Meizu M6 Note, primo contatto: smartphone convincente per chi vuole spendere poco

In questa mini recensione vi raccontiamo Meizu M6 Note, uno smartphone di fascia medio-bassa molto concreto, per chi non intende spendere un capitale ma non vuole rinunciare ad una buona esperienza d'uso
di Nino Grasso pubblicata il 05 Aprile 2018, alle 14:01 nel canale TelefoniaMeizu
Meizu M6 Note recensione e specifiche tecniche
Se volete spendere la cifra inferiore possibile per uno smartphone non potete che affidarvi ai cinesi, soprattutto se non volete giungere a pesanti compromessi sul fronte dell'esperienza d'uso. Non tutti i prodotti provenienti dall'Estremo Oriente sono comunque importanti o sprovvisti di garanzia, e fra le società che vendono legittimamente nel nostro paese non possiamo non citare Meizu. Il produttore offre terminali estremamente solidi sul piano delle prestazioni e dell'innovazione per quanto riguarda la fascia alta, ma dispone anche di una fascia bassa piuttosto interessante. Fra i dispositivi della compagnia citiamo Meizu M6 Note, che abbiamo potuto provare per qualche giorno per farci un'idea.
Il nuovo modello non si rivoluziona troppo rispetto al predecessore (M5 Note), ma implementa alcune novità particolarmente gradite come ad esempio l'introduzione del processore Qualcomm Snapdragon 625, uno dei migliori sul fronte dell'efficienza energetica della scorsa generazione. Il SoC utilizza una CPU octa-core basata su architettura Cortex-A53 da 2,0 GHz, sostituendo l'Helio P10 che su M5 Note integrava otto core Cortex-A53 da 1,8 GHz. Non ci aspettiamo sorprendenti rivoluzioni sul piano delle prestazioni, quanto un'ottimizzazione più certosina per quanto riguarda il consumo energetico e la durata della batteria. La batteria rimane da 4.000 mAh, come sul predecessore.
Sono praticamente identiche le specifiche del display, che rimane un 5,5 pollici Full HD con cornici standard. Meizu M6 Note non è pensato per gli amanti dell'estetica full-screen, adottando un design particolarmente conservativo. Di fatto le differenze con il predecessore non sono parecchie, con un rapporto schermo-cornici rimasto invariato così come sono molto simili le dimensioni. Il dispositivo continua a fare uso di una monoscocca in alluminio particolarmente solida: non sembra uno smartphone premium, ovviamente, ma non dà nemmeno la sensazione di trovarsi di fronte un modello "cheap". Il sensore d'impronte è posizionato frontalmente, all'interno di un tasto Home cliccabile.
Meizu M6 Note | ||
OS | Android 7.1.2 con FlyMe 6 | |
Processore | Qualcomm Snapdragon 625 8 x Cortex-A53 2,0 GHz |
|
RAM | 4 GB | |
Display | LCD IPS 5,5" | |
Risoluzione | 1920x1080 (401 PPI) | |
Storage | 64 GB Espandibili via microSD |
|
Fotocamere | Retro | Dual 12 MP f/1.9 + 5 MP f/2.0 Dual Pixel PDAF Flash Quad LED 1080p @ 30fps |
Fronte | 16 MP f/2.0 | |
Connettività | 4G LTE-A |
|
Porte | microUSB v2.0 Audio combo 3,5mm |
|
Batteria | 4.000 mAh non rimovibile | |
Dimensioni | 1546 x 75,2 x 8,4 mm | |
Peso | 173 g |
Lo sblocco del terminale è sufficientemente reattivo da non rappresentare un problema, e nelle nostre prove si è verificato affidabile soprattutto se centrato a dovere. Lo sblocco avviene cliccando sul tasto e mantenendo il dito sul sensore per qualche istante, consentendo così l'autenticazione del proprietario nella massima sicurezza. Molto interessante il comparto memorie: il dispositivo viene proposto con 3 o 4 GB di RAM e con un massimo di 64 GB per lo storage integrato, che è espandibile via microSD fino ad un massimo di 256 GB di spazio di archiviazione. Meizu M6 Note è ovviamente anche Dual-SIM, con supporto a schede Nano.
