HUAWEI Mate 40 Pro vince contro Samsung Galaxy Note 20 Ultra nella sfida all’ultimo ''scatto''

HUAWEI Mate 40 Pro vince contro Samsung Galaxy Note 20 Ultra nella sfida all’ultimo ''scatto''

La fotografia sta diventando sempre di più un fattore fondamentale nella scelta di uno smartphone. Abbiamo deciso di confrontare i due top di gamma Android di HAUWEI e Samsung per capire chi è il migliore sul campo. Ecco dunque i risultati a nostro parere.

di pubblicata il , alle 11:31 nel canale Telefonia
SamsungHuaweiAndroid
 

La scelta di uno smartphone di ultima generazione oggi viene sempre più spesso deviata considerando alcuni fattori che sembrano essere imprescindibili. E parliamo in questo caso prima di tutto del display che deve comunque permettere di visualizzare bene un contenuto multimediale come una serie TV o un film. Quindi anche della batteria, che risulta un punto nevralgico per la durata del device vista la sua natura ''mobile''. Di fatto quello che da qualche anno a questa parte gli utenti considerano ancora di più nella vera scelta di uno smartphone riguarda il comparto fotografico.

I produttori continuano a sbizzarrirsi e sono sempre di più gli smartphone con tre o quattro  sensori fotografici che vengono posizionati sulla scocca posteriore a definire la vera indole di uno smartphone top di gamma. Tante le differenze che vengono esaltate: chi punta alla funzionalità degli obiettivi, chi invece al numero di ''megapixel'' per l’effetto dettaglio e chi anche su nuove e tecnologiche modalità di scatto capaci di rendere la foto finale sempre più originale e magari anche social.

Tutti cercano comunque di garantire all'utente di avere tra le mani un prodotto che possa permettere di aprire l'applicazione della fotocamera, inquadrare una scena o un soggetto e scattare. Non tutti sono esperti di fotografia ma tutti vogliono sempre di più ottenere una foto che possa non solo avere lo scopo di ricordare in futuro quel momento ma anche di ricordarlo con una certa qualità. E il cosiddetto ''punta e scatta'' ancora oggi è senza dubbio il preferito dalla maggior parte degli utenti soprattutto per una ragione chiara e consolidata: non avere troppo tempo nell’effettuare lo scatto.

Negli ultimi anni i veri top di gamma hanno alzato il tiro da un punto di vista tecnologico e dunque anche fotografico. Di fatto hanno anche alzato il livello di prezzo visto che sono device che costano anche più di 1000€ ed è palese che chi compra uno smartphone di questa fascia di prezzo non possa che attendersi risultati, anche a livello fotografico, di un certo rilievo. L’anno appena trascorso ha chiaramente visto il mondo mobile indirizzarsi sempre di più verso questa direzione con smartphone sempre più prestanti a livello fotografico. Si sono raggiunti i 108 megapixel ma anche molti hanno pensato di ricorrere ad una soluzione con lenti a periscopio per riuscire a migliorare uno degli unici effetti negativi nella fotografia di uno smartphone: lo zoom. 

Ed ecco che a livello fotografico abbiamo pensato di confrontare i due smartphone Android che sembrano potersi contendere la leadership a livello fotografico: HUAWEI Mate 40 Pro e Samsung Galaxy Note 20 Ultra. Quali sono le differenze tra i due smartphone a livello fotografico e soprattutto come scattano nella realtà? 

Le specifiche delle fotocamere a confronto

HUAWEI Mate 40 Pro 

HUAWEI Mate 40 Pro è senza dubbio un telefono di alto livello. Colpisce immediatamente il display - un OLED da 6,76 pollici che avvolge i lati del dispositivo - simile proprio a quanto visto con Mate 30 lo scorso anno. Il retro diviene quest’anno ancora più unico perché il comparto fotografico viene proposto con una disposizione che non ha certamente eguali ad oggi. Un segno distintivo del nuovo HUAWEI Mate 40 Pro e a cui l’azienda cinese ha voluto anche dare un nome: Space Ring Design. Tre fotocamere sono state poste all'interno del cerchio con l'unità principale da 50 MP e un teleobiettivo a periscopio 5x, entrambi provenienti direttamente da HUAWEI P40 Pro con la comparsa di un nuovo sensore ultra-wide da 20 MP.

