Codacons contro WhastApp: impossibile disattivare i backup delle chat su Android

Il Codacons ha denunciato WhastApp al Garante per la Privacy per l'impossibilità di disattivare la funzione di backup delle chat dall'app sugli smartphone con sistema operativo Android.
di Manolo De Agostini pubblicata il 31 Ottobre 2021, alle 10:01 nel canale TelefoniaIl Codacons, la nota associazione in difesa dei consumatori, ha denunciato WhatsApp al Garante per la Privacy, chiedendo di "inibire comportamenti lesivi dei diritti degli utenti e di ordinare all'azienda di conformarsi alle disposizioni europee in tema di privacy". Al centro dell'esposto c'è "l'impossibilità di disattivare la funzione di backup delle chat dall'applicazione WhatsApp negli smartphone con sistema operativo Android".
Per impostazione predefinita, WhatsApp salva le chat in locale sulla memoria del dispositivo o sulla scheda SD, e/o su Google Drive. Secondo l'associazione però "quando si tenta di disattivare la funzione di 'Backup su Google Drive', impostando il valore su 'Mai', la procedura continua ad avviarsi, arrecando grande disagio agli utenti che utilizzano l'app, soprattutto se questi hanno numerosi file in memoria".
Abbiamo provato su uno smartphone a nostra disposizione senza ravvisare il problema, ma il Codacons attacca: "Anche quando si provvede a disattivare 'WhatsApp su Google Drive' e addirittura a disinstallare l’applicazione e reinstallarla, il problema continua a ripresentarsi".
Ad una istanza d'accesso presentata dall'associazione, la società sotto il cappello di Meta (Facebook) ha risposto che 'gli utenti possono eseguire ulteriori backup locali sul proprio dispositivo, ma non possono disattivare il Backup Standard', e ciò per non meglio precisate esigenze di sicurezza informatica degli utenti i quali spesso sono del tutto ignari circa questa procedura di copia automatica delle proprie chat", sottolinea il Codacons.
"Tale situazione fa sì che la volontà dell'utente di non procedere al salvataggio dei dati non venga rispettata, in violazione dei principi generali sul trattamento dei dati personali: viene effettuato in sostanza un trattamento dati senza il consenso dell'interessato, per finalità non volute dall'utente ed oltre il tempo necessario rispetto alle finalità dello stesso".
Un rischio potenziale enorme per i consumatori, poiché i proprietari dello smartphone dove si attiva il backup obbligatorio dei dati sono esposti, contro la loro volontà, ad un possibile rischio di data breach.
Per tali motivi il Codacons ha avviato una battaglia legale contro WhatsApp, chiedendo al Garante per la Privacy di aprire un procedimento e ingiungere alla società di conformare i trattamenti alle disposizioni vigenti in materia e di imporre una limitazione provvisoria o definitiva al trattamento, incluso il divieto di trattamento.
"In assenza di interventi a tutela della privacy degli utenti, il Codacons è pronto a intentare una mega class action contro WhatsApp per conto di milioni di italiani che hanno scaricato l'app sui propri telefonini", conclude l'associazione. Abbiamo scritto al Codacons per avere delucidazioni in merito al problema lamentato dall'associazione e se avremo risposta aggiorneremo la notizia.
AGGIORNAMENTO 31-10-2021 ore 17:40
"Il problema non è il non poter importare il MAI su Google drive, ma è impedire il backup locale delle chat WhatsApp", ha risposto il Codacons alla nostra richiesta di chiarimento.
19 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNelle opzioni di backup su Drive c'è la possibilità di scegliere "MAI" come periodicità del backup.
Il Codacons sta diventando l'associazione delle cause perse.
Ricordiamo che queste associazioni ricevono contributi statali per ingolfare inutilmente i tribunali italiani.
Nelle opzioni di backup su Drive c'è la possibilità di scegliere "MAI" come periodicità del backup.
Il Codacons sta diventando l'associazione delle cause perse.
Ricordiamo che queste associazioni ricevono contributi statali per ingolfare inutilmente i tribunali italiani.
Aranzulla è dappertutto, cerchi qualsiasi cosa del web o informatica e compare
chissa cosa prende senza far niente solo di pubblicita un bel po immagino
chissa cosa prende senza far niente solo di pubblicita un bel po immagino
aranzulla è una srl con"giornalisti freelance" pagati tipo 25€ ogni 10000 caratteri (ecco perchè spesso le spiegazioni sono così prolisse)
Non lo sapevo, questo del pagamento “a carattere”.
È un peccato, perché penso che gli si ritorca contro
WA potrebbe (e dovrebbe) chiamarsi infatti "AppropriazioneIndebitaApp".
Ma vabbè... siamo al surreale...
Faccio anche notare che nell'articolo stesso si dice che si è cercato di replicare in vano il problema, stessa cosa si legge nell'articolo pubblicato su punto informatico, insomma qualcuno codacons a parte ha mai riscontrato il problema?
Per curiosità ho provveduto oggi a impostare il backup su "mai" vediamo nei prossimi giorni che succede...
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