Google Pixel 6, a 649 euro spazza via tutto il resto! La recensione

Google Pixel 6, a 649 euro spazza via tutto il resto! La recensione

Pixel 6 è uno smartphone che non sbaglia un colpo, in nessun ambito, senza tuttavia eccellere in molte caratteristiche. Ottime fotocamere, ottimo hardware ed esperienza d'uso ai livelli di un iPhone, ad un prezzo che supponiamo farà gola a tutti gli appassionati del settore

di pubblicata il , alle 15:35 nel canale Telefonia
PixelGooglesmartphone 5g
 

Pixel 6 e Pixel 6 Pro sono i nuovi modelli di fascia alta di Google e, con un ritardo di qualche mese rispetto al lancio negli USA (dove sono in vendita dal 28 ottobre), sono finalmente disponibili anche in Italia. Il modello base della nuova gamma di flagship viene proposto a soli 649 euro nella sua variante da 8 + 128GB, con Pixel 6 che si candida per essere un dispositivo "top" a un prezzo decisamente accattivante. Il punto di forza atteso dal nuovo Google Pixel 6 dovrebbe essere al solito l'esperienza d'uso "pura", con Android 12 nella variante così come è stato concepito dallo sviluppatore. Abbiamo provato il nuovo modello e vi raccontiamo com'è andata.

[HWUVIDEO="3205"]Google Pixel 6, praticamente perfetto sotto i 700 euro. La recensione[/HWUVIDEO]

Indice dell'articolo

Pixel 6 vs Pixel 6 Pro: specifiche e differenze

Con i nuovi Pixel 6 Google ritorna quindi alla vecchia strategia dei top di gamma a buon mercato, almeno per quanto riguarda Pixel 6. Lo smartphone viene proposto a 649 euro nell'unica versione disponibile in Italia, un prezzo decisamente interessante in relazione a quelli che sono attualmente i prezzi di listino di smartphone paragonabili sul piano hardware. C'è inoltre una nuova grande novità: il processore integrato è il primo realizzato da Google e viene chiamato Google Tensor: si tratta di un SoC con architettura ARM custom che, secondo quanto anticipato in passato da Google, dovrebbe rivaleggiare con Qualcom Snapdragon 888.

Recensione Google Pixel 6

Piuttosto che basarsi sulla potenza bruta, però, Google si è concentrata sulla TPU (Tensor Processing Unit), una unità progettata per rispondere in maniera più efficace ed efficiente possibile alle elaborazioni tipiche di machine learning e intelligenza artificiale Ci sono poi due application core ad alta potenza, due core intermedi e quattro core a bassa potenza. Il processore è abbinato a un ulteriore coprocessore dedicato per la sicurezza, un compute core privato e un core dedicato all'elaborazione delle immagini. Sono 8 i GB di RAM su Pixel 6, che viene proposto in Italia nella variante da 128GB, mentre Pixel 6 Pro viene venduto con 12GB di RAM e 128 o 256 di spazio di archiviazione. Nessuno dei due modelli prevede l'espandibilità della memoria di archiviazione via schede di memoria.

Pixel 6
Pixel 6 Pro
OS (al lancio)
Android 12
Processore
Google Tensor a 5-nm
2 x Cortex-X1 @ 2,8 GHz
2 x Cortex-A76 @ 2,25 GHz
4 x Cortex-A55 @ 1,8 GHz
Memorie
8 + 128 GB
12 + 128 o 256 GB
Display

6,4" OLED @ 90Hz
2400x1080 px (HDR)

6,7" OLED LTPO @ 120Hz
3120x1440 px (HDR)

Fotocamere

Retro:
Normale: 50 MP f/1.9 OIS
Ultra-wide: 12 MP f/2.2

Video Ultra HD @ 60 fps

Fronte (foro):
Normale: 8 MP 84°

Retro:
Normale: 50 MP f/1.9 OIS
Ultra-wide: 12 MP f/2.2
Zoom 4x (104mm): 48 MP f/3.5 OIS

Video Ultra HD @ 60 fps

Fronte (foro):
Normale: 11,1 MP 94°

Extra

5G
Wi-Fi 6e 2.4-5GHz
Bluetooth 5.2
NFC
Sensore d'impronte sotto-vetro
Chip Titan M2

5G
Wi-Fi 6e 2.4-5GHz
Bluetooth 5.2
NFC
Sensore d'impronte sotto-vetro
Chip Titan M2
Supporto UWB