Presente il nuovo chipset Kirin 9000, il primo SoC a processo produttivo da 5nm per Android (solo Apple ha risposto con il suo A14 Bionic presente nella nuova serie degli iPhone 12). Ad alimentare il tutto ci pensa una batteria da 4.400 mAh che viene caricata per la prima volta da un alimentatore da 66 W via cavo e fino a 50 W in modalità wireless.

HUAWEI non ha lasciato nulla al caso e il nuovo Mate 40 Pro è dotato di altoparlanti stereo, due unità poste nella parte inferiore e superiore dello smartphone. La cam ToF frontale fornisce un riconoscimento facciale sicuro. Presente anche la certificazione IP68 divenuta prassi in questo segmento. Non è presente il jack da 3,5 mm, ma questo non colpirà negativamente nessuno. Oltretutto nella confezione di vendita sono presenti delle cuffie con cavo a differenza di altri competitor che non le mettono più. 

 

COMPARTO FOTOGRAFICO

La fotocamera principale di HUAWEI Mate 40 Pro è quella da 50 MP introdotta sul P40 Pro. Risulta dunque una 'Ultra Vision' che utilizza un nuovo grande sensore Quad Bayer da 1/1,28" da 50 MP, con un filtro RYYB. Il sensore è fisicamente più grande ad esempio del sensore da 108 MP da 1/1,33" del Galaxy Note 20 Ultra di Samsung. Lo stesso vale per le dimensioni dei pixel in rilievo: 2,44 µm contro 2,4 µm. L'obiettivo ha una lunghezza focale equivalente di 23 mm e un'apertura f/1,9 ed è stabilizzato.

Il filtro colore RYYB ha i sub-pixel verdi sostituiti da quelli gialli. HUAWEI afferma che il giallo consente al sensore di raccogliere fino al 40% di luce in più rispetto ai normali filtri RGGB e questa modifica dovrebbe tradursi in una migliore qualità dell'immagine in condizioni di scarsa luminosità. La fotocamera ha migliorato la messa a fuoco automatica: ora possiede una messa a fuoco automatica a rilevamento di fase omnidirezionale, il che significa che utilizza tutti i pixel come pixel di messa a fuoco e ciò dovrebbe contribuire ad una messa a fuoco più rapida e accurata in condizioni di scarsa illuminazione.

Per impostazione predefinita, la fotocamera produce scatti da 12,5 MP con una lunghezza focale dichiarata di 27 mm, diversa rispetto alla lunghezza focale nominale di 23 mm pubblicizzata che la fotocamera dovrebbe avere. Quando si passa però dalla modalità 50MP a 12,5MP (impostazione predefinita), si può effettivamente notare che le foto ad alta risoluzione offrono un campo visivo più ampio, il che significa che vengono effettivamente effettuati alcuni ritagli per ottenere le foto da 12 megapixel. 

Anche il teleobiettivo arriva dal P40 Pro. E’ un imager da 12 MP ma non è visibile sul retro visto che è possibile osservare solo la parte finale del suo obiettivo a periscopio. La luce rifratta attraversa una serie di elementi ottici aggiuntivi all'interno fino a raggiungere il sensore, che si trova perpendicolare al piano del telefono. Il sistema fornisce anche una stabilizzazione ottica dell'immagine. L'obiettivo a periscopio sul Mate 40 Pro ha una lunghezza equivalente di 125 mm e un'apertura f/3,4 e dovrebbe offrire uno zoom ottico 5x sulla fotocamera principale da 23 mm / 27 mm. Bene facendo due conti lo zoom ottico non è esattamente 5x poiché 125/27 è uguale a 4.63 (se scatti in modalità predefinita), ma 125/23 è uguale a 5,43x (per quando scatti in modalità ad alta risoluzione). Facendo però la media dei due si arriva esattamente al 5x anche se forse non è proprio esatto ma poco importa. Infine presente anche il sensore da 20MP ultra grandandolare che possiede una lunghezza equivalente da 18mm ed un'apertura focale da f/1.8.

Sulla parte anteriore, ci sono modifiche rispetto alla configurazione del P40 Pro: abbiamo una cam ultra-wide con messa a fuoco fissa da 13 MP che sostituisce l'unità Quad Bayer da 32 MP che aveva l'autofocus su P40 Pro. Suona come un downgrade sulla carta, anche se la lunghezza focale di 18 mm presenta vantaggi come vedremo più avanti sul pratico. 

