WhatsApp e privacy: non più 8 febbraio, posticipate le nuove regole

Con un comunicato ufficiale WhatsApp comunica di aver posticipato la data per accettare i nuovi termini sulla privacy
di Rosario Grasso pubblicata il 16 Gennaio 2021, alle 08:51 nel canale TelefoniaWhatsAppFacebook
Continua a esserci molta preoccupazione intorno alle recenti comunicazioni sul cambio di regole sulla privacy di WhatsApp e la maggiore integrazione con Facebook. WhatsApp nei giorni scorsi aveva a più riprese cercato di rassicurare gli utenti sulla condivisione dei loro dati attraverso l'app di WhatsApp, ma adesso ha deciso di prendere una decisione ancora più perentoria, posticipando dall'8 febbraio al 15 maggio l'entrata in vigore delle nuove regole sulla privacy.
WhatsApp, nuove regole sulla privacy: dall'8 febbraio al 15 maggio
"Siamo a conoscenza del fatto che il nostro recente aggiornamento abbia creato un po' di confusione. Dato che la circolazione di informazioni errate e non veritiere ha causato preoccupazione, desideriamo fare chiarezza e assicurarci che tutti comprendano i principi su cui ci basiamo" si legge sul sito ufficiale di WhatsApp.
"Abbiamo posticipato la data in cui richiederemo ai nostri utenti di rivedere e accettare i termini. L'8 febbraio, nessun account verrà sospeso o eliminato. Continueremo a impegnarci per fare chiarezza sulle informazioni errate riguardanti la sicurezza e la privacy su WhatsApp. In modo graduale, e secondo le tempistiche di ciascuno, inviteremo i nostri utenti a rivedere l'informativa prima del 15 maggio, quando saranno disponibili le nuove opzioni business".
WhatsApp si riferisce al fatto che una sospensione dell'account potrebbe subentrare qualora non si accettassero i nuovi termini di servizio. Dopo le prime comunicazioni, anche come giustamente rimarca l'azienda in questo blog post, alcune false informazioni sulla rete avevano indotto gli utenti a credere obbligatorio l'account Facebook per poter usare WhatsApp. Già nei giorni scorsi WhatsApp aveva categoricamente respinto questa ipotesi.
Il reale problema che si nasconde dietro questa situazione, semmai, è un altro, ed è a più ampio respiro. Riguarda la capacità dei social network moderni di instillarsi nella vita delle persone e di modellarne il loro pensiero, con conseguenze importanti sulla società e la politica. Un'integrazione pervasiva fra i tre social network in mano a Facebook creerebbe condizioni anticoncorrenziali che si vogliono evitare negli Stati Uniti, oltre che in Europa.
Riguardo all'ultimo aggiornamento di WhatsApp si puntualizza ancora sul blog ufficiale come le modifiche introdotte "riguardano nuove opzioni facoltative a disposizione degli utenti che desiderano comunicare con le aziende su WhatsApp e offre maggiore trasparenza sulle nostre modalità di raccolta e utilizzo dei dati. Al momento l'utilizzo di WhatsApp per fare acquisti non è molto diffuso. Tuttavia, riteniamo importante che tu sia a conoscenza di questo servizio, perché in futuro saranno sempre di più gli utenti che sceglieranno di utilizzarlo. Ci teniamo a ribadire che questo aggiornamento non accresce la nostra capacità di condividere le informazioni con Facebook".
Infine, WhatsApp giustamente rimarca di aver “contribuito alla diffusione della crittografia end-to-end a livello mondiale”, e assicura che “continua a impegnarsi per difendere questa tecnologia della sicurezza sia oggi che in futuro”.
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20 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCon le persone ho il brutto vizio di vedermi di persona (quando era possibile almeno) e se vogliono sapere qualcosa di me, lo chiedono come è sempre successo nella storia dell'uomo.
Da quello che ho spesso visto in giro, moltissimi utilizzano questo strumento come una volta si usava la vicina di casa piuttosto che la pettegola del paese, per farsi gli affari altrui.