Porte
USB Type-C
NO jack audio 3.5 mm
Batteria
4614 mAh
Ricarica rapida 30W PD 3.0
Ricarica wireless 21W
Ricarica wireless inversa
5003 mAh
Ricarica rapida 30W PD 3.0
Ricarica wireless 23W
Ricarica wireless inversa

Dimensioni
158,6 x 74,8 x 8,9 mm
163,9 x 75,9 x 8,9 mm
Peso
207 grammi
210 grammi

Sul piano estetico c'è un forte distacco con la semplicità del passato: i nuovi modelli condividono lo stesso stile con retro in vetro lucido su entrambe le varianti, mentre le cornici laterali sono lucide solo sul modello Pro. Tre i colori per ogni modello, più sbarazzini nel modello standard. Il design si contraddistingue rispetto a qualsiasi altro smartphone sul mercato per la grossa fascia nera a contrasto che contiene le fotocamere posteriori che, al solito per i device della serie, rappresenta una delle parti più importanti e ha senso metterla in evidenza: il sensore principale è su entrambi i modelli da 50MP, e scatta di default a 12,5MP. Google usa un sensore molto più grande rispetto ai modelli del passato, con dimensioni da 1/1,3 pollici e pixel da 1,2 μm, e un obiettivo stabilizzato otticamente con apertura f/1.85. Accanto ala principale troviamo sui due nuovi modelli una fotocamera ultrawide da 12 MP con un campo visivo di 114 gradi, obiettivo f/2.2 e pixel da 1,25 μm.

Recensione Google Pixel 6

Manca su Google Pixel 6 il teleobiettivo, che è presente solo sul Pro (48 MP con zoom 4x e apertura f/3.5). I due nuovi Google device possono registrare fino a 4K @ 60 fps con elaborazione automatica delle immagini HDR, e possono acquisire video slow-motion fino a 240 fps a 1080p. Le fotocamere frontali sono anch'esse differenti: da 8MP con campo visivo da 84° sullo standard e da 11,1MP con campo visivo da 94° sul Pro. Il nuovo processore offre diverse nuove funzionalità di modifica delle immagini, come un "magic eraser" che elimina automaticamente gli elementi indesiderati nelle immagini e le nuove modalità di acquisizione a lunga esposizione e motion blur.

Recensione Google Pixel 6

I due dispositivi si differenziano l'un l'altro anche e soprattutto per le dimensioni: Pixel 6 e 6 Pro adottano entrambi display OLED, solo che sul primo abbiamo un pannello flat con diagonale da 6,4" con risoluzione Full HD+ e refresh rate massimo di 90Hz; sul secondo un display con angoli arrotondati e cornici ridotte maggiormente, capace di offrire una risoluzione QuadHD+ in una diagonale di 6,7", con il supporto del refresh rate massimo di 120Hz. Solo Pixel 6 Pro utilizza la tecnologia LTPO e può variare la sua frequenza di aggiornamento da 10Hz fino a 120Hz in base al contenuto. Su entrambi i modelli il display è protetto da Gorilla Glass Victus, ed è presente il supporto all'HDR.

Recensione Google Pixel 6

Le batterie dei nuovi modelli sono da 4600mAh per Pixel 6, e da 5000mAh per Pixel 6 Pro, ed entrambi garantiscono una ricarica rapida da 30W attraverso la tecnologia Power Delivery 3.0. Da sottolineare: non è presente l'adattatore di ricarica nella dotazione ufficiale, quindi l'utente dovrà comprarlo separatamente o usarne uno già in possesso. Per lo sblocco abbiamo la possibilità di sfruttare un sensore di impronte sotto al vetro del display che, durante le nostre prove, si è rivelato decisamente affidabile e reattivo. Entrambi i modelli sono inoltre certificati IP-68, e sono compatibili con Wi-Fi 6E, Bluetooth 5.2, GPS, NFC, 5G mmWave e Sub-6, mentre solo Pixel 6 Pro adotta un chip ultrawideband come ad esempio gli ultimi iPhone e smartphone Samsung Galaxy. Il software al lancio è ovviamente Android 12 stock.