Al primo avvio l'utente trova installata la FlyMe 6 di Meizu basata su Android 7.1.2 Nougat, una personalizzazione estremamente marcata che si allontana parecchio dai canoni stilistici e funzionali della Pure Google. Lo smartphone cambia parecchio per quanto riguarda il comparto fotografico: la fotocamera frontale passa da 5 MP a ben 16 MP con obiettivo ad apertura focale f/2.0, mentre quella posteriore - e principale - diventa Dual con un doppio modulo per l'applicazione dell'effetto bokeh in post-produzione. I sensori sono da 12 e 5 MP, il primo viene abbinato ad un obiettivo f/1.9 e supporta la messa a fuoco a rilevamento di fase con tecnologia Dual Pixel, il secondo ad un obiettivo f/2.0. Decisamente interessante il sistema utilizzato per il Flash, che vanta quattro LED posizionati a schiera con due tonalità differenti.
Come il suo predecessore, Meizu M5 Note supporta anche la banda 20 (800MHz), quindi nessun problema di ricezione in Italia con nessun operatore, mentre per la ricarica ci si può affidare al connettore micro-USB 2.0 integrato. Non manca la porta da 3,5 millimetri per la connessione di auricolari e cuffie, ed è logicamente scarsa la dotazione degli accessori presenti nella scatola: qui troviamo solo un cavo micro-USB e un (ottimo) caricabatterie da 5V a 3A e 12V a 2A, che carica il dispositivo in circa 90 minuti.
Design e display
Se l'anno scorso Meizu M5 Note si faceva apprezzare per il comparto estetico, per quanto riguarda M6 Note le considerazioni non possono che essere leggermente diverse. Il design non è cambiato molto, quindi oggettivamente il nuovo modello non è "brutto", tuttavia sono cambiati i tempi e nell'epoca dei full-screen Meizu si discosta di molto dai canoni imposti dal settore. La presenza delle grosse cornici frontali non compromette drasticamente l'esperienza d'uso, ma è chiaro che a prezzi molto simili la concorrenza cinese offre un design più moderno e lungimirante. I materiali sono comunque buoni, il peso ben bilanciato, e la qualità costruttiva generale a buoni livelli.
Risulta un po' scivolosa la parte posteriore per via dell'uso di una finitura in alluminio lavorato: qui ci sono le due bande in plastica per le antenne (una sopra e l'altra sotto), il doppio modulo della fotocamera con quella principale che è leggermente sporgente, e il quadruplo LED posizionato al centro della banda superiore per le antenne. Il logo Meizu campeggia al solito al centro nella metà superiore della scocca posteriore. Di fronte M6 Note è identico al predecessore, con ampie cornici e il tasto Home rettangolare con i due lati verticali curvi che include il sensore d'impronte. Tutti i tasti sono sulla destra: sopra c'è il bilanciere del volume, sotto il tasto d'accensione, mentre a sinistra c'è il vano per SIM e microSD. Nella parte inferiore troviamo lo speaker, la porta audio da 3,5 millimetri e quella microUSB per la ricarica.
Il display ha le stesse caratteristiche di M5 Note, e potrebbe essere la stessa unità. Abbiamo verificato la stessa visibilità sotto la luce del sole, quindi più che soddisfacente in tutte le circostanze, e la stessa tendenza al ghosting con le animazioni più veloci. Si tratta di un display onesto con una buona densità di pixel che soffre un po' solo agli angoli di visione più spinti (dove si nota una certa tendenza al giallo e alle tonalità calde, e una consistente perdita di luminosità e contrasto). Non aspettatevi la fedeltà di un Galaxy S9 o la reattività di Razer Phone, ma Meizu M6 Note rimane uno smartphone sfruttabile e affidabile praticamente in tutte le circostanze.
