L'accesso unificato Windows Hello di Microsoft in arrivo su Android e iOS

L'azienda di Redmond pronta a portare il sistema di autenticazione biometrica Windows Hello su iPhone e su Android. L'utente potrà quindi sbloccare il device per accedere a servizi con più sicurezza. Ecco come funzionerà
di Redazione pubblicata il 03 Ottobre 2016, alle 12:41 nel canale TelefoniaWindowsMicrosoft
Windows Hello è il nuovo sistema per eseguire l'accesso a dispositivi, applicazioni o servizi che Microsoft ha implementato in Windows 10 e Windows 10 Mobile. Un sistema che si propone di raggiungere un elevato livello di sicurezza proponendo l'autenticazione biometrica con il riconoscimento del volto o dell'iride al posto della tradizionale password.
Un sistema che Microsoft è pronta ora a portare anche su smartphone Android e iOS. Proprio con la versione 1607 di Windows 10 tale tecnologia di autenticazione è stata posta in essere nel codice e dunque pronta per essere utilizzata in futuro anche su smartphone non Windows.
Un sistema decisamente interessante che Microsoft ha voluto ulteriormente migliorare presentando le novità durante una sessione di Ignite 2016. Il Senior Program Manager Lead di Microsoft, Anoosh Saboori, ha mostrato una demo proprio con l'autenticazione RSA tramite un iPhone e specificando che la stessa arriverà anche su Android.
Quando pensate agli utenti e al tipo di dispositivi che si portano appresso, questi normalmente hanno il telefono in tasca, a volte dei dispositivi indossabili e alcuni di loro portachiavi di sicurezza della loro azienda. Bene noi vogliamo poter sfruttare questi dispositivi per riconoscere l'utente.
Saboori ha più volte fatto riferimento a Windows Hello per il business, a conferma che il sistema si sta evolvendo in primis per l'utenza aziendale e che potrebbe comunque essere allargato anche a quella consumer in un secondo momento. Microsoft crede molto in Windows Hello e per questo è pronta ad aprirlo anche ai sistemi operativi più utilizzati al mondo come Android e iOS permettendo quindi in futuro di bloccare e sbloccare un PC nel momento in cui l'utente si allontana o si avvicina da esso.
13 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoInfatti la fotocamera sarà utilizzabile solo su dispositivi con una fotocamera idonea. Windows Hello funziona anche con l'impronta nei dispositivi che la supportano.
Ma stiamo scherzando?!! Ma quanto big data implementano in continuazione ... e con facebook che già riconosce i visi...
Quindi immagino che nell'EULA poi ci sarà scritto che MS potrà avere dei diritti di sfruttamento dei dati biometrici da poter cedere ad entità tipo http://www.customerclever.co.uk/portfolio/id/
La camera non deve essere per forza un RealSense, non deve essere stereoscopica e né aderire ad un fantomatico "standard di Interl RealSense", basta che sia una camera ad infrarossi con relativo illuminatore.
Sul Surface Pro 4 c'è, non è una RealSense e non ci sono "telecamere distanziate agli angoli del frontale del proprio dispositivo".
In ogni caso se i produttori non vogliono integrare il supporto al riconoscimento facciale possono sempre utilizzare il riconoscimento dell'iride come sul 950.
Ma stiamo scherzando?!! Ma quanto big data implementano in continuazione ... e con facebook che già riconosce i visi...
Quindi immagino che nell'EULA poi ci sarà scritto che MS potrà avere dei diritti di sfruttamento dei dati biometrici da poter cedere ad entità tipo http://www.customerclever.co.uk/portfolio/id/
Non è per nulla così.
A cominciare dal fatto che non c'è nessun obbligo di utilizzare un dispositivo con un indirizzo email (quantomeno non quelli Windows).
Windows Hello non è altro che l'implementazione di Microsoft, all'interno di Windows, di uno standard chiamato FIDO e sulle cui API anche il W3C sta sviluppando un sistema di autenticazione Web.
Questo standard prevede un sistema di autenticazione forte senza l'uso di password e basato sulle chiavi asimmetriche.
Si tratta di un sistema abbastanza complesso composto da due parti le quali in un primo momento avevano due nomi distinti, Windows Hello e Windows Passport, ma recentemente Microsoft ha fatto una dichiarazione secondo la quale si sarebbe riferita sempre a tutti e due le parti come a Windows Hello.
Mentre l'un utente è in possesso di una chiave di crittografia privata, all'app o al servizio al quale ci si sta registrando viene consegnata la chiave pubblica. Quello che, in un primo momento dal rilascio di Windows 10, veniva chiamato Windows Passport è dove, nella pratica, vengono conservate le chiavi private dell'utente.
Quando l'utente prova ad autenticarsi, l'applicazione (o il servizio) invia all'utente (quello che nelle specifiche viene chiamato) un challenge il quale viene crittografato con la chiave privata posseduta dall'utente e restituito nuovamente all'app, a questo punto l'app decripta il challange con la chiave pubblica dell'utente e verifica se il challenge decriptato è uguale a quello inviato, in caso positivo l'utente viene autenticato.