Google Pixel 6: prezzi e dotazione

Un'altra differenza lampante con il modello Pro è il prezzo, fattore che rende Pixel 6 preferibile per una fetta di utenza ben più ampia, soprattutto per chi non è interessato all'obiettivo periscopico posteriore (comunque di ottima qualità) o al più raffinato e ampio display LTPO da 120Hz del modello Pro. Di seguito il listino Google al lancio in Italia.

La dotazione è decisamente scarna, così come si può dedurre dal volume esiguo della scatola (alla iPhone, per intenderci). Manca persino il caricabatterie (ce lo chiede l'ambiente, ma dal punto di vista del consumatore è sempre una comodità), ma il supporto al Power Delivery 3.0 consente di scegliere fra diversi adattatori o Power Bank senza rinunciare alla ricarica rapida. Abbiamo gradito inoltre la presenza di un adattatore da USB Type-C a Type-A (full size, quindi), e sono presenti la solita, inutile, manualistica e la clip per l'estrazione del vano SIM.

Software ed esperienza d'uso

Quando si parla di Pixel ed esperienza d'uso non possiamo che perderci in elogi. Come vedremo più in avanti le prestazioni grezze del processore Tensor non sono poi così esaltanti, ma Pixel 6 si presenta come un punto di riferimento nell'intero panorama degli smartphone Android in fatto a prestazioni percepite. Mai un lag, mai un rallentamento, mai una indecisione da parte delle app, neanche nelle sequenze più veloci e frenetiche.

Recensione Google Pixel 6

Google Pixel 6 si fa usare come se fosse un iPhone, svolgendo senza tentennare qualsiasi operazione l'utente richieda e facendo sembrare del tutto trasparenti i calcoli a cui sono sottoposte le componenti hardware. Tutto avviene in maniera estremamente naturale, nonostante il sistema operativo imponga un numero inferiore di limiti e restrizioni rispetto a iOS e iPhone.

Sui nuovi smartphone di Google troviamo Android 12, la cui novità principale - ma non l'unica - è il Material You. Si tratta di un'evoluzione del Material Design che ci ha accompagnato per anni, in cui a scegliere il colore dominante dell'interfaccia non sono più le singole app, ma è l'utente stesso. Non una rivoluzione, chiaramente, come ce l'ha passata Google in fase di presentazione, ma sicuramente un cambiamento gradevole per l'utente finale, nel nome di una coerenza stilistica che è in questo modo ad altissimi livelli in ogni momento (le app devono comunque supportare la funzione).

Come "funziona" nella pratica il Material You? L'utente può scegliere un "Colore di sfondo", quindi prendendo una combinazione di colori fra quelli presenti nello sfondo in uso; oppure un "Colore di base" arbitrario fra una - non estesissima - selezione. Non manca il Tema scuro, ed è presente anche la possibilità di utilizzare le "Icone a tema", che riprendono il colore scelto dall'utente aumentando ancor di più la coerenza di stile di cui parlavamo poco sopra.La peculiarità è che tutte le scelte si ripeteranno nell'interfaccia utente in tutte le sue parti: centro notifiche, schermata impostazioni, menu a tendina, schermata di blocco, praticamente ovunque. E anche nelle app native, oltre che su quelle di terze parti quando (e se) verranno aggiornate con il nuovo stile. C'è anche un nuovo sistema per i widget, anche se non tutti sono stati già aggiornati per rispecchiare le novità in termini di design.

La Home è sempre decisamente minimalista, in maniera però meno giocosa rispetto a quella di diverse personalizzazioni o anche di iOS: di default abbiamo la barra di ricerca nella parte inferiore della schermata, con possibilità di lanciare Google Lens e la ricerca vocale con un solo tap. Per accedere a tutte le app basta uno swipe verso l'alto, mentre il centro notifiche - che al solito può essere richiamato con uno swipe verso il basso, acquisisce una nuova caratterizzazione stilistica basata più sui testi che le icone. Da qui possiamo modificare velocemente la luminosità del display e accedere ai quick toggles tipici dell'interfaccia utente del sistema operativo mobile di Big G. Rimangono ben organizzate le Impostazioni, che guadagnano una nuova Dashboard della privacy, in cui è possibile monitorare cosa fanno le varie applicazioni con i sensori presenti nel terminale.

Sempre in ambito privacy Google ha introdotto nuove indicazioni nella barra di stato quando un'app accede in background al microfono e alla fotocamera, o la possibilità di non fornire la geolocalizzazione precisa ad alcune app. Ci sono in realtà moltissime novità legate solo ad Android 12, che abbiamo già trattato in separata sede: chi volesse approfondirle può farlo nel nostro articolo dedicato sulle novità di Android 12.

