Telegram bloccato in Spagna! Il problema sono i contenuti presenti che violano copyright [AGGIORNAMENTO]
Telegram è stato sospeso in Spagna a seguito della denuncia presentata nei confronti della piattaforma di messaggistica da parte di Antena 3, EGEDA, Mediaset e Movistar che la accusano di permettere ai suoi utenti di pubblicare senza autorizzazione contenuti di loro proprietà protetti da diritto d'autore.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 25 Marzo 2024, alle 12:20 nel canale TelefoniaTelegram
Una decisione senza precedenti per il Vecchio Continente sta facendo tremare la comunità spagnola di Telegram. L'Alta Corte della nazione iberica, l'Audiencia Nacional, ha infatti ordinato la sospensione del servizio di messaggistica istantanea su tutto il territorio nazionale a seguito di una denuncia da parte di importanti emittenti televisive e case di produzione cinematografica.
La piattaforma fondata da Pavel Durov è stata accusata di permettere ai suoi utenti la pubblicazione e la condivisione non autorizzata di contenuti coperti da copyright, violando le leggi sul diritto d'autore. Un provvedimento draconiano che, se rispettato, metterebbe al bando Telegram per 8,5 milioni di persone, tanti sono gli iscritti spagnoli al popolare servizio di messaggistica che nel mondo raggiunge quota 900 milioni di utenti attivi.
Critiche e perplessità
La decisione del giudice Santiago Pedraz dell'Audiencia Nacional è stata immediatamente accolta con grande scetticismo. Numerose associazioni di consumatori e attivisti per i diritti digitali hanno espresso preoccupazione per le potenziali ripercussioni di questo blocco su larga scala.
"È come se chiudessero Internet perché ci sono siti che ospitano illegalmente contenuti protetti dal diritto d'autore, come se tagliassero l'intero segnale televisivo perché ci sono canali che praticano la pirateria", ha commentato Rubén Sánchez, segretario generale di FACUA-Consumidores en Acción.
L'associazione teme che il divieto possa danneggiare "milioni di utenti, aziende, organizzazioni e istituzioni pubbliche e private che diffondono legalmente contenuti attraverso i loro canali su questa piattaforma". Un timore condiviso anche dai Pirati di Catalogna, il cui avvocato Josep Jover ha già presentato ricorso alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea per chiedere la sospensione del provvedimento.
Ciò che rende questo caso particolarmente controverso è la portata senza precedenti del provvedimento nel Vecchio Continente. La sospensione di un'intera piattaforma di comunicazione utilizzata da milioni di persone per attività lecite rappresenta una misura estrema, una sorta di "spegnimento" forzato di un servizio che va ben oltre le consuete richieste di rimozione di singoli contenuti coperti da copyright. Dopo diversi mesi, e dopo che il magistrato aveva interpellato Telegram per ottenere informazioni sulla questione, sui canali e anche per avere i dati di chi gestiva canali senza ottenere alcuna risposta e alcuna forma di collaborazione da parte dell’app è stato ordinato, come decisione finale, il blocco totale dell’app nel paese.
La decisione dell'Alta Corte spagnola apre interrogativi sugli strumenti a disposizione delle autorità per contrastare le violazioni del diritto d'autore e sul delicato equilibrio tra tutela della proprietà intellettuale e salvaguardia dell'accesso ai servizi online da parte di milioni di utenti che ne fanno un uso legittimo. Il divieto dell'Audiencia Nacional prevede che i fornitori di servizi di connettività blocchino con effetto immediato l'accesso a Telegram su tutto il territorio spagnolo, ragion per cui la piattaforma avrebbe dovuto già essere irraggiungibile. Eppure, alcuni report indicano che il servizio risulta ancora attivo e funzionante, quasi come un fantasma che si aggira indisturbato nonostante il bando in cui sarebbe dovuto essere sprofondato.
Questo apparente disallineamento solleva interrogativi sull'effettiva capacità delle autorità di imporre il divieto sull'intera nazione. Non è chiaro se si tratti di una temporanea finestra di tolleranza o di una prima, concreta dimostrazione delle difficoltà tecniche nell'oscurare un colosso presente ovunque come Telegram. Ciò che è certo è che questa vicenda aprirà dibattito sostanziale sul miglior modo di conciliare diritti d'autore e libertà di comunicazione nell'era di Internet.
AGGIORNAMENTO
Secondo Reuters, l'Alta Corte della nazione iberica (Audiencia Nacional), ha sospeso la propria ordinanza che prevedeva appunto il blocco dei servizi di Telegram in Spagna, in attesa di un rapporto della polizia sull'impatto che il divieto temporaneo avrebbe portato agli utenti. Insomma, sembra chiaro che bloccare completamente l'intera app di messaggistica in un paese come la Spagna, provocherebbe forti dissensi e in questo caso l'Alta Corte spagnola sembra aver voluto attendere rapporti e analisi più dettagliati soprattutto perché Telegram in Spagna detiene il quarto posto come servizio di messaggistica utilizzato dagli utenti.
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infomi sfugge il senso di questa mossa, su qualsiasi app di messaggistica puoi condividere potenzialmente qualsiasi cosa
Mi sbaglierò ma secondo me tornerà disponibile agli utenti Spagnoli a brevissimo, con queste premesse.
p.s. visto che c'è qualche utente residente in Spagna qui nel forum...ovviamente con vpn funziona perfettamente, giusto ?
(Anche se non nascondiamoci dietro un dito, Telegram è così diffuso solo per questo motivo)
Però in questo caso potrei essere d'accordo per il motivo che è scritto proprio in questo articolo:
Cioè, in sostanza ci sono alcuni gruppi che su Telegram violano la legge, l'azienda non collabora in nessun modo, se ne può dedurre che questa è complice delle violazioni.
...appunto ! Solite chiacchiere, immaginavo !
Scheeeerzo
Mica tutti
Io lo uso x fare videochiamate da esibizionista che sono, anche con quelli molto più grandi di me
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