Rivoluzione nel mondo della telefonia: conclusa con successo la prima chiamata satellitare da un normale smartphone

La prima chiamata vocale via satellite utilizzando un normale telefono è avvenuta con successo. La telefonata è andata dal Texas al Giappone utilizzando un Samsung Galaxy S22 Ultra
di Lorenzo Tirotta pubblicata il 26 Aprile 2023, alle 11:05 nel canale TelefoniaSamsungGalaxy
AST SpaceMobile, la società che costruisce la prima e unica rete a banda larga cellulare basata nello spazio accessibile direttamente da telefoni cellulari standard, ha annunciato oggi il completamento con successo delle prime chiamate vocali bidirezionali, direttamente a smartphone normali e non modificati che utilizzano il satellite BlueWalker 3 ("BW3").
Nella giornata di ieri è stata scritta la storia della telefonia mobile con la prima chiamata satellitare effettuata da un normale smartphone, nel dettaglio un Samsung Galaxy S22 Ultra. Ma cosa intendiamo con chiamata satellitare?
Nell'ultimo anno, a partire dall'ultima serie iPhone 14 di Apple, alcune aziende hanno implementato il supporto alla messaggistica satellitare, ovvero la possibilità di utilizzare la funzionalità “SOS emergenze” tramite satellite per inviare un messaggio ai servizi di emergenza quando sei al di fuori della copertura cellulare e Wi-Fi. Ciò può risultare particolarmente utile in situazioni critiche in zone sperdute del mondo.
Quello che è accaduto ieri però è diverso, perché parliamo di telefonata e soprattutto da uno smartphone "normale", ovvero che non ha nessun tipo di hardware speciale. Nel dettaglio, una società chiamata AST SpaceMobile, in collaborazione con AT&T, ha appena fatto la storia effettuando una chiamata satellitare utilizzando il Galaxy S22 Ultra, che non ha alcuna capacità speciale. La chiamata è stata effettuata dal Texas a un altro telefono situato in Giappone. Ma come è stato possibile?
Le chiamate dallo spazio arrivano su tutti gli smartphone standard
Secondo l'azienda, il segnale proveniente dal Texas è passato dal Galaxy S22 Ultra a un satellite BlueWalker 3, da dove è poi tornato in Giappone su un altro smartphone. Lo spettro AT&T non specificato fungeva da intermediario, motivo per cui i telefoni stessi non avevano bisogno di essere modificati con hardware speciali affinché funzionasse. Ciò significa che questa operazione è possibile con qualsiasi telefono compatibile con LTE.
Sebbene esistano già telefoni in grado di effettuare telefonate satellitari, questi non sono dei normali smartphone, ma sono dispositivi di grandi dimensioni con hardware specializzati che risulta impossibile integrare in un normale smartphone. Ma grazie a questo esperimento le cose potrebbero veramente cambiare, portando la possibilità di usare la connettività satellitare sulla maggior parte degli smartphone sul mercato.
10 Commenti
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Da come è scritto (con i piedi ma un pò ovunque in altri articoli copia incolla) il cellulare si è appoggiato allo "spettro" AT&T presumibilmente agganciandosi ad una cella nelle vicinanze, altrimenti non ha alcun senso. E dunque la rivoluzione sarebbe che dalla cella il messaggio va via satellite e poi di nuovo a terra ad un'altra cella. Non vedo la rivoluzione ne tanto meno l'utilità dato che tutti gli oceani del mondo sono coperti di fibre ottiche che interconnettono anche l'atollo più remoto.
Altrimenti da quello che tento di intuire questo satellite ha una mega antenna nelle stesse bande LTE che sorprendentemente riesce a prendere a centinaia di km di distanza, per forza di cose in orbita geostazionaria. Se così fosse mi aspetterei in pieno oceano pacifico di avere almeno un paio di tacche in ricezione.
Non c'è scappatoia magica da queste due opzioni. Aspetterei di avere informazioni maggiori prima di gridare al miracolo per una dimostrazione costruita solo per dire "l'abbiamo fatto", magari sparando al massimo la potenza di trasmissione del satellite su quell'unico punto.
Da come è scritto (con i piedi ma un pò ovunque in altri articoli copia incolla) il cellulare si è appoggiato allo "spettro" AT&T presumibilmente agganciandosi ad una cella nelle vicinanze, altrimenti non ha alcun senso. E dunque la rivoluzione sarebbe che dalla cella il messaggio va via satellite e poi di nuovo a terra ad un'altra cella. Non vedo la rivoluzione ne tanto meno l'utilità dato che tutti gli oceani del mondo sono coperti di fibre ottiche che interconnettono anche l'atollo più remoto.
Altrimenti da quello che tento di intuire questo satellite ha una mega antenna nelle stesse bande LTE che sorprendentemente riesce a prendere a centinaia di km di distanza, per forza di cose in orbita geostazionaria. Se così fosse mi aspetterei in pieno oceano pacifico di avere almeno un paio di tacche in ricezione.
Non c'è scappatoia magica da queste due opzioni. Aspetterei di avere informazioni maggiori prima di gridare al miracolo per una dimostrazione costruita solo per dire "l'abbiamo fatto", magari sparando al massimo la potenza di trasmissione del satellite su quell'unico punto.
immagino sia molto simile agli SOS di emergenza di iphone ma non entro nel tecnico. l'iphone non mi risulta abbia hw aggiuntivo ma va direzionato verso il satellite
Perchè? Che problemi da?
Disturba le osservazioni?
Non mi sembra così grande... ci sono oggetti in orbita molto più grossi.
Da come è scritto (con i piedi ma un pò ovunque in altri articoli copia incolla) il cellulare si è appoggiato allo "spettro" AT&T presumibilmente agganciandosi ad una cella nelle vicinanze, altrimenti non ha alcun senso. E dunque la rivoluzione sarebbe che dalla cella il messaggio va via satellite e poi di nuovo a terra ad un'altra cella. Non vedo la rivoluzione ne tanto meno l'utilità dato che tutti gli oceani del mondo sono coperti di fibre ottiche che interconnettono anche l'atollo più remoto.
Altrimenti da quello che tento di intuire questo satellite ha una mega antenna nelle stesse bande LTE che sorprendentemente riesce a prendere a centinaia di km di distanza, per forza di cose in orbita geostazionaria. Se così fosse mi aspetterei in pieno oceano pacifico di avere almeno un paio di tacche in ricezione.
Non c'è scappatoia magica da queste due opzioni. Aspetterei di avere informazioni maggiori prima di gridare al miracolo per una dimostrazione costruita solo per dire "l'abbiamo fatto", magari sparando al massimo la potenza di trasmissione del satellite su quell'unico punto.
Se vai a controllare, per esempio, su AST SpaceMobile, vedi che è in orbita bassa.
È anche un prototipo di una costellazione.
La costellazione presumibilmente coprirebbe tutta la terra. Per il prototipo immagino abbiano aspettato che fosse nel punto giusto (sopra di loro) per fare la telefonata.
Come già osservato da An.tani, si hanno preoccupazioni da parte degli astronomi a causa della forte luminosità: si veda BlueWalker 3 satellite unfurls and starts outshining most stars.
--Disturba le osservazioni?
Eh, 'nsomma. Anche nella semplice astrofotografia, nelle pose lunghe c'é sempre qualche satellite che lascia scie lungo tutta l'immagine (cough cough, starlink, cough). Io faccio pose da 15-20 max 30 secondi in genere, quindi su, esempio, 200 scatti, solo in una decina ho questo problema, ma per chi fa pose da minuti e minuti, e magari ne fa solo un paio di dozzine, vedersene rovinare anche solo 3 o 4 é una bella scocciatura.
Anche di piú se si usano focali lunghe nei quali quei 64 metri quadrati brillano come una supernova XD.
Poi quanto questo sia un problema per gli astronomi non lo so per certo, ma giá devono lottare contro il meteo avverso e l'inquinamento luminoso, questo sicuro non li aiuta...
se vai in barca es la classica crociera adesso sei vincolato ad aderire al loro wifi e repeater per telefonare e ricevere dati, sta roba potrebbe teoricamente superare questa speculazione
altro scenario se sono nel mezzo del sahara
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