Sui Pixel 6 (e anche Pixel 6 Pro, logicamente) ci sono novità anche per quanto concerne il riconoscimento vocale e i modelli di comprensione della lingua: ad esempio si può usare solo la voce per digitare, modificare e inviare rapidamente i messaggi con Digitazione vocale dell'assistente in Messaggi, Gmail e altre app, con l'Assistente Google che può anche dare una mano ad aggiungere la punteggiatura, fare correzioni, inserire emoji e a inviare messaggi. La funzionalità Traduzione dal vivo vi permette di scambiare messaggi con le persone in diverse lingue, tra cui l'inglese, il francese, il tedesco, l'italiano e il giapponese. La funzionalità rileva se un messaggio presente nelle app di chat, come WhatsApp o Snapchat, è scritto in una lingua diversa da quella di sistema e se lo è offre automaticamente una traduzione.

Le nuove attività dedicate su Pixel 6 sono elaborate localmente attraverso il Private Compute Core e vengono eseguite anche senza connettività di rete. Le prestazioni risultano così molto elevate e, soprattutto, i dati non escono mai dal telefono. La modalità Interprete consente di tradurre a turno ciò che viene detto in 48 lingue, e può essere lanciata attraverso l'assistente dicendo "Fammi da interprete". Molto comoda la funzione per cui, abilitando i comandi rapidi, quando arriva una chiamata basta dire "accetta" o "rifiuta" senza dover anticipare il comando ogni volta con "Hey Google". Fra i comandi segnaliamo anche la presenza di "interrompi" e "posticipa" con sveglie e timer, anch'esse rivelatesi molto utili nell'uso di tutti i giorni.

L'esperienza d'uso del nuovo Pixel 6 è decisamente "integrata", così come avviene da sempre sui terminali "Pure Google", e non un po' sfilacciata come ad esempio può risultare l'esperienza dei terminali che utilizzano personalizzazioni varie. Tutte le novità saranno inoltre seguite da molto vicino dalla maggior parte dei developer Android (di più rispetto a quanto avviene con gli smartphone delle aziende partner), e questo arricchirà ulteriormente l'esperienza nel corso dei prossimi mesi. Ci sono poi molte altre chicche da smartphone premium, come ad esempio il motore per le vibrazioni dalla qualità decisamente elevata o la parte inferiore dello schermo.

Recensione Google Pixel 6

Abbiamo apprezzato anche la nuova rappresentazione stilistica di Android 12, molto moderata in termini cromatici rispetto a molte altre personalizzazioni che usano colori più saturi. E' chiaro però che si rivolge a un pubblico maturo, con gli utenti più giovani o sbarazzini che di fatto potrebbero stancarsi dei colori tenui e della grafica leggera e accennata delle nuove schermate del sistema operativo.

Analisi tecnica

Una delle novità principali dei nuovi Pixel 6 è il SoC Google Tensor, sviluppato in casa. Si tratta del primo tentativo della Grande G nel settore dei chip per smartphone, che nei materiali di marketing dell'azienda viene definito come un SoC del tutto proprietario. In realtà sappiamo che si tratta di un chipset nato dalla collaborazione fra Google e Samsung LSI e, da alcune ricerche condotte da Anandtech nel suo approfondimento, scopriamo che è noto internamente come GS101 e che il model number del chip è S5P9845, simile a quello di Exynos 2100 (S5E9840). La fonte ipotizza quindi che il chip proprietario di Google potrebbe essere di fatto un progetto "semi-custom" su base Samsung Exynos, maggiormente indirizzato verso l'elaborazione dei dati di machine learning o IA.

Recensione Google Pixel 6

Di fatto, però, Google Tensor adotta una configurazione sensibilmente diversa sia rispetto a Exynos 2100, sia rispetto a quella di Exynos 2200 (di attuale generazione). Sono due i processori principali, basati su Cortex-X1 da 2,80GHz e 1024KB di cache pL2. Vengono accompagnati da due core intermedi, su architettura Cortex-A76 a 2,25GHz e 256KB di cache pL2 e infine abbiamo quattro core Cortex-A55 da 1,80GHz e 128KB di cache pL2. Tutti i core hanno inoltre una cache condivisa sL3 da 4MP. E' diversa, rispetto a Exynos 2100, anche la GPU: Mali G78 G20, mentre Google ha introdotto un nuovo ISP ibrido (con tecnologia Google insieme a quella di Samsung) e una NPU chiamata Google "edgeTPU" da 1066MHz (rispetto a quella di Exynos da 1352MHz). Il modem è esterno, mentre il processo produttivo è lo stesso di Exynos 2100: LPE a 5-nm.