L'app della fotocamera di Huawei è piuttosto funzionale. Hai un selettore per la modalità in basso che puoi scorrere verso sinistra o destra. Qui ci si trova di fronte ad alcuni miglioramenti rispetto al passato grazie soprattutto all’Intelligenza Artificiale. L’AI riconosce e riproduce impostazioni addirittura per oltre 1.500 scene diverse. E’ possibile ora spegnere ed accendere direttamente l’interruttore nel mirino senza dover andare nelle impostazioni. Presente anche la modalità Pro in cui è possibile regolare i parametri da soli: ISO (da 50 a 409.600), velocità dell'otturatore (da 1 / 4000s a 30s), compensazione dell'esposizione (da -4 a + 4EV con incrementi di 1/3 di stop) e bilanciamento del bianco (preimpostazioni e temperatura della luce specifica). A proposito, la modalità Pro è disponibile anche per i video e l'ISO massimo è 51.200 anche sfortunatamente non è possibile impostare la velocità dell'otturatore desiderata.

Samsung Galaxy Note 20 Ultra

Samsung Galaxy Note 20 Ultra è massiccio, enorme, potente e ''fotografico''.  Un phablet pronto a riproporsi sul mercato come unico strumento di produttività da portare sempre con sé. Ha colorazioni rinnovate ma anche un display ora più ampio e soprattutto con refresh rate a 120Hz, un comparto fotografico da primato oltre ad un hardware da prestazioni record. Quel suo essere ''Ultra'' significa possedere qualcosa che va oltre all’essere ordinario. E qui effettivamente da dire c’è davvero tanto in ogni singola funzionalità del phablet. 

Tanti i punti su cui ci si dovrà focalizzare su questo nuovo device di Samsung. Il display ad esempio risulta più ampio con i suoi 6.9 pollici, meno curvatura ai lati, per fortuna, ma con una risoluzione esagerata Quad HD+ ed una caratteristica comune a pochi altri: il refresh rate capace di raggiungere i 120Hz. Vedremo cosa significa questo nell’utilizzo quotidiano. 

Fondamentale il comparto fotografico che da sempre rende i Galaxy Note un punto di riferimento per l’azienda e i suoi sostenitori. Qui Samsung decide di porre un insieme di 3 sensori che abbiamo visto lavorare in modo diverso ma simile su Galaxy S20 Ultra. Il principale è un sensore da ben 108MP pronto a catturare maggiori dettagli oltre che maggiore luminosità. Vi è poi un ultra grandangolare da 12MP ma anche un teleobiettivo con caratteristica a periscopio da 12MP ma soprattutto capace di raggiungere zoom fino a 50X. 

Il comparto tecnico è quello visto con altri top di gamma dell’azienda: ossia un processore Exynos 990 e non Snapdragon (per l’Europa), che sulla carta dovrebbe al momento battere tutti per potenza ma che vedremo non risulta così ottimizzato come invece lo è il suo concorrente americano. Ci sono poi le memorie, sia RAM che ROM di ultimissima generazione, capaci di segnare record su record. E non dimentichiamo che lo smartphone è 5G ossia garantisce grazie al suo modem integrato di essere pronto alla nuova generazione della rete veloce già in parte presente anche in Italia. 

A differenza poi del Galaxy S20 Ultra ci sarà da capire se la batteria da 4.500 mAh, ben diversa da quella record da 5.000 del Galaxy S20 Ultra, permetterà di raggiungere la sera senza troppi problemi anche con un display dal refresh rate a 120Hz. La ricarica rapida è presente e forse il punto di forza in questo campo sarà proprio quello di ricaricare il telefono più velocemente dimenticando dei consumi.  

 

COMPARTO FOTOGRAFICO

La fotocamera principale vede un sensore nominale da 108 MP di Samsung. Il sensore è fisicamente grande e garantisce non solo buone capacità di raccolta della luce ma anche una profondità di campo più bassa, il che è desiderabile per l'isolamento del soggetto. Abbinato ad un obiettivo con apertura focale f/1.8 è palese che il risultato sugli scatti “sfocati” sia elevato permettendo di dire addio al sensore con apertura focale variabile che non permette variazioni sul tema di luminosità e dettaglio. 

Samsung Galaxy Note 20 Ultra possiede poi un teleobiettivo a periscopio. Lo abbiamo conosciuto già sul fratello S20 Ultra ma qui l’azienda decide di cambiare l’obiettivo proponendo un sensore da 12MP e non da 48MP come prima. In questo caso i sensori a periscopio adattati agli smartphone funzionano posizionando il sensore su un piano perpendicolare a quello del telefono e con un prisma rifrangente la luce in entrata di 90 gradi lateralmente e al suo interno. In questo modo si ottiene più spazio per diffondere un obiettivo fisicamente più lungo - nessuno vuole che un obiettivo da 2 cm sporga dai loro telefoni.

