Con WattUp la ricarica è wireless e a distanza

Con WattUp la ricarica è wireless e a distanza

Una nuova tecnologia sviluppata da Energous promette di ricaricare un dispositivo elettronico utilizzando l'energia RF irradiata da un router. Al prossimo CES di Las Vegas verrà effettuata una demo pubblica

di pubblicata il , alle 15:31 nel canale Telefonia
 

Energous promette di mostrare al prossimo CES di Las Vegas una prima implementazione funzionante della propria tecnologia WattUp, tecnologia che permette la ricarica di dispositivi elettronici posizionati a una distanza massima di 4,5 metri. Con WattUp si vuole quindi risolvere il problema della ricarica di smartphone o altri dispositivi wearable in un modo assai versatile: non è necessario collegare un cavo al dispositivo da ricaricare e non è necessario togliere dalla propria tasca lo smartphone per posizionarlo su una specifica superficie.

Le tecnologie di WattUp sfruttano l'energia del segnale a radio frequenza emesso da un dispositivo router. Energia (4W entro 1,5 metri dal router, così riportano le informazioni disponibili online) che viene utilizzata dallo smartphone o altro dispositivo per la propria ricarica. Pare impensabile al momento attuale l'utilizzo di tale tecnologia per ricaricare batterie di grandi dimensioni (ad esempio quella di un notebook), e la stessa Energous intende rivolgersi a dispositivi ben più piccoli.

Il concetto di fondo è che in un locale dove sia presente e attivo un dispositivo di ricarica WattUp, l'energia RF da esso trasmessa verrà utilizzata per la ricarica dei dispositivi che si troveranno nelle vicinanze. All'aumentare della distanza l'energia a disposizione del singolo dispositivo diminuisce, e aumenta quindi il tempo necessario per la ricarica completa.

Il numero massimo di dispositivi ricaricabili è pari a 24, ma solo con un massimo di 4 unità è possibile utilizzare la potenza massima di 4W. Energous non intende sviluppare in proprio soluzioni hardware e preferisce utilizzare un modello economico basato sulla cessione delle proprietà intellettuali per la realizzazione del router e per l'implementazione hardware e software sui dispositivi.

27 Commenti
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demon7716 Settembre 2014, 15:43 #1
DIFFIDENZA E DUBBIO.
Sia dal punto di vista dell'efficienza energetica (spreco e dispersione di energia inutile e dannoso)
Sia dal punto di vista della salute per l'esposizione a radiazioni elettromagnetiche di una certa intensità.

Parliamo infatti di onde radio che devono trasportare energia, non semplici informazioni, quindi avranno di certo anche una maggiore intensità.
!fazz16 Settembre 2014, 15:50 #2
Originariamente inviato da: demon77
DIFFIDENZA E DUBBIO.
Sia dal punto di vista dell'efficienza energetica (spreco e dispersione di energia inutile e dannoso)
Sia dal punto di vista della salute per l'esposizione a radiazioni elettromagnetiche di una certa intensità.

Parliamo infatti di onde radio che devono trasportare energia, non semplici informazioni, quindi avranno di certo anche una maggiore intensità.


l'efficienza di qualsiasi soluzione a induzione risonante è pessima molto ma molto meno del 10% già vicino al trasmettitore che cala in maniera esponenziale con la distanza arrivando facilmente a percentuali sotto l'1%, alcuni dati a memoria di un sistema simile, trasmettitore da 80w energia al ricevitore a 10.5m 2uW

riguardo al secondo discorso l'energia è energia e quel dispositivo emette meno energia del singolo modulo gsm del cellulare con basso campo inutile farsi voli pindarici assurdi
X-ray guru16 Settembre 2014, 15:59 #3
E i 6 V/m di campo elettromagnetico massimo che impone la norma dove li mettiamo?

E il tempo di ricarica?
Una batteria di uno smartphone va dai 5 ai 7 Wh di media.

Con 4 W dell'aggeggio, contando una resa di conversione tra RF e DC anche del 80%, ci vorrebbero 2-3 ore per un dispositivo a contatto e tutta l'energia convogliata sull'apparecchio da ricaricare.

Siccome le onde elettromagnetiche hanno una attenuazione quadratica all'aumentare della distanza e soprattutto l'irradiazione di una antenna semplice è sferica, già a 20 cm l'energia captabile dalla superficie di un ipotetico smartphone potrebbe essere 100 volte inferiore che a contatto.
Le ore di carica passerebbero quindi a 2-300.