Le prestazioni del SoC non sono esaltanti rispetto ad altri chipset di attuale generazione o della scorsa generazione, tuttavia come abbiamo già detto l'esperienza d'uso è livelli elevatissimi. Abbastanza contenuto il surriscaldamento della parte posteriore della scocca, anche se nelle sessioni in cui viene richiesta maggiore potenza (ad esempio durante la nostra sessione di benchmark) si avverte un po' di calore.

Benchmark

Di seguito riportiamo i benchmark che abbiamo eseguito con il terminale.

Display

Il display di Google Pixel 6 è un OLED da 6,4" con supporto alla risoluzione 2400x1080 pixel, compatibile con HDR e con un refresh rate massimo di 90Hz. Qui non abbiamo un LTPO QuadHD+ come avviene sul modello Pro, per un pannello dalla qualità leggermente inferiore e meno efficiente in termini energetici. Se nel modello Pro si può passare da 10 a 120Hz in base alle esigenze dei contenuti in riproduzione, Pixel 6 può abilitare i 60Hz o i 90Hz in maniera arbitraria su alcuni contenuti. E' il software a deciderlo, con l'utente che non può forzare i 90Hz lungo tutta l'esperienza d'uso.

Analisi Display

Come probabilmente vedremo nel corso di tutta la generazione di smartphone flagship 2022, quello di Pixel 6 è un display di tipo semi-professionale, con una precisione cromatica di altissimo livello. Nelle nostre prove al colorimetro abbiamo registrato una luminanza massima pari a 1081 nit, con un rapporto di contrasto non misurabile per via della capacità del display OLED di spegnere i pixel per riprodurre il nero.


Gamut


Bilanciamento del bianco


Curva di gamma


Fedeltà cromatica (DCI-P3)

Sono tre le calibrazioni predefinite, nessuna personalizzabile da parte dell'utente: Colori naturali è la più precisa (vi riportiamo i grafici delle misure al colorimetro realizzate con questa configurazione qui in alto), mentre Colori migliorati e Colori adattivi cercano di enfatizzare i mezzi toni in termini di saturazione per migliorare la resa visiva. In ogni caso non si tratta di un intervento eccessivo, con il DeltaE rispetto ai riferimenti che rimane molto contenuto. Nella modalità Colori naturali abbiamo registrato un DeltaE medio, con i colori del Macbeth Color Checker, pari a 1,86: un valore decisamente interessante per un pannello di tipo consumer. Questo è dovuto a una rappresentazione fedele in ogni componente fra quelle da noi valutate: è ottimo il bilanciamento del bianco, praticamente perfetta la curva di gamma secondo lo standard di 2.2, ed è molto preciso anche il gamut, seguendo il riferimento DCI-P3.

Riproduzione in HDR


Gamut


Curva di gamma

Le stesse doti le abbiamo ritrovate nella riproduzione di contenuti HDR, con un'estensione cromatica molto elevata in termini di saturazione (anche se un po' più ristretta rispetto a quanto avevamo visto con i contenuti SDR, mentre la curva di gamma (l'aspetto più interessante da considerare nella riproduzione HDR) viene seguita in maniera precisa rispetto allo standard fino al 65%, per poi ammorbidirsi fino ad arrivare al clipping al 90%. L'immagine risulta sempre molto precisa mantenendosi fedele alle intenzioni del regista.