La seconda parte di Windows Hello (al quale MS si riferiva sempre come Windows Hello) è quel componente che autorizza il processo di autenticazione attraverso l'uso di un sistema biometrico, cioè quando un utente prova ad accedere ad un servizio o ad un'app che necessitano di autenticazione (e che supportano lo standard FIDO) il sistema notifica all'utente che questo servizio o questa app richiedono all'utente di autenticarsi (inviando il challenge) e chiede all'utente stesso di autorizzare il processo che ho descritto prima, per autorizzare tale processo è si utilizza un sistemi di autenticazione locale che può essere basato su un tradizionale username e password, un PIN o sistemi biometrici (impronte digitali, riconoscimento facciale, vocale, dell'iride) dungle USB, smartcard, dispositivi o tag NFC, altri sistemi.
Questo sistema di autenticazione locale serve solo a confermare che è stato l'utente a voler esplicitamente accedere a quel servizio.
Le informazioni che vengono scambiate fra il client e l'app o il servizio sono solo la chiave pubblica ed il challenge, le informazioni per l'autenticazione locale non vengono in alcun modo condivise.
Tanto è vero che se il servizio viene utilizzato su un dispositivo che implementa lo standard FIDO non deve integrare al suo interno il supporto al riconoscimento facciale (o quello che sia), ma sarà il client a supportare i vari sistemi mentre il servizio dovrà solo gestire le chiavi pubbliche degli utenti (i quali possono averne più di una) ed i challenge.
Attenzione a quando si parla di autenticazione locale, lo standard FIDO è nato sostanzialmente per i servizi Web, ma può essere utilizzato anche per accedere ad applicazioni locali installate sul client (come permette Windows Hello) ed i cui dati sono locali.
Anche in questo caso l'unica cosa che viene scambiata fra l'app ed il sistema di autenticazione è la chiave pubblica ed il challenge, mentre i dati per l'autorizzazione del processo sono del tutto ignoti all'applicazione e non riceve in alcun modo queste informazioni.
PS: per fare la verifica a due fattori non si deve necessariamente utilizzare un numero di telefono (almeno non per tutti i servizi, quantomeno quelli più seri, e personalmente cerco di evitare quelli che utilizzano solo il cellulare), ma si può utilizzare l'email e soprattutto le apps.
Fra l'altro esiste uno standard per la generazione di OTP (il TOTP) e quindi è possibile utilizzare una sola app per tutti quei servizi che utilizzano questo standard (Microsoft, Facebook, Google, Saleforce, GitHub, DropBox, AWS, WordPRess, LastPass, EVernote, e molti altri)
Sul Surface Pro 4 c'è, non è una RealSense e non ci sono "telecamere distanziate agli angoli del frontale del proprio dispositivo".
In ogni caso se i produttori non vogliono integrare il supporto al riconoscimento facciale possono sempre utilizzare il riconoscimento dell'iride come sul 950.
Non è per nulla così.
A cominciare dal fatto che non c'è nessun obbligo di utilizzare un dispositivo con un indirizzo email (quantomeno non quelli Windows).
Windows Hello non è altro che l'implementazione di Microsoft, all'interno di Windows,....cut..
Abbi pazienza ma a parte la questione di sicurezza ed i tecnicismi circa l'autenticazione che descrivi il punto è che basta una modifica dell'EULA per rendere un OS o un metodo di autenticazione più o meno 'privato', esattamente come l'EULA di Win 10 Pro non è uguale ad un Win 10 LTSB. Non solo, anche sul piano tecnico avvengono scambi di dati diversi verso i server Microsoft.
Quindi con una società in cui i propri dati sia sul PC che sul loro cloud può essere oggetto di esercizi di diritti su di essi anche per il mero scopo pubblicitario (e lo chiami poco, visto che siamo animali consumatori condizionati e condizionabili nelle nostre libertà
Quanto ci vuole dunque che i dati biometrici finiscano nelle mani di una società come quella Clever, magari passando anche lì per il pagamento mediante carta di credito (in cui avrai ceduto alla società emittente i tuoi dati di consumo)? Esattamente come chi ha fornito il proprio numero di telefono e tutto quanto su whatsapp adesso si ritrova 'associabile' su facebook. I termini di utilizzo tra i due sono diversi ma Zuckenberg ci sta provando. Tant'è che in Germania è stato bloccato. E da noi il garante ha chiesto seri chiarimenti.
E se non accetti? Smetti di poter utilizzare il tuo device, il tuo PC, la app ecc.
"le email ma soprattutto le app"?
E le app non si sono già prese il mio numero di telefono, oltre che la mia rubrica...?
La 2-step autentication via numero di cellulare è il primo tentativo che fanno o ti lasciano intendere le varie società, magari adducendo anche lì ogni genere di ragioni di sicurezza. E chissà come mai anche Yahoo è sempre lì che minaccia ogni volta, rimandando, di chiedermi sempre maggiori dati. Eppure la mia seconda email ce l'ha! Eppure ci prova..ancora ed ancora.. ed ho cambiato i miei dati ben dopo il 2014...anche di recente...
E quando MS un bel giorno mi avvertirà che milioni di dati biometrici sono stati trafugati?
Perchè non esistono sanzioni PESANTISSIME quando avvengono questi mostruosi ritardi nella comunicazione al pubblico di dati sensibili trafugati? Ma perchè da qualche parte nelle EULA ci sarà un disclaimer che afferma che 'nessun sistema di sicurezza è sicuro al 100%.. ci possono essere 'eventi'.. ecc.." e un po' di legalese per dire che quando loro dimostrano di aver adottato lo stato dell'arte, beh non possono farci niente se poi qualche hacker dimostra che quelle misure sono state insufficienti.
Ed una volta poi che i dati biometrici, chiave privata o meno, sono stati trafugati, l'identità digitale biometrica se ne è andata a farsi friggere.
Non basta cambiare il numero di carta di credito, lo smartphone o il PC a quel punto.
La privacy ed i rischi derivanti da queste implementazioni di sicurezza dovrebbe essere materia di educazione civica a scuola (si insegna ancora?) oltre che negli uffici pubblici e privati ed invece si fa solo pubblicità per sbattere tutto sul cloud... come se fosse la panacea di tutti i mali, senza rendersi conto che si sta parlando di un PC di uno sconosciuto a cui affidare la nostra vita digitale.
Ah, giusto ma tanto con il riconoscimento biometrico ci andrò a mettere solo le foto dell'estate sullo smartphone... leggetevi questo qui.
Per il resto sono vogliamo tenere a parte le questioni tecniche non stai facendo altro che elucubrazioni sul nulla e speculazioni su quello che potrebbe o non potrebbe forse accadere in futuro.
In ogni caso restando sul tema con lo standard FIDO e Windows Hello come ho già detto (ma avrai volutamente ignorato) non c'è nessuno scambio di dati biometrici con nessun server.
Che poi l'unico dato biometrico che potrebbero essere scambiato (cosa che, ripeto non avviene) sarebbe un hash, non è che con questi sistemi di riconoscimento biometrico vanno in giro per la rete immagini della propria faccia o della propria iride o delle impronte digitali o un file audio con la propria voce. Ma ciò che succede è che a partire da queste informazioni viene generato un codice di hash dal quale è impossibile ricostruire il dato originario.
Senza contate che né questo hash, tantomeno il dato biometrico grezzo (l'immagine dell'impronta ad esempio) sono utili per autenticarsi ad alcun servizio o app
Forse non sai come funzionano le apps per l'autenticazione a due fattori o mi sono spiegato male, ma io utilizzo tale tipo di autenticazione, utilizzando l'app di Microsoft, per accedere ai servizi di Microsoft senza aver mai dato il mio numero di telefono a nessuno, tantomeno a Microsoft.
A che serve chiedere tali cancellazioni se poi nel frattempo un leak nei loro server ha già fatto trapelare magari milioni di dati biometrici o sono già stati trasferiti?
Hanno pure pubblicato il passaporto di Michelle Obama..a proposito di elucubrazioni. Vai a farti il totale delle centinaia di milioni di utenze trafugate dai vari servizi in questi anni anche senza scomodare il mezzo miliardo di utenti di Yahoo. Immagina se quegli account fossero dati biometrici. Chi restituirebbe un'identità trafugata a quelle persone? Qui si parla di gestire elettronicamente identità personali come se fosse un profilo di facebook o twitter o come se si stesse giocando con FaceSwap o MSQRD. E del resto stanno abituando sempre più le persone a fregarsene delle implicazioni sulla privacy.
E vorrei proprio vedere che la EULA di Win 10 fosse uguale ad una enterprise LTSB. E' più rischioso anche per MS scherzare con aziende che potrebbero farti causa se fosse dimostrato che i dati aziendali sono stati utilizzati da MS in un qualche modo (leggi spionaggio industriale)...o del traffico tra il PC ed i loro server non ha a che fare con aggiornamenti ma uso di dati che una certa azienda potrebbe voler tenere per sè. Mentre ce ne vuole prima che una class action agisca per i titolari di una Win 10 Pro e probabilmente sarebbe indimostrabile il danno (diversamente dallo scenario aziendale del primo caso). E di certo gli avvocati di MS ci hanno pensato bene prima di permettere ai programmatori di trattare nello stesso modo un OS che di per sua natura è sempre più invasivo della privacy. P.S. Non so se te ne sei accorto ma sulla LTSB non esiste Cortana...
>>Senza contate che né questo hash, tantomeno il dato biometrico grezzo (l'immagine dell'impronta ad esempio) sono utili per autenticarsi ad alcun servizio o app>>
Certo, fino a quando poi non inventeranno una killer app irrinunciabile per cui l'utente sarà costretto ad usare quell'impronta... magari in accordo con qualche banca. Oppure finisce nella banca dati della PA quando verrà diffusa la nuova identità personale digitale (SPID). Ed intanto abituano, forzano, circuiscono le persone fin da bambini a giochicchiare con qualcosa che nel mondo reale vale sempre più quanto la salute.
Non riescono a tutelare nemmeno i nostri numeri di telefono, figuriamoci delle identità con dati biometrici.
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