Software, prestazioni ed esperienza d'uso
Flyme 6.0 è la personalizzazione di Android usata su Meizu M6 Note al primo abbio ed è basata sulla versione 7.1.2 del sistema operativo mobile di Google. Sul piano estetico somiglia in maniera piuttosto evidente ad iOS, con il launcher che mostra tutte le applicazioni sulla Home e non ha un app drawer dedicato. Ci sono ovviamente i widget e le schermate del sistema operativo sono chiare e fanno massiccio uso di traslucenze. Troviamo tutte le funzionalità tipiche di Android puro, e moltissimo altro, come la possibilità di registrare video delle schermate del sistema operativo, impostare una modalità semplice per i più piccoli o per utenti poco preparati, modificare la temperatura colore del display.
La Flyme rappresenta una miscela fra iOS e Android cercando di unire la semplicità del primo alla versatilità del secondo. Ben fatta e riuscita l'app File, che non solo consente di rintracciare velocemente le diverse tipologie di file presenti sul dispositivo, ma anche di trasferire file da e verso un PC via FTP o entrare nelle "Risorse di rete". Una caratteristica un po' "geek" che abbiamo gradito molto nello smartphone Meizu, come del resto avveniva anche sul predecessore. Lo smartphone si controlla con i tasti di navigazione on-screen, mentre il predecessore veniva gestito di default esclusivamente con il tasto Home (che poteva essere sfiorato per eseguire operazioni differenti). Il nuovo approccio conservativo è più istintivo per chi proviene da terminali Android della concorrenza.
L'esperienza d'uso offerta da Meizu M6 Note è certamente di buon livello: non abbiamo nulla da rimproverare per quanto concerne la fluidità nello scrolling e nelle animazioni di sistema e il multi-tasking funziona bene anche se l'apertura delle app più pesanti (Google Maps, in primis) costringe a qualche piccola attesa. Rispetto al predecessore al lancio, qui troviamo Google Play Store sin dal primo avvio, così come l'intera suite delle applicazioni Google. C'è qualche piccolo lag ogni tanto, ma nulla che compromette un'esperienza d'uso che è nella stragrande maggioranza delle circostanze particolarmente solida con questo terminale.
L'Helio P10 di M5 Note era un SoC stampato a 28-nm, mentre lo Snapdragon 625 del successore è realizzato a 14-nm: integra 8 core Cortex-A53 che possono arrivare alla frequenza operativa massima di 2 GHz e la GPU passa dalla Mali-T860MP2 alla Adreno 506. Di seguito riportiamo i benchmark eseguiti con Meizu M6 Note, confrontati con il predecessore. I benchmark sono stati eseguiti nella modalità di risparmio energetico "Bilanciato" e "Bilancia prestazioni e durata" rispettivamente su M5 Note e M6 Note, in cui il governor della CPU offre la massima potenza solo quando effettivamente necessario. Di seguito i risultati.
Meizu M6 Note | Meizu M5 Note | ||
Browser | Sunspider | 1026,1 ms | 1190,3 ms |
Octane | 4647 punti | 4186 punti | |
Kraken | 9291,1 ms | 10970,6 ms | |
CPU | Geekbench | Single-core: 837 - Multi-core: 4097 | Single-core: 683 - Multi-core: 2450 |
Generico | AnTuTu 6 | 60573 punti | 47025 punti |
GPU | GFXBench | Manhattan 3.1: 6,9 fps T-Rex: 23 fps |
Manhattan 3.1: 3,6 fps T-Rex: 14 fps |
3DMark | 13626 (Ice Storm Unlimited) | 9335 (Ice Storm Unlimited) |
Le prestazioni di CPU e GPU sono notevolmente superiori rispetto al predecessore, ma i vantaggi di Snapdragon 625 si fanno più evidenti soprattutto sul piano dell'autonomia operativa, dove il nuovo modello risulta decisamente avvantaggiato soprattutto grazie all'uso di un SoC stampato a 14-nm. Non abbiamo avuto modo, purtroppo, di eseguire i nostri test sull'autonomia in navigazione e riproduzione video, ma nelle nostre prove d'uso lo smartphone si è verificato decisamente affidabile, riuscendo a portarci a sera anche con un uso non proprio moderato e con una buona riserva di carica residua.