Ho alcuni colleghi che sembrano quasi degli stalker per quanti affari privati riescono a "tracciare" su queste piattaforme.
Sicuramente sarò anomalo io, ma non ho alcun interesse a conoscere dove le persone siano state, cosa abbiano fatto e con chi.
Carino tra l'altro che accusino chissà chi della "circolazione di informazioni errate e non veritiere ha causato preoccupazione" ... quando siano ancora adesso presenti nell'app e nel sito le attività contrarie al DPCM europeo che ti obbligano ad accettare per usare l'app ... se davvero le hanno scritte, ti obbligano a sottoscriverle, ma "promettono di non applicarle"... forse uno sforzo in più nel segregare le policy corrette agli utenti europei, gli costava meno di tutto sto caos che hanno sollevato
già il fatto che vorrebbero farmi circolare pubblicità sotto come nei giochini mi farebbe migrare altrove; sto già testando signal (telegram non mi piace affatto)
già il fatto che vorrebbero farmi circolare pubblicità sotto come nei giochini mi farebbe migrare altrove; sto già testando signal (telegram non mi piace affatto)
Io a lavoro uso Telegram (insieme ad altri Nmila sistemi
Ci sono cose che whatsapp permette e altre app di messaggistica instantanea no? cose senza le quali le persone tornerebbero indietro di 10 anni?
per il mio uso io non le ho viste.
internamente si usa - usava perchè son sempre fuori - skype for business... anche se mi sembra una parola messa lì tanto per
questo ai livelli più semplici, per altri dati si hanno chat interne compilate ad hoc che non vanno sulla rete esterna
basta
per la vita quotidiana ognuno scelga la sua morte
La maggior parte di persone che da WA sono passate a Telegram è dovuto prevalentemente dal fatto che è un IM general purpose programmato molto meglio di altri, richiede meno risorse, è dannatamente più flessibile, ha un'applicazione per desktop windows portabile, esigua nelle risorse e SOPRATTUTTO non necessita che sia connessa anche l'app sullo smartphone (questa imho è una delle cose più assurde di WA e altri); offre perfino una web app che funziona bene pure quella. Ha una versione X ancora più esigua nelle risorse che funziona molto bene (la uso su un tablet).
Questi sono i motivi di forza di Telegram rispetto a WA, non è una questione di privacy/sicurezza perché se vuoi veramente quelle non usi nemmeno Signal, visto che richiede obbligatoriamente un numero mobile reale, sempre che ovviamente (non lo so, non ho provato) sia intelligente come Telegram da richiedere un numero mobile solo per la prima registrazione (quindi si possono facilmente usare numeri non tuoi) e poi per i futuri accessi si vada di comunicazione interna tra i tuoi device sul quale è installata l'app.
Questi sono i motivi di forza di Telegram rispetto a WA, non è una questione di privacy/sicurezza perché se vuoi veramente quelle non usi nemmeno Signal, visto che richiede obbligatoriamente un numero mobile reale, sempre che ovviamente (non lo so, non ho provato) sia intelligente come Telegram da richiedere un numero mobile solo per la prima registrazione (quindi si possono facilmente usare numeri non tuoi) e poi per i futuri accessi si vada di comunicazione interna tra i tuoi device sul quale è installata l'app.
Signal finora mi ha richiesto il numero di telefono soltanto per l'app mobile. Quando l'ho collegato al PC non ha richiesto altro (a parte sincronizzarsi soltanto col QA code, che è stato una tortura, visto che il PC è in cantina e prende molto male sia il Wi-Fi che la rete dati nel cellulare).
Per il resto il client mobile di Signal è decente. Scandalosamente scarso e bacato è, invece, quello desktop: 362MB di roba installata (basata su Node.js: un mostro di lentezza nel caricamento, nell'esecuzione, nelle risorse consumate), e vale un milionesimo del client nativo di Telegram UWP per Windows 10.
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