C’è poi un obiettivo da 12MP con apertura f/2.2 equivalente a 13 mm è molto largo e veloce. Nulla di esagerato ma buono nel suo essere il terzo di una coppia esaltante. Anteriormente Galaxy Note 20 Ultra vede la presenza di un sensore da 10 MP.  L'obiettivo equivalente da 26 mm è abbastanza largo e abbastanza brillante (f/2.2) e soprattutto possiede l’autofocus.

Il Galaxy Note 20 Ultra utilizza una versione leggermente modificata dell’applicazione della fotocamera che Samsung pone in tutti i suoi smartphone con One UI 1 o 2. Tutto risulta comunque famigliare: scorrere a sinistra e a destra per passare da una modalità disponibile all'altra. Quindi un'opzione per riorganizzare, aggiungere o rimuovere alcune modalità dalla barra principale. Scorrimenti verticali in entrambe le direzioni alternano le fotocamere anteriore e posteriore.

I livelli di zoom sono stati rivalutati e ridisegnati chiaramente. Sempre presenti le icone degli alberi: tre alberi per la modalità Ultra Grandangolare, due alberi per il sensore principale ed un singolo albero per il teleobiettivo. Una volta premuta l’icona di un albero, viene visualizzato un set aggiuntivo di pulsanti, con livelli di zoom preimpostati aggiuntivi a 2x, 4x, 10x, 20x e 50x. Presente comunque anche la classica ruota dentata per porre impostazioni diverse dello zoom. Interessante la nuova funzionalità introdotta con S20 Ultra che prende il nome di Single take. Questa nuova modalità permette di registrare fino a 10 secondi con tutti i sensori presenti al posteriore. Automaticamente i momenti migliori vengono resi dall’Intelligenza Artificiale che permette di produrre brevi video clip o anche immagini fisse con filtri appropriati applicati automaticamente.  

IL CONFRONTO degli scatti

Foto di giorno

Nelle foto scattate durante il giorno chi prevale tra i due smartphone sembra essere il HUAWEI Mate 40 Pro. Diciamo che i due smartphone si equivalgono per alcuni aspetti ma nel dettaglio le fotocamere dell’azienda cinese offrono un risultato più reale nei colori e nella scena scena generale rispetto al Samsung. Per entrambi comunque ci sono ottime esposizioni in quasi tutte le situazioni. Elevata la gamma dinamica per il Mate 40 Pro con la possibilità di catturare dettagli nelle aree di luce ma anche in quelle di ombra. 

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

Nello scatto a risoluzione completa (50MP per HUAWEI e 108MP per Samsung) è palese che i maggiori dettagli sullo scatto arrivino dal phablet di Samsung ma è altrettanto vero che difficilmente gli utenti andranno a scattare in questo modo visto che in linea generale l’intelligenza artificiale per entrambi non procede ad un ritocco della foto e dunque ad una vera ottimizzazione dello scatto. 

Foto di notte o con poca illuminazione

Sul notturno gli smartphone di oggi riescono ad ottenere dei buoni risultati grazie soprattutto all'impiego di un sofisticato software che garantisce di avere più ''luminosità'' nella foto in post produzione. Chiaramente c’è da considerare anche come l’uso di un sensore tecnicamente più ampio o con caratteristiche più ‘’pregiate’’ garantisca di arrivare ad un risultato migliore anche con il buio dove, lo sappiamo, i telefoni hanno sempre sofferto per ovvi motivi fisici dei sensori.

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

I risultati degli scatti vedono un lavoro importante da entrambi i software dei due smartphone. Ci sono per entrambi le modalità Notturna che rendono lo scatto accurato e con i dettagli delle luci ben mantenuti. In tutte e due i casi l’esposizione in questa modalità viene calcolata in modo del tutto automatico dall’intelligenza artificiale mantenendosi sempre più lunga su HUAWEI Mate 40 Pro (intorno ad almeno 5 o 6 secondi di media) rispetto al Samsung Galaxy Note 20 Ultra (di solito un 3 o 4 secondi).  

Anche qui, seppur di poco, HUAWEI sembra fare meglio. La scena viene illuminata non solo maggiormente ma anche in modo più preciso nei dettagli. Buona l'esposizione con colori quasi sempre reali e meglio predisposti sulla scena sottolineando anche un minor rumore. Gli scatti della fotocamera ultrawide di HUAWEI sono ben equilibrati con dettagli elevati e senza rumore, anche se forse qui la riduzione è un po' troppo aggressiva. I colori però non sono sbiaditi. Su Galaxy Note 20 Ultra di Samsung a soffrire è invece lo zoom in notturna anche se sicuramente è una modalità forse meno utile per l’utente.  

Foto con sensore Ultra Grandangolare

Una delle modalità più utilizzate dagli utenti è quella dello scatto ''ampliato'' che viene resa possibile grazie al sensore Ultra Grandangolare in grado di estendere l'area di ripresa con angoli di visione fino anche a 120 gradi. Il problema qui è riuscire a produrre uno scatto che sì, vada ad ampliare il campo di azione, ma che allo stesso tempo permetta di compensare quel cosiddetto effetto a barilotto che tende a curvare gli estremi della foto. Il software migliore in questo caso deve lavorare molto su questo effetto per renderlo il più lineare possibile e dunque permettendo allo scatto di risultare ‘’normale’’ come se scattato con la cam principale. 

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

Guardando i risultati degli scatti è difficile riuscire a decretare un vincitore in questo caso. Da una parte Samsung Galaxy Note 20 Ultra riesce ad ampliare maggiormente la scena rispetto al Mate 40 Pro che ha una lunghezza equivalente da 18mm contro i 13mm del Samsung. Non solo perché la limitazione in questo caso è anche sul verticale con un aspetto diverso da 3:2 rispetto al 4:3 del Galaxy. 

Tuttavia quello che il Mate 40 Pro manca di copertura sull’ampiezza della scena lo compensa con i dettagli. In questo caso infatti il sensore di HUAWEI come anche l’algoritmo permettono di avere un potere risolutivo migliore con una qualità dello scatto davvero importante. 

Foto con sensore Teleobiettivo

HUAWEI ha introdotto praticamente per prima il sensore a periscopio che caratterizza oggi sia il P40 Pro che il nuovo Mate 40 Pro. Anche Samsung ha però voluto seguire la moda di questa nuova tecnologia di sensore che permette di arrivare lontano dove i classici sensori si fermano. La gara qui viene vinta da HUAWEI che seppur con un sensore simile per tecnologia soprattutto riesce a lavorare meglio sul post produzione. Gli scatti con zoom 2,5x del Mate 40 Pro sono davvero buoni riuscendo a catturare dettagli più fini e garantendo una migliore definizione anche se forse in alcune situazione spunta qualche rumore.

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

Anche su ingrandimenti fino a 5x il periscopio dell’azienda cinese importa qualche dettaglio in più riuscendo a rendere in generale migliore lo scatto. E andando ad aumentare lo zoom tutto questo viene amplificato con un 50x che viene lavorato meglio da HUAWEI anche se sappiamo bene che a queste distanze l’immagine risulta praticamente quasi inutile. Per entrambi interessante ma soprattutto comoda la presenza di un mirino che permette all’utente di poter ‘’navigare’’ sulla scena senza perdita di orientamento. 

Foto con modalità Ritratto (effetto Bokeh)

Una modalità divenuta interessante negli smartphone di ultima generazione riguarda il cosiddetto effetto bokeh ossia quello che permette di ''sfocare'' la scena di sfondo tenendo però in dettaglio il soggetto in primo piano. Un effetto che fino a qualche anno fa poteva essere realizzato solo con macchine professionali ma che negli ultimi tempi può essere portato a termine facilmente anche da un piccolo smartphone.

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

In questo caso la modalità viene utilizzata molto bene da tutti e due gli smartphone. HUAWEI Mate 40 Pro riesce a catturare tanti dettagli nell'isolamento del soggetto con alcuni errori di poca importanza rispetto allo scatto generale. Il bokeh è molto realistico e si riesci a modellare bene i punti più importanti del soggetto e soprattutto minimizzando il rumore ed elaborando ampia gamma dinamica. Stessa cosa avviene con il Samsung Galaxy Note 20 Ultra che riesce bene a separare il soggetto in primo piano dallo sfondo che viene sfocato in modo preciso quasi sempre. Un pareggio con forse un piccolissimo vantaggio per HUAWEI per un colore appena più realistico. 

Foto con modalità Macro

Gli scatti fotografici sugli oggetti ravvicinati, denominati scatti macro, vengono sempre più spesso realizzati bene dagli smartphone top di gamma odierni. Sono scatti che i sensori di ultima generazione lavorano sempre più bene e alcuni brand addirittura decidono di proporre sensori appositi per questo genere di scatti.

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

I risultati ottenuti con i due device sembrano andare più o meno sulla stessa qualità anche se quello che abbiamo ottenuto precedentemente viene anche qui ribadito. HUAWEI mate 40 Pro tende ad esaltare un pochino di più lo scatto in macro con colorazioni realistiche. Per entrambi molto buoni i dettagli. Sono comunque davvero minime le differenze di scatto come capita spesso in queste situazioni.

Foto selfie

Gli scatti fotografici con la fotocamera anteriore sono molto buoni per qualità sul bilanciamento dei colori oltre che dei dettagli. Qui HUAWEI Mate 40 Pro agisce sul doppio sensore garantendo rispetto ad altri un dettaglio superiore. In questo caso i punti di forza sono l'esposizione ma anche la mancanza di rumore e soprattutto la buona profondità permessa proprio con il sensore IR 3D. Interessante vedere anche una buona fedeltà della tonalità della pelle dove gli altri tendono a non agire allo stesso modo. Rispetto al Galaxy Note 20 Ultra di Samsung qui c’è la potenzialità della variazione dell’ampiezza di campo. L’utente può davvero giocare sulla possibilità di ampliare o meno la scena e permettere l’ingresso di più soggetti. 

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Samsung Galaxy Note 20 Ultra
Samsung Galaxy Note 20 Ultra

HUAWEI Mate 40 Pro
HUAWEI Mate 40 Pro

Conclusioni

Il confronto fotografico di questi due smartphone ha visto dunque il nuovo HUAWEI Mate 40 Pro come device vincitore per molti aspetti per quanto concerne il comparto fotografico. Un device che riesce a mettere in pratica un lavoro certosino dei dettagli negli scatti con luce naturale ma anche facilmente utile nel ridurre rumore negli scatti in notturna. Sullo zoom lavora meglio del Samsung anche se entrambi possiedono una lente a periscopio. E’ importante il livello di scatto che risulta superiore alla maggior parte dei contendenti che non lo inseriscono nei loro smartphone. C’è una maggiore attenzione anche qui al dettaglio con HUAWEI che anche con zoom importanti mantiene per quanto possibile basso il rumore e alti i dettagli. 

La battaglia comunque è veramente al limite. Entrambi gli smartphone in alcune occasioni si equivalgono, sintomo che gli sviluppi tecnologici sono forse oggi alla portata di più brand e a fare la differenza è ora l’algoritmo e l’Intelligenza Artificiale che proprio i produttori devono integrare. Sia HUAWEI Mate 40 Pro che Samsung Galaxy Note 20 Ultra offrono comunque un comportamento importante a livello fotografico. Le differenze spesso risultano di dettaglio soprattutto a livello software, come detto, che non sempre risulta perfetto nella gestione degli scatti in post produzione o alla scelta di una filosofia fotografica diversa.  

6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
sniperspa21 Dicembre 2020, 12:12 #1
Non ho letto tutto ma da una rapida occhiata mi sembrano entrambi avere foto con colori abbastanza finti e pompati, in alcune più uno in altre più l'altro

E' solo una mi impressione?
gianfrancoc21 Dicembre 2020, 12:26 #2

Il Samsung Mi convince di più

Osservando le foto a mio avviso ritengo in generale migliore il Samsung.
Questo è il mio parere
sniperspa21 Dicembre 2020, 13:31 #3
Originariamente inviato da: gianfrancoc
Osservando le foto a mio avviso ritengo in generale migliore il Samsung.
Questo è il mio parere


Bè comunque hwup immagino riceva sempre soldini da huawei per i loro articoli quindi...
Ago7221 Dicembre 2020, 15:19 #4
Originariamente inviato da: gianfrancoc
Osservando le foto a mio avviso ritengo in generale migliore il Samsung.
Questo è il mio parere


Sul mio monitor da portatile, concordo con te. Mi piace di più la resa di Samsung. Magari su altri monitor e/o in stampa è diverso.
davide311221 Dicembre 2020, 19:05 #5
Mah... che dire... la differenza vera ci sarebbe se ci fosse la possibilità di salvare gli scatti in RAW dato che comunque un passaggio software al giorno d'oggi è un'opzione allettante per lo spirito creativo...
DenisJ21 Dicembre 2020, 19:55 #6
Si vede chiaramente che e miliore samsung... ma la bustarella di hwey fa il suo dovere

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^