Fotocamera
La fotocamera di Meizu M6 Note sporge di una frazione di millimetro rispetto al resto della scocca, con il terminale che bascula pochissimo quando riposto su un piano. Il modulo posteriore utilizza un sensore da 12 megapixel con obiettivo con apertura di diaframma f/1.9, e autofocus Dual Pixel molto rapido. Le peculiarità della fotocamera sono altre: prima di tutto c'è un doppio modulo per la rappresentazione dello sfondo sfocato nei ritratti, realizzato in post-produzione, e poi un flash Quad LED a due tonalità, caratteristica tipica di modelli più costosi. Lo smartphone può registrare in Full HD a 30 fotogrammi al secondo. Per la fotocamera frontale è stato scelto un modulo da ben 16 megapixel per selfie più definiti rispetto alla media della categoria.
Clicca sulle immagini per ottenere un'anteprima della foto originale
La fotocamera di Meizu M6 Note è decisamente convincente quando c'è parecchia luce nell'ambiente circostante, e consegna anche in modalità automatica un'esposizione convincente senza dettagli bruciati, e un'ottima gamma dinamica in relazione al prezzo a cui venduto. Dettagli e affidabilità del sistema degradano sensibilmente al diminuire della luce, e in queste ultime situazioni i paragoni con i flagship più costosi sono improponibili. Ci è sembrato sufficientemente convincente l'effetto sfocato della fotocamera posteriore, non precisissimo ma abbastanza utilizzabile per una rapida condivisione sui social. La messa a fuoco può essere, inoltre, gestita anche in post-produzione, scegliendo la soluzione artistica più congeniale per i nostri scatti anche a posteriori. I video hanno un buon livello di dettaglio, ma l'assenza di una qualsivoglia soluzione di stabilizzazione li rendono troppo movimentati ad esempio quando si cammina.
Conclusioni
Meizu M6 Note non può essere naturalmente confrontato con un Galaxy S9 o con iPhone X, ma ad un prezzo diverse volte inferiore il paragone sarebbe quanto meno ardito. Diversamente dai capisaldi del settore vuole offrire il minimo indispensabile ad un prezzo onesto, per un'esperienza d'uso che è - a nostro avviso - estremamente convincente anche per l'utente che ha un po' di dimestichezza con questa tipologia di prodotti. Al momento in cui scriviamo questo articolo si trova a circa 230 euro su Amazon, offrendo all'acquirente le buone prestazioni garantite dallo Snapdragon 625, un'autonomia operativa certamente convincente, e una fotocamera di buona qualità.
Risulta uno smartphone estremamente affidabile, corredato dalla presenza delle applicazioni Google sin dal primo avvio e da una serie di app native ben fatte e molto utili, e con un display che non è eccelso ma che risulta sempre visibile, anche sotto il sole diretto. Certo è che Meizu M6 Note soffre la presenza di Xiaomi Mi A1, negli ultimi periodi disponibile su Amazon anche in Italia, che costa poco meno e offre - a chi piace - un'esperienza Android più sobria grazie all'assenza di una qualsivoglia personalizzazione lato software.
7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infosi ma che palle...
abbiamo capito che siete tutti fotografi professionisti eh...
grazie!
Se é come per il Pro6 so bene perché non ne hanno parlato: per prendere il 4G ho dovuto alla fine cambiare telefono.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".