Huawei, Xiaomi, Oppo e Vivo dichiarano guerra a Google Play Store

Huawei, Xiaomi, Oppo e Vivo dichiarano guerra a Google Play Store

Quattro colossi nel mercato smartphone in Cina hanno scelto di realizzare una piattaforma alternativa al Google Play Store da usare al di fuori della madrepatria. Ecco cosa sta succedendo

di pubblicata il , alle 14:41 nel canale Telefonia
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Huawei, Xiaomi, Oppo, Vivo e Xiaomi, quattro enormi colossi cinesi nel mercato degli smartphone, hanno deciso di unire gli sforzi per sviluppare un app store comune pensato per i mercati al di fuori da quello cinese, i cui sviluppatori potranno rilasciare in essa le loro applicazioni. Per lo scopo le aziende hanno creato un nuovo gruppo chiamato Global Developer Service Alliance (GDSA).

Lo store verrà popolato da app di ogni tipo, giochi, servizi di musica o riproduzione multimediale ed è chiaramente una dichiarazione di guerra nei confronti del governo Trump e di Google Play Store. Alcune realtà cinesi, come Huawei, sono state inserite in una Entity List e non hanno più accesso al software con licenza di proprietà americana. Fra il software interdetto c'è Google Play Store, che fa parte dei Google Mobile Services.

Secondo Nicole Peng, dirigente Canalys citata da Reuters, ciascuna delle aziende cercherà di sfruttare i vantaggi reciproci in diverse regioni. Xiaomi ad esempio punterà sulla nuova piattaforma in India, Vivo e Oppo si comportano bene nel sud-est asiatico e Huawei è fortissima in Europa. GDSA può sfruttare i punti di forza delle diverse aziende per raggiungere milioni di nuovi clienti, rappresentando una minaccia per Google in alcuni mercati.

GDSA non è solo un'arma di attacco, ma è anche e soprattutto una strategia difensiva: la mossa permetterà alle quattro società di proteggersi in maniera preventiva dalla possibilità di perdere l'accesso ai servizi Google nel futuro. Ad oggi Oppo, Vivo e Xiaomi hanno pieno accesso ai GMS, Huawei invece non può usufruire di beni e servizi sviluppati negli USA nel nome della "sicurezza nazionale". Un app store è un ottimo punto di partenza per ottenere l'indipendenza da Google e GDSA può di fatto proteggere le altre tre aziende se venissero coinvolte in un ban simile.

Stando agli esperti citati da Reuters l'app store potrebbe attirare gli sviluppatori attraverso una maggiore visibilità per le nuove app, in contrapposizione a quella che avrebbero sul sovraffollato Google Play Store. Le aziende cinesi potrebbero inoltre promettere agli sviluppatori spese inferiori e una quota maggiore delle entrate, laddove Google ad oggi si prende il 30% di ogni introito economico generato dalle app del Play Store.

Aggiornamento con posizione ufficiale di Xiaomi: secondo quanto dichiarato da Xiaomi l'intento della GDSA non è aggredire Google ma proporre agli sviluppatori una semplificazione nel processo di upload delle applicazioni. Ecco la nota ufficiale divulgata dall'azienda: "La Global Developer Service Alliance serve esclusivamente a facilitare l’upload delle applicazioni da parte degli sviluppatori nei rispettivi app store di Xiaomi, OPPO e Vivo. Non vi è alcun intento competitivo tra questo servizio e Google Play Store".

20 Commenti
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supertigrotto07 Febbraio 2020, 14:58 #1

Ci volevano i cinesi?

Per fare capire ai comuni mortali che il mondo della tecnologia è in mano a una sola nazione dovevano pensarci i cinesi?
l'Europa sta a guardare?
Marcus Scaurus07 Febbraio 2020, 15:50 #2
Per me scaffale....
Darkon07 Febbraio 2020, 15:51 #3
Originariamente inviato da: Marcus Scaurus
Per me scaffale....


Guarda che niente vieta, almeno per come l'ho capita io, che ti installi ANCHE il playstore. Solo su suolo americano non riesci a scaricarlo ma nel resto del mondo io ho capito di sì.
kamon07 Febbraio 2020, 16:17 #4
Originariamente inviato da: supertigrotto
Per fare capire ai comuni mortali che il mondo della tecnologia è in mano a una sola nazione dovevano pensarci i cinesi?
l'Europa sta a guardare?


Intendi dei sistemi operativi? D'altra parte la produzione di hardware è quasi un monopolio cinese, quì va bene che l'Europa stia a guardare?
Portocala07 Febbraio 2020, 16:26 #5
Originariamente inviato da: Darkon
Guarda che niente vieta, almeno per come l'ho capita io, che ti installi ANCHE il playstore. Solo su suolo americano non riesci a scaricarlo ma nel resto del mondo io ho capito di sì.


Ma è una palla. Devi fare un reset completo del telefono, collegare una penna usb con software sopra, fare robe. Troppi smanettamenti.
s0nnyd3marco07 Febbraio 2020, 16:37 #6
Originariamente inviato da: supertigrotto
Per fare capire ai comuni mortali che il mondo della tecnologia è in mano a una sola nazione dovevano pensarci i cinesi?
l'Europa sta a guardare?


L'Europa e' solo un'entita' geografica, non una politica. L'Unione Europea e' solo un gigantesco spreco di soldi e non ha nessuna forza per iniziative del genere, che possono essere prese solo da Stati con una visione sul futuro.

Originariamente inviato da: Marcus Scaurus
Per me scaffale....


Concordo. Ho uno Xiaomi Mi A1 che ho preso per il prezzo basso e Android stock, ma sara' anche l'ultimo. Non do piu' i miei soldi ai Cinesi.
Cfranco07 Febbraio 2020, 18:06 #7
Originariamente inviato da: s0nnyd3marco
Non do piu' i miei soldi ai Cinesi.


Quindi ...
Niente telefonini
Niente TV
Niente PC
Niente forno a microonde
...
Sandro kensan07 Febbraio 2020, 21:07 #8
Questa mi pare un'ottima notizia. Avere un app store alternativo a quello di google permetterà di scegliere se dare tutti i nostri dati agli USA oppure (forse) ai cinesi.

Io sinceramente non penso proprio che un cinese della sicurezza nazionale verrà mai a bussare alla porta di casa mia mentre al contrario che ci sia un americano o un italiano dei servizi segreti che venga a casa mia è possibile.

L'Italia è il cortile di casa degli USA non dei cinesi.
Sandro kensan07 Febbraio 2020, 21:08 #9
Contemporaneamente se fossi un cittadino di Taiwan mi fiderei più dei google store che di quello cinese.
Danytech07 Febbraio 2020, 21:52 #10
Ben venga questa 'apertura' verso altri store. Android è sì un sistema operativo aperto, ma finché ha le gapps e quindi il Google Play Services, resterà closed alla pari di iOS di Apple. Ho acquistato da poco uno Xiaomi Redmi Note 7 Lavender con l'intento di 'aprirlo' e appoggiare la filosofia open di Android. Bene, dopo averlo acceso la prima volta dalla confezione, ho fatto richiesta a Xiaomi per ottenere lo sblocco del bootloader. Android AOSP Q 10 e senza gapps, un altro telefono!! Molto più veloce e la batteria ora dura più di una settimana, nessun problema con app comuni anche di casa Google come Youtube ma soprattutto telemetrie e comunicazioni varie ai server a tua insaputa pari quasi a zero. Alla faccia di Google che ti impone il suo monopolio contro la libertà dell'utente violando privacy a go go....

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