Huawei continuerà ad aggiornare i propri smartphone. Ecco tutte le risposte ai vostri dubbi

Gli smartphone presenti sul mercato e quelli in vendita continueranno ad aggiornarsi e non avranno alcun tipo di blocco. Vogliamo fare il punto sulla situazione riguardante il blocco da parte del governo americano nei confronti della società cinese. Ecco tutto quello che c'è da sapere.
di Redazione pubblicata il 26 Giugno 2019, alle 16:01 nel canale TelefoniaHuawei
Huawei si trova ad aver a che fare dallo scorso 15 maggio con una delle più importanti sfide mai affrontate. Trovare una soluzione al "ban" imposto dal Presidente degli Stati Uniti d'America, Donald Trump, non è assolutamente semplice: sebbene il blocco principalmente da ragioni politiche, le ricadute sono inevitabilmente di tipo commerciale. Nelle ultime settimane si sono succeduti però alcuni cambiamenti positivi come il ripristino nelle associazioni o organi fondamentali per la realizzazione e la messa in commercio degli smartphone o di altri dispositivi tecnologici. Di fatto però manca ancora il supporto da parte di alcune società americane come Google per Android, Intel e ARM per l'hardware ma soprattutto manca ancora la definitiva risoluzione della vicenda.
Quello che ci si chiede e che molti utenti ci chiedono è: cosa succederà ad un ipotetico smartphone Huawei già presente sul mercato? Cosa mi devo aspettare per il futuro se acquisto un device targato Huawei oggi? Tutte domande lecite che comunque posseggono una risposta ben definita e che con questo articolo cerchiamo di chiarire in ogni dettaglio.
USA vs Huawei: la vicenda
Come detto, era il 15 maggio quando Reuters pubblicava la notizia sulla decisione da parte del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dell'emissione di un ordine esecutivo pronto ad impedire alle aziende americane di utilizzare apparati per le telecomunicazioni prodotti da fornitori che potrebbero costituire una minaccia effettiva per la sicurezza nazionale americana. Un vero e proprio "ban" ossia un blocco che ha dato vita ad una tra le più importanti vicende commerciali degli ultimi tempi. Sì, perché il blocco da parte del presidente Trump, ha avuto ripercussioni immediate nei confronti della società cinese al momento più importante al mondo: Huawei.
La prima e più importante conseguenza degli ordini dettati dal Presidente degli USA ha riguardato l'interruzione da parte di Google dei rapporti commerciali con l'azienda cinese Huawei. Questo in poche parole ha significato l'impossibilità in futuro per l'azienda di Richard Yu di potersi avvalere di Android come sistema operativo e soprattutto di poter utilizzare il Play Store e le app di Google. Un blocco non da poco visto che fino ad oggi ogni smartphone con marchio Huawei viene fornito proprio con il sistema operativo del colosso di Mountain View.
Successivamente si sono chiamati fuori anche i produttori di hardware come Intel, Qualcomm e Broadcom che forniscono una moltitudine di componenti fondamentali per la realizzazione degli smartphone dell'azienda cinese. Tutto questo ha chiaramente creato il panico negli utenti che hanno visto vacillare la stabilità di Huawei che, al momento, stava prepotentemente scalando la classifica come il più importante produttore di device portatili superando Apple e soprattutto mettendosi in scia a Samsung, da anni prima sull'olimpo del mercato mobile.
Uno spiraglio sulla vicenda è arrivato pochi giorni dopo il ban quando una nuova direttiva del governo americano ha permesso una sospensione del "blocco" per 90 giorni. Questo al momento significa che la Cina (per conto di Huawei) e gli USA potranno in qualche modo lavorare per raggiungere un ipotetico accordo sulla questione. In questi 90 giorni, ossia fino al prossimo 19 agosto, ogni tipo di aggiornamento potrà essere rilasciato come in precedenza (vedremo che sarà possibile comunque anche dopo) anche se Huawei non potrà ancora accedere a componenti realizzati negli USA allo scopo di produrre nuovi prodotti.
Huawei e il futuro: cosa succederà agli smartphone?
A questo punto ci si interroga sul futuro degli smartphone Huawei. In molti si chiedono se gli attuali device con marchio Huawei continueranno a funzionare regolarmente anche dopo l'effettiva entrata in vigore del divieto imposto dagli USA e dalla direttiva di Trump. E ovviamente ci si chiede anche se abbia senso acquistare uno smartphone dell'azienda cinese ora con questo futuro incerto. Cerchiamo di fare chiarezza.
Innanzitutto diciamo subito che tutti i possessori di smartphone Huawei non avranno alcun tipo di problema di aggiornamento, di funzionamento o di blocco in futuro. Nessuno smartphone Huawei smetterà di funzionare a causa del divieto imposto dagli USA e dal governo Trump. Tutti gli smartphone presentati ad oggi e dunque presenti nei negozi, sia fisici che online, o quelli acquistati da tempo continueranno ad avere accesso completo al Play Store e a qualsiasi tipo di servizio legato a Google.
Questo significa che gli utenti potranno continuare ad usare le applicazioni come Gmail, Google Maps, Google Drive come qualsiasi altro servizio riconducibile al colosso di Mountain View senza alcuna limitazione. Palese anche il fatto che applicazioni come WhatsApp, Facebook, Telegram o altro, scaricate dal Play Store, continueranno a funzionare per sempre e verranno di fatto aggiornate senza alcuna problematica di sorta direttamente dai canali ufficiali di Google del Play Store. Non solo: anche i servizi inerenti la sicurezza, parliamo di Google Play Protect, continueranno ad avere accesso allo smartphone proteggendolo. Sempre parlando della sicurezza anche le Patch verranno rilasciate da Huawei e certificate da Google così che gli utenti possano sempre contare sulla sicurezza del proprio smartphone.
E per quanto riguarda gli aggiornamenti a release future di Android, come ad esempio Android Q? In questo caso le certezze sono più sfumate, ma dal momento che la presa di posizione di Google non interessa gli smartphone già in commercio è verosimile supporre che anche in questo caso il colosso di Mountain View distribuirà le future release di Android anche per i telefoni Huawei presenti sul mercato prima del divieto imposto dall'amministrazione Trump. In altre parole, gli smartphone già venduti o quelli in vendita attualmente potrebbero rientrare, roadmap dell'azienda permettendo, in aggiornamenti futuri di Android. Huawei Mate 20 Pro è l'esempio più importante visto che Google ha permesso di mantenere attivo il programma di Developer Preview di Android Q che dunque può essere installato senza problemi da chiunque sia in possesso del device.
Non solo perché Huawei ha confermato una lunga lista di smartphone pronti ad essere aggiornati al nuovo Android Q. Parliamo di device del calibro di Huawei P30 Pro, P30, P30 Lite ma anche Huawei Mate 20 e il sopracitato Mate 20 Pro. Anche i vari P Smart 2019, versione basica e versione "Plus" saranno aggiornati così come il nuovo Huawei P Smart Z ed infine la serie P20 (P20 e P20 Pro).
Ricapitoliamo cosa succederà agli smartphone acquistati prima o dopo il ban. Ecco le varie opzioni possibili:
- Smartphone HUAWEI acquistati prima del ban USA: chiunque abbia acquistato un device prima del dell'ordinanza di divieto, ossia prima del 15 maggio, non avrà alcun problema nel funzionamento dello stesso nei mesi o anni futuri. Nessuna sospensione o blocco di applicazione o servizi Google, con lo smartphone che sarà tranquillamente utilizzabile fino al termine naturale del suo ciclo di vita.
- Smartphone HUAWEI acquistati dopo il ban USA: stessa sicurezza anche per gli smartphone acquistati dopo il blocco da parte degli USA ma annunciati e immessi sul mercato prima del ban. Questi non avranno alcun tipo di problema e continueranno a funzionare tranquillamente come nel caso precedente.
- Smartphone HUAWEI presentati dopo il ban USA: è possibile che nuovi smartphone si affaccino sul mercato anche dopo il ban degli USA pronti per essere commercializzati senza problemi. In tal caso è possibile che l'azienda cinese abbia ricevuto la certificazione di Google prima della messa al bando o ne abbia fatto richiesta allo stesso modo prima del bando. Anche in questo caso nessuna problematica di aggiornamento o di blocco.
Huawei vs USA: lo spiraglio positivo
Come detto precedentemente, lo scenario è leggermente cambiato in positivo nelle ultime settimane. Ecco che Huawei dopo essere stata completamente estraniata dalle varie associazioni di organi fondamentali per la costruzioni di device come la SD Association, l'organo che riunisce i produttori per il Wi-Fi ma anche quello per il Bluetooth nonché per la costruzione dei semiconduttori, è stata riammessa completamente. Nelle scorse settimane infatti abbiamo visto come tutte, dalla SD Association, alla Wi-Fi Alliance passando per l'ente del Bluetooth e dei semiconduttori hanno approvato il reintegro del colosso cinese
Huawei potrà continuare ad utilizzare gli standard di queste tecnologie anche nel futuro con la possibilità di applicarli ai prossimi smartphone. Un segnale decisamente importante che fa ben sperare per l'azienda cinese. Non solo, perché anche Google stessa ha provveduto ad ammorbidire la tensione riammettendo il suo Huawei Mate 20 Pro nel programma "Beta" di Android Q. Un segnale questo ancora più importante dopo la dismissione del device dalla lista degli smartphone capaci di poterlo installare in modo anticipato rispetto alla sua uscita.
Huawei: il supporto da parte degli utenti della community è saldo
Huawei ha subito rassicurato i propri utenti sulla questione e soprattutto ha garantito continuità nella fornitura ed erogazione degli aggiornamenti di sicurezza e dei servizi post-vendita a tutti gli smartphone e tablet Huawei e Honor esistenti, inclusi quelli già venduti e i dispositivi ancora a magazzino di tutto il mondo. Non solo: l'azienda ha inoltre assicurato di essere pronta a continuare a costruire un ecosistema software sicuro e sostenibile, al fine di fornire la migliore esperienza a tutti gli utenti a livello globale.
La risposta da parte della community che negli anni si è venuta a creare in tutto il mondo è stata altrettanto immediata nei confronti di Huawei. Gli utenti hanno a gran voce esternato il supporto all'azienda tramite i loro messaggi sui vari social e facendo girare un hashtag divenuto simbolo dell'appoggio all'azienda: #IoStoConHuawei. Dati alla mano, Huawei, ha ottenuto una crescita enorme soprattutto in questo ultimo anno riuscendo a sorpassare Apple nella classifiica delle vendite di smartphone a livello globale, seconda solo a Samsung. Oltre il 18,8% di smartphone nel mondo è a marchio Huawei contro il 22,8% di Samsung e il 12,8% di Apple. Parliamo di oltre 59,1 milioni di smartphone venduti dall'azienda cinese di Richard Yu contro i 79,5 milioni venduti invece dalla rivale Samsung.
In un momento in cui tutto il mercato dei telefoni sta arrancando fortemente ecco che Huawei sforna numeri davvero importanti con un primato in Cina, dove traina il mercato e fa la differenza rispetto agli altri brand. Chiaramente Huawei non è solo smartphone anzi abbiamo visto come l'azienda abbia ottenuto un ruolo fondamentale all'interno degli apparati per le telecomunicazioni in Europa e in altri mercati non USA. Le infrastrutture di rete che permettono la connessioni a milioni di persone sono sempre più spesso marcate Huawei e anche queste sono state estromesse dal governo USA influenzando le future installazioni legate al 5G. Un business che ha aperto le porta anche al sistema dei PC con la volontà da parte dell'azienda cinese di confrontarsi a livelli elevati anche nel mercato dei notebook con i grandi grazie alla realizzazione di prodotti di rilievo come i vari MateBook.
Huawei risponde alle domande degli utenti
Il rapporto tra l'azienda cinese e i suoi utenti è decisamente forte e questo ha comportato la volontà da parte di Huawei di rispondere per quanto possibile a tutte le domande che gli utenti in questi giorni si sono posti e si stanno ancora ponendo nei confronti degli smartphone Huawei in vendita, in arrivo e in progettazione.
Per questo Huawei ha deciso di pubblicare sul proprio sito ufficiale un post in cui cerca di rispondere chiaramente ai dubbi degli utenti chiarendo, per quanto possibile, il futuro. Tra le varie risponde ecco che Huawei decide di stilare una vera e propria lista degli smartphone nei quali l'azienda porterà Android Q, il nuovo aggiornamento di Google, presentato poche settimane fa al Google I/O 2019.
Come si legge dalla nota ufficiale di Huawei:
"Siamo convinti che i nostri device più popolari, inclusa la serie P30, potranno ricevere l’aggiornamento ad Android Q. Collaboriamo da molto tempo con molte terze parti per far si che I device possano ricevere gli aggiornamenti ad Android Q. Preparativi e test tecnici sono già iniziati da tempo su oltre 13 device. Il Mate 20 Pro ha, ad esempio, già ricevuto l’approvazione per ricevere Android Q quando sarà rilasciato da Google".
Ecco la lista degli smartphone che l'azienda aggiornerà ad Android Q:
- Huawei P30 Pro
- Huawei P30
- Huawei P30 lite
- Huawei Mate 20 X (5G)
- Huawei Mate 20 Pro
- Huawei Mate 20
- Huawei P smart Z
- Huawei P smart+ 2019
- Huawei P smart 2019
- Huawei P20 Pro
- Huawei P20
- Huawei Mate 10 Pro
- Huawei PORSCHE DESIGN Mate 10
Huawei non abbandonerà mai i suoi utenti
Huawei è stata "bannata" dagli USA con una procedura forse più politica che commerciale ma che di fatto non fa che tornare utile agli americani proprio da questo punto di vista. Un ordine esecutivo che, secondo molti analisti, sembra non essere poi così legato alla sicurezza nazionale ma piuttosto ad un accordo commerciale tra i due colossi. Una guerra giocata in terra cinese e americana che potrebbe però avere ripercussioni su scala più ampia. Huawei collabora con una moltitudine di aziende e fornitori sparsi in USA ma anche in tutto il mondo e un blocco così significativo potrebbe portare ad un calo degli investimenti e di conseguenza anche di fatturati per le aziende collegate al colosso cinese.
Google ha bloccato, almeno per il momento, il supporto all'azienda cinese che dunque potrebbe in futuro non avere accesso ad Android. Huawei non può stare con le mani in mano e anzi, in molti confermano come non lo sia mai stata nemmeno in passato, ribadendo la possibilità che l'azienda abbia realizzato nei propri laboratori di Shenzen un sistema operativo già collaudato e capace addirittura di risultare del 60% più veloce di quello di Google. L'unione fa la forza e Huawei sembra aver convinto aziende come Oppo e Xiaomi quantomeno a provare il suo nuovo HongMengOS nella volontà di aprire lo scenario del ban ad una nuova era degli smartphone. Nulla di certo da questo punto di vista per i nuovi e futuri device dell'azienda cinese non ancora presentati.
Quello che invece è certo è lo scenario degli smartphone attuali che continueranno a funzionare senza alcun problema, senza alcun blocco da parte di nessuno, senza alcuna scomparsa di applicazioni di Google o di altri e con la sicurezza per gli utenti sempre aggiornata all'ultima patch.
Huawei vuole dimostrarsi consapevole di quello che fino ad oggi ha creato ma è chiaro che il futuro sui nuovi dispositivi non è ancora completamente trasparente soprattutto a livello politico. Tante le notizie positive arrivate proprio negli ultimi giorni che sembrano aprire tanti spiragli sulla vicenda anche se per avere il quadro più chiaro si dovrà attendere ancora qualche tempo.