Un'app per copiare lo stile dei migliori fotografi sulle tue foto: l'esperimento di Adobe

La Cornell University e Adobe stanno sperimentando una tecnologia basata sullo sfruttamento di reti neurali per copiare lo stile delle fotografie più riuscite e inserirlo in altre foto
di Nino Grasso pubblicata il 31 Marzo 2017, alle 15:01 nel canale TelefoniaAdobe
Sono milioni, forse miliardi l'utenti che usano tecnologie di "style transfer". Questa tecnica è alla base delle app di elaborazione di foto e video come Prisma o le tante app di Facebook e utilizza algoritmi di intelligenza artificiale per applicare un determinato look and feel all'immagine originale. Nelle applicazioni odierne si tratta di trasferimenti di stile "artistici" e non fotorealistici, cosa che rende più semplice l'elaborazione visto non c'è un riferimento del mondo reale a cui si deve fare affidamento. I ricercatori della Cornell University e Adobe, tuttavia, stanno cercando di arrivare allo step successivo dell'evoluzione della tecnologia.
Da sinistra: foto originale, foto di riferimento da cui copiare il filtro, risultato finale
Le due realtà hanno abbozzato una tecnologia evoluta di style transfer capace di replicare lo stile esatto di una fotografia elaborata su un'altra fotografia, mantenendo pertanto il suo aspetto fotorealistico nel risultato finale. Il nome della tecnologia si chiama "Deep Photo Style Transfer", e cerca di recuperare solo le informazioni relative alla post-elaborazione dello scatto originale per applicarla, sfruttando una rete di algoritmi neurali, su una foto completamente diversa. Il tutto preservando tutti i dettagli e gli elementi che la compongono.
"La gente può essere indulgente quando vede un'immagine convertita in uno stile pittorico", dichiarano gli autori dell'esperimento. "Ma con le foto reali c'è un'aspettativa più forte su quello che dovrebbe essere il risultato finale, ed è da questo fattore che deriva la sfida più interessante". L'intelligenza artificiale studiata da Adobe e dalla Cornell University punta a individuare dei punti sensibili della fotografia originale per determinare se l'elemento presente è determinante (i vertici di un albero o di un edificio) o fa parte dello stile applicato. Un metodo che pare funzionare bene con soggetti standard, un po' meno quando ci sono elementi difficili da riconoscere.
Se da una parte edifici, alberi e oggetti di varia natura vengono estrapolati efficacemente dall'immagine, dall'altra l'intelligenza artificiale fatica con i volti o quando le due foto (quella originale e quella su cui applicare il filtro) sono molto diverse. In questi casi le reti neurali avrebbero un compito molto più complesso da assolvere, richiedendo molto più tempo per analizzare gli elementi ed effettuare l'operazione. Proprio per aggirare i limiti attuali della tecnologia il suo codice sorgente è stato reso disponibile a tutti tramite GitHub, in modo da avere feedback da parte di sviluppatori indipendenti che vogliono dire la loro su questa particolare tipologia di tecnica.
La domanda è comunque: Deep Photo Style Transfer raggiungerà mai il pubblico finale? Al momento purtroppo una risposta concreta non c'è, ma il coinvolgimento di Adobe all'interno del progetto fa pensare che la compagnia si aspetta di commercializzarla in tempi brevi. La tecnica potrebbe rivolgersi soprattutto verso i registi, dal momento che secondo gli autori dell'esperimento darà con i video i maggiori benefici in termini di tempo speso e risultato ottenuto.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoGià ora si vedono tutte foto uguali con contrasto a palla e orton ovunque, cieli limite di guerre nucleari o di un giallo mai visto.
la post produzione e vedere cosa c'è di entusiasmante sotto.
la post produzione e vedere cosa c'è di entusiasmante sotto.
Quella si chiama fotocopia
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