEO di Facebook, Mark Zuckerberg, il quale aveva accennato al sovraccarico importante della propria piattaforma con il blocco delle attività in giro per il mondo.
Coronavirus dunque non è solo un emergenza sanitaria ed economica. Anche i social e tutti quei servizi utilizzati per lo smart working, le lezioni scolastiche da casa e per allietare le giornate di chi deve stare rinchiuso tra le quattro mura della propria abitazione stanno avendo qualche piccolo problema di sovraccarico che speriamo venga contenuto per non mandare il blocco l'intero sistema il quale creerebbe qualche grattacapo.
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLA disponibilità di queste ultime dovrebbero essere fissate per legge ma a quanto pare la tutela del consumatore è l'ultima ruota del carro.
Quale tutela? Stai forse pagando per il servizio? No? Allora ti attacchi, come chiunque altro.
Per le risorse di emergenza, capirei se si trattasse di ambiti essenziali ma uozzap e compagnia rientrano a pieno titolo nel superfluo.
Il P2P non lo implementano per ovvi motivi
Per le risorse di emergenza, capirei se si trattasse di ambiti essenziali ma uozzap e compagnia rientrano a pieno titolo nel superfluo.
Oltretutto, anche se fosse a pagamento, bisognerebbe sempre vedere i termini del contratto, anche l'DSL la paghi, ma se ci sono dei buchi dovuti a picchi di traffico: ti attacchi, altrimenti dovresti avere un servizio professionale garantito
infatti
internet dovrebbe essere considerata una risorsa strategica fondamentale nonchè diritto dell'uomo, al pari dell'acqua.
L'uomo sopravvive anche senza, prova senza acqua
Perché sono tutti molto chiusi mentalmente: "Whatsapp ce l'hanno tutti quindi quell'altro non mi interessa".
Il problema è che ormai si è convinti che tutto su internet debba essere gratuito, tanto basta fare Ctrl + C e Ctrl + V e ce n'è per tutti, no?
Per le risorse di emergenza, capirei se si trattasse di ambiti essenziali ma uozzap e compagnia rientrano a pieno titolo nel superfluo.
E beh! Certo, è una multinazionale che fa beneficenza per farci connettere a noi altri, "gratis"... "Paghiamo" in modo diversi, consegnandoli tutti i nostri dati sensibili... abitudini, orientamento sessuale, le nostre conversazioni, da cui si posso estrarre vari altri dati (foto di postepay, carte di credito), immagini di nostri parenti ed amici e relativi numeri di telefono, le cose che ci piacciono per creare pubblicità mirata, i modi di pensare su alcuni tematiche ecc...
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