Obsolescenza programmata, multe milionarie a Apple e Samsung. Nel mirino anche la scarsa informazione sulle batterie

Arriva la condanna per Apple e Samsung per pratiche in odore di obsolescenza programmata: 5 milioni di Euro a Samsung, 10 milioni di Euro ad Apple. Contestata anche una mancata informazione ai clienti sulle conseguenze degli aggiornamenti, sulle batterie al litio e l'impossibilità di tornare al sistema operativo precedente
di Alessandro Bordin pubblicata il 24 Ottobre 2018, alle 14:10 nel canale TelefoniaSamsungApple
AGCM, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, è giunta al termine di due istruttorie decisamente complesse, condannando Apple e Samsung al pagamento rispettivamente di 10 milioni e 5 milioni di Euro. Leggendo direttamente dal comunicato:
"(Apple e Samsung) hanno realizzato pratiche commerciali scorrette in
violazione degli artt. 20, 21, 22 e 24 del Codice del Consumo in
relazione al rilascio di alcuni aggiornamenti del firmware dei cellulari che
hanno provocato gravi disfunzioni e ridotto in modo significativo le
prestazioni, in tal modo accelerando il processo di sostituzione degli stessi".
Non si parla ufficialmente di obsolescenza programmata, ma almeno uno dei
sensi è proprio quello. Si tratta della prima condanna al mondo per qualcosa di
simile, in attesa che anche l'authority francese si pronunci in merito poiché
anche oltralpe si sta indagando in merito. AGCM insomma ha condannato la pratica
di richiedere insistentemente aggiornamenti del software, quindi del sistema
operativo, non solo senza informare gli utenti di un praticamente certo
rallentamento dal punto di vista prestazionale, ma impedendo anche di tornare
al sistema precedente. Insomma, un invito per giunta malcelato ad acquistare
dispositivi più recenti, andando ad azzoppare volontariamente quelli più datati
Per quanto riguarda Samsung la pratica è stata osservata dal maggio 2016 in
relazione al Galaxy Note 4: l'aggiornamento caldamente sollecitato ad Android
Marshmallow, secondo gli inquirenti, ha provocato malfunzionamenti a causa di un
hardware non adeguato, chiedendo inoltre costi molto salati in quanto fuori
garanzia per risolvere in qualche modo la questione.
Apple, dal settembre 2016, ha svolto un pressing per far aggiornare iOS su
iPhone 6/6Plus e 6S/6S Plus, introdotti sul mercato rispettivamente nel 2014 e
nel 2015. AGCM considera Apple rea di non aver assolutamente informato riguardo
alle maggiori esigenze energetiche e dei possibili inconvenienti. Sempre Apple,
nel febbraio 2017, ha rilasciato iOS 10.2.1 per correre un po' ai ripari,
omettendo però di indicare che i dispositivi sarebbero diventati più lenti e
meno reattivi, in presenza di batterie datate e usurate. Solo nel dicembre 2017
Apple ha previsto la possibilità di sostituire le batterie ad un prezzo
scontato.
Si aggiungo altre accuse "minori", come la mancanza di informazioni
precise sulle caratteristiche essenziali delle batterie al lito (vita media,
deteriorabilità), nonché circa le corrette procedure per mantenere, verificare e
sostituire le batterie al fine di conservare la piena funzionalità dei
dispositivi.
Alle due imprese sono state applicate sanzioni pari al massimo previsto dalla
legge: come detto all'inizio, a Samsung 5 milioni di Euro e ad Apple 10 milioni
di Euro. Certo, si tratta di cifre "ridicole" per i colossi in campo, che
saranno sicuramente ben più infastiditi da un altro obbligo, ovvero quello di
pubblicare sulle rispettive pagine web italiano una dichiarazione
rettificativa che informi della decisione dell’Autorità con il link al
provvedimento di accertamento.
23 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPare che i pronto soccorso dei vari ospedali sparsi per le due grandi città siano stati invasi da pazienti con fortissimi spasmi addominali. Ancora ignota la causa.
Come disincentivare gli aggiornamenti... che già non è che brillino per celerità e longevità del supporto.
Ma... tutti i soldi che pelucca AGCOM con queste multe ridicole tipo anche quelle ai gestori telefonici, dove vanno a finire? Perchè chi subisce il torto è il consumatore ma non mi pare proprio che la multa venga "redistribuita" a chi ha subito il danno.
Ricordo invece che il 4S al quarto anno era pressoché ingestibile.
iOS 12 inoltre è più reattivo di iOS 11 (almeno nella mia esperienza, su 6S), probabile quindi che si fosse accorta di essere a rischio multe?
Se aggiorni fai una cosa fatta bene, ma ti multano per obsolescenza programmata.
Il mondo al contrario.
Onestamente però mi sembra strano dipenda da aggiornamenti samsung (è da un anno e mezzo che il note 4 non lo aggiornano piu)... Secondo me dipende invece da aggiornamenti alle app di sistema di google (play services e app google in primis)
Spero ti manchi un NON lì in mezzo perchè il senso della multa sta proprio lì
Ma in fondo un pò tutti lo pensavamo già.
Non esattamente.
Cito il comunicato.
Solo dire che Andorid M era predisposto per Note7 ed è stato forzato su note 4 è un qualcosa che mi suscità ilarità.
Idem imputare a Samsung il fatto che non si possa fare rollback di un aggiornamento OTA android.
Se il SW è fatto male e poco ottimizzato io mi aspetto che il produttore risolva con patch, non ch evenga multato per il semplice fatto di avermi rilasciato una versione aggiornata che ha requisiti HW più elevati.
Aggiornamento Ufficiale.... Ad ogni nuova upgrade sempre piu lento
Aggiornamento Non Ufficiale anche ad Android Piu Pesanti..... VOLA....
I conti non tornano.... se non per il portafogli di Samsung.
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