Ipotizzando anche di utilizzare antenne direzionali con un certo guadagno, il sistema rimane sempre praticamente inutilizzabile.
!fazz16 Settembre 2014, 16:04 #4
Originariamente inviato da: X-ray guru
E i 6 V/m di campo elettromegnetico massimo che impone la norma dove li mettiamo?

E il tempo di ricarica?
Una batteria di uno smartphone va dai 5 ai 7 Wh di media.

Con 4 W dell'aggeggio, contando una resa di conversione tra RF e DC anche del 80%, ci vorrebbero 2-3 ore per un dispositivo a contatto e tutta l'energia convogliata sull'apparecchio da ricaricare.

Siccome le onde elettromagnetiche hanno una attenuazione quadratica all'aumentare della distanza e soprattutto l'irradiazione di una antenna semplice è sferica, già a 20 cm l'energia captabile dalla superficie di un ipotetico smartphone potrebbe essere 100 volte inferiore che a contatto.
Le ore di carica passerebbero quindi a 2-300.

Ipotizzando anche di utilizzare antenne direzionali con un certo guadagno, il sistema rimane sempre praticamente inutilizzabile.


orrore (si scherza eh) comunque il discorso è quasi corretto, questa tecnologia non è di certo una novità (ci ha lavorato Tesla) ed è stata sviluppata fortemente negli ultimi anni ma per l'automazione discreta dove si ha senso visto che si hanno dispositivi sempre sotto campo che consumano un inezia
X-ray guru16 Settembre 2014, 16:04 #5
Originariamente inviato da: !fazz
riguardo al secondo discorso l'energia è energia e quel dispositivo emette meno energia del singolo modulo gsm del cellulare con basso campo inutile farsi voli pindarici assurdi


A me risulta che i cellulari G3 abbiano una potenza massima di 2 W, emessa oltre tutto non in maniera continua se non durante le telefonate e con una situazione di copertura radio veramente border line.

Questo "coso" sembrerebbe emettere 4 W (sarebbe utile anche sapere la frequenza, per giudicare i possibili effetti biologici), quindi il doppio del picco massimo di un cellulare, oltretutto l'emissione dovrebbe essere continua.

Vedremo...
sbaffo16 Settembre 2014, 16:07 #6
ma non è che poi prende fuoco il divano? come dalle parti di radio vaticana?
X-ray guru16 Settembre 2014, 16:07 #7
Originariamente inviato da: !fazz
orrore (si scherza eh)


Ho semplificato molto il discorso; ne so un po' ma non è proprio il mio campo.
Spero di non aver scritto grosse castronerie.
TecnologY16 Settembre 2014, 16:09 #8
Sì cosa fa 4 watt omnidirezionali? A che frequenza poi?

Che poi... come microonda sono l'ultima roba che vorrei da vicino, ma come caricatore sono appunto insignificanti, come un 0.8A per cellulari. Senza contare che la maggior parte andrà sprecata probabilmente. Che poi... per un cellulare non bastano, cosa restano smartwatch? Che nessuno usa? mah..

In futuro è logico che prima o poi arriverà qualcosa di simile, ma al momento la vedo inutile.
!fazz16 Settembre 2014, 16:14 #9
Originariamente inviato da: X-ray guru
Ho semplificato molto il discorso; ne so un po' ma non è proprio il mio campo.
Spero di non aver scritto grosse castronerie.


il pattern di un'antenna non è sferico (quello è quello dell'antenna ideale ) ma bensì toroidale (ciambella style)

riguardo alla potenza la potenza massima di un gsm è di 5w (i 2w per un modulo 3g può benissimo essere corretto, sono due radio diverse) riguardo alla frequenza i sistemi risonanti lavorano a bassa frequenza quelli che ho visto io operavano sui 125 KHz
X-ray guru16 Settembre 2014, 16:14 #10
Originariamente inviato da: sbaffo
ma non è che poi prende fuoco il divano? come dalle parti di radio vaticana?


La radiodiffusione ad onda media e corta, tipo radio Vaticana, usa potenze nell'ordine dei MW (un milione di W), anche se la distanza e le frequenze emesse rendono relativamente meno pericolose queste emissioni.

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