Vodafone rivela: 'Alcuni governi hanno accesso diretto ai dati dei nostri utenti'

All'interno del documento "Law Enforcement Disclosure", Vodafone ha ammesso di collaborare con un piccolo numero dei 29 paesi ricoperti dal servizio, fornendo alle relative autorità l'accesso diretto a tutti i dati sensibili dei propri utenti
di Nino Grasso pubblicata il 06 Giugno 2014, alle 17:16 nel canale TelefoniaVodafone
Sono ormai finiti i tempi in cui era lecito pensare che i nostri dati custoditi su internet fossero al sicuro, così come quanto effettuato con i nostri telefoni cellulari e dispositivi mobile. Pensarlo adesso, dopo lo scandalo PRISM reso pubblico da Edward Snowden, sarebbe quanto meno da ingenui.
Abbiamo comunque tratto enorme giovamento dallo scandalo, almeno dal punto di vista informativo: le compagnie del settore si stanno mostrando, ad esempio, estremamente più trasparenti nel divulgare informazioni circa il trattamento dei dati degli utenti. Fra queste, Vodafone ha rilasciato il rapporto "Law Enforcement Disclosure", in cui fa sapere che in un piccolo numero dei ventinove paesi in cui opera direttamente è la prassi per le autorità disporre dell'accesso diretto alle reti degli operatori telefonici.
Con accesso diretto si intende il diritto di individuare l'orario e la durata delle chiamate, la località in cui queste avvengono e i destinatari. La compagnia ammette che in questo modo le autorità riescono ad avere una grande mole di dati su ogni utente, riuscendone a tracciare i movimenti, gli interessi e i rapporti di relazione semplicemente studiando le informazioni ricevute. In molti casi, i dati vengono ottenuti senza la necessità di una richiesta esplicita nei confronti dell'operatore.
"In un piccolo numero di paesi, agenzie governative e autorità hanno accesso diretto ai dati delle comunicazioni memorizzati nelle reti degli operatori", si legge sul report. "In questi paesi, Vodafone non riceve alcuna forma di richiesta per l'accesso ai dati delle comunicazioni dal momento che agenzie e autorità hanno già accesso permanente alle comunicazioni dei nostri clienti attraverso i loro collegamenti diretti".
Vodafone, uno dei più grandi operatori telefonici al mondo, ha confermato che rilascerà resoconti dettagliati a cadenza annuale, seguendo quanto effettuato con il nuovo documento. Sarebbe tuttavia illegale, per l'operatore telefonico, diffondere i nomi dei paesi in cui le autorità hanno diretto accesso alle reti telefoniche, elemento posto all'attenzione anche all'interno del report in cui si chiede che le intercettazioni possano avvenire solo con finalità giuridiche.
"I nostri impiegati che vivono e lavorano nei paesi in questione possono essere anche a rischio di sanzioni criminali, compresa la reclusione. Dobbiamo quindi bilanciare la nostra responsabilità sul rispetto del diritto alla privacy dei nostri clienti e i nostri obblighi legali per rispondere alle richieste delle autorità permesse dalle leggi interne, così come il nostro dovere di occuparci dei nostri impiegati, riconoscendo tutte le nostre responsabilità come cittadino aziendale per proteggere e prevenire qualsivoglia danno pubblico".
Non è la prima volta che Vodafone si trova coinvolta in un caso di questo tipo. Durante la rivoluzione egiziana del 2011, ad esempio, alcuni operatori telefonici (fra cui Vodafone) inviavano messaggi agli abbonati in supporto della dittatura del Presidente Mubarak, descrivendo chi protestava come criminali. Ancora oggi l'Egitto non permette la diffusione di informazioni riguardo alle intercettazioni telefoniche, insieme a India, Qatar, Romania, Sud Africa e Turchia (stati che potrebbero comunque non essere quelli indicati da Vodafone all'interno del report).
Quanto sviscerato con il nuovo documento potrebbe essere pratica comune fra tutti gli operatori telefonici, fra cui Vodafone è solo la prima società ad aver avuto l'audacia di pubblicare i dettagli delle collaborazioni con le autorità nei paesi ricoperti direttamente dal proprio servizio.
15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoAnche se al popolino italico interessasse cosa mai potrebbe fare? Anche se 60 milioni di persone s'incavolano cosa mai potremmo fare? Tanto l'opinione pubblica conta poco o nulla, alla fine chi decide sono poche persone per tutti. E se x governo dice ti spio lo fa e basta.
Quindi va bene saperlo ma una volta che lo sai? Continui a parlare tranquillamente al telefono come nulla fosse.
Con la paura e l'ignoranza hanno sempre sottomesso i popoli ed è un concetto attualissimo e che ben si confà al periodo storico che stiamo vivendo.
Vero, ti do perfettamente ragione ma allora il problema va debellato dalle radici ovvero: come possiamo far si che la gente sia TUTTA informata se anche quest'ultima NON vuol essere informata ??
Finchè la gente non imparerà che il miglior mezzo d'informazione sono le proprie mani/occhi/orecchie e cervello nulla cambierà e l'opinione pubblica sarà sempre la solita.
Non a caso il popolo italiano è un popolo sottomesso.
PS. Opinione personale: ci vorranno almeno 2-3 decadi (con un filo di ottimismo) per "migliorare lievemente" (forse) la situazione.
Si ma mettere o non mettere i dati è superfluo perchè quando ti affacci in rete sanno già chi sei, dove abiti, cosa fai e tutto di te. L'unico modo è quello di essere completamente isolati, intendo senza adsl nè altro. Già con solamente l'IP sanno vita morte e miracoli di te....
Una cavolata: uso Viber sul telefono e ogni tanto mi scappa il dito e insieme al mes invio la mia posizione, cavolo è precisa al centimetro e non ho neanche il gps attivo. Questo per dirti che ormai tutti possono rintracciarti se hai una linea dati attiva e se lo possono fare le persone "comuni" immagina quelli con la conoscenza e i strumenti giusti cosa potrebbero fare.
Oppure Google che senza dire nulla mi ha praticamente tracciato per 2-3000km con precisione assoluta: strade, ore, località, addirittura se ero a piedi in macchina o in aereo.... E tutto a telefono NON connesso.
tanto....
tanto ormai è cosa nota che i telefoni sono "sotto controllo" ... eppure c'e' ancora gente che si fa fregare. Mah...passare ad altri operatori non risolve, già dal momento che questa notizia esiste sulla rete veniamo spiati per sapere cosa ne pensiamo e cosa faremo...
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