Autonomia

Google Pixel 6 offre tutto quello che può servire in quanto a tecnologie di ricarica: la batteria integrata da 4614 mAh può essere utilizzata per ricaricare dispositivi esterni via wireless, può essere caricata via wireless a 21W e in maniera rapida tramite tecnologia Power Delivery 3.0. Come abbiamo già scritto in precedenza nella dotazione originale non è presente il caricabatterie, ma non è difficile comprarne uno a buon mercato che consente di caricare lo smartphone nel minor tempo possibile. Con un caricabatterie da 30W la procedura di ricarica è abbastanza veloce (50% in circa 30 minuti), anche se non fulminea come abbiamo visto su altri smartphone

Lo smartphone dispone inoltre di varie tecnologie integrate che consentono di ottimizzare i consumi energetici, ad esempio rilevando le app che vengono utilizzate meno e riducendo al minimo i loro consumi. Ci sono poi diverse modalità di risparmio energetico (fra cui anche Risparmio energetico estremo che consente di selezionare manualmente le app essenziali)

Recensione Google Pixel 6

L'autonomia su singola carica è comunque su ottimi livelli anche se non si considerano tutte le ottimizzazioni introdotte da Google lato software. Nel nostro test di autonomia in navigazione Wi-Fi abbiamo ottenuto un risultato di 905 minuti, paragonabile a quello dei migliori top di gamma di scorsa generazione. Il test è stato eseguito al solito utilizzando uno script automatizzato che simula l'interazione umana con le pagine web, dopo aver impostato lo schermo a una luminanza di 200 nit. Difficile rimanere senza carica con lo smartphone durante la giornata nell'uso di tutti i giorni, a meno che non si compia un uso estremamente massiccio con applicazioni molto onerose in termini di consumi energetici (come giochi o navigazione satellitare per diverse ore).

Fotocamera

In ambito fotografico è molto difficile stabilire, sui dispositivi della serie Pixel, quanto viene svolto dall'hardware e quanto invece sia merito dell'elaborazione software. Su Pixel 6 abbiamo dei compromessi rispetto al modello Pro, con l'assenza ad esempio dello zoom ottico da 4x che per gli amanti della fotografia potrebbe fare la differenza.

Recensione Google Pixel 6

Per tutti gli altri basti sapere che i moduli grandangolo e ultra grandangolo presenti su Pixel 6 solo gli stessi di Pixel 6 Pro, e di qualità estremamente ricercata. Il principale utilizza un sensore da 50 MP con obiettivo f/1.9 stabilizzato otticamente, mentre l'ultra grandangolo sfrutta un sensore da 12MP. Per i video Google Pixel 6 consente di utilizzare solo il modulo principale, offrendo una registrazione fino alla risoluzione 4K Ultra HD a 60fps, con diversi livelli di stabilizzazione (standard, per movimenti lievi; bloccata, per fermi immagine; attiva, per movimenti decisi; e panning cinematografico, per eseguire panning a velocità media).

La fotocamera frontale, posizionata in un foro sulla parte superiore del display, è invece da 8 MP con obiettivo a campo visivo di 84°, leggermente più ristretto rispetto a quello proposto dal modulo presente su Google Pixel 6 Pro.

Ci sono diverse peculiarità sui nuovi dispositivi della gamma Pixel: Gomma magica, che consente di cancellare in maniera efficace gli elementi di disturbo nelle foto (direttamente dall'app Google Foto); oppure la modalità Panning, per eseguire delle foto con effetto panning (lo sfocato di movimento dietro al soggetto, che invece appare nitido), che funziona in maniera abbastanza interessante. E' poi possibile scattare foto a Esposizione lunga dove il soggetto è in movimento, ad esempio cascate o scene cittadine movimentate, e non manca la ormai più che consueta modalità Ritratto per sfocare lo sfondo rispetto al soggetto. Google poi ha sottolineato l'importanza di Real Tone, che consente di avere colori della pelle realistici sia se si fotografano soggetti con pelle chiara o con pelle nera, offrendo sempre risultati fedeli al vero.

Google Pixel 6, caratteristiche della fotocamera

  • Standard
    • Sensore da 50 MP, grande 1/1,31" (pixel 1,2µm)
    • Obiettivo f/1.9 OIS
    • Autofocus Dual Pixel, Laser
    • Lunghezza focale 25 mm equivalenti
  • Ultra-wide
    • Sensore da 12 MP (pixel 1,25µm)
    • Obiettivo f/2.2
    • Lunghezza focale 17mm equivalenti
    • Campo visivo di 114°
  • Video 4K Ultra HD @ 60 fps

Esempi di scatto Google Pixel 6

Clicca sulle anteprime per vedere le foto originali


Modulo principale


Zoom 2x digitale


Modulo ultra-wide


Modulo principale


Zoom 7x digitale (al massimo)

Foto in buone condizioni di luce: sotto al sole o in spazi interni ben illuminati, Google Pixel 6 si rivela uno smartphone eccezionale. La fedeltà cromatica è ad alti livelli, la gestione di luci ed ombre praticamente perfetta, con le foto che appaiono sempre ben contrastate e ben bilanciate. Davvero enorme, inoltre, la quantità di dettagli raccolti dal mix di sensore ed elaborazione software, con lo scatto che viene portato a compimento in maniera fulminea dalla pressione dell'utente. Si nota la scarsa versatilità in termini di zoom, dove purtroppo la mancanza di un teleobiettivo si fa sentire quando ci si vuole "avvicinare" al soggetto pur trovandosi a distanza. Ottima anche la qualità del modulo ultra grandangolo, con una resa anche qui incisiva e fedele come risultato a quello che si ottiene con il modulo principale.


Buio - Modalità Notte a destra


Buio - Scatto con flash a destra


Modalità Notte

Foto in notturna o al buio: è al buio che lo smartphone esprime le maggiori qualità, soprattutto con il modulo principale stabilizzato otticamente. In queste circostanze si può stabilire se selezionare manualmente la Modalità Notte che, con i soggetti statici, può fare davvero la differenza. In ogni caso la quantità di dettaglio raccolta è molto elevata, con risultati che possiamo definire senza troppi problemi ai vertici della categoria.


A destra Modalità gomma in funzione


Modalità Ritratto


Modalità Panning

Sono eccellenti, come da tradizione per i Pixel, anche le funzionalità accessorie. Qui abbiamo riportato due esempi della Modalità Gomma, che consente di rimuovere alcuni oggetti indesiderati nello scatto, e la Modalità Ritratto, che esegue uno sfocato convincente sullo sfondo, mettendo ben in risalto il soggetto senza errori evidenti. Ottima anche la fotocamera frontale (foto di seguito), con lo smartphone che riesce a offrire un punta e scatta affidabile. Le foto offrono un ottimo livello di dettaglio e una buona gestione di luci e ombre.


Modalità Ritratto

Considerazioni finali

In passato gli smartphone "Pure Google" si contraddistinguevano per la loro concretezza: pochi fronzoli, pochissimi orpelli estetici, ma tantissima sostanza con un'esperienza d'uso che nessun altro smartphone Android poteva rivaleggiare.

[HWUVIDEO="3205"]Google Pixel 6, praticamente perfetto sotto i 700 euro. La recensione[/HWUVIDEO]

Con Pixel 6 la storia è cambiata, dal momento che offre tutti i benefici tipici della serie di Big G all'interno di un corpo molto ricercato in termini estetici e funzionali. E' uno smartphone bello a vedersi, con finiture di ottima qualità e un'attenzione al comparto hardware che ha del maniacale. Non è chiaramente il più potente degli smartphone in circolazione, ma ha risorse da vendere per qualsiasi operazione si possa compiere agevolmente con un telefonino e l'autonomia su singola carica si è rivelata sempre molto elevata.

L'hardware è abbinato a un software che definire pronto e reattivo sarebbe un eufemismo, privo di feature inutili e con parecchie possibilità di personalizzazione. La caratterizzazione estetica garantita dal nuovo Material You di Android 12 rimane sobria, come da prassi per i canoni di Big G, forse un po' troppo per il pubblico più giovane ma comunque sempre estremamente coerente in tutte le parti dell'interfaccia. Fiore all'occhiello di Pixel 6 è al solito il comparto fotografico, che quest'anno viene evidenziato da una enorme fascia sporgente al posteriore che implementa i due moduli fotografici. La qualità delle foto di Pixel 6 è eccezionale, sia in termini di dettagli, sia in termini di post-elaborazione, anche se rispetto al Pro si fa sentire un po' la mancanza di una qualsivoglia tipologia di teleobiettivo.

L'hardware è abbinato a un software che definire pronto e reattivo sarebbe un eufemismo, privo di feature inutili e con parecchie possibilità di personalizzazione. La caratterizzazione estetica garantita dal nuovo Material You di Android 12 rimane sobria, come da prassi per i canoni di Big G, forse un po' troppo per il pubblico più giovane ma comunque sempre estremamente coerente in tutte le parti dell'interfaccia. Fiore all'occhiello di Pixel 6 è al solito il comparto fotografico, che quest'anno viene evidenziato da una enorme fascia sporgente al posteriore che implementa i due moduli fotografici. La qualità delle foto di Pixel 6 è eccezionale, sia in termini di dettagli, sia in termini di post-elaborazione, anche se rispetto al Pro si fa sentire un po' la mancanza di una qualsivoglia tipologia di teleobiettivo.

Recensione Google Pixel 6

Ottimo il prezzo di acquisto, soprattutto rispetto alla media della categoria che sta andando sempre un po' più in là, di generazione in generazione. Google propone il suo Pixel 6 a 649€ al lancio su Google Store e a questo prezzo la qualità percepita è davvero alle stelle.

15 Commenti
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TorettoMilano03 Febbraio 2022, 15:39 #1
curiosità mia, come mai la recensione del 6 è in "news" e la recensione del 6 pro è invece su "articoli"?
cm0s03 Febbraio 2022, 16:02 #2
onestamente questo articolo mi mette ancora più dubbi in testa, galeazzi dice esattamente tutto il contrario di questo articolo, sopratutto per la questione batteria...
megthebest03 Febbraio 2022, 16:25 #3
Secondo me non spazza via proprio nulla..
Ha le memorie pià scarse in scrittura che abbia mai visto su dispositivi sopra i 300€.. non si parla di ricezione, non c'è una schermata nella quale sia inserita una sim e si indichi l'aggregazione bande o si faccia un test in 5g o 4g+.. non si indica che l'audio in vivavoce è mono.. che l'impronta digitale è lenta e imprecisa..
la batteria un giorno dura 6 ore di schermo, l'altro 4..
Il refresh rate va come gli pare..
La cpu scalda in situazioni di standby..
Radagast8203 Febbraio 2022, 16:25 #4
io ho il 6pro dal day 1 preso tramite forwarder dalla germania. è il miglior telefono mai avuto in ambito android. lascia perdere i vari galeazzi e youtuber della domenica. quest'anno la gamma pixel è stata universalmente riconosciuta (fatti un giro sui vari android police, 9to5google, androidauthority etc) come la migliore sotto praticamente tutti gli aspetti (ripeto, in ambito android). non è esente da "difetti" come tutti i telefoni, uno su tutti il sensore di impronte non è fulmineo come quello di OnePlus (ho avuto il 9 per un mese, venduto per disperazione visti una serie di bug clamorosi e le foto pietose, e costa più del pixel 6), ma overall fidati che è un telefono della madonna
cagnaluia03 Febbraio 2022, 16:27 #5
troppo grosso e pesante, ciao
Wikkle03 Febbraio 2022, 17:32 #6
Il PRO è un grandissimo telefono, la maggior parte di quello che si legge in giro sono quisquilie scritte per sentito dire, dal cugino di turno.

Il pro è un telefono fighissimo, l'ho stò spremendo da oltre 1 mese.
Non ho trovato 1 solo difetto di quelli detti dai cuggini...
vraptus03 Febbraio 2022, 18:07 #7
"Sempre in ambito privacy Google ha introdotto nuove indicazioni nella barra di stato quando un'app accede in background al microfono e alla fotocamera, o la possibilità di non fornire la geolocalizzazione precisa ad alcune app."

Ma solo io queste cose le ho già su Android 11?
postillo03 Febbraio 2022, 19:57 #8
sarà il tel più bello (?!) e prestante di sto mondo ma 200gr non mi viene proprio di portarmeli appresso
xarz303 Febbraio 2022, 22:27 #9
Originariamente inviato da: Wikkle
Il PRO è un grandissimo telefono, la maggior parte di quello che si legge in giro sono quisquilie scritte per sentito dire, dal cugino di turno.

Il pro è un telefono fighissimo, l'ho stò spremendo da oltre 1 mese.
Non ho trovato 1 solo difetto di quelli detti dai cuggini...


Lieto che ti stia trovando bene. Tuttavia quelle di cui parli non sono dicerie ma cos'è riscontrate da più recensori tra loro indipendenti. Magari hanno avuto in prova dei campioni non validi ma non vedo perché denigrarli come se lo stessero facendo apposta, a che pro?
Marko#8804 Febbraio 2022, 07:51 #10
Originariamente inviato da: cagnaluia
troppo grosso e pesante, ciao


Ci vorrebbe un Pixel 6 Mini con le caratteristiche del base ma 5,5/5,8".
Anche 5" a me piacerebbe ma ne venderebero 10 in tutto